30 ottobre 2020

K-drama della settimana:
It's okay to not be okay

The story of a community health worker at a psychiatric ward who lives on 1.8 million won (approximately $1,520) a month and a storybook writer suffering from an antisocial personality disorder. A man who denies love and a woman who doesn’t know love defy fate and fall in love, finding their souls and identities in the process. Moon Gang Tae is a community health worker at a psychiatric ward who was blessed with everything including a great body, smarts, ability to sympathize with others, patience, ability to react quickly, stamina, and more. Meanwhile, Ko Moon Young is a popular writer of children’s literature, but she is extremely selfish, arrogant, and rude.
Anno: 2020
Episodi: 16 (1 ora e 10 min. circa a episodio)
Dove guardarlo: Netflix (sottotitolato in italiano)
Genere: PsychologicalComedyRomanceDramaMedicalMelodrama


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Alla fine il miracolo è avvenuto. Dopo tre anni di drama e un solo titolo in cima alla lista, quasi irraggiungibile, il trono di Goblin è stato spodestato da It's okay to not be okay.
Sono parole fortissime per me, ma le devo dire e poco importa se Goblin rimane ancora imbattuto su colonna sonora e fotografia, IOTNBO è nettamente superiore per altri aspetti che per me sono stati molto più importanti e significativi. Quindi eccomi qui a incoronare con quattro mesi di anticipo IL drama del 2020 e - per adesso, obvs - il mio drama preferito di sempre.

Ho finito il drama da qualche settimana e ho sempre fatto fatica ad iniziare la recensione, non perché non so cosa scrivere, ma perché non so come farlo e so che comunque non riuscirò ad esprimere bene quello che mi passa per la testa. Quando sono in questo stato è perché qualcosa mi ha toccata così a fondo che le parole servono solo fino ad un certo punto, perché poi sono le emozioni a prendere il sopravvento.

Il punto di forza del drama, se togliamo la bellissima forma, sono le emozioni. Personalmente è raro che un drama sappia veramente toccarmi il cuore, di solito mi emoziono, mi incazzo, magari mi commuovo e sicuramente mi diverto, ma è raro che trovi una tale delicatezza e coerenza nella rappresentazione della realtà dei personaggi. In It's Okay la realtà c'è, ovviamente con il filtro della produzione per renderla più drama friendly, ma quello che si vede, quello che i personaggi provano è vero, è genuino, c'è una potenza nell'espressività delle emozioni che - per me - è il vero elemento vincente del drama. Chiaro, ci sono tantissimi altri aspetti che me lo hanno fatto adorare, ma senza la base di partecipazione e di coinvolgimento emotivo non avrei mai sostituito Goblin dal podio.

Moon Young è una scrittrice di favole per bambini ma è tutto l'opposto di quello che si immagina: è asociale a dei livelli estremi, è incapace di empatizzare con le persone e sembra non provare mai dei sentimenti. Moon Young è odiata e amata, perché se da un lato le persone adorano il suo personaggio fuori dalle righe e le sue storie dark, dall'altro non riescono ad accettare la sua aggressività, la sua intransigenza, il suo essere solitaria e sprezzante. Moon Young è una persona sola che ha trasformato questa solitudine in un castello pieno zeppo di oggetti di lusso e si illude di essere ok.
Le favole di Moon Young sono grottesche, dark, e nascondono una morale che è quasi sempre diversa da quella tradizionale che le persone si aspettano: per lei le cose funzionano in un modo tutto suo e non deve adeguarsi, non lo vuole fare, non le importa, che siano gli altri a farlo.
Moon Young è un personaggio fin troppo riuscito: ha una storyline bella e la sua personalità sbuca fuori prepotente, ma è così perché la produzione e l'attrice l'hanno resa meravigliosamente dark. Gli outfit sono una cosa pazzesca, io di solito non amo le sfilate fini a se stesse (vedi Hotel Del Luna, ad esempio) ma qui hanno uno scopo oltre a quello di far apparire stilosa e ricca la protagonista. Le stranezze di Moon Young, le sue oscillazioni di umore, la sua pura e semplice ricchezza, sono accessori necessari per la costruzione del personaggio tanto quanto l'interpretazione dell'attrice. Bellissima, con una voce roca e profonda, un viso da bambola, lucidi e lunghi capelli neri, spigliata, sciolta, aggressiva, divertente, Seo Ye Ji è perfetta in ogni singola mossa, in ogni scena, è la controparte perfetta al protagonista maschile perché sono ai due opposti.

Gang Tae è un giovane uomo che lavora come operatore sanitario negli ospedali psichiatrici e sembra quasi uno scherzo o un destino segnato per lui, perché fin da quando è nato Gang Tae si è preso cura del fratello maggiore, Sang Tae, affetto da autismo. Per anni i due hanno traslocato da un posto all'altro appena le farfalle spuntavano fuori perché  Sang Tae, traumatizzato dalla morte violenta della madre, ne è terrorizzato. Ne consegue che se per Sang Tae il trasloco ha il sapore della salvezza, per Gang Tae è l'ennesimo sradicamento che lo allontana ancora di più dalle persone. In questa vita Gang Tae non può mettere radici, non può prendersi una vacanza, non può permettersi un solo momento di egoismo perché il fratello risucchia tutte le sue energie. Di suo, e nemmeno troppo, può dire di avere l'affetto di Jae Soo, suo amico che li segue nei loro spostamenti e che è affezionato ai due fratelli come se condividessero lo stesso sangue. Gang Tae è chiuso ermeticamente nella sua testa, ogni emozione o desiderio vengono schiacciati e uccisi prima ancora che affiorino in superficie, e il suo disperato desiderio che il fratello esterni affetto per lui è quasi doloroso. Gang Tae si scontra con Moon Young e lei lo scrolla con violenza, lo costringe a fare cose che lui non vuole, lo stuzzica su argomenti che non dovrebbero essere toccati e - in generale - lo spinge ad essere un pochino più egoista, a vivere per se stesso e non solo per il fratello. Kim Soo Hyun è un attore super famoso e super pagato e per una volta capisco perché: è stato bravissimo, drammatico, veramente coinvolto nelle scene che stava interpretando, ad un certo punto ho smesso di vedere la sua bellezza e iniziato a riconoscere solo la sua bravura. Pazzesco, bravo quasi quanto Oh Jung Se.

