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4 settembre 2017

Julia Quinn
Una serata davvero speciale

Serie Smythe - Smith 2
Titolo originale A Night like this

Trama
I Romanzi Mondadori
ebook | € 3,99
Anne Wynter non è quello che dice di essere. Un tremendo segreto l’ha costretta a cambiare nome, allontanarsi da casa e diventare l’istitutrice di tre giovani lady per sopravvivere.
Un impiego di certo molto movimentato: nella stessa serata si ritrova a suonare il piano di fronte a una sala gremita, a nascondersi in un ripostiglio e a curare le ferite dell’attraente e scandaloso conte di Winstead.
Dopo anni passati a eludere le attenzioni maschili, quest’uomo è per Anne una tentazione irresistibile, ed è sempre più difficile convincersi che non possa esserci un futuro d’amore per loro.
Finché il passato non torna a minacciare entrambi, e a rimescolare tutte le carte.




Commento
Oh Julia, sei tanto brava anche quando mi annoi ma proprio non posso regalarti il voto.
Memore della bella lettura del terzo romanzo della serie Smythe - Smith, mi sono buttata quasi subito sul secondo - perché ultimamente mi piace leggere le serie al contrario - ma non ho avuto la stessa fortuna.
In realtà non c'è niente che non vada in Una serata davvero speciale. Né la trama, né lo stile, nemmeno i personaggi. E' tutto carino, tutto preciso e pulito, perfettamente integrato e scorrevole ma ad un certo punto ho smesso di sentirmi coinvolta.
La noia, purtroppo, è il nemico numero uno della lettura. L'indifferenza verso lo sviluppo di una storia rende impossibile apprezzare tutto quello che di ben fatto c'è nel libro e ti fa rallentare terribilmente fino ad arrivare alla fine sfinita e - appunto - annoiata.
Una serata davvero speciale non è neanche lontanamente divertente e ritmato come il seguito ed è stato questo più di tutto a deludermi: la Quinn mi ha sempre abituata a romanzi che sanno farti ridere, ti intrattengono e ti rilassano perché non pretendono troppo. Il romanticismo ironico, quello sbarazzino che tanto sa riprodurre, qui è tristemente relegato alla prima parte del romanzo e poi succede il dramma. La Quinn è caduta nel dramma, nell'ostacolo del cattivo, del rapimento, del pericolo, insomma ha destinato un quarto del romanzo al problema.
Il nemico che rapisce la donzella, lei che rischia la vita, fughe rocambolesce nella campagna inglese, duelli, ancora rapimenti, insomma basta! A me queste cose piacciono in piccole dosi e mai in chiusura di romanzo altrimenti l'unica cosa che penso è quando finisce questa solfa?
Ecco, purtroppo è stato il leitmotif dell'ultima parte della storia il non vedere l'ora di leggere l'ultima riga dell'ultimo capitolo anche se l'inizio è stato carino.
Daniel e Anne sono personaggi ben fatti e piacevoli e tutti i personaggi secondari sono adorabili, ma non basta per rendere tutto speciale. Persino l'idea di base del conte che si innamora dell'istitutrice è interessante ma viene tirata per le lunghe e dopo un po' perde di mordente.
Insomma, Una serata davvero speciale è un romance storico carino ma nulla di più, non brutto, non banale, ma carino. Considerando che avevo bisogno di qualcosa di diverso, non ho potuto che rimanere delusa, ma questo non vuol dire che sia un pessimo romanzo. E poi ormai sono affezionata alla Julia, anche quando è un meh.

17 luglio 2017

Julia Quinn
Quella volta a Londra

Serie Bevelstoke 2
Titolo originale What Happens in London

Trama
I Romanzi Mondadori
ebook | € 3,99
Lady Olivia Bevelstoke ha saputo che il suo nuovo, affascinante vicino potrebbe aver ucciso la fidanzata e, determinata a scoprire la verità, decide di spiarlo. Sir Harry Valentine lavora per il ministero della Guerra traducendo documenti di importanza vitale per la nazione.
Quando si accorge della splendida bionda che lo osserva di nascosto, dapprima si allarma, poi viene a sapere che potrebbe trattarsi della fidanzata di un principe russo sospettato di tramare contro l'Inghilterra. Riceve quindi l'ordine di indagare su entrambi: un incarico che ben presto si tramuta in piacere, poiché Olivia gli sta conquistando il cuore. E quando un grave pericolo incomberà su di lei, Harry dovrà ricorrere a tutta la sua abilità per proteggerla...





