9 luglio 2021

K-drama della settimana:
Doom at your service


Pochi sono sfortunati come Tak Dong Kyung (Park Bo Young). Alcuni anni fa, i suoi genitori sono rimasti uccisi in un improvviso incidente. La sua reazione è stata quella di immergersi nel suo lavoro di editrice di romanzi per il web. La sua sfortuna tuttavia si ripresenta, quando le viene improvvisamente diagnosticato un tumore al cervello. In una notte buia, ella sale su un tetto e invoca i cieli, chiedendo che la sua miseria abbia fine. Stavolta la sua chiamata non rimane inascoltata: le sue parole evocano un misterioso essere divino di nome Myeol Mang (Seo In Guk), un intermediario tra umani e sfere celesti. Egli si presenta dicendole che può esaudire i suoi desideri, se è disposta a pagare il pegno più alto. Lei accetta e stringe con lui un patto fatale: le sarà concesso di vivere la vita dei suoi sogni per 100 giorni, dopodiché il tristo mietitore porterà via la sua anima. Tuttavia, nel conoscere meglio questa singolare mortale, Myeol Mang pian piano inizia a provare qualcosa per lei...complicando il rapporto tra regno umano e regno immortale.
Anno: 2021
Episodi: 16 (1 ora circa a episodio)
Dove guardarlo: Viki sottotitolato in italiano
Genere:  RomanceDramaFantasySupernatural
Diapositiva:   

Non potete saperlo, ma due dei drama che più mi sono piaciuti hanno come protagonisti gli stessi di Doom. Mostriciattolo del mio cuore In Guk è tra i miei attori preferiti fin dai tempi di The Smile has left your eyes, mentre la Nocciolina Park Bo Young è stata la mia preferita per tanto tempo grazie a Strong Woman Do Bong Soon, è ovvio che appena è uscito il cast di Doom sono partita in un loop magico di unicorni e arcobaleni dramosi. La combo era perfetta: attori, trama, mood, tutto era al posto giusto affinché mi piazzassi sul divano con i cuori negli occhi e sbrodolassi incontrollabilmente maratonando le 16 puntate fino a perdere una diottria.

Ho ceduto alla visione on-air perché volevo vedere qualcosa di bello e volevo vedere Doom ADESSO, non ho nessun rimpianto e, anzi, sono contenta di aver seguito la programmazione con le 2 puntate settimanali perché me lo sono goduto e ho potuto assimilare i due episodi - con tutti i pregi e i difetti - prima di vedere quelli nuovi. Diciamo che guardando un drama on-air sei un po' costretta ad avere una pausa di una settimana, e in quei giorni può succedere di tutto e magari le cavolate della puntata svaniscono dalla tua memoria così appena fai partite l'episodio nuovo hai già scordato quello che ti aveva fatto storcere il naso.

Con questo ovviamente non voglio dire che Doom sia stata una 'sola potente, o che non mi sia piaciuto, dico solo che con grandi aspettative arrivano anche grandi giudizi, quindi più c'è hype e più un drama pare essere IL drama, più tendo a guardarlo con occhio critico. Doom si è salvato dal baratro oscuro dove sono finiti The King e altri, ma non è immune ad una vaga delusione perché bello è bello, ma ha anche i suoi difetti.

Il drama si apre su Dong Kyung che scopre di avere una malattia terminale e pochissimi mesi di vita. Non è spoiler, succede letteralmente subito. La poverina, che ha un buon lavoro ed è relativamente soddisfatta della sua vita, dopo una fase di comprensibile intontimento, si incazza come una biscia e nella rabbia esprime il desiderio che il mondo se ne vada a catafascio. Come a dire perché solo io devo essere sfigata? che lo siano tutti.
Questo desiderio, fatto in un momento di estremo dolore e fragilità emotiva, viaggia nell'etere fino a raggiungere l'orecchio di Myeol Mang, dio della distruzione (doom, appunto), che se ne sta pacifico in casa ad ascoltare tutti i desideri degli uomini senza trovarne uno degno di attenzione. Myeol Mang si accende come una lampadina perché finalmente qualcuno ha espresso IL desiderio che gli permette di compiere non solo il suo dovere ma pure di prendere due piccioni con una fava: distruggendo il mondo lui non avrebbe più ragione di esistere e quindi metterebbe fine alla sua esistenza, per la quale ormai non prova più nessun interesse.
L'accordo tra i due è questo: lei esprime quel desiderio e Myeol Mang in cambio le farà avverare un altro desiderio, un do ut des che nel corso del drama cambia forma e consistenza e che, come si può immaginare, alla fine sarà incentrato sul tenere in vita Gnappetta.

Il personaggio di Dong Kyung è tutto tenuto in piedi dalla personalità di Bo Young; non dico che sia un personaggio banale o noioso, ma solo che riesce a bucare lo schermo per il modo in cui viene interpretato. La gestualità e l'espressività di Bo Young danno spessore ad un personaggio che un po' subisce la trama perché o è sul baratro della morte, o è in balia di Myeol Mang, o è una cucciolina innamorata. Anche i contesti più semplici, ad esempio quello lavorativo, sono un po' poco incisivi perché il nucleo del drama è tutto dedicato al tema fantasy e ovviamente lì gioca una carta vincente il personaggio di Myeol Mang. A me Gnappetta è piaciuta principalmente perché Bo Young è bravissima ad interpretare personcine piccine e carine e divertenti ed è anche convincente nelle scene drammatiche e romantiche (tranne quando piange, lì i suoni che emette urtano le mie terminazioni nervose). In generale non è uno di quei personaggi femminili che peggiorano nel corso del drama, qui rimane quasi sempre fedele alla sua prima versione e segue lo sviluppo della trama in modo coerente.

Myeol Mang è il vero protagonista, secondo me, perché tutto l'aspetto magico/divino/fantasy è legato esclusivamente alla sua presenza. In Guk è perfetto per questo ruolo, perché rappresenta alla perfezione un distacco emotivo e una bellezza affilata e crudele che altri attori non avrebbero potuto esprimere nemmeno con tutta la buona volontà. Myeol Mang è il classico protagonista maledetto che ha un unico destino oscuro e, grazie all'arrivo della focaccina di turno, intravede una svolta emotiva da lungo attesa. Per fortuna non c'è un cambiamento da Mulino Bianco, Myeol Mang vive una transizione da divinità senza sentimenti a divinità innamorata senza scossoni orribili e senza il fastidioso trasudare di romanticismo stucchevole. Ovvio, abbiamo il solito sacrificio ma in un contesto simile che altro potevano inventarsi? In Guk è sempre su un altro livello, è un attore bravissimo e, come con Bo Young, tiene in piedi tutto il personaggio e - per me - tutto il drama.

Ecco, se proprio devo trovare un difetto, è che il drama si è ammosciato con la seconda metà perché la trama si è assestata su quella fase di transizione verso il finale che spesso causa il blocco e la ripetizione di scene già viste. Questa sospensione di solito mi causa un fastidio enorme, ma in Doom hanno saputo riempirla con la storyline del triangolo dei second.

Vogliamo parlare del fatto che SPOILER Amante Supremo per una volta si becca la ragazza? Sono rimasta incollata alle ultime puntate solo per questo - e sì, va bé anche per sapere come si chiudeva la questione del desiderio -. Amante interpreta il team manager della casa editrice dove lavora Gnappetta, di solito è rigido e sarcastico ma il suo modo di fare trasuda fascino. Il secondo second (LOL) è il suo protetto, un giovane che è cresciuto coltivato da Amante che gli ha fatto da fratello. Il ragazzetto ha combinato una cavolata da giovane e ora cerca di riallacciare la relazione con la sua fiamma. La situa è chiara: ragazzetto e ragazzetta si mettono insieme, lui fa cose e si lasciano, lei si strugge e poi lo odia per anni, entra in scena Amante e si prende la ragazza. The end. Sembra semplice, ma ha riempito alla perfezione i momenti morti o noiosi del drama e lo ha salvato dal baratro della delusione.

Per quanto riguarda il voto finale, siamo su un 7 e mezzo, il drama è iniziato con il botto ma si è un po' ammosciato e si è assestato su un voto alto ma non appassionato. Salvo i due attori, ovviamente, le musiche, la fotografia, i second e ho apprezzato tantissimo i piccoli riferimenti ad altri drama: primo tra tutti Goblin, era inevitabile direi, e poi il palese tributo al vampiro di Lee Soo Hyuk del drama The scholar who walks the night. Adoro tantissimo.
Non c'è altro da dire, Doom è un drama bello che si fa guardare benissimo e che, anche se ha degli stop, sono talmente piccoli e ben gestiti che praticamente non si accusano, la trama è bella, gli attori sono bravi, la OST è bella, che altro di può volere? Magari questa è la volta buona che esco dal mio slump dramoso.

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