8 febbraio 2021

Tessa Dare
When a Scot ties the Knot

Serie Castles Ever After 3

Trama
Avon | ebook | € 3,82
On the cusp of her first London season, Miss Madeline Gracechurch was shyly pretty and talented with a drawing pencil, but hopelessly awkward with gentlemen. She was certain to be a dismal failure on the London marriage mart. So Maddie did what generations of shy, awkward young ladies have done: she invented a sweetheart. A Scottish sweetheart. One who was handsome and honorable and devoted to her, but conveniently never around. Maddie poured her heart into writing the imaginary Captain MacKenzie letter after letter … and by pretending to be devastated when he was (not really) killed in battle, she managed to avoid the pressures of London society entirely. Until years later, when this kilted Highland lover of her imaginings shows up in the flesh. The real Captain Logan MacKenzie arrives on her doorstep—handsome as anything, but not entirely honorable. He’s wounded, jaded, in possession of her letters… and ready to make good on every promise Maddie never expected to keep.
"If you didna want a Highland officer, you shouldna have wished for one." Shouldna, couldna, wouldna. "Silly me. I dreamed big." He gave her a sly grin. "And you got it."
Commento
E va bene, ho una resistenza pari a zero ma ho la scusa: voglio completare la challenge di Goodreads (mentre scrivo è ancora Dicembre) e ho bisogno di romanzi brevi e/o facili da leggere.
Quindi eccomi qui, a recensire l'ennesimo romance storico, ancora una volta della Dare e della stessa serie, consapevole dei miei precedenti errori e delle mie consolidate abitudini di lettura. Lo so, lo so, e non perderò tempo a criticare il mio timing, però non so quanto avrò da dire su questo libro.
In linea con il trend della serie, anche in WaSttK c'è un'eroina che ha ricevuto in eredità un castello. A questo giro il castello è in Scozia e l'eroina è una piccoletta che preferisce imboscarsi a disegnare insetti piuttosto che venire spedita ai balli per trovarsi marito. Madeline è una ragazza nella media ma molto dotata nel suo ambito: adora disegnare, illustra immagini che sembrano fotografie e partecipare alla stesura di un'enciclopedia sugli insetti è la sua massima aspirazione. Non le importa della società, dei balli, di trovare marito, perché la poverina è patologicamente timida, si congela per il terrore quando è in mezzo alle persone ed è consapevole che le sue mancanze nel socializzare la metteranno in ridicolo. Trovare marito è fuori questione, così per tenere a bada la famiglia e scansare gli obblighi della società inventa di sana pianta di essere fidanzata con un Capitano che, guarda caso, è in prima linea ed è scozzese, lontanissimo da casa sua. Per anni Madeline intrattiene una corrispondenza con se stessa che finge di essere il Capitano, scrive e si manda lettere per tenere in piedi la bugia, peccato che nel frattempo tutta la famiglia le abbia creduto e si strugga di preoccupazione per il povero Capitano. L'arrivo del castello in eredità è una fortuna inaspettata per Madeline, che approfitta delle circostanze per trincerarsi al sicuro nelle highlands dietro alla finta tragica morte in battaglia del Capitano. In lutto, sola in Scozia, Maddie può fare quello che vuole, disegnare e vestirsi di nero e non curarsi né della società né degli obblighi, sola e felice di esserlo.
Finché, ovviamente, alla porta si presenta il Capitano. Non solo quelle lettere sono veramente arrivate sul campo di battaglia, ma hanno trovato addirittura il Capitano MacKenzie, lo stesso inventato da Maddie in tutto e per tutto: nome, origine, posizione. Logan ha passato anni in prima linea, prima come soldato semplice e poi salendo i gradi fino a diventare Capitano. Alla fine della guerra torna in Scozia con i suoi compagni per scoprire che nel frattempo la Corona ha redistribuito i terreni ai nobili inglesi, lasciano gli scozzesi con un pungo di mosche. Per portare a casa la giornata, Logan decide di presentarsi da Maddie e rivendicare la sua posizione di fidanzato, in modo da poter usare la dote della ragazza per mantenere i suoi soldati, la maggior parte feriti gravemente e senza più la famiglia.
Logan non ha solo questa motivazione a spingerlo da Maddie, ma c'è anche quella più intima e segreta della vendetta: per anni ha custodito le lettere di Maddie, anche se finte, ed è rimasto offeso e ferito quando la ragazza lo ha fatto morire in battaglia. Decide quindi di approfittare della situazione a favore dei suoi uomini ma anche per se stesso, per rivendicare la sua dignità e il suo orgoglio ferito.
Maddie tutto poteva immaginarsi, ma che Logan esistesse sul serio e si presentasse alla porta dichiarando di volersi sposare al più presto proprio no.
Leggere di questi due che si trovano invischiati in una bugia è stato molto divertente ma la trama rimane questa e non ci sono grossi scossoni o colpi di scena: Logan ricatta Maddie affinché si sposino così lui potrà avere i terreni da dare in uso ai suoi uomini, Maddie che non sa che fare e non vuole che si venga a sapere della sua bugia, poi da nemici diventano amici e infine scocca la scintilla della passione e vissero felici e contenti.
Come già ho detto, non ho molto altro da aggiungere, lo stile della Dare è lo stesso identico degli altri romanzi della serie, così come l'ironia e la leggerezza dello stile, la trama è assolutamente lineare e semplice, senza scossoni, senza cattivi, senza intoppi degni di nota, si legge in un soffio e altrettanto velocemente si dimentica. Non è un male, per me questo è un pregio e lo ripeto ogni volta, credo che a questo giro il problema vero per me sia stato che primo, ero troppo piena di lavoro e non avevo tempo di scrivere la recensione subito così mi sono scordata quasi tutto e due, ero più presa dalla challenge che dal romanzo stesso.
Altro non ho da dire, rimango della mia idea che questa serie è perfetta come spegni cervello che riempie qualche oretta e che rilassa il giusto. Di positivo, oltre al solito, ho da dire che non mi sono annoiata, l'ho trovato forse più breve o più veloce da leggere rispetto al secondo che un po' mi aveva annoiata. Ecco, basta non ho altro da aggiungere.

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