2 novembre 2020

Shelby Mahurin
Serpent and Dove. La strega e il Cacciatore

Serie Serpent & Dove 1
Titolo originale Serpent & Dove

Trama
Harper Collins
ebook | € 6,99
Una strega e un cacciatore di streghe legati nel sacro vincolo del matrimonio. Quella storia poteva andare a finire in un unico modo: un palo e un fiammifero…
Due anni fa, Louise Le Blanc è fuggita dalla sua congrega e si è rifugiata a Cesarine, rinunciando a ogni forma di magia e vivendo di furti ed espedienti. Perché in quella tetra città le streghe come lei fanno paura. Vengono braccate. E mandate al rogo. Reid Diggory è un cacciatore, ha giurato fedeltà alla Chiesa e da sempre vive secondo un unico, ferreo principio: uccidere le streghe. La sua strada non avrebbe mai dovuto incrociare quella di Lou, ma un perverso scherzo del destino li costringe a un’unione impossibile: il santo matrimonio. Ma anche se quella tra le streghe e la Chiesa è una guerra antica come il mondo, un nemico crudele ha in serbo per Lou un destino peggiore del rogo. E lei, che non può cambiare la propria natura e nemmeno ignorare sentimenti che stanno sbocciando nel suo cuore, si trova di fronte a una scelta terribile...
Una strega e un cacciatore di streghe legati nel sacro vincolo del matrimonio. Quella storia poteva andare a finire in un unico modo: un palo e un fiammifero.
Commento
Ok sentite, io mi ero completamente dimenticata di dover scrivere la recensione di questo romanzo, me ne sono accorta dopo dieci giorni da quando lo avevo finito quindi mi sa che i miei ricordi si sono persi un po', ma farò del mio meglio per riesumare la delusione che avevo provato.
Bene partiamo con la prima cosa: l'hype. Maledetto l'hype e tutti quelli che lo creano, e se posso pure aggiungere che la pubblicità fatta dai blogger/bookstagrammer ha alimentato un hype che non ha rispecchiato in nessun modo il contenuto del libro. Tutte queste lodi sperticate, a conti fatti, puzzano di finto, puzzano di un entusiasmo basato sul nulla e che alla fine è controproducente perché ti fa dubitare della genuinità delle recensioni. Però ecco, è discorso complesso e non mi sembra il caso di sollevare un polverone solo per questa robetta.
Serpent & Dove, se vi fidate del mio parere, è una storiella romantica vagamente fantasy che ha un livello di complessità generale pari al nulla cosmico, è talmente elementare che ad un certo punto mi sono pure annoiata a leggere perché non c'era nessuno stimolo, nessun elemento che potesse far intendere ad un risvolto inedito o a qualche plot twist degno di questo nome. 
Se vi aspettate un world building o una spiegazione solida (non dico originale perché vabé) della magia mettetevi l'anima in pace perché non c'è nessuna delle due. Tanto per iniziare l'ambientazione pseudo storica in Francia è un po' risicata, nel senso che ci sono cose che fanno intendere che stanno un po' indietro nel tempo - come qualsiasi fantasy del resto - ma ad un certo punto parla di dentifricio, quindi ti chiedi quanto sia pensata l'ambientazione. Poi tutto si svolge in uno spazio molto ridotto, come se il mondo magico fosse racchiuso in una provincia e basta, il resto del mondo non esiste. Di solito le ambientazioni abbozzate non mi turbano più di tanto perché un fantasy YA un po' leggerino difficilmente avrà dettagli più che pensati, ma qua è stato solo l'ennesimo elemento che mi ha fatto abbassare il voto.
La magia è un tasto dolente perché non regge il confronto con nessun romanzo più strutturato che tratta questo aspetto in modo serio. Praticamente sappiamo che c'è la magia, che ci sono le streghe e che fanno magie. Punto, ciao addio. Ok, a volte spunta fuori qualche info che ti fa capire che forse magari c'è di più, ma non si toglie mai il velo e l'ignoto rimane ignoto e te lo devi immaginare. Ok, non pensavo che avrei letto un capolavoro con un sistema magico nuovo o descritto fin nel minimo dettaglio, ma il dar per scontato e rimanere sul genere magico alla Hocus Pocus un po' ha sgonfiato l'unico aspetto che veramente me lo aveva fatto iniziare.
Poi passiamo al secondo punto spacciato come determinante e meraviglioso: la love story. Se pensate che ci possa essere anche il più piccolo briciolo di angst e che la relazione possa essere enemies to lovers nel senso che ti fanno penare e soffrire...no, non c'è niente di tutto questo. Non solo non c'è angst - cosa inaccettabile per me, considerando le circostanze -, ma il trope enemies to lovers è di una banalità imbarazzante e viene subito deviato verso un amore immediato che non regala nessuna emozione, di nessun tipo, nemmeno dopo il classico breaking point.
Ricapitolando: magia? c'è di meglio. Love story? banale e per niente emozionante. Quindi rimangono due cose: la trama e i personaggi. Tra i due sento di poter promuovere solo la trama, perché in tutta onestà la protagonista è letta riletta straletta in qualsiasi salsa: piccola, bella, con varie abilità (magiche), da lei dipende il destino del mondo, intelligente furbissima in gambissima ecc ecc. Non c'è molto oltre a questo in Louise, è un personaggio che rispecchia standard e stile e che non ha grande profondità, l'unico pregio è che non si fa odiare e che rappresenta discretamente la sua età e il target che vuole incuriosire. Il lui romantico, quello che dovrebbe creare un contrasto che trasuda angst, è Reid - come qualcuno ha fatto notare da qualche parte, unico essere con nome anglosassone in un paese francese - che parte abbastanza bene ma crolla sotto i colpi dell'ammore romantico adolescenziale. Bigotto è bigotto, ma il fantomatico pericolo che rappresenta per Lou svanisce a colpi di una inspiegabile tolleranza nei confronti della picciotta magica. Insomma, sono entrambi ok ma più di questo non so che dire, nessuno mi ha veramente interessata e nessuno, nemmeno i secondari, hanno spiccato nella massa.
La trama, invece, è carina e si fa leggere anche se spesso risente della mancanza di immaginazione dell'autrice. A me piace molto il setting magico classico alla Hocus Pocus, non ha niente che non vada, purché si sappia rappresentare in tutta la sua grottesca particolarità. Quindi le streghe brutte e cattive che fanno cose e uccidono giente e che puzzano di magia e che hanno il loro castello ha solleticato lontane memorie della mia infanzia e non ho potuto bocciare niente di tutto questo. Persino la matriarca malvagia è una scusa perfetta per muovere le fila della storia, ho trovato tutto logico nella sua semplicità e credibile nella sua struttura magica e non. La storia ha senso e si legge, il problema è che i personaggi sono noiosi, lo stile molto elementare e la magia non è abbastanza approfondita. Se ci fosse stato un velo dark e i momenti drammatici fossero stati narrati con uno stile più oscuro e serioso (oltre che con una manciata di dettagli in più) forse - e sottolineo forse - il romanzo sarebbe stato più coinvolgente e avrei avuto voglia di leggere il seguito.
Allo stato attuale delle cose non prenderò in mano il secondo titolo perché non mi interessa, non c'è nulla che mi sia rimasto in testa, non ho nemmeno voglia di tenerlo per i momenti di noia assoluta quando il cervello si spegne persino quando leggi. Preferisco dedicarmi ad altri romanzi di intrattenimento, preferibilmente quelli che non mi fanno sbadigliare.

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