Kim Je Hyuk, a famous baseball player, is convicted after using excessive force while chasing a man trying to sexually assault his sister. Shockingly to him and the rest of the nation, he is sentenced to a year in prison. There he meets his childhood friend and fellow baseball player, Lee Joon Ho, who gave up on baseball after a car accident, but now is a prison guard and one of Je Hyuk's biggest fans. The drama revolves around Je Hyuk's time in prison, as well as prisoners he meets and events that take place there.
Anno: 2018
Episodi: 16 (1 ora e 30 minuti circa a episodio)
Dove guardarlo: Netflix sottotitolato in italiano
Genere: Friendship, Comedy, Life, Drama
Diapositiva:
Questo 2020 dramoso è iniziato benissimo.
Min Chul è un ergastolano, leader di una gang che deve scontare la pena per omicidio. A dispetto della sua reputazione, della sua pena e del suo aspetto, Min Chul è un detenuto modello: mai una rissa, mai un problema con le guardie, sempre in ordine, dimostra grande autocontrollo e vero pentimento. Essendo destinato a vivere in carcere, la sua cella è come la sua casa e i detenuti che vanno e vengono sono ospiti che rispettano la sua autorità. Entrare nelle sue grazie significa avere una protezione dal resto dei detenuti e Je Hyuk diventa un suo protetto sia perché è un star, sia perché è un uomo fondamentalmente buono e lo tratta come un essere umano e non come un orrendo criminale. Min Chul è un personaggio che rimane in disparte per quasi tutto il drama, salvo poi aprirsi improvvisamente verso la fine e scatenare in tutti noi un pianto da bebé.
Han Yang è il personaggio più tenero e divertente del drama: entra in scena quando viene portato in carcere sullo stesso autobus di Je Hyuk e fin da subito si pone come il drogato fuori di testa che parla in modo strano e si fa picchiare da tutti. La realtà di questo personaggio è molto diversa: la sua dipendenza dalle droghe è subdola, scatenata da una fame di affetto materno non pervenuto e da una vita passata a nascondere la sua omosessualità. Han Yang è in realtà molto intelligente, è laureato in farmacia, ma è anche molto sensibile e percettivo e diventa la mascotte del gruppo, anche se le prende dagli altri detenuti in fondo gli vogliono bene. Purtroppo il finale di questo personaggio è drammatico nel vero senso della parola, nonostante la leggerezza della sua presenza faccia pensare ad altro, la mazzata che arriva è la più dolorosa.
L'ultimo del trio che merita di essere nominato è Jeong Woo, il Capitano Yoo, il Capitano Demone, e non solo perché è interpretato da Dolcezza ma perché è un personaggio che entra in scena come uno psicopatico violento, e poi salta fuori essere l'esempio lampante di ingiustizia giudiziaria. Jeong Woo ha un carattere scostante, la sua carriera militare lo ha reso rigido e inflessibile, ma gli altri detenuti lo spingono ad entrare nel loro cerchio, a lasciarsi andare e a mettere a nudo il suo vero carattere: Jeong Woo è dolce, affettuoso e dimostra il suo affetto anche quando sembra essere freddo. La sua storyline è roba da ulcera e i personaggi secondari legati alla sua storia scatenano la lacrima. Piccola nota frivola, Dolcezza è meraviglioso anche con la divisa da detenuto, soprattutto quando fa quelle flessioni oblique assurde.
Del gruppo delle guardie ce ne sono due che ho adorato. Il primo è Yoo Ho, che oltre ad essere una guardia carceraria è anche amico d'infanzia di Je Hyuk. I due si erano conosciuti a scuola e avevano iniziato a giocare a baseball insieme, ma, dopo un incidente stradale che vede entrambi feriti, Yoo Ho molla il baseball e si dedica ad altro. Per un po' di tempo Yoo Ho e Je Hyuk perdono i contatti, ma rimangono sempre migliori amici, finché i due si ritrovano proprio nel primo centro di detenzione.
Yoo Ho, che nutre sempre un grande affetto per l'amico e ha a cuore la sua carriera e il suo benessere, decide di farsi trasferire nel carcere in modo da tenere sempre d'occhio l'amico. Con Yoo Ho si rende possibile per Je Hyuk un vero processo di guarigione fisica e mentale, perché sarà lui a rosicchiare favori, a spronarlo quando vuole mollare il baseball e a mantenere vivo il collegamento tra Je Hyuk e il mondo esterno. Come personaggio, Yoo Ho è il migliore migliore amico che si possa immaginare: è affettuoso ma severo, è intuitivo e rispettoso, intelligente e compassionevole, ed è soprattutto un personaggio che non si limita ad essere una spalla: ha la sua vita, i suoi interessi, i suoi problemi, e persino nelle poche scene che ha fuori dal carcere è un piacere da vedere.
