17 aprile 2020

J.K. Rowling
Harry Potter e la Pietra Filosofale

Titolo originale Harry Potter and the Philosopher's Stone
Serie Harry Potter 1

Trama
Salani | pag. 293 | € 13,00

Harry Potter è un predestinato: ha una cicatrice a forma di saetta sulla fronte e provoca strani fenomeni, come quello di farsi ricrescere in una notte i capelli inesorabilemte tagliati dai perfidi zii. Ma solo in occasione del suo undicesimo compleanno gli si rivelano la sua natura e il suo destino, e il mondo misterioso cui di diritto appartiene. Nello scatenato universo fantastico della Rowling, popolato da gufi portalettere, scope volanti, caramelle al gusto di cavolini di Bruxelles, ritratti che scappano, la magia si presenta come la vera vita, e strega anche il lettore allontanandolo dal nostro mondo che gli apparirà monotono e privo di sorprese. Il risveglio dalla lettura lo lascerà pieno di nostalgia, ma ancora illuminato dai riflessi di questo lussureggiante fuoco d'artificio.
Non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere.

Commento
Ok, no, questa non è la prima volta che leggo Harry Potter. 
Essendo oggi un evento che capita una volta sola nella vita di un blog, ho deciso di festeggiare il traguardo delle mille recensioni con un romanzo che è più che altro un universo nel quale noi Potterheads ci rifugiamo quando ne abbiamo bisogno.
Mille recensioni e mai nemmeno una su HP per il semplice fatto che, quando ho letto la saga, del blog non c'era nemmeno l'ombra o l'idea, così ho scelto il primo libro per fare da anello tra la lettrice che ero - e che qua non è stata documentata - e quella che sono, perché alla veneranda età di 37 anni non ho nessuna intenzione di far finta che Harry Potter non sia ancora la mia serie preferita.
Quindi gioia! gaudio! festeggiamo! dopo mille recensioni (alcune più riuscite di altre) sono ancora qui a perdere tempo. Ammetto di aver pensato alcune volte di chiudere il blog, perché spesso la soddisfazione  non vale lo sbattimento - considerando quanto sono diminuite le interazioni con il pubblico - eppure non sono mai riuscita a mettere una parola fine, e adesso che sono in quarantena scrivere le recensioni sul blog mi aiuta a darmi un finto senso di purpose, di avere qualche scadenza da rispettare, una sorta di lavoro da eseguire. Pur avendo letto molti romanzi nuovi, ho sentito praticamente da subito il bisogno di rileggere HP. Ho resistito finché ho potuto, finché Alice e Mara hanno iniziato una lettura di gruppo e io mi sono aggregata.
Non c'è bisogno di dire nulla sulla storia, così come non c'è bisogno di fare una vera recensione (infatti il post sarà corto), però ho voluto festeggiare con HP e rileggere la saga perché in questo momento complicato è il mio antidepressivo. Harry Potter è stato con me durante gli anni difficili dell'università - ricordo ancora quando uscì l'ultimo romanzo, stavo studiando per l'ultimo esame di storia contemporanea e nevicava, il corriere me lo ha portato fin sotto la porta superando i cumuli di neve -, è stato con me quando ho avuto una batosta sentimentale di proporzioni epiche, è stato con me sempre, sia in forma di libro che di film, e ho sempre sentito una speciale affinità con questa storia. Il fatto che sia una saga che segue la crescita di Harry, che lo accompagni da quando è un bimbo fino a quando è un giovane uomo, tra alti e bassi, tra amici e nemici, è una specie di percorso che si segue empatizzando con lui: io adoro Harry, lo trovo adorabilmente comune, è un ragazzino speciale che non sa di esserlo e si comporta come qualsiasi altro ragazzino, non c'è l'ombra di grandezza nei suoi pensieri, si limita ad affrontare i problemi come gli capitano una alla volta senza paura. Ecco cosa mi ha insegnato Harry: anche se te la fai addosso, buttati. Spesso nella vita ci si deve buttare, e non c'è altro modo per affrontare le cose, così anche Harry non si lascia schiacciare da cose più grandi di lui, resiste sotto pressioni diverse e costanti - i Dursley sono ancora oggi delle bestie di satana che odio con tutto il cuore - senza perdere mai la capacità di voler bene alle persone, di essere gentile, di non perdere la speranza.
Ci sarebbero mille altre cose da dire su questa saga, non le dirò. Non serve a niente, sono qui oggi a darmi una pacca sulla spalla, mangiando patatine e rileggendo HP per la pura e semplice gioia di farlo, e da quando l'ho ripreso in mano dormo sonni più tranquilli, sento meno la paura e l'ansia di questa pandemia, riesco a distrarmi e a tenere a bada l'ansia che ogni tanto arriva senza preavviso.
Harry Potter per me è questo: è una terapia, ed è anche pura gioia di lettura, e non potevo festeggiare questo momento senza di lui. 
Chiudo qui, non c'è altro da dire a parte grazie a chi mi ha seguita e mi ha letta in tutti questi anni.

1 commento:

Silvia FeelingBookish ha detto...

Credo che Harry Potter sia un po' la copertina di Linus di molti lettori. Un porto sicuro in cui tornare ogni volta che ci sentiamo spaesati o bisognosi di essere cullati da qualcosa di rassicurante e familiare. Non credo sarò mai grata abbastanza alla Rowling per aver creato questo mondo magico!

Quale modo migliore dunque per celebrare questo traguardo del blog se non onorando il primo volume che ha dato inizio a tutto?
Complimenti per tutto il lavoro che metti nella gestione del blog; non sempre è facile ma con impegno si riesce ad ottenere veramente tante soddisfazioni!

Un abbraccio 💕