Piccola parentesi, al di là della bellezza estrema dei due attori protagonisti, da segnalare è la chimica pazzesca che avevano: le scene più - come dire - interessanti sono dei veri fulmini a ciel sereno, ti aspetti una cosa e invece ti parte un limone che porca miseria ti traumatizza a vita. Meravigliosi, fulgidi nella loro bellezza e bravissimi nel portare la fragilità dei loro personaggi in scena.

E quindi è il turno di Sang Tae, il terzo protagonista del drama. Magari può non sembrarlo ma è un personaggio decisivo, è il collante che tiene insieme Gang Tae, è il ponte che unisce Moon Young e Gang Tae, è la ragione stessa della disfatta emotiva di Gang Tae. Di lui posso dire che l'attore Oh Jung Se è di una bravura pazzesca, se qualcuno ha conosciuto nella sua vita una persona autistica ha ritrovato in Sang Tae tanti piccoli elementi che lo rendevano reale e per me questo è già sufficiente per dargli lo scettro di miglior attore del drama. Quello che rende speciale il personaggio, però, è il suo rapporto con Gang Tae. Ad ogni puntata si passava dal divertimento alla commozione più forte, dal riso al pianto a dirotto, e tutto perché il rapporto difficile tra i due fratelli è così toccante, così pesante ed emotivamente impegnativo che non si poteva rimanere distaccati. La drammaticità, con loro due, arriva a dei livelli incredibili, anche da solo Sang Tae è il personaggio più tenero, quello verso il quale ho provato il maggior slancio emotivo.

Naturalmente c'è una sorta di mistero che collega i personaggi, sia in termini di passato che viene rivelato, sia per il cattivo che spunta fuori e mette in pericolo la fragile felicità dei protagonisti. Nonostante in molti avessero capito subito chi fosse il personaggio cattivo, io non solo non mi sono avvicinata al sospetto ma non ho nemmeno mai tentato di indovinare, ero forse troppo presa da altri aspetti del drama per provare interesse verso il solito ostacolo finale che dovrebbe dividere ma poi causa un'unione ancora più salda. Personalmente credo che questo mistero sia totalmente subordinato al resto della storia e che la sua presunta importanza svanisca di fronte agli aspetti più secondari della trama.

Sempre in tema secondari, li ho amati tutti. Lo so, è un evento che ha del miracoloso, eppure è così. Sono partita detestandone un paio ma alla fine ognuno di loro ha trovato il suo posto nella storia e ha sollevato l'atmosfera con scene più allegre, con battute più comiche e uscite goffe. Naturalmente ci sono delle interazioni tra i main e i second che mi hanno lasciata in una valle di lacrime, ma ormai ero abituata alla mazzata emotiva e, in un certo senso, addirittura l'accoglievo e cavalcavo l'onda. Anche i pazienti della clinica sono stati utili alla storia, non tanto perché erano loro ad essere importanti ma per l'occasione che rappresentavano di dare spazio a delle patologie psichiatriche che vengono sempre messe in cattiva luce, e il messaggio che passa in questo drama è che le persone con problemi mentali non sono tutte cattive, o assassini o maniaci, sono spesso persone fragili che non sanno come ritornare a galla dall'abisso nel quale sono immersi. 

La nota finale, come sempre, riguarda la produzione. La sceneggiatura è spaziale, credo sia una delle migliori che abbia mai visto in un drama, e allo stesso modo tutto il resto mantiene alto il livello.
La colonna sonora è perfetta e molto bella, anche se per me non è indimenticabile, la fotografia è un sogno gotico che non dimenticherò molto presto, gli effetti speciali sono così ben fatti e amalgamati al set reale che nemmeno ci si rende conto di cosa sia vero e cosa invece è finto. La sigla d'apertura della prima puntata è una di quelle cose che o ti prende subito oppure ti viene a noia, l'animazione burtoniana dai toni gotici, la musica e i colori vagamente infantili ma anche inquietanti danno un'idea iniziale di quello che arriverà e aprono la strada per la chicca assoluta: i libri di Moon Young, opere originali che verranno messe in commercio nelle prossime settimane e che secondo me sono il merchandise perfetto per questo drama. 
Mi rendo conto di non aver trasmesso nemmeno un briciolo delle emozioni che ho provato guardando questo drama ma va bene così, essere più obiettivi e freddi è il metodo migliore per convincere gli altri a guardare e amare il drama. Almeno lo spero.

PS: se questo drama, attori, produttori o chicchessia non vince TUTTI i premi possibili e immaginabili a favore di fantomatici drama meravigliosi e attori super pagati MI INCAZZO COME UNA BISCIA. 

1 commento:

Susi M ha detto...

Concordo su tutto <3