2 gennaio 2017

Trudi Canavan
L'apprendista del mago

Trilogia Black Magician 0.5
Titolo originale The Magician's Apprentice

Trama
TEA | pag. 694 | € 12,00
Diventare una guaritrice: questo è il sogno che Tessia ha coltivato da sempre, fin da quando ha cominciato ad affiancare il padre per acquisire i segreti dell'arte medica. Ma il destino ha in serbo per lei una sorpresa: mentre si trova nella residenza di Lord Dakon, il mago del villaggio, Tessia viene infatti molestata da uno straniero e, per difendersi, ricorre istintivamente a poteri magici tanto impensabili quanto devastanti. Intuendo le doti della ragazza, Lord Dakon le propone allora di diventare la sua apprendista e la porta con sé a Imardin, la vivace capitale del regno di Kyralia. Eppure, proprio a Imardin, Tessia si renderà conto di essere entrata a far parte di un mondo molto pericoloso, un mondo su cui grava la minaccia dei perfidi maghi sachakani, determinati a invadere Kyralia e a ridurre in schiavitù tutti i suoi abitanti... Ambientato secoli prima degli avvenimenti raccontati ne La corporazione dei maghi, questo romanzo è un'introduzione all' universo creato da Trudi Canavan.

Commento
E niente, non sono stata in grado di regolarmi e ho preso in biblioteca il prequel della serie.
Non avevo fatto bene i calcoli, non avevo nemmeno pensato che con tutte queste pagine e la scadenza imminente non avrei avuto tanto tempo per leggerlo - e finire un romanzo in fretta è una tortura! - eppure l'ho richiesto, l'ho lasciato sul comodino leggendo altro e poi, quando l'ho preso in mano, mi sono detta alla faccia
Ormai è nota la mia ossessione per i paperbacks, soprattutto quando sono grossi e ciccioni, ma a volte sottovaluto il rapporto dimensione - numero di pagine. L'apprendista del mago è gigantesco in edizione TEA e non voglio nemmeno immaginare quanto deve pesare quella Nord.
Mi ha fatto un po' paura aprirlo alla prima pagina e ho tremato al pensiero di avere solo dieci giorni per leggerlo. Praticamente sono arrivata al punto di controllare la media delle pagine lette ogni giorno per essere certa di avere un margine di sicurezza. Adesso è nelle mani di madreh che oggi lo riporterà in biblioteca, evitandomi il rischio multa per il ritardo nella restituzione.
Dopo tutto lo stress che mi ha causato, questo romanzo come minimo mi sarebbe dovuto piacere non dico alla follia, ma almeno da dire bello, mi è piaciuto. Invece sono qua a rimuginare sul senso della vita e sul perché ormai abbia letto quattro romanzi della Canavan senza imparare la lezione.
Questa donna ha uno stile tutto suo e devo farmene una ragione. Invece continuo a cancellare le esperienze precedenti e ad arrabbiarmi quando la storia non mi prende alla follia.
Quindi piccola premessa: la mia totale incapacità di ricordare le caratteristiche della Canavan ha inquinato il voto.
Detto questo posso solo confermare l'idea che mi sono fatta di questa autrice e del suo genere di fantasy: è alla portata di tutti, può andare bene per diverse fasce d'età ma solo per chi ha una santa pazienza e non si aspetta chissà quali sconvolgimenti o trame fantasmagoriche. Diciamo che può essere noioso per chi è abituato ad altri ritmi e ad altri tipi di trame. Non ci vedo un fan di GoT a sbrodolare sulla Canavan, ecco.
C'è da dire, però, che al contrario della prima trilogia - di cui solo il terzo mi aveva acchiappata sul serio - L'apprendista del mago è molto più interessante ed eccitante. A parte un senso di già letto dovuto alla scelta di avere - ancora una volta - una protagonista femmina che scopre di avere poteri magici e alla struttura un po' ripetitiva, tutto il romanzo ha un contenuto molto più complesso e ricco, una mobilità dei personaggi e una sequenza di eventi che la prima trilogia non possedeva.
Se si riesce a superare la somiglianza tra Tessia e Sonea così come la presenza del tutore che richiama in modo preoccupare il personaggio di Rothen, allora il romanzo è facile da apprezzare e si legge molto bene e anche velocemente.
Certo è che, aprendosi in questo modo con tutte queste somiglianze, il primo impatto è stato di già letto e per questo mi è scemata parecchio la curiosità verso la storia. Grazie al cielo, però, Tessia è sì la prima protagonista, ma poi se ne aggiungono degli altri che diversificano parecchio la narrazione.
Assieme alla presenza di diversi personaggi ci sono altrettanti punti di vista, in alcuni casi totalmente slegati e opposti alla narrazione principale. Questo fa sì che la storia - la guerra tra Kyralia e Sachaka - venga presentata da entrambe le fazioni e dia la possibilità di vedere come influenzi e cambi la vita delle persone comuni.
Il ritmo è talmente serrato - a volte forse troppo - che gli eventi si susseguono uno dietro l'altro e i personaggi sono costretti ad un'evoluzione veloce e altrettanto intensa: se Tessia all'inizio non mi diceva granché, nel corso del romanzo diventa un bel personaggio circondato da altrettanti personaggi interessanti, Jayan tra tutti. Il fronte opposto non è da meno perché lo schiavo Hanara è uno di quei personaggi che odi e ami allo stesso tempo, una specie di cattivo buono che ti permette di scoprire usi, costumi e pensieri di una parte di popolazione che fino ad ora non ha mai avuto voce. Stesso discorso per Stara, la giovane che si scontra con le tradizioni sachakane e trova una via d'uscita per se stessa e per le altre donne durante la guerra.
Insomma, i personaggi sono ben fatti e completano una trama quasi troppo arida: troppi fatti, troppe battaglie, pochi veri sentimenti e questa mancanza è ammorbidita proprio da loro.
Per il resto c'è poco da dire, lo stile della Canavan è sempre lo stesso identico, non cambia nulla, l'unica vera differenza tra L'apprendista del mago e la prima trilogia è la concentrazione di eventi e la presenza di più punti di vista nella narrazione.
Siccome il voto finale è stato decisamente inquinato da diversi fattori, credo che per il mio bene e per il bene dei prossimi romanzi, prenderò una vera pausa dalla Canavan, perché se mi ostino a proseguire la serie so già che farò una brutta fine, odiandola e sparando brutte parole. La noia è una brutta bestia, meglio fregarla e aggirarla, poi tornerò alla Canavan fresca e rigenerata. Ma ora no, ora mi prendo una pausa.

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