Commento
Quando un romance ti traumatizza, è meglio buttarsi su un altro romance ma, questa volta, di qualità. Un po' come quando dicono che se cadi da cavallo devi subito risalire in sella. Uguale.
Io, reduce da un mappazzone noiosissimo che di romantico aveva poco, ho pescato un romanzo a caso - letteralmente a caso - in quella che sta diventando la scorta della disperazione. Caso ha voluto che, ancora una volta, il romance storico di Julia Quinn venisse in mio soccorso.
Quella volta a Londra è una storia romantica e divertente che si intreccia con la serie Smythe-Smith e nel quale ritroviamo alcuni personaggi già noti.
Avendo letto le due serie a casaccio, conoscevo già la coppia Olivia/Harry ma non ero riuscita a farmi un'idea né del carattere dei due, né delle circostanze nelle quali si sono messi insieme.
Essendo una grandissima fan dei romance storici senza azione e privi di qualsivoglia forma di pericolo, intrigo, spionaggio eccetera sono stata molto felice di aver scelto un titolo che di questi elementi ha pochissimo e usati solo per dare profondità al passato dei personaggi e perché regalano un pizzico di brivido che - per fortuna - viene risolto in fretta.
Harry Valentine è un dipendente del Ministero della Guerra inglese, ormai congedato dal fronte dopo le guerre napoleoniche, ed è stato assunto come traduttore di documenti dal russo grazie alla sua approfondita conoscenza della lingua, forte di una nonna russa che lo ha cresciuto parlando solo la sua lingua. Harry è piuttosto soddisfatto della sua situazione, ha una bella casa a Londra, trascorre le sue giornate lavorando, e può riprendere in mano la quotidianità della gestione familiare, anche se ormai sono rimasti solo lui e il fratello minore.
Anche se Harry è un uomo tranquillo, razionale e senza vizi, le voci sulla sua reputazione nella buona società di Londra non si sprecano. Tra le giovani in cerca di marito corre voce che Harry abbia assassinato la fidanzata, anche se lui fidanzato non lo è stato mai, e la giovane Olivia Bevelstoke - sua dirimpettaia - da una parte non crede alle voci e dall'altra preferisce spiarlo per scoprire se ha qualche scheletro nell'armadio.
Per un'intera settimana Oliva siede alla sua finestra e spia Harry nel suo studio, convinta di passare inosservata e di riuscire a raggiungere un verdetto sulla sua presunta colpevolezza. Harry, d'altra parte, che in guerra ha svolto anche compiti di spionaggio, scopre che la sua vicina lo sta spiando già al primo giorno ma decide di fare finta di niente, un po' perché è curioso di scoprire cosa farà, un po' perché questa svolta rompe una routine che lo annoia.
Ma quando si trova di fronte la giovane e bellissima Olivia, decide di affrontarla e prenderla un po' in giro lanciandole frecciatine che lei capisce subito, sentendosi messa alle strette si trasforma in una snob maleducata e cerca di risolvere la questione evitando il povero Harry.
La parte divertente di questo romance è questa: i dialoghi, le battute, le scene divertenti (quella in cui Sebastian legge ad alta voce nel salotto è esilarante - gli incroci di personaggi e la gara tra Harry e il Principe russo per prenotarsi le attenzioni di Olivia, persino il breve risvolto del rapimento ha avuto un effetto positivo. Mi è piaciuto proprio tutto, mi ha rilassata e mi ha divertita e ha anche soddisfatto il mio bisogno fisiologico e compulsivo di romanticismo casto e divertente.
Purtroppo credo che questo fosse anche l'ultimo romanzo della Quinn che avevo in scorta, quindi adesso la situazione è critica. Spero solo che lo sghiribizzo romantico mi torni tra un po'. Un bel po'.

6 marzo 2017

Julia Quinn
Un bacio dopo l'altro

Quartetto Smythe-Smith 3
Titolo originale The sum of all kisses

Trama
I Romanzi Mondadori
ebook | € 3,99
Sarah Pleinsworth non può perdonare Hugh Prentice per aver ingaggiato tre anni prima quell'incosciente duello che ha quasi distrutto la sua famiglia, costringendo suo cugino alla fuga. Davvero non riesce a perdonarlo, anche se lui, brillante matematico, è rimasto gravemente ferito a una gamba, e ormai non nutre più alcuna speranza di corteggiare una donna come lei.
Meno che mai di sposarla. Hugh, da parte sua, a stento tollera i toni melodrammatici di Sarah. Ma quando i due sono costretti a trascorrere una settimana insieme, scoprono la piacevolezza di baci inaspettati: uno, due, cento, mille… Lui perderà il conto in preda alla passione e lei rimarrà finalmente senza parole.





Commento
Per più di un anno non ho sentito la necessità di comprare qualcosa tra i numerosi titoli usciti nelle collane di romance, e non perché non ci fossero proposte interessanti, ma semplicemente ero troppo presa dagli altri generi che ho letto e che hanno monopolizzato le mie letture.
Eppure qualche giorno fa mi è venuta una voglia pazzesca di un classico romance storico, un Julia Quinn - appunto - o una Ghurke, una Kleypas, insomma un romance sicuro e piacevole, qualcosa che soddisfacesse la mia particolare voglia senza deludermi.
Ho spulciato un po' su Amazon e ho deciso di buttarmi su uno degli ultimi titoli della Quinn, perché con lei non si sbaglia mai e, in effetti, ho trovato Un bacio dopo l'altro davvero delizioso.
Quando si tratta di romance storici sono piuttosto selettiva: evito trame troppo drammatiche, oppure quelle di spionaggio, con omicidi, con rapimenti, con questioni troppo serie che deviano drasticamente l'attenzione dalla storia d'amore al problema da risolvere. Sono difficile anche sui personaggi, sulle circostanze e sullo svolgimento. La verità è che ne ho letti davvero troppi, tutti diversi, e ormai ho stabilito alcuni standard che devono essere rispettati se voglio prendere in considerazione un romanzo.
Prima di tutto la trama deve essere semplice, con qualche ostacolo ma niente di impossibile o assurdo, e Un bacio dopo l'altro rispetta ampiamente questo punto: i due personaggi devono superare alcuni problemi che rimangono in secondo piano. 
Poi la protagonista femminile non deve essere una donna navigata, meglio se è una specie di zitella, innocente ma non troppo ingenua, abbastanza indipendente senza essere una di quelle donne all'avanguardia che mi irritano più che incuriosirmi, il bonus è l'autoironia, l'umiltà e la capacità di ammettere di essere nel torto: Sarah è proprio così, anche se non è perfetta è un personaggio piacevolissimo che non innervosisce o irrita la lettura. Come protagonista femminile è equilibrata e coerente, cosa che temevo di non trovare.
Con il protagonista maschile sono ancora più selettiva: i libertini mi vanno bene ma a piccole dosi, invece i personaggi che hanno una storia e, soprattutto, un carattere forte mi attirano molto di più. Se ci aggiungiamo un lieve difetto fisico allora direi che ci siamo.
Quindi, ricapitolando, i protagonisti mi sono piaciuti, la storia anche e lo stile è 100% Julia Quinn: grandi dialoghi, divertimento, ironia e una sensualità che non supera mai un certo limite, come a dire questa è una storia d'amore, non di sesso.
Sicuramente, visto com'è andata con Un bacio dopo l'altro, mi procurerò gli altri titoli di questa serie e terrò d'occhio le novità della Quinn perché una piccola dose d'amoreh romantico ogni tanto fa bene al mio cuoricino arido.

5 gennaio 2017

Julia Quinn
Quello che amo di te

Serie Bevelstoke 3
Titolo originale Ten things I love about you

Trama
I Romanzi Mondadori
ebook | € 3,99
Annabel Winslow è a Londra per la Stagione, alla ricerca di un marito ricco per salvare la famiglia dai guai economici. La sua bellezza attira l'attempato conte di Newbury, il quale desidera un erede per estromettere dalla successione l'odiato nipote Sebastian Grey.
Ma quando Annabel e Sebastian si conoscono fortuitamente, ritrovandosi subito presi in un bacio appassionato, tutto si complica. Lei è ormai rassegnata a sposare Newbury, pur detestandolo, perché rappresenta la sicurezza economica. E ovviamente si sente molto più attratta dal giovane Sebastian. Cosa potrà aiutarla ad arrivare a una decisione?







Commento
Finalmente un romanzo storico bello. Finalmente un romance che mi ha presa dalla prima all'ultima pagina, finalmente un romance di Julia Quinn scritto con lo stile di Julia Quinn e con una trama bella, divertente, coinvolgente e personaggi ben fatti, ben accoppiati e interessanti.
Finalmente, santo cielo.
Ci ho messo un po' ma alla fine sono riuscita a beccare un romanzo che ha soddisfatto le mie numerose e fastidiose necessità. Dopo cinque romance, è arrivato quello giusto e sono molto contenta che sia un Julia Quinn.
Perché devo essere sincera, io volevo un romance che mi ricordasse i bei tempi andati, quando macinavo romanzi d'amore come una mietitrebbia in tempo di raccolto e non ne avevo mai abbastanza. Volevo una storia che fosse romantica e che seguisse tutti i punti dello schema collaudato, quello a cui ci hanno abituate, quello che se ne frega delle mode passeggere e che rimane fedele fino alla fine alla struttura del romance storico.
Volevo un romance retro' e appassionante, volevo un romance leggero e divertente ma romantico fino al midollo. Volevo e ne avevo bisogno e - porca miseria - morire se ne beccavo uno con tutti i crismi.
Eccolo qui, dopo una lunga ricerca, quello che per me - ora come ora - è un romance perfetto.
Quello che amo di te ha due personaggi che da soli sarebbero in grado di portare avanti la storia (uno più dell'altro ma vabé): Annabel è la maggiore di otto fratelli e sulle sue spalle grava il peso di dover fare un matrimonio vantaggioso perché i soldi sono finiti. Di aspetto rustico, prorompente - totalmente diversa dall'ideale delicato e virginale dell'epoca - Annabel è consapevole di ciò che l'aspetta ma non lo accetta. O meglio, dentro di sé urla come una pazza ma dal di fuori sembra mansueta come un agnellino. Ha il vizio di elencare dieci punti quando ragiona su qualcosa e non è una finta ingenua, né una donna navigata: è sorprendentemente normale, credibile e divertente.
Ma la vera star è Sebastian. Vive seguendo la nomea che gli è stata affibbiata - donnaiolo, libertino, buono a nulla - ma sotto sotto è più gentile e fedele alle regole della società di molti altri: donnaiolo sì, ma solo con donne sposate, libertino forse, ma non perde mai il controllo, buono a nulla in parte, perché si costruisce una carriera dal nulla. Mi è piaciuto che la Quinn abbia dato all'eroe un segreto spassoso senza castrarlo - in un certo senso. C'è molto umorismo in Sebastian, così come auto ironia, ma non perde mai il suo fascino e rimane eroe - virile, affascinante, disinibito - fino alla fine.
I dialoghi sono il punto forte del romanzo, sono veloci e spassosi, sono intelligenti e mai stucchevoli, e divertono sul serio. La storia di per sé a volte è oltre le righe ma non pesa mai, perché l'autrice sdrammatizza subito e focalizza l'attenzione del lettore verso quello che, invece, è credibile e piacevole.
Questo romanzo mi ha fatto ritrovare fiducia nel romance storico. Sono impaziente di trovarne uno altrettanto bello ma ho come l'impressione che ci vorrà del tempo prima di poterne leggere uno anche lontanamente simile a Quello che amo di te.

7 luglio 2014

Julia Quinn
Un amore perfetto

Quartetto Smythe-Smith 1
Titolo originale Just Like Heaven

Trama
I Romanzi Mondadori
ebook | € 2,99
Lady Honoria Smythe-Smith, violinista bella ma non troppo abile, si trova a Londra per un'altra Stagione, determinata a sposarsi a ogni costo. Non sa che suo fratello maggiore, fuggito all'estero a causa di un duello, ha incaricato Marcus Holroyd, conte di Chatteris e loro migliore amico d'infanzia, di vegliare su di lei. Proprio nel tentativo di distoglierla da uno dei suoi folli piani per acchiappare un marito, Marcus rimane vittima di un incidente e contrae una grave infezione. Sentendosi responsabile dell'accaduto, Honoria si precipita in suo soccorso, e ben presto entrambi scopriranno che, a unirli, è molto più di un'amicizia.