Il secondo personaggio tra le guardie è Paeng. Ora, lui all'inizio un po' lo si odia perché è terribilmente brusco, offende i detenuti e ogni due parole c'è una parolaccia, eppure è l'unico tra tutti a rispettare veramente i detenuti. Non importa che cosa hanno fatto, sono esseri umani e se non fanno cazzate lui non ci pensa due volte ad allentare la presa e dare un po' di respiro. Non mi aspettavo un'intensità simile con un personaggio secondario, eppure Paeng riesce a trovare la leva giusta per far vedere le cose in modo diverso e a tirare fuori l'umanità da esseri che magari non erano mai stati trattati come tali.
Ovviamente ci sono tantissimi altri personaggi che meriterebbero di essere nominati, ma sono veramente troppi e alla fine questi sono i miei veri preferiti.
La cosa furba da fare sarebbe iniziare PP e gustarselo una puntata ogni sera, e godersi le scene comiche così come quelle ricche di tensione e affezionarsi a dei personaggi finti come solo i coreani sanno farti fare. Personalmente non gli avrei dato due lire, invece ho finito per divorarlo e per avere persino la lacrimuccia facile.
So che è in uscita una specie di seconda stagione ma con un'ambientazione diversa, Hospital Playbook, e non vedo l'ora di maratonarlo.
Diapositiva:
Questo 2020 dramoso è iniziato benissimo.
La situazione era questa: un pomeriggio ero sul divano con Maritoh e ci stavamo annoiando. Lui giocava sul tablet io sfogliavo furiosamente il catalogo Netflix. Per pura noia, senza nessuna aspettativa, pure con un pizzico di diffidenza, ho fatto partire la prima puntata di Prison Playbook, un drama che spesso appariva tra i consigliati e che ho sempre saltato perché 1. non mi interessano i drama/le serie a tema criminalità e 2. il baseball non mi interessa. Messa così c'erano i presupposti per un drop immediato, invece non solo l'ho guardato e mi è piaciuto, ma addirittura Marioth l'ha guardato con me e ha finito per appassionarsi più di me.
Lo abbiamo adorato, dalla prima all'ultima puntata, e abbiamo adorato tutti i personaggi - alcuni più di altri e per diversi motivi - e nemmeno per una volta abbiamo accusato la lunghezza delle puntate.
Praticamente PP è il drama che mette d'accordo tutti, che riesce in qualche modo a toccare le caratteristiche principali dei diversi generi e a fonderle in un unico prodotto, facendo vivere allo spettatore 1440 minuti sulle montagne russe: azione, dramma, comicità, romanticismo, politica, crime, c'è dentro di tutto e non c'è prevaricazione di un genere sull'altro. L'equilibrio raggiunto nel drama lo rende facilissimo da maratonare e difficile da mollare, una volta iniziato è come una droga e le puntate sono come le patatine, una tira l'altra.
Protagonista principale del drama è Kim Je Hyuk, uno dei più famosi giocatori di baseball, una specie di eroe nazionale e prodigio dello sport. Je Hyuk è un uomo semplice, al punto che spesso la gente pensa che sia uno stupido, un ritardato, una persona dalla mente che non gira alla stessa velocità degli altri. Però finché è bravo a baseball non importa praticamente a nessuno. Je Hyuk ha una carriera in costante ascesa, è ricco, ha una bellissima fidanzata che sa come prenderlo e come stimolarlo, una mamma e una sorella che lo adorano, vive la vita perfetta. Una sera, mentre sta andando dalla sorella, sorprende un uomo che sta tentando di violentare la donna e interviene, inseguendo l'aggressore e picchiandolo fino a ridurlo in fin di vita. Arrestato, Je Hyuk viene processato per eccesso di legittima difesa e condannato ad un anno di reclusione. Per lui e per i cittadini coreani questa condanna è uno shock. Je Hyuk non fa in tempo a rendersi conto di dover essere processato - lascia addirittura la finestra di casa aperta - che dopo un battito di ciglia è con la divisa da detenuto. Il trauma è fortissimo: non solo non si capacita di essere finito in prigione, ma non riesce nemmeno ad entrare nell'ottica, non riesce a inserirsi nelle dinamiche della prigione e spesso si ritrova in situazioni pericolose. La fortuna di Je Hyuk è il baseball: i detenuti lo adorano e tendono a trattarlo bene, tranne alcuni soggetti che - per partito preso o perché vogliono approfittarsi di lui - lo prendono di mira. Dopo un'aggressione, Je Hyuk viene trasferito in un'altra prigione, dove sconterà tutta la pena, e finalmente inizia ad essere consapevole dei meccanismi nascosti della prigione, e a ritagliarsi uno spazio nelle dinamiche della sua cella. Puntata dopo puntata l'aria da scemo diventa una specie di maschera che nasconde una mente semplice ma intuitiva; Je Hyuk sarà anche un tontolone ma quando serve sfrutta quest'aria da sprovveduto per ottenere quello che vuole.
Gli si vuole bene, è inevitabile, così come è inevitabile tifare per lui quando raggira guardie e detenuti, quando con quella sua aria da scemo mette in atto delle vendette subdole ma efficaci, quando poco alla volta tira fuori la sua storia e mette a nudo una vulnerabilità totale. Je Hyuk è un personaggio riuscitissimo, con la sua frangetta orribile, lo sguardo un po' vuoto, ma funziona così bene anche grazie al corollario di personaggi che lo affiancano, un gruppo diverso e fantastico di casi umani.
Qui si apre la parentesi detenuti. Siamo in carcere, non è credibile che tutti siano accusati ingiustamente come Je Hyuk. Ci sono assassini, spacciatori, tossicodipendenti, gangsters, truffatori, matti e - anche - vittime del sistema giudiziario. Nella cella di Je Hyuk c'è un soggetto per ogni categoria, alcuni vanno e alcuni vengono, mentre altri ci sono da sempre. Nella carrellata di personaggi che entrano ed escono - letteralmente - di prigione, tre sono i miei preferiti.
Kim Min Chul |
Yoo Han Yang |
Yoo Jeong Woo |
Han Yang è il personaggio più tenero e divertente del drama: entra in scena quando viene portato in carcere sullo stesso autobus di Je Hyuk e fin da subito si pone come il drogato fuori di testa che parla in modo strano e si fa picchiare da tutti. La realtà di questo personaggio è molto diversa: la sua dipendenza dalle droghe è subdola, scatenata da una fame di affetto materno non pervenuto e da una vita passata a nascondere la sua omosessualità. Han Yang è in realtà molto intelligente, è laureato in farmacia, ma è anche molto sensibile e percettivo e diventa la mascotte del gruppo, anche se le prende dagli altri detenuti in fondo gli vogliono bene. Purtroppo il finale di questo personaggio è drammatico nel vero senso della parola, nonostante la leggerezza della sua presenza faccia pensare ad altro, la mazzata che arriva è la più dolorosa.
L'ultimo del trio che merita di essere nominato è Jeong Woo, il Capitano Yoo, il Capitano Demone, e non solo perché è interpretato da Dolcezza ma perché è un personaggio che entra in scena come uno psicopatico violento, e poi salta fuori essere l'esempio lampante di ingiustizia giudiziaria. Jeong Woo ha un carattere scostante, la sua carriera militare lo ha reso rigido e inflessibile, ma gli altri detenuti lo spingono ad entrare nel loro cerchio, a lasciarsi andare e a mettere a nudo il suo vero carattere: Jeong Woo è dolce, affettuoso e dimostra il suo affetto anche quando sembra essere freddo. La sua storyline è roba da ulcera e i personaggi secondari legati alla sua storia scatenano la lacrima. Piccola nota frivola, Dolcezza è meraviglioso anche con la divisa da detenuto, soprattutto quando fa quelle flessioni oblique assurde.
Lee Yoo Ho |
Paeng Se Yoon |
Yoo Ho, che nutre sempre un grande affetto per l'amico e ha a cuore la sua carriera e il suo benessere, decide di farsi trasferire nel carcere in modo da tenere sempre d'occhio l'amico. Con Yoo Ho si rende possibile per Je Hyuk un vero processo di guarigione fisica e mentale, perché sarà lui a rosicchiare favori, a spronarlo quando vuole mollare il baseball e a mantenere vivo il collegamento tra Je Hyuk e il mondo esterno. Come personaggio, Yoo Ho è il migliore migliore amico che si possa immaginare: è affettuoso ma severo, è