14 giugno 2019

K-Drama della settimana: Devilish Joy


Gong Ma Sung (Choi Jin Hyuk), un medico brillante e ampiamente stimato, viene coinvolto in un incidente stradale. In conseguenza di ciò, soffre di un disturbo della memoria che ogni notte, dopo la mezzanotte, fa svanire tutti i suoi ricordi. Si sveglia ogni giorno senza alcun ricordo del passato, perciò alla mattina rilegge e memorizza gli appunti che aveva preso su tutti gli eventi svoltisi il giorno precedente. Poi, un giorno, incontra Joo Gi Bbeum (Song Ha Yoon), che un tempo fu una celebrità, e si innamorano. Come farà il giovane a portare avanti questa relazione se, il giorno dopo, non si ricorda mai niente?
Anno: 2018
Episodi: 16 (1 ora circa a episodio)
Dove guardarlo: Viki sottotitolato in italiano
Genere: ComedyRomanceDrama

Questo drama sarà ribattezzato come il drama del bacio random e dei 26 cm di differenza tra i due attori (sì, l'ho calcolata).
Causa visione impegnativa di Save Me ho cercato disperatamente un drama che fosse il suo esatto opposto: leggero, divertente, romantico e anche un po' banale, tutti elementi sicuri per evitare un tracollo emotivo.
Devilish Joy ha un titolo molto accattivante e una locandina pulita e fresca e, su suggerimento della pusher di drama Alice, l'ho iniziato abbastanza fiduciosa.

La prima puntata è molto carina, ma proprio tanto. Senza tante cerimonie, ma con un'introduzione credibile, sgancia subito una bella dose di romanticismo grazie soprattutto ai due protagonisti principali, modelli di spigliatezza e di scioltezza assoluta. Lei, Gi Bbeum, è un'attrice quindi non ha la personalità modesta e timida delle solite protagoniste dei drama, e lui, Ma Sung è un medico ricco, famoso, bellissimo, elegante. Il set è una località cinese che pare presa direttamente da un disegno ed è bellissima. Lo sfondo, i colori, l'atmosfera, la seduzione, il romanticismo e il colpo di scena. Perché ovviamente c'è anche quello. Il colpo di fulmine per il drama mi ha raggiunta e colpita, così ho cominciato a macinare puntata su puntata arrivando alla fine con un frenata sugli ultimi episodi. Quello che volevo e del quale avevo bisogno per ripulirmi l'anima dramosa da Save Me, Devilish Joy ha fornito. Nella sua totalità è un drama piacevole e leggero, con i prevedibili momenti di rottura, i tira e molla, i cattivi, i second fastidiosi e il lieto fine un po' stucchevole ma in sintonia con il resto del drama.
Ora, in generale Devilish Joy regge benissimo fino e oltre alla decima puntata, la trama scorre e i personaggi funzionano; quando però ci si avvicina alla fine l'entusiasmo cala bruscamente perché le puntate perdono slancio, a tratti si ripetono e quello che l'aveva resa stuzzicante si mette da parte per chiudere la questione cattivi. Tra l'altro di cattivi ce ne sono ben due, uno per Ma Sung e uno per Gi Bbeum, quindi i casini sono sempre doppi, i colpi di scena sono doppi, insomma hanno un po' esagerato.
Punti di forza, come si può immaginare sono l'avvenenza del protagonista maschile altissimo e sempre elegante, con una voce profonda e un bel sorriso, e il romanticismo adulto. I due protagonisti non si lasciano andare a effusioni adolescenziali, bacetti virginali e manine che si toccano. Questi due si baciano, e pure tanto, anche senza contesto giusto perché ci stava bene. Quando l'attenzione calava, ecco che arrivava un bacio a sorpresa e il mio cervello si rianimava subito. Tattico, utile e pure piacevole. Certo, oltre a questo c'è anche il divertimento non esagerato ma presente, e gli ormai sempre meravigliosi second che sono come la ciliegina sulla torta. Qui, poi, i second sono all'inizio due elementi di disturbo per la coppia principale, ma poi diventano loro stessi una coppia e a me sono piaciuti tantissimo.

Ci sono, ovviamente, dei punti poco fortunati che hanno fatto zoppicare la storia ma in generale erano talmente irrilevanti e comunque ben inseriti in un contesto frivolo che non ci si dava grande peso. Ad esempio Ma Sung, che soffre di perdita di memoria a breve termine ed è un mega direttore galattico di un ospedale, invece di avere un'agenda per gli impegni - non dico un tablet o un'agenda elettronica - o di avere l'assistente assisterlo come dovrebbe, scrive tutto su dei post-it o sul suo diario dove annota anche quello che ha fatto durante la giornata per poi rileggerlo il giorno dopo.
Insomma, la sua malattia è un ottimo stratagemma per creare incomprensioni, tensioni e crisi, ma viene gestito un in modo superficiale e poco serio.
 
Non mi ha fatta impazzire nemmeno la protagonista femminile, perché la sua caduta da attrice a emarginata è stata calcata troppo: da elegante e bellissima, a trasandata e scontrosa, senza contare che non vado matta per le voci impostate con quel tono, e se devo essere sincera lei non mi è piaciuta molto esteticamente. La differenza di altezza con l'attore protagonista era quasi comica, sembravano papà e figlia e quando si baciavano lui si doveva contorcere per arrivare anche solo a toccarla. Insomma, non è una bellezza, questo no, il suo personaggio a volte mi ha urtato i nervi, ma in generale è stata una vittima perfetta.

Tutto sommato Devilish Joy ha svolto il suo compito discretamente bene, con qualche intoppo, non sempre al meglio, ma ha saputo bilanciarmi quando ne avevo bisogno e soprattutto è un drama che non esce dal suo giardinetto. Lì ci rimane e lì prospera. E ci regala un sacco di docce, tante. Così, per dire.

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