Commento
Ne avevo proprio bisogno. Avevo bisogno di una pausa dai contemporanei, dagli erotici (mi sembra di non leggere altro, ultimamente) e dai new adult. Avevo bisogno di un romance storico casto, di quelli in cui i protagonisti non si toccano e non si baciano per la maggior parte del romanzo, quelli che ti fanno sospirare e che ti fanno sognare.
L'effetto di un romance storico è tutto particolare, ti riporta indietro nel tempo e ti regala un sogno ad occhi aperti fatto di bon ton, di vestiti ingombranti, gentiluomini e balli. Ne avevo bisogno, santo cielo. Quando devo staccare completamente e necessito di cambiare periodo storico mi butto su alcune autrici che sanno assecondare i miei bisogni, una specie di rete di sicurezza fatta di certezze che mi permette di avere una via di fuga. La Quinn, naturalmente, fa parte di questa cerchia. Nonostante i suoi alti e bassi, riesce a mantenere una continuità tra i suoi romanzi che mi permette di sceglierla senza preoccuparmi della trama e che, anche nei momenti più bassi, assicura una storia rilassante e in linea con il genere.
Quando ho scritto che volevo un romanzo casto intendevo dire che non volevo una storia d'amore basata principalmente sul sesso, sull'attrazione sessuale e sulla passionalità come elemento base e formante della relazione. In modo particolare - ed è per questo che ho scelto la Quinn - volevo una storia che si fondasse sulla coppia come unione di due persone che si completano e che si innamorano a prescindere dalle capacità sessuali e dalla carnalità dell'atto. Volevo una storia d'amore che partiva dal cuore e dalla testa prima che dagli organi genitali.
Honoria e Marcus rappresentano perfettamente questo ideale di coppia. Amici (anche se io non li definirei così) fin da quando erano bambini, i due hanno sempre avuto un rapporto fatto di grande coinvolgimento e sfuriate di antipatia, come da manuale in una amicizia di lunga data. Eppure sia Honoria che Marcus non hanno mai superato quel limite di riservatezza che non permette di dare al 100%, di essere amico nel senso più totale del termine. Da sempre entrambi custodiscono una parte importante di loro stessi, nascondendola ai più e, in questo modo, non hanno mai raggiunto il livello di confidenza che li avrebbe resi amici veri.
Dopo l'infanzia la loro relazione subisce un distacco non solo emotivo ma anche fisico: Marcus deve assumersi le responsabilità del titolo e Honoria deve seguire l'etichetta per le giovani donne nonché perseguire l'obiettivo di trovare marito. I loro incontri sono amichevoli ma freddi, quasi impacciati, e la sicurezza della compagnia si alterna al disagio del non conoscere veramente l'adulto che hanno di fronte. Fino a che Marcus e Honoria sono costretti a rivedere le loro priorità e, soprattutto, il modo in cui si vedono l'un l'altra.
E' a questo punto che la Quinn compie il miracolo: descrive un innamoramento partendo dai sentimenti più teneri, dalla fiducia, l'affetto, il rispetto, per passare all'emozione del primo bacio e alla scoperta della passione intesa come attrazione verso la persona e non solo verso un corpo.
Non fatevi ingannare dal voto medio, questo è un romanzo ben scritto, divertente, emozionante e banale quanto basta per essere una lettura sicura ma - allo stesso tempo - coinvolgente in modo delicato e leggero (come sa fare la Quinn).
Se avete bisogno di un romance storico che vi ripulisca la mente e vi faccia tornare a credere nel romanticismo casto old style, buttatevi sulla Quinn e andrete sul sicuro.

8 dicembre 2012

Julia Quinn
Cieli di Cornovaglia

Serie Blydon 3

Trama
I Romanzi Mondadori
Lei è Henrietta Barrett, irriverente e sfacciata, indossa pantaloni anziché abiti eleganti, si fa chiamare Henry ed è cresciuta in una tenuta della Cornovaglia. Lui è William Dunford, il più sfuggente scapolo di Londra, e ha appena ereditato il titolo di lord e una tenuta in Cornovaglia…
Il loro primo incontro fa scintille: sebbene lui voglia solo visitare la proprietà per non tornarci più, lei fa di tutto per toglierselo dai piedi.
Ma ottiene l’effetto contrario, perché William, abituato alle moine delle dame di città, si ritrova irrimediabilmente attratto da tanta naturalezza.







