26 ottobre 2020

Veronica Eden
Tempting Devil

Serie Sinners and Saints 2

Trama
Ebook | € 3,60
BLAIR I sold my soul to the devil. Hard times prove who’s a survivor and who’s not. Me? I’m a survivor. The plan was perfect: steal one of his cars for a payout to set us up for life. All while getting back at him for tormenting me from the moment I first stepped foot in stuck up Silver Lake High School. But he caught me red-handed. What’s worse, a jail sentence or becoming the devil’s favorite toy? My devious monster made me an offer I couldn’t refuse. Now I’m selling everything to him. Even my soul.
DEVLIN The secret to being carefree is love nothing. The puppets are fooled into believing my game of pretend. But the way she looks at me has always pierced beneath my skin. Like she knows. She’s a gutter rat—how could she possibly understand? I vowed to break her the first time. When I catch her stealing my car, it’s clear she hasn’t learned her lesson. She won’t escape my wrath again. Ready to play a game, little thief? The rules are simple: my way is law.
We're not some sweet love story.
Commento
Non ho idea di cosa mi abbia preso, ultimamente sono entrata in questo buco nero di dark romance e non ho tanta voglia di uscirne. Che poi non ho nemmeno voglia di DR classico, ma di NA con tutto quello che ne consegue. Per fortuna mi ero data alla pazza gioia durante il lockdown e ora ho una piccola scorta (che Goodreads prontamente vuole che io ampli) dalla quale attingo quando mi parte il trip.
A questo giro la colpa è della totale mancanza di drama con protagonisti cattivi, a volte ti danno un pizzichino ma subito salta fuori il cuore di panna diabetico. Nei DR no, il protagonista rimane a lungo nella categoria e solo alla fine si ha una risoluzione che, in ogni caso, non è un cuore di panna ma al massimo un brownie al cioccolato fondente.
Quindi, in preda a questo morboso desiderio, ho tentato di iniziare altri romanzi della mia TBR salvo poi chiuderli subito perché sapevo che nel mio magico Kindle c'era lui, Tempting Devil, il secondo romanzo della serie che avevo preso a scatola chiusa.
Il primo titolo della serie mi era piaciuto abbastanza ma lo avevo trovato un po' stereotipato, il che non è necessariamente un male. TD invece è più in linea con quello che mi aspetto dal genere e strizza l'occhio ai suoi colleghi della categoria 'adulti'. Abbiamo comunque l'ambientazione scolastica, abbiamo protagonisti maggiorenni e abbiamo tutto il ventaglio di bullismo che si presta alla struttura lui e lei si odiano, lui la bullizza ma sotto sotto la desidera, lei lo massacra, si mettono insieme, the end.
Stiamo ovviamente parlando di bullismo non estremo, sicuramente sono azioni negative ma niente che un bel calcio in culo non possa risolvere, non c'è violenza estrema, solo brutte parole, non ci sono ritorsioni fisiche e sociali drastiche, ma prese in giro pesanti che servono solo nella misura in cui la relazione tra i due raggiunge l'apice prima di entrare nella fase di attrazione. Insomma, niente di nuovo sul fronte bully romance, con il warning iniziale che questo è pur sempre un dark new adult romance pensato per lettori adulti.
Dopo Lucas e Emma abbiamo Devlin e Blair, entrambi già presenti nel primo romanzo della serie e già super attivi in fatto di schermaglie verbali. Devlin è il cugino di Lucas e fa parte del magico trio dei ragazzi più popolari e influenti della scuola, è ricco da fare schifo e ha la nomea di essere molto kinky soprattutto con le ragazze. Devlin ha il classico atteggiamento di chi finge di fregarsene di tutto e tutti ma sotto sotto ci rimane male se viene privato delle cose più basilari che i suoi amici vivono: affetto dai genitori, compagnia, una famiglia, la capacità di buttarsi senza aver paura di soffrire. Devlin è fondamentalmente solo e la sua solitudine lo porta ad essere preventivamente freddo e crudele perché, nella sua mente, se non ami non puoi soffrire. Essendo abituato al suo ruolo, tutto quello