24 febbraio 2020

Cassandra Clare
Lady Midnight

Serie The Dark Artifices 1

Trama
Simon & Schuster
pag. 669 | € 12,00
It’s been five years since the events of City of Heavenly Fire that brought the Shadowhunters to the brink of oblivion. Emma Carstairs is no longer a child in mourning, but a young woman bent on discovering what killed her parents and avenging her losses. Together with her parabatai Julian Blackthorn, Emma must learn to trust her head and her heart as she investigates a demonic plot that stretches across Los Angeles, from the Sunset Strip to the enchanted sea that pounds the beaches of Santa Monica. If only her heart didn’t lead her in treacherous directions…Making things even more complicated, Julian’s brother Mark—who was captured by the faeries five years ago—has been returned as a bargaining chip. The faeries are desperate to find out who is murdering their kind—and they need the Shadowhunters’ help to do it. But time works differently in faerie, so Mark has barely aged and doesn’t recognize his family. Can he ever truly return to them? Will the faeries really allow it?
There was beauty in the idea of freedom, but it was an illusion. Every human heart was chained by love.
Commento
Nel 2019 sono stata brava, non mi sono lasciata prendere dall'hype e ho collezionato i titoli della Clare in modo razionale, aspettando le edizioni economiche, per poi avere tutta la serie da maratonare. Ho deciso di tenermi la serie Dark Artifices per il 2020 e ho anche deciso di attaccarla subito ad inizio anno perché ero in una fase di desiderio di fantasy, convinta di fare una scorpacciata esattamente come successe con la serie Shadowhunters.
Sarò io, sarà il romanzo, sarà il periodo, eppure Lady Midnight mi è sembrata una continua occasione mancata, un continuo ricalcare uno schema già ampiamente - e con successo - usato dalla Clare. Purtroppo devo dire che il romanzo non mi ha fatta impazzire, non mi ha coinvolta come pensavo che avrebbe fatto e non ho sentito il desiderio di prendere in mano il secondo titolo della serie.
Avevo aspettative molto alte sulla storia in generale, non in modo particolare sui personaggi, perché pensavo che la Clare sarebbe stata in grado di rendermi gradevole qualsiasi cosa, persino dei personaggi che non mi suscitano nessuna simpatia o interesse. A fine lettura - durata, per inciso, fin troppo per i miei gusti - ho dovuto accettare che questo romanzo non mi è piaciuto sempre e nemmeno tanto, anche se ci sono moltissime parti che ho trovato coinvolgenti ed emozionanti.
Non c'è nessun problema riguardo lo stile, anche se leggere la Clare in inglese ha un po' rallentato la lettura, il vero scoglio che mi ha messa in difficoltà è stata la lunghezza del libro. Oltre 650 pagine per una trama che, onestamente, poteva essere sviluppata in un centinaio di meno sono un peso che si trascina, il romanzo sembra non finire mai e c'è un punto in cui continui a girare pagine e ti sembra di essere sempre nello stesso punto senza che accada mai veramente qualcosa di importante.
Se unisco questo aspetto alla trama un po' debole, è inevitabile che abbia dato un voto poco alto, perché anche se ha delle uscite affascinanti, non è sufficiente affinché il romanzo diventi indimenticabile.
Il secondo problema - per me - grosso è che ho provato pochissimo trasporto emotivo per la 'coppia' protagonista. In particolare ho avuto un senso di già letto, di già visto nel proibito: come Jace e Clary non potevano stare insieme perché - all'epoca - fratelli, Julian e Emma non possono stare insieme perché parabatai. Ora, capisco che magari certe storyline vengono pensate e decise anni prima, però qua è proprio una ripetizione e, onestamente, la cosa era talmente scontata che ho perso subito interesse per la parte romantica del romanzo. Se devo essere onesta, da questa coppia mi aspettavo un livello di angst pazzesca e, in un certo senso, da parte di Julian ne ho avuta abbastanza, mentre per Emma no, il cambiamento dei suoi sentimenti è stato piatto, quasi inspiegabile, una specie di interruttore che passa da spento ad acceso senza vere motivazioni. Quindi no, il lato romantico del romanzo mi ha lasciata un po' perplessa e delusa, suppongo però - visto com'è finito - che nei seguiti si esplorerà maggiormente la questione amore proibito.
Per quanto riguarda i personaggi, Emma è la delusione più grossa: non sono fan delle eroine come lei, trovo che siano poco profonde e limitate dalla loro sete di vendetta, e il suo percorso è sempre circoscritto al risolvere il mistero sulla morte dei genitori. Lo accetto con una scrollata di spalle, non mi ha coinvolta granché. Al contrario ho trovato che tutti i Blackthorne siano stati eccezionali, a partire dai ragazzini - Ty in particolare - fino a Julian e Mark, loro hanno tenuto in piedi praticamente tutto il romanzo. Julian è un personaggio tormentato nella giusta misura e soprattutto con le giuste motivazioni: in giovane età ha dovuto uccidere il padre e si è ritrovato a fare da padre ai fratellini, oltre che vedersi separare dal fratello e dalla sorella maggiori. Per lui tutto è difficile, dal gestire una famiglia al tenerla unita e non riesce a trovare un angolo che sia solo suo, un sentimento che sia solo suo. E' forse per questo che Emma ha un'importanza vitale per Julian, lei non dipende da lui e non fa parte della famiglia, è solo sua e non la deve dividere con nessuno. Anche i suoi sentimenti hanno senso, è abbastanza facile immaginare come per lui le cose siano cambiate con gli anni, e ho gradito la sua personalità riservata, i segreti che riesce a tenersi dentro e l'autocontrollo che dimostra di avere anche nei momenti più difficili. Mark è stato forse il personaggio più intenso del romanzo, è selvatico, problematico, ma anche fragile e profondo, e soprattutto ha in sé una doppia natura: shadowhunter e fae, ed è portatore di una buona dose di angst, soprattutto grazie a Kieran, un personaggio insospettabile che però fornisce dosi di patemi emotivi notevoli.
Per quanto riguarda la trama in sé, sì è abbastanza interessante ma per me poteva essere semplificata o almeno velocizzata perché la proporzione tra le scene d'azione e tutto il resto è sbilanciata, ok che devi aumentare la suspance e che non puoi farci capire tutto subito, ma anche così 670 pagine per poi alla fine ridurre tutto a questo mi è sembrata una scelta infelice. Non mi va di commentare oltre su chi è il cattivo e il perché e chi è questa benedetta Lady Midnight, ho avuto l'impressione che questo mattone fosse solo una lunghissima introduzione per qualcosa che verrà, un'apertura alla trama più importante dei seguiti. Di sicuro porterò avanti la lettura della trilogia, quando non lo so. Al momento non ho molta voglia di lottare con il disinteresse quindi mi dirigo verso altri lidi per disintossicarmi, sperando che il secondo titolo abbia il potere di prendermi.

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