Commento
Che noia mortale! Santo cielo! Mai mi era successo di leggere un romanzo della Quinn e sperare che finisse il prima possibile! Fino ad ora, poi, l'avevo sempre e solamente letta in lingua originale per cui mi sorge il dubbio che la noia sia stata provocata anche dalla traduzione arcaica andante (certi termini sembravano usciti da un altro tempo!).
Tanto per cominciare il libro è troppo lungo, troppo considerando che praticamente succede pochissimo dal punto di vista della trama, e poi i personaggi...o meglio IL personaggio femminile e quanto di più fastidioso si possa leggere. Henrietta - il nome è un programma - è la protagonista più assurdamente assurda di tutta la storia dei romance (che ho letto). Partiamo dall'inizio, ovvero come si presenta: Henry è orfana, ha sempre vissuto isolata in Cornovaglia in mezzo alle mucche e ai maiali, e i suoi tutori - inetti e smidollati - le hanno sempre fatto fare quello che voleva. Il risultato è che Henry è diventata un maschiaccio, vestita di calzoni e stivali imbrattati di letame, assolutamente ignorante di etichetta ma anche solo di relazioni umane. Henry è talmente limitata che agisce in maniera incomprensibile la maggior parte delle volte e in ben due casi - che sono poi quelli scatenanti per i contrasti con il protagonista - tutto ciò che fa è senza logica. Insomma, oltre ad essere odiosa, ingenua da fare schifo sempre, è anche una perfetta idiota che si comporta da bambina imbecille.
Il personaggio maschile si salva in corner, nel senso che in un qualsiasi altro romance con una protagonista più decente, Dunford avrebbe avuto una sorte più propizia. Legato a Henry il suo carisma si squaglia come neve al sole e rimane perennemente offuscato dalla scemenza di Henry quindi, anche lui, tentenna nelle pagine indeciso se assecondare la cretineria di Henrietta e coccolarla come un animale in via di estinzione oppure scrollarla e - finalmente - darle la scossa che le farà fare il salto da bambina a donna.
Questo salto non si vede, sappiamo solo che succede qualcosa di radicale perché nell'epilogo - ben 5 anni dopo la fine - si parla delle fatiche di Dunford e di Henry nell'avere bambini eccetera eccetera, altrimenti il romanzo si conclude dopo un episodio di mastodontica idiozia da parte di entrambi, dopo il quale ero sempre più sconfortata e decisa a dare un voto basso al romanzo.
Nonostante la depressione cosmica per la trama e la scemenza dei personaggi, la lettura scorre molto veloce grazie ai dialoghi frizzanti e ritmati che sono ormai il tratto distintivo della Quinn. In tutto il libro occupa 2 o 3 giorni con una velocità di crociera medio bassa, quindi la tortura dura poco, relativamente poco. Dopo di questo penso che non mi avvicinerò alla Quinn for a long, long time.

22 gennaio 2012

Julia Quinn
How to marry a marquis

Serie Agents for the Crown 2

Trama 
Harper Collins
pag. 375 | € 5,30
When Elizabeth Hotchkiss stumbles upon a copy of How to Marry a Marquis in her employer’s library, she’s convinced someone is playing a cruel joke. With three younger siblings to support, she knows she has to marry for money, but who might have guessed how desperate she’s become? A guidebook to seduction might be just the thing she needs—and what harm could there be in taking a little peek?

James Sidwell, the Marquis of Riverdale, has been summoned to rescue his aunt from a blackmailer, a task that requires him to pose as the new estate manager, and his primary suspect is his aunt’s companion, Elizabeth. Intrigued by the alluring young woman with the curious little rulebook, he gallantly offers to help her find a husband… by practicing her wiles on him. But when practice becomes all too perfect, James decides that there is only one rule worth following—that Elizabeth marry her marquis.



Commento
Ho finito, con questo libro, la mia maratona Quinn.
O meglio, ho finito i romanzi in mio possesso della Quinn. Tra tutti, questo è quello che mi ha colpita di meno. Non capisco bene il perché, non è brutto e i personaggi non sono particolarmente odiosi, eppure la sensazione che mi ha lasciato è di incosistenza: come se una volta chiuso non si potesse fare a meno di dimenticarsene.
Le basi per una storia coinvolgente ci sono tutte: Elizabeth è disperata, ha bisogno di soldi e deve per forza sposarsi; trova per caso nella biblioteca della sua datrice di lavoro un libretto su come accalappiarsi un marchese, così decide di prendere spunto dai consigli per trovare marito.
Peccato che l'unico soggetto sul quale può fare esperienza è proprio un marchese sotto mentite spoglie. Il nipote della signora per cui lavora è una spia della corona, chiamato dall'anziana per indagare su un episodio di ricatto. Tutto procede come si può immaginare, con i soliti momenti di misunderstanding e di litigi, scenette divertenti e parti anche piuttosto drammatiche. Ma manca qualcosa. Non so bene se è la storia in sé ad essere così poco coinvolgente, il modo in cui viene esposta oppure i personaggi che, dopotutto, non sono così incisivi.
E' una lettura piacevole, anche se non indimenticabile, che avrebbe potuto essere più coinvolgente ma che non appesantisce la lettura. Non è il migliore della Quinn, tra i titoli che ho letto, ma per fortuna non mi ha tolto la voglia di leggere qualche altro suo romanzo. In lingua originale, senza ombra di dubbio.

Julia Quinn
Mister Cavendish, I presume

Serie Two Dukes of Wyndham 2

Trama 
Avon Books
pag. 370 | € 6,23
Amelia Willoughby has been engaged to the Duke of Wyndham for as long as she can remember. Literally. A mere six months old when the contracts were signed, she has spent the rest of her life waiting. And waiting. And waiting . . . for Thomas Cavendish, the oh-so-lofty duke, to finally get around to marrying her. But as she watches him from afar, she has a sneaking suspicion that he never thinks about her at all . . .It's true. He doesn't. Thomas rather likes having a fiancée - all the better to keep the husband-hunters at bay - and he does intend to marry her . . . eventually. But just when he begins to realize that his bride might be something more than convenient, Thomas's world is rocked by the arrival of his long-lost cousin, who may or may not be the true Duke of Wyndham. And if Thomas is not the duke, then he's not engaged to Amelia. Which is the cruelest joke of all, because this arrogant and illustrious duke has made the mistake of falling in love . . . with his own fiancée! 


