Titolo originale The Starless Sea
Trama
Fazi Editore pag. 600 | € 18,50 |
Il tempo. E' come una poesia.Dove ogni parola è più di una sola cosa alla volta e tutto è una metafora.
Commento
Per fortuna esistono le biblioteche, perché se non avessi avuto l'occasione di prenderlo in prestito probabilmente non avrei mai letto Il mare senza stelle, e sicuramente non lo avrei considerato per acquistarlo. Per fortuna, perché se lo avessi comprato la delusione cocente che avrei provato sarebbe stata troppo intensa per perdonarmi un colpo di testa di queste proporzioni. Avendolo letto in prestito, invece, non solo vivo questa delusione con più relax, ma riesco a prendere le distanze dal romanzo e farmi un'idea più calcolata e meno emotiva di quello che a me non è piaciuto.
Se uno attribuisce un valore alto alla media e alle recensioni su Goodreads vede questo romanzo e pensa deve essere un capolavoro, c'è una quantità esagerata di lodi sperticate, di commenti tipo è il romanzo più bello che abbia mai letto, è un capolavoro ecc. Probabilmente queste persone ci credono, ma la nicchia di recensioni basse dovrebbe far sorgere il dubbio: Il mare senza stelle è davvero un capolavoro?
La risposta è no, non lo è. E' un buon fantasy, se ti piace lo stile è pure scritto bene. Se si possiedono determinati gusti letterari può piacere moltissimo, ma dire che è meraviglioserrimo è un'esagerazione in linea con la tendenza degli ultimi anni di farsi piacere a forza romanzi iper spinti e pubblicizzati per cavalcare l'onda dell'hype della massa.
Per me, Il mare senza stelle è un romanzo ok con un grossissimo limite oggettivo: la confusione. In 600 pagine la confusione è tua nemica, perché si insinua nella tua mente e mina qualsiasi intuizione tu abbia riguardo i personaggi e la storia e fa sfumare ogni filo logico tra le nebbie degli eventi e dello stile.
Essendo una persona concreta IRL, fatico moltissimo a seguire una narrazione che si dilunga senza mai dire nulla, volutamente smuovendo le acque per intorbidire una trama che - se sfrondata dell'inutile - avrebbe potuto occupare metà dello spazio. Per alcuni questa fumosità sarà attraente, forse persino è ciò che rende speciale la storia, ma per me è un ostacolo enorme che mi impedisce di addentrarmi nella storia, mettere a fuoco gli eventi, collegarli tra di loro e arrivare alla fine con lo schema generale ben chiaro.
Purtroppo questo a me non è accaduto, ho arrancato tantissimo per seguire uno stile vaneggiante e poetico con voli pindarici per creare un mondo immaginario che, come idea di base, è anche bellissimo ma al quale non viene resa giustizia dalla narrazione diluita, opaca, forzatamente filosofica ed eterea.
Ad un certo punto, identificarsi con il protagonista Zachary è inevitabile, soprattutto nella confusione che prova nel vivere questa esperienza onirica e irreale. Proverò a dare la mia interpretazione dei fatti.
Sotto terra esiste un mondo dove ogni cosa esiste perché fa parte di una storia, raccontata da un'entità particolare, le api, che oltre a raccontare e rendere reale la storia funzionano come fondamenta: da loro nasce, con loro evolve e sempre con loro si chiude questa storia. La storia è fatta di luoghi, di magia (intesa come ogni cosa è possibile se la immagini), di persone che si spostano in questo mondo sotterraneo attraverso porte, e tutto ha un unico scopo: chiudere la storia. All'interno della storia ci sono tantissime trame, tutte diverse, che hanno la funzione di pedine mosse per arrivare alla fine. Di queste trame seguiamo quella portante di Zachary, in quanto protagonista, e di un luogo preciso, il famoso Mare senza stelle. Zachary è uno studente universitario che trova un libro in biblioteca all'interno del quale viene narrato il racconto di un momento preciso della sua infanzia. Nel tentativo di trovare una spiegazione, Zachary si imbatte in due fazioni opposte che si battono per il mondo sotterraneo, una vuole sigillarlo per proteggerlo mentre l'altra vuole che sia accessibile perché la storia si sviluppi. La fazione scelta da Zachary è la seconda, e così si trova in una biblioteca sotterranea piena zeppa di libri, di stanze fantastiche dove la logica non esiste e dove lo spazio si piega su se stesso per diventare, sostanzialmente, infinito. La quest di Zachary si trasforma man mano che le storie del suo libro si incrociano con le storie di un altro libro e si svolgono sotto i suoi occhi, portandolo ad essere la pedina principale e - in sostanza - unico giocatore che può terminarla. A me Zachary è piaciuto, è un personaggio ordinario che si trova catapultato in un mondo fantastico e deve arrivare a capo di tutto per dare un senso a se stesso e alle sue scelte. Il suo essere così normale è la vera forza del protagonista, perché si relaziona in modo realistico a ciò che accade e si pone domande e dubbi altrettanto reali. Tutti gli altri personaggi sono circondati da un alone mistico e misterioso che non me li ha fatti mettere a fuoco, quindi non posso esprimere preferenze, sono creature di una storia di fantasia e tanto basta.
Essendo questo romanzo un fantasy, la trama parte benissimo ma poco alla volte si perde - letteralmente - nel mondo che ha creato rendendo praticamente impossibile trovare l'uscita. Questa situazione è voluta, è chiaro, ma secondo me funziona solo in parte perché lo sfondo e i luoghi hanno i bordi confusi e si fatica moltissimo a concretizzarli nella propria testa. Si segue la narrazione, si è in balia dello stile e si arriva alla fine che molte delle cose importanti si sono perse nei meandri di questo mondo e, invece, quelle meno rilevanti ti sono rimaste attaccate. Ad esempio il personaggio di Dorian - che ha uno scopo ben preciso - rimane in superficie, a volte è a fuoco e a volte no e, alla fine quando la sua ragione d'essere nella storia diventa chiara, all'improvviso questa ragione si perde nel vortice finale della trama. Oppure il Custode, un personaggio curioso che ha molto da dire ma che rimane inspiegabilmente confinato nonostante sia protagonista della storia d'amore che sostiene tutto il percorso di Zachary.
Per farla breve, c'è troppa carne al fuoco in questo romanzo e la maggior parte è cruda e non godibile. L'idea è ottima, in parte ben pensata e in parte un po' ancora embrionale, non adatta a chi non sopporta di navigare una storia che ha i contorni volutamente indefiniti e necessita di uno sfondo preciso, concreto, solido. Quello che a me non è piaciuto, per altri è ciò che rende speciale questo libro, quindi non mi sento di dare un voto basso solo per questo, stilisticamente è solido e ha una sua identità, semplicemente niente di tutto questo sorride ai miei gusti. Penso che della Morgenstern non leggerò altro, se scrive così non c'è modo di trovare un compromesso.
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