Titolo originale 世界から猫が消えたなら
Trama
Einaudi | pag. 192 € 14,00 |
Ciò che faceva la differenza nella vita di una persona doveva trovarsi proprio lì, tra il mondo in cui era esistita e quello in cui non esisteva più. La stessa cosa valeva per me, e quella piccola, piccolissima differenza era il segno che avevo vissuto.
Commento
Se anche voi, come ho fatto io, state pensando di approcciarvi a questo romanzo convinti che si parli di gatti...prendete una pausa, respirate, leggetevi qualche recensione, e poi decidete se comprarl/leggerlo. Vi dico questo perché sono in una fase acutissima di ossessione felina (in previsione dell'arrivo della mia pallina di pelo) e ho approfittato della biblioteca per spararmi saggi e romanzi a tema gatto. Questo, benché abbia la parola gatti nel titolo e abbia pure dei micetti disegnati in copertina, parla solo marginalmente di ciò che viene anticipato dal titolo. Non tutto il romanzo è incentrato sull'assenza dei gatti dal mondo e, anche quando finalmente si arriva a quel punto, è comunque subordinato ad un messaggio diverso e molto più introspettivo.
Detto questo, se ancora volete leggere questo piccoletto, sappiate che è una di quelle storie che ci aspetta da uno scrittore giapponese: breve, malinconica, a tratti buffa, con un messaggio molto profondo e semplice e il finale inevitabilmente triste all'orizzonte camuffato dalla nuvoletta di do un significato alla mia vita.
Il personaggio protagonista della storia è un giovane uomo che di mestiere fa il postino e che indossa sempre e soltanto capi bianchi e neri. E' un uomo apparentemente mediocre, poco socievole, single, vive con il gatto di famiglia, la madre è morta e non parla più con il padre. Da fuori è la classica persona che passa inosservata e della quale ci si dimentica subito: poco interessante, poco significativa, poco carismatica. La vita di questo ragazzo cambia quando scopre di avere solo poche settimane di vita, forse addirittura giorni, a causa di un tumore. All'improvviso il poverino è costretto ad affrontare la triste verità che la sua vita è stata inutile, che nessuno lo piangerà e che guardando indietro ha sempre preso delle decisioni che non lo hanno reso felice, anche se lo hanno tenuto al sicuro.
Il paranormale entra nella vita del postino con l'apparizione del diavolo. Ha il suo volto, ha la sua voce, ma indossa abiti sgargianti e il viso ha una vitalità che il ragazzo non ha mai avuto: il diavolo lo ha scelto per la sua missione di dare la possibilità a pochi eletti di allungare la propria vita a patto di eliminare qualcosa ogni giorno. Un giorno in più per qualcosa in meno nel mondo.
Il poverino, che ha un terrore incredibile di morire e che riscopre una voglia di vivere inaspettata, accetta il patto con la speranza di poter riempire i vuoti della sua esistenza.
All'inizio le proposte del diavolo sono facili, oggetti di uso comune apparentemente indispensabili, ma poco alla volta suggerisce delle cose senza corpo ma troppo importanti, come la musica, o esseri viventi come il gatto Cavolo.
Il percorso del protagonista è abbastanza scontato anche se, secondo il mio umile parere, l'essere prevedibile non lo rende meno emozionante: il poveretto si rende conto che nel grande schema delle cose la sua esistenza è solo un granello di sabbia nel deserto e che ci sono cose molto più grandi di lui la cui assenza non solo sarebbe una vera tragedia per l'umanità, ma renderebbe più vuota la sua stessa vita. In un certo senso il succo del discorso è che la vita, privata di tutto ciò che ci rende felici, è un po' un vuoto pneumatico dove ci si limita ad esistere, quindi il protagonista è costretto a scendere a patti con quella verità e ad accettare che, prima di grattare giorni di vita che non gli spettano, deve raddrizzare la sua vita guardando al passato. In questo modo gli affetti - incluso il gatto Cavolo - trasformano la sua realtà da drammatica, perché comunque morirà, a felice, per quanto lo può essere con così poco tempo da vivere. Il titolo fa riferimento al momento in cui il diavolo chiede al ragazzo di scegliere: un giorno di vita in cambio dei gatti. E' una proposta che manderebbe in crisi mezzo mondo e, ovviamente, è il punto di svolta di tutta la storia.
Essendo un romanzo breve non c'è molto da sviscerare, si punta tutto sulla morale e per me va bene così. Avrei preferito forse che la storia fosse più estrema (in relazione al titolo e a ciò che lascia intendere), ma tutto sommato l'autore è bravo abbastanza da distogliere l'attenzione da ciò che non c'è a indirizzarla verso scene emozionanti riuscite.
Non ho altro da dire, considerando che pensavo di leggere un romanzo molto diverso, alla fine mi è pure piaciuto forse perché breve, essenziale e senza fronzoli inutili; però ho dovuto arginare la mia ossessione con altri titoli veramente dedicati ai gatti.
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