che minaccia la sua routine si trasforma in nemico così Blair, accodatasi a Emma perché amiche, diventa il suo obiettivo da eliminare. Devlin è un tipo intelligente, non è come Lucas che appena gli parte il trip non capisce più niente e arriva come un bufalo; lui usa il cervello, ha metodo, ha un piano e lo segue perché il controllo della situazione lo tranquillizza. Blair è quell'elemento di disturbo che lui non sa gestire, perché anche se la tratta male non la controlla, non l'ha demoralizzata al punto da poter togliere il suo nome dalla lista dei nemici. Del resto Blair lo odia al punto che appena ha l'occasione decide di vendicarsi, anche se poi la sfiga la mette nei casini.
Blair è povera, sua madre è malata e non hanno soldi per pagare i debiti del padre. Quello che lei sa è che farebbe di tutto pur di non andare a fondo e non le importa niente di quello che dicono di lei, la priorità di Blair è la sua famiglia e il resto non conta. Quando si trova alle strette decide di superare il limite e rubare un'auto per pagare parte del debito e quale occasione migliore se non privare Devlin di una delle sue macchine? Due piccioni con una fava, sempre se non la beccano.
Ma si sa, ci vuole una scusa affinché la storia arrivi ad un certo punto, così Devlin becca Blair e la ricatta: se non vuole che lui chiami la polizia e la denunci per furto d'auto lei deve fare quello che lui le dice, e per misura le fa firmare un contratto, ma siccome capisce le motivazioni di Blair aggiunge un bonus in denaro per ogni richiesta completata. Ora, il limite di questo escamotage si vede a miglia di distanza, basta chiamare il suo bluff e si risolve tutto, ma è una scusa che regge perché deve farlo e alla fine non ci si aspetta niente di logico da un romanzo del genere. Quindi Devlin scatena la sua crudeltà su Blair facendole fare le cose più assurde: dai compiti che poi straccia al rovesciarsi addosso dell'acqua mentre sono in mensa, fino alla più assurda richiesta di vivere con lui. E' chiaro che più le richieste si fanno personali più Devlin tradisce il suo interesse per Blair e lei lo capisce e siccome sotto sotto è attratta da lui ma, soprattutto - e qui arriva la motivazione che spiega la sua accettazione -, è morbosamente eccitata dal comportamento autoritario di Devlin, lo segue dritta in questo ricatto/relazione malata.
Il finale del romanzo mi ha un po' delusa, nel senso che andava tutto bene fino alla rottura della coppietta, poi Blair fa una cosa che boh e lui salva capre e cavoli e si passa al lieto fine. Ora, non dico che non vada bene perché - ancora - è un DR, ma ho trovato molto poco credibile che un ragazzo di 18 anni possa spargere una tale quantità di denaro, per quanto ricco sia. Però ripeto amen, non è quello il punto della storia e non ha senso fare le pulci per trovare un difetto.
Per quanto riguarda i trigger warning non mi pare ci siano elementi estremi come per il primo romanzo, ci sono episodi di bullismo ma hanno sempre quella tinta vagamente sessuale che non riesce a renderli veramente inaccettabili. C'è una scena di sesso piuttosto strong che, se ci penso su, all'idea che siano due diciottenni mi disturba un filo ma, anche qui, dipende dai punti di vista. Non ricordo altro che sia da considerarsi brutto brutto ma può essere che fossi in uno stato catatonico tale che il mio neurone non sia stato abbastanza veloce da coglierlo, quindi chissà.
In generale ho preferito questo romanzo al primo, primo perché Devlin è un protagonista oscuro ma con criterio e secondo perché Blair è un match perfetto che tiene testa sempre, in ogni occasione; poi abbiamo anche una moderazione nel resto dei personaggi: nel primo romanzo i secondari e gli episodi a loro connessi erano fuori controllo, qui c'è meno caos e più coerenza.
Non ho altro da aggiungere se non che ho già pronto il terzo titolo della serie, ma voglio prima leggere altro per dare il tempo al neurone di riprendersi.

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