Commento
E ti pareva. Poteva essere che mi capitava tra le mani il primo romanzo di un duetto? Macché. Ovviamente mi è capitato il secondo, che - per mia fortuna - pare essere il migliore dei due. La cosa bella, che ho scoperto dopo aver letto la trama del primo, è che le due storie si svolgono contemporaneamente; per cui se si legge il secondo...si sta leggendo anche il primo! Naturalmente manca l'approfondimento degli altri personaggi e della loro storia, ma a grandi linee si sa comunque tutto. Per cui, nella sfortuna, sono stata fortunata. Tra l'altro, fra tutti i romanzi della Quinn che ho letto fino ad ora, questo è quello che mi è piaciuto di più. Non solo per lo stile, ormai perfezionato, che bilancia divertimento e sentimenti ma anche per l'introspezione dei personaggi. In effetti c'è, in proporzione, più trama che storia d'amore. I due protagonisti si delineano con il procedere della storia, e diventano tridimensionali per il modo in cui l'autrice sa entrare nella loro mente e non perché fanno parte per forza di una coppia. Thomas all'inizio è il classico eroe/duca: freddo e tutto d'un pezzo, che usa l'ironia per isolarsi e per creare uno spazio attorno a sé in cui respirare; ignora completamente la fidanzata, che non ha mai nemmeno guardato in faccia finché un giorno lo snobba lei e lui si rende conto che, anche lei, è un essere umano. Amelia, invece, è sempre stata una specie di burattino: fidanzata già da piccola, incapace di scegliere per sé e costretta ad adeguarsi a quello che gli altri decidono per lei, finché un giorno si ribella e scopre che essere una persona decisa le piace. Ovviamente da questo punto si sviluppa la storia d'amore, che però è sempre secondaria a quella della scoperta del loro carattere. Aggiungiamo, per Thomas, il problema legato alla legittimità del suo titolo: da un giorno all'altro rischia di perdere non solo il titolo di duca, ma praticamente tutto quello che è stato fin dalla nascita. Thomas, quindi, vive un percorso di scoperta: una volta svestiti i panni del duca, cosa rimane? Chi è Thomas? Alla fine del romanzo non c'è solo la storia d'amore tra i due, ma la scoperta di due caratteri. Il risultato finale è qualcosa di più del classico romance, ma riesce a mantenere lo stesso spirito leggero e romantico. Quasi quasi non sento nemmeno l'esigenza di leggere il primo!

Julia Quinn
Splendid

Serie Blydon 1

Trama 
Harper Collins
pag. 396 | € 5,59
American heiress Emma Dunster has always been fun-loving and independent with no wish to settle into marriage.
She plans to enjoy her Season in London in more unconventional ways than husband-hunting. But this time Emma's high-jinks lead her into dangerous temptation...
Alexander Ridgely, the Duke of Ashbourne, is a notorious rake who carefully avoids the risk of love...until he plants one reckless kiss on the sensuous lips of this high-spirited innocent...and condemns himself to delicious torment. Little does he know that his passion has touched the very soul of the lovely enchantress...and committed them both to a lifetime of splendid ecstasy. 





Commento
Once again, il voto è alto. Ma non è il più alto perché verso la fine si perde il brio della prima parte. Andando per ordine: Emma è un'americana indipendente, vive con il padre ed è abituata ad avere le mani in pasta nella compagnia di famiglia; è una ragazza occupata, intelligente e con nessuna intenzione di sposarsi perché sta tanto bene così com'è.
A volte prende e parte a trovare i parenti nella lontana Londra e allora si diverte. Va ai balli, vive nella società londinese ma di sposarsi non ne vuole sapere.
Alex è un duca famoso per il suo fastidio nei confronti della società e di tutte le sue belle imposizioni: i balli per lui sono una tortura e le giovani donne sono tutte delle iene pazzesche a caccia del soldo. Così, un bel giorno, i due si incontrano: Emma è travestita da servetta e va a fare la spesa bella felice e Alex assiste alla scena in cui Emma salva il suo nipotino. Tra i due nasce un certo feeling perché Alex non segue per niente le regole della società e Emma non riesce a trattenersi e scatena la sua lingua contro di lui.
A questo punto, al posto di dilungarmi su quanto è gnocco lui o su quanto sia simpatica lei, mi tocca dire che la bellezza del romanzo sta praticamente solo nei loro dialoghi. La frizzantezza, il brio, la velocità e l'ironia sono gli elementi basi di ogni singola battuta che si scambiano. C'è un contrasto di base fatto dai loro due caratteri che si scontrano e a questo la Quinn aggiunge situazioni e argomenti tali da rendere il parlato più importante della trama.
Ciò è un bene, perché di trame tutte uguali e di personaggi insipidi ce ne sono molti, ma di romanzi con dialoghi così serrati e divertenti no. Per cui il voto alto è dato solo e solamente all'elemento caratterizzante del libro, come entità fisica. La trama e i personaggi non sono niente di nuovo, e per questo su tutto spicca la battuta. Mi piace.

Julia Quinn
To sir Phillip, with love

Serie Bridgerton 5

Trama 
Harper Collins
pag. 372 | € 5,35
Sir Phillip knew that Eloise Bridgerton was a spinster, and so he'd proposed, figuring that she'd be homely and unassuming, and more than a little desperate for an offer of marriage. Except . . . she wasn't. The beautiful woman on his doorstep was anything but quiet, and when she stopped talking long enough to close her mouth, all he wanted to do was kiss her . . . and more. Did he think she was mad? Eloise Bridgerton couldn't marry a man she had never met! But then she started thinking . . . and wondering . . . and before she knew it, she was in a hired carriage in the middle of the night, on her way to meet the man she hoped might be her perfect match. Except . . . he wasn't. Her perfect husband wouldn't be so moody and ill-mannered, and while Phillip was certainly handsome, he was a large brute of a man, rough and rugged, and totally unlike the London gentlemen vying for her hand. But when he smiled . . . and when he kissed her . . . the rest of the world simply fell away, and she couldn't help but wonder . . . could this imperfect man be perfect for her?

Commento
Che dire, continua la mia maratona della Quinn e per ora non ho incontrato un romanzo che avrei bocciato. Anzi, a dire la verità, questo è il migliore che ho letto fino ad ora. Ne avevo sentito parlare molto bene quando era uscito negli Oro ma, siccome non sono avventurosa e non tento mai le autrici che non conosco bene, ho declinato. Ma avendolo ricevuto in regalo non potevo certo snobbarlo. Mi ha colpita piacevolmente perché, pur mantenendo il tono ironico e leggero della Quinn, la storia racconta di due personaggi non esattamente frivoli. Phillip è vedovo e papà: ha dovuto subire un matrimonio infelice con una donna depressa e ha evitato accuratamente di occuparsi dei due figli, con la conseguenza che la mancanza dei genitori li ha trasformati in pesti incontrollabili. Phillip deve, quindi, fare i conti con i suoi fallimenti e con le sue paure ed in questo viene aiutato da Eloise. Sebbene per lui lei sia una ipotetica moglie ideale, Eloise porta tutto fuorché prevedibilità nella sua vita. Essendo un personaggio vitale, Eloise spolvera Phillip e pure i suoi figli, riportando normalità e anche felicità. Il rapporto tra i due è molto interessante perché, anche se il matrimonio è forzato, hanno avuto la fortuna di piacersi già prima, in via epistolare e fisicamente, quando Eloise scappa da lui per inseguire il suo ideale romantico di innamorato. Entrambi sono obbligati ad affrontare i propri fallimenti e i propri difetti e ad agire di conseguenza: dovranno trovare un punto in comune, una via di mezzo che li possa unire lasciando intatti i loro animi. I momenti divertenti si alternano benissimo con quelli più seri e drammatici, e il loro altalenarsi non è improvviso e fastidioso. Mi è piaciuto. Non tantissimo, ma abbastanza da lasciarmi una sempre più buona impressione dell'autrice. Ne ho ancora 3, quindi è possibile che il mio giudizio possa cambiare, ma spero di no!

Julia Quinn
To catch an heiress

Serie Agents of the Crown 1

Trama 
Avon | ebook | € 5,29
When Caroline Trent is kidnapped by Blake Ravenscroft, she doesn't even try to elude this dangerously handsome agent of the crown.
After all, she's been running from unwanted marriage proposals. Yes, Blake believes she's a notorious spy named Carlotta De Leon, but for six weeks until her twenty–first birthday, when she'll gain control of her fortune, hiding out in the titillating company of a mysterious captor is awfully convenient –– and maybe just a little romantic, too.
Blake Ravenscroft's mission is to bring "Carlotta" to justice, not to fall in love. His heart has been hardened by years of intrigue, but this little temptress proves oddly disarming and thoroughly kissable. And suddenly the unthinkable becomes possible –– that this mismatched Couple might be destined for love. 


Commento
Come secondo tentativo con la Quinn è andato sicuramente meglio rispetto al primo. Tanto per cominciare tutto il romanzo è pervaso da un'ironia e da una frizzantezza che lo rende piacevolissimo, anche se la trama non è tra le più originali. In particolare, lo stile divertente, spunta fuori principalmente attraverso la protagonista che è giovane, simpatica e con una 'mente' sveglia e priva di filtri. Al contrario, la Quinn non è stata in grado di trasmettere questa ironia anche al protagonista maschile, che risulta essere sempre troppo rigido anche durante i battibecchi con l'eroina. Il contrasto, però, è piacevole, perché ogni volta tra i due si crea una tensione divertente che si presta bene agli scambi veloci di battute. Per quanto riguarda la love story, bhe, non è che sia il punto focale della storia. Certo, è un romanzo d'amore, però il romanticismo è messo - secondo me - in secondo piano proprio perché la Quinn ha dato maggior risalto al tempo che i due protagonisti ci mettono per conoscersi e per decidere di piacersi. 
Tutto sommato ho preferito che si incentrasse più sul pre-innamoramento che sul rapporto già formato, perché la protagonista ha perso quella marcia in più nel momento in cui si stabilisce la presenza dell'amore dichiarato. Un'altra cosa, poi, è stata una prima volta. Di solito disdegno allegramente le trame con spie, spionaggio e simili questioni. Non riesco a rimanerne affascinata, perché proprio non saprei da che parte immedesimarmi. Questa volta, però, mi sono trovata 'obbligata' perché il romanzo mi è stato regalato e si sa, a caval donato non si guarda in bocca. A voler confermare i miei pregiudizi, la questione spia non mi ha entusiasmata, eppure era anche una parte ben poco rilevante della trama. Credo, quindi, di poter affermare che le storie avventurose di spionaggio non facciano proprio per me. 
Tutto sommato il libro mi è piaciuto, l'ho apprezzato per la sua vena ironica e mi ha dato un'impressione migliore dell'autrice. Spero che gli altri libri che ho in attesa di essere letti siano piacevoli, se non addirittura più belli, di questo.

Julia Quinn
Dancing at midnight

Serie Blydon 2

Trama 
Avon | pag. 384 | € 6,49
When a suitor tells Arabella he's willing to overlook her appalling bluestocking tendencies on account of her looks and fortune, she decides to take a break from the Marriage Mart. During an extended stay in the country, she never expects to meet Lord John Blackwood, a wounded war hero who intrigues her like no other man.
Lord John has lived through the worst horros of war...but nothing could have been as terrifying to his tormented heart as Lady Arabella. She is intoxicating, infuriating...and she makes him want to live again. Suddenly he's writing bad poetry and climbing trees in the pitch-dark night...just so he can dance with her as the clock strikes midnight. And even though he knows he can never be the sort of man she deserves, he can't help wanting her. But when the harsh light of day replaces the magic of midnight, can this tormented soul learn to love again? 

Commento
Avevo letto un racconto della Quinn anni or sono, e mai mi è venuta voglia di comprare uno dei suoi romanzi, anche se in tante ne parlano benissimo. Sinceramente non mi incuriosisce, mi sembra quasi un nome 'must' che spicca per l'ironia e per niente altro. Così quando mi è arrivato un pacco pieno zeppo di romanzi della Quinn - in regalo, grazie Ross - ho capito che era arrivato il momento di leggere questa autrice e decidere se fa per me. Ne ho ancora 4 e mezzo da leggere e questo titolo è - se non sbaglio - il secondo scritto dalla Quinn, quindi ho pochissimo in mano per farmi un'idea precisa. Commento in modo vago questo romanzo, giusto perché la trama mi ispirava parecchio. Di ironico c'è poco, forse nella prima parte della storia i due protagonisti si beccano abbastanza per movimentare i dialoghi, ma ho letto sicuramente di meglio. Allo stesso modo la trama è basilare: lei, bella e desiderata da tanti, intelligente e indipendente, si invaghisce del vicino di casa zoppo e ombroso, scontroso e affascinante. Tutto scorre senza infamia e senza lode con momenti molto piacevoli per poi diventare banalotto alla fine. Non mi ha colpita più di tanto nessuno dei protagonisti, basti pensare che ho in mano il primo romanzo della miniserie ma non avevo voglia di leggerlo, e sia John che Arabella non sono abbastanza 'marcati' per i miei gusti. Gli eroi zoppi o sfigurati devono avere più ombre e Arabella, pur essendo piacevole, non lascia il segno. Come primo romanzo della Quinn, quindi, non ho avuto una grande impressione, ma ne ho già iniziato un'altro e con questo sembra andare un po' meglio. Vedremo.

19 dicembre 2011

L.Kleypas, K.MacGregor, J.Quinn
Dov'è il mio eroe

Titolo originale Where's my hero

Trama
Nodi d'amore 
di Lisa Kleypas
Lydia Craven ha deciso di sposarsi seguendo la ragione, non il cuore. Ma il bacio che le ruba il dottor Jake Linley risveglia in lei sentimenti che pensava di aver dimenticato. Sposerà davvero un uomo che non ama?
L'estate della passione 
di Kinley McGregor
Simon di Ravenswood inizia un fitto scambio di lettere con lady Kenna facendosi passare per l'amico Stryder, conte di Blackmoor. ben presto, però, la corrispondenza tra i due tocca corde profonde. Potrà un tenero amore sconfiggere l'equivoco?
Le due sorelle 
di Julia Quinn
Lord Ned Blydon, visconte di Burwick, si trova davvero in una situazione difficile: a due giorni dal matrimonio, si scopre perdutamente innamorato di Charlotte, sua futura cognata...

Commento
Passionale. Emozionante. Divertente. 
Rispettivamente a partire dall'alto. La raccolta di Dicembre dei Romanzi Mondadori è un gioiellino. Tre racconti di tre bravissime scrittrici, tutti diversi tra loro. Il modus operandi dei racconti è lo stesso: il lui o la lei sono in procinto di sposarsi con la persona sbagliata, e solo dopo aver scoperto di essere innamorati di un'altra/o si ha il lieto fine.
Il primo, il racconto della Kleypas, è il più corto da leggere (61 pagine) ed è quello più passionale dei tre. Tanto per cominciare il protagonista nel giro di poche righe è già un personaggio ben delineato, ci si crea un'immagine mentale ben definita e lo si immagina mentre scorazza mezzo ubriaco per il giardino, l'eroina è una figura particolare: una specie di genio della matematica, non bellissima, ma molto brillante. La cosa che ho gradito è stato il fatto che è stato dato un discreto spazio ai genitori dei lei, che sono i protagonisti di un romanzo a sè stante (il racconto rientra in una serie), per cui ora rimane la voglia di sapere come si sono conosciuti i genitori di Lydia. L'elemento dominante è la passion che scoppia tra i due protagonisti, che prima si pizzicano e si odiano (per finta ovviamente), e poi per forza di cose (la mammà di lei è una furbona) si trovano di fronte alla verità, ovvero che sono fatti l'uno per l'altra.
Il secondo racconto è di Kinley MacGregor e anche lui rientra in una serie, Brotherhood of the Sword. La storia è molto emozionate. Fin da subito incontriamo il protagonista, Simon, e non si può fare a meno di vedere quanto tenero e dolce sia, un guerriero dal passato tragico che trova per caso una possibilità alla felicità e che lo prende pur rimanendo conscio che non potrà mai avere per sé stesso quello che fa finta di avere sotto un altro nome. Il racconto è particolare perché si basa tutto sul gioco dell'equivoco: S come Stryder o come Simon?, e sul dramma del protagonista quando si vede tolta la sua unica possibilità di stare con la donna che ama proprio dal suo migliore amico. In più di un'occasione ho avuto le lacrimuccie agli occhi, Simon è un personaggio estremamente dolce, ed è così vivido che toglie la luce degli altri personaggi.
Il terzo racconto, quello della Quinn, è il mio primo approccio a questa scrittrice. Sicuramente un racconto di meno di 100 pagine non è abbastanza per farsi un'idea sullo stile, però l'idea generale che ho avuto è che la Quinn gioca molto sui personaggi e sulle situazioni, dando spazio anche agli altri personaggi, riducendo al minimo le scene d'amore, per privilegiare i dialoghi. L'esito finale in questo caso è positivo, un racconto divertente e spensierato. Mi è rimasta impressa più la storia che i personaggi, non è un male ovviamente, visto che la storia è molto carina.