24 maggio 2021

Michelle Paver
I demoni di Wakenhyrst

Titolo originale Wakenhyrst

Trama
Neri Pozza
pag. 304 | € 18,00
A Wakenhyrst, un minuscolo borgo del Suffolk, sorge Wake’s End, un maniero dai tetti dissestati spruzzati di licheni arancioni e dalle finestre che si fanno a stento largo tra l’edera. Un posto fuori dal tempo, reso ancora più tale dalla Palude di Guthlaf, la landa selvaggia e intrisa d’acqua che circonda la tenuta. A Wake’s End, un tempo, vivevano Edmund Stearne, ricco proprietario terriero e stimato storico, e sua figlia Maude. Ma nel 1913 la sedicenne Maud Stearne vide il padre scendere i gradini con un punteruolo da ghiaccio e un martello da geologo e massacrare la prima persona che gli capitò a tiro nel modo più assurdo e raccapricciante. Internato in un manicomio, Edmund Stearne dedicò il resto della sua vita alla realizzazione di tre sbalorditivi dipinti. Opere che paiono uscite da un incubo: grottesche, macabre, malvagie. Opere che celano la chiave dell’omicidio? Nel 1965, per rispondere a questa domanda, la storica dell’arte Robin Hunter decide di contattare e interrogare l’ormai anziana Maude. La ricerca della risposta, tuttavia, trascina con sé altre domande. I fatti del 1913 hanno forse a che fare con il rinvenimento di uno spaventoso dipinto medievale chiamato l’Apocalisse, scoperto da Edmund nel camposanto di Wakenhyrst? E i diavoli raffigurati nella pala. sono loro la causa dell’inspiegabile e improvvisa perdita di senno dell’irreprensibile e stimato storico? O a farlo precipitare nel baratro della follia sono stati invece i demoni del suo passato?
Non riporre fiducia negli uomini, pensò. L'unica cosa di cui ti puoi fidare è ciò che vedi fuori: la siepe e l'erba umida. Gli alberi gocciolanti.
Commento
Circa un anno fa, alla riapertura dopo il primo lockdown, mi ero messa in testa di incrementare - per quanto possibile - l'incasso del negozio facendo arrivare libri che avrei o preso in ebook o preso in prestito in biblioteca. Ho destinato un micro budget a questa opera di bene e mi sono concessa il lusso di scegliere libri che non erano già nella mia lista desideri, andando quindi fuori dalla mia comfort zone e dai miei generi preferiti.
I demoni di Wakenhyrst non solo non è mai stato un candidato per la mia WL, ma appartiene ad un genere che raramente entra nella mia rotazione perché spesso non mi entusiasma come vorrei. Però Neri Pozza è un editore di gran classe che pubblica dei romanzi molto belli e mi sono lasciata tentare da ben due novità (una è ancora in lista di lettura).
Reduce da un periodo di romance e di fantasy ho pensato di ripulirmi la mente cambiando genere e registro e ho tirato fuori questo romanzo per prendere due piccioni con una fava.
Ora, partendo dal presupposto che il mystery/gotico/horror non è un genere che conosco e che apprezzo e che, quindi, non sono proprio ferrata sull'argomento, devo a malincuore dare una sufficienza a questo titolo. Non ho critiche nei confronti della storia e della sua originalità o per lo stile narrativo dell'autrice, perché in entrambi i casi non ci sono aspetti negativi che possano giustificare la mia mancanza di entusiasmo. Credo che il problema sia la coesistenza di diverse caratteristiche che non hanno incontrato il mio gusto e che hanno dato vita ad un romanzo interessante e ben scritto ma che non arriva mai a coinvolgermi in modo assoluto.
Per prima cosa, quello che mi è piaciuto. L'ambientazione è magica e bellissima in un modo macabro e tetro ed è protagonista quasi totale non solo della storia ma della narrazione stessa. Wakenhyrst è una tenuta della piccola nobiltà terriera inglese ed è immersa in un territorio fatto di paludi e acquitrini, e la casa padronale è al centro di questo microcosmo fatto di vegetazione marcescente e acqua stagnante, fauna schiva e solitaria e nebbia, umido e aria puzzolente che filtra nella casa come se fosse un'entità maligna e dispettosa. La palude, la casa e il villaggio poco lontano sono le location che vedono la storia iniziare e terminare in due momenti storici e si tengono stretti sia i personaggi sia i loro segreti, ed è per questo che il romanzo assume un tono di mistero e di horror, perché la palude viene da subito associata a qualcosa di sporco, contro natura e dalla natura malevola di qualcosa che impedisce alle persone di vivere in modo pulito, sereno e normale. Wakenhyrst non è la solita ambientazione della campagna inglese, c'è molto poco di bucolico e verde e lussureggiante, ma è anche una realtà esistente e suggestiva che si sposa benissimo con la storia.
