1 giugno 2020

Loretta Chase
L'ultimo Libertino

Serie Scoundrels 4
Titolo originale The Last Hellion

Trama

I Romanzi Mondadori
ebook | € 2,99
Vere Mallory, duca di Ainswood, il più grande libertino d'Inghilterra, ha dissipato la giovinezza fra alcol e belle donne in una spirale che sembra condurlo al baratro. Finché un giorno due occhi di ghiaccio trafiggono i suoi: sono quelli della bellissima Lydia Grenville, indomita giornalista che si è messa al servizio dei più bisognosi, donne e bambini dei bassifondi. A Vere è sufficiente rubarle un bacio per percepire la passione che si cela in lei, in apparenza fredda e misteriosa. Ma Lydia non può permettersi di cedere alla seduzione di quell'uomo impossibile, fermamente intenzionato a vincere la dura corazza che si è costruita nel corso degli anni. Se solo riuscissero a superare i loro intimi turbamenti, potrebbero finalmente schiudere insieme la porta della felicità...
Sei una piantagrane, Lydia. Un diavolo Ballister. Solo una canaglia Mallory può andare bene per te.
Commento
Sarò onesta, avevo voglia di romance storico per smorzare il mio desiderio di romanticismo e di una lettura leggera, ma non volevo spendere soldi per qualcosa di nuovo. Come sempre è arrivato in mio soccorso il Kindle che, nei meandri delle oltre 50 pagine di ebook collezionati nel tempo, ha sputato fuori un titolo della Chase che era sfuggito al mio raid precedente.
E' come se la Chase uscisse dallo sgabuzzino dei romanzi dimenticati quando sento il bisogno di qualcosa di sicuro, un po' come fanno la Quinn e la Balogh, solo che di loro non avevo più niente di nuovo da leggere. Che questa sia l'ulteriore prova che mi porterà ad aggiungere il nome della Chase nella mia lista delle autrici da comfort reading? Credo proprio di sì, anche se L'ultimo libertino non ha saputo appassionarmi come altri suoi titoli.
Primo motivo, la protagonista femminile mi è sembrata un po' una ripetizione di quella di Sensualissimo Incanto, solamente inserita in un contesto sociale meno aristocratico. Secondo motivo, l'attrazione mentale tra i protagonisti è più intensa e presente di quella fisica, e in un romance ci vuole un po' di sano sporcaccionamento. Per carità è pur sempre un ottimo romance scritto bene, ma forse avevo bisogno di qualcosa di diverso, per quanto questa storia abbia saputo distrarmi da delle letture fin troppo invadenti.
Il romanzo si apre sul passato di Vere Mallory e ci fa vedere come sia arrivato a diventare Duca di Ainswood, cioè seppellendo letteralmente ogni singolo erede al titolo, incluso il figlio del suo migliore amico - morto - e suo pupillo, un bimbo al quale si era genuinamente affezionato e grazie al quale aveva drasticamente ridotto la sua condotta libertina. Vere, è abbastanza comprensibile, associa il titolo alla morte delle persone che amava e lo detesta con tutto se stesso. Non vuole essere Duca, ma soprattutto sfoga la sua rabbia e la sua tristezza diventando quasi lo zimbello della società: è un ubriacone che va a prostitute, trasandato, non si comporta da Duca e non ha nessuna intenzione di farlo. Per farla breve, Vere sta camminando sulla strada dell'autodistruzione per portare con sé nella tomba quel ducato maledetto. Una sera si scontra, o meglio viene malmenato, da un soggetto famosissimo in tutta Londra: la giornalista Lydia Grenville, nota per essere alta, autoritaria, e per saper menare le mani e per non avere paura di niente e di nessuno. L'affronto tira fuori Vere dai fumi dell'alcool, così si mette in testa di farle pagare tutte le vignette satiriche che lo vedono indifeso contro la forza della ragazza. Vere si mette volontariamente sulla strada di Lydia, e ogni singola volta ne esce in qualche modo ammaccato nel corpo o nell'orgoglio, eppure il carattere della ragazza è talmente scontroso, talmente fuori dal comune che Vere non le resiste. Più lo tratta male, più lui vuole vendicarsi ma ne rimane in un certo senso affascinato, così diventa la sua ombra: la segue o gioca a fare il suo complice, e ovviamente i due più di scornano più scoprono di essere attratti l'uno dall'altra.
La vera sorpresa del romanzo è che Vere, come culmine della sua stupidità, propone una scommessa: una gara di velocità con un calesse, se vince lui i due si sposeranno. Vere è praticamente disperato: è attratto da Lydia, ma non è ancora così fuori di testa da compromettere una vergine, per di più una così famosa, e l'unica soluzione alla quale riesce a pensare è il matrimonio.
La cosa divertente è che a quel punto non siamo nemmeno lontanamente vicini alla fine del romanzo, è come se con il matrimonio la Chase avesse voluto aprire una seconda parte della storia, per uscire dalla monotonia delle scaramucce verbali: va bene litigare e pizzicarsi, ma ci vuole un'evoluzione della storia altrimenti sai che noia. Ecco così che inizia la fase due di Vere - ripulito e sobrio - e di Lydia, una sposina ormai quasi addomesticata che riesce a controllare tutto e tutti con un pugno di ferro, tranne che in camera da letto.
Il finale del romanzo è abbastanza movimentato, c'è avventura, c'è pericolo e sentimentalismo, ma non in dose nauseanti, così almeno si arriva alla chiusura della storia senza sentire il bisogno di qualcosa di più. La Chase ha coperto praticamente ogni tematica disponibile nel panorama del romance storico e ha saputo farlo senza cadere nel tranello del troppo che stroppia. Oddio, personalmente avrei gradito una storia più razionale e limitata ad un argomento, ma ammetto che mi sono divertita parecchio, del resto la Chase ha uno stile che fa scintille nei dialoghi e sono questi che salvano la situazione al 99% delle volte. Ora non so se  ho altri titoli della Chase da leggere, dovrò fare un controllo incrociato e in caso passare un pomeriggio su Amazon a spendere dei soldi che non ho, thanks to cassa integrazione. Però il romance devo sempre averlo in casa, come l'Imodium e l'ibuprofene, senza non sopravvivo in questo mondo crudele.

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