13 marzo 2023

Susanna Clarke
Piranesi

Titolo originale Piranesi

Trama
Fazi Editore | 267 pag. | € 16,50
Piranesi vive nella Casa. Forse da sempre. Giorno dopo giorno ne esplora gli infiniti saloni, mentre nei suoi diari tiene traccia di tutte le meraviglie e i misteri che questo mondo labirintico custodisce. I corridoi abbandonati conducono in un vestibolo dopo l’altro, dove sono esposte migliaia di bellissime statue di marmo. Imponenti scalinate in rovina portano invece ai piani dove è troppo rischioso addentrarsi: fitte coltri di nubi nascondono allo sguardo il livello superiore, mentre delle maree imprevedibili che risalgono da chissà quali abissi sommergono i saloni inferiori. 
Ogni martedì e venerdì Piranesi si incontra con l’Altro per raccontargli le sue ultime scoperte. Quest’uomo enigmatico è l’unica persona con cui parla, perché i pochi che sono stati nella Casa prima di lui sono ora soltanto scheletri che si confondono tra il marmo.
Improvvisamente appaiono dei messaggi misteriosi: qualcuno è arrivato nella Casa e sta cercando di mettersi in contatto proprio con Piranesi. Di chi si tratta? Lo studioso spera in un nuovo amico, mentre per l’Altro è solo una terribile minaccia. Piranesi legge e rilegge i suoi diari ma i ricordi non combaciano, il tempo sembra scorrere per conto proprio e l’Altro gli confonde solo le idee con le sue risposte sfuggenti. Piranesi adora la Casa, è la sua divinità protettrice e l’unica realtà di cui ha memoria. È disposto a tutto per proteggerla, ma il mondo che credeva di conoscere nasconde ancora troppi segreti e sta diventando, suo malgrado, pericoloso.
E Tu. Chi sei Tu? Chi è colui per il quale sto scrivendo? Sei un viaggiatore che è scampato alle Maree e ha attraversato Pavimenti Frantumati e Scale Diroccate per raggiungere questi Saloni? Oppure sei qualcuno che abiterà nei miei stessi Saloni quando io sarò già morto da molto tempo?
Commento
Prima lettura dell'anno, se non mi ricordo male, e anche prima delusione parziale. Insomma, non è che mi aspettassi di partire il 2023 con botti e fuochi d'artificio e una pioggia di voti massimi, ma nemmeno rimanere subito stroncata da una lettura underwhelming.
Piranesi è un chiarissimo esempio di aspettative continuamente nutrite, di - ammettiamolo - hype ben costruito da parte della casa editrice e, infine, dello scontro con la realtà.
La realtà è che io ho droppato Jonathan Strange & il signor Norrell anni fa perché mi aveva terribilmente annoiata ed era inutilmente prolisso senza arrivare al sodo, ma Piranesi mi sembrava diverso, sentivo la scintilla dell'interesse alimentata dalla brevità del romanzo e dalla trama un po' strana che magari - e sottolineo magari - avrebbe potuto riscattare il nome della Clarke ai miei umilissimi occhi.
Nope, confermo che il mio rapporto con la Clarke non è stato recuperato ma almeno questa volta ho terminato la lettura senza grande amarezza. Mi sento in colpa assai perché questo romanzo è stato un regalo della mia amica Mara e volevo tanto amarlo, volevo proprio che mi piacesse tutto e non solo l'idea del romanzo come oggetto del desiderio.
Per chi, come me, ha immaginazione solo quando sono gli altri a imboccarla, Piranesi richiede una certa apertura mentale. Mi spiego: non bisogna farsi troppe domande, non ci si deve chiedere l'origine di questa storia né trovare un collegamento o una spiegazione perché non ci sono. Fino ad un certo punto la cosa non disturba perché l'ambientazione della casa è tutto quello che conosci, ma arriva un momento in cui capisci che c'è un collegamento con l'esterno e la realtà e ti chiedi how...? why...? ma non dovresti farlo. Per quello parlo di apertura mentale: go with the flow, goditi l'assurdità, goditi la fantasia, goditi questo romanzo che pare un sogno reso romanzo da un'autrice che sa come scrivere.
Lo stile non si può certo commentare, non ho nulla da dire a riguardo e nemmeno una critica che sia una perché la Clarke pure se droppata o non apprezzata è una brava scrittrice che sa come usare le parole e rendere tutto fantasy-bucolico.
Per me, ripeto solo per me, la fantasia non può essere solo un salto nel vuoto, ok fare lo sforzo ma fino ad un certo punto perché se poi la storia ricade sul suolo del contesto reale, allora ci deve essere un collegamento, un ponte, un qualcosa che la faccia funzionare ancora meglio.
Credo che tutta la questione del mondo parallelo, alternativo o quello che è, funzioni solo fin quando siamo nella casa e poi appena si esce l'idea sia traballante e non sappia cogliere il morboso fascino che ha inizialmente suscitato.
Anche l'ambientazione della casa, per quanto sia sicuramente un gran lavoro a ricordarsi una disposizione praticamente infinita, è un susseguirsi di ripetizioni con piccole variazioni, tant'è che ho smesso di leggere i capitoletti del diario perché tanto erano tutti uguali. Non mi fa impazzire questo voler ribadire i contenuti di stanze già viste e riviste, le maree sono interessanti le prime tre volte poi basta, non succede mai niente, l'esperienza è borderiline claustrofobica è come stare in un labirinto vuoto con solo alghe uccelli e cozze e tu sei lì che pensi miodioquandosuccedequalcosa e quando finalmente l'autrice decide di cambiare le carte in tavola la luce si spegne lentamente nei tuoi occhi.
It is what it is, non sto a farmene un grande cruccio a parte il dispiacere di non aver amato un romanzo regalato, ma così stanno le cose e non ho vogli di aggiungere altro. Mi sembra chiaro che la Clarke non è nelle mie corde, quindi la lascio a chi ha adorato i suoi romanzi, io pascolo verso altri lidi.

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