La trama si apre con l'incursione di un giornalista nel passato della tenuta e nel mistero dell'omicidio compiuto dal suo proprietario, un famoso storico, e nel suo tentativo di scoprire la verità chiedendo alla figlia dell'uomo - all'epoca unica testimone - di raccontare la storia.
Per evitare di cadere in grossi spoiler la prenderò molto alla larga e cercherò di dare un'idea del mistero senza lasciarmi andare a dettagli non necessari.
La voce narrante della parte succosa della storia è Maud e la seguiamo dalla sua infanzia fino al culmine della storia, quando è adolescente. Maud ci viene presentata come una ragazzina anonima figlia di una donna incastrata nel ruolo di fattrice e di un uomo dipinto come bellissimo, intelligente e distaccato nella sua religiosa moralità. La routine familiare è sottomessa al volere del padre in linea con i dettami sociali dell'epoca, i figli devono fare silenzio e raggiungere le aspettative del padre e la moglie deve sottomettersi all'ingrato compito di subire continue gravidanze. L'immagine di questo uomo oscilla tra la natura rigida e bigotta e quella un po' malata di un uomo che praticamente sfoga le sue pulsioni sessuali ogni santa sera su una donna che abortisce continuamente. Come noi, anche Maud capisce che nel padre c'è un che di disgustoso ma avrà bisogno della morte della madre per perdere totalmente l'ingenuità infantile e vedere il padre in tutta la sua reale natura: intelligente, forse, ma anche totalmente disinteressato alle altre persone che vede alla stregua di animali. Maud, nonostante sia vista come una figlia rozza ma con un ottimo senso pratico, finge di adeguarsi all'idea che il padre ha di lei, ma sotto sotto comincia una campagna silenziosa per boicottare l'uomo che è arrivata a detestare: oltre la morte della moglie, Edmund è colpevole del progetto di bonifica della palude privando Maud dell'ultima cosa alla quale è legata.
La parte interessante del romanzo è legata sia al piano di Maud, ma soprattutto al lento ma inesorabile crollo psicologico di Edmund legato alla scoperta di un dipinto nella chiesa del villaggio che rappresenta l'Apocalisse. L'uomo sviluppa una vera e propria ossessione che degenera velocemente in paranoia e, infine, lo priva quasi totalmente della sua ragione. Il mistero dell'omicidio è quasi subito spiegato ma non è questo il vero punto culminante della trama, perché è il modo in cui si arriva al delitto ad essere misterioso e morbosamente affascinante. L'Apocalisse e la nuova ossessione di Edmund aprono il capitolo horror del romanzo e lasciano intendere che ci sia lo zampino di un'entità sovrannaturale e malvagia che istighi e influenzi la follia di Edmund. Non vi toglierò la sorpresa, quindi non dico nulla, personalmente il disgusto per Edmund ha coperto qualsiasi trasporto per la storia, l'ho detestato al punto da desiderare subito il finale e nemmeno la curiosità per la storia di Maud ha potuto mitigare la repulsione per quel personaggio. Sicuramente questa mia reazione si è legata bene alla storia e al genere del romanzo ma non mi è possibile apprezzare un libro quando detesto in modo così totale una parte importante della storia.
Il problema, mi pare ovvio, è mio non del romanzo quindi al di là di tutto posso tranquillamente dire che questo è un libro affascinante e vagamente oscuro, con un tocco morboso e folle che tiene viva l'attenzione per la lettura - anche se io oscillavo tra odio e attrazione. Insomma, tutto sommato questa scelta fuori dai miei soliti generi non è stata completamente infelice, forse mi devo solo abituare a storie diverse e a generi che scuotono la mia routine.

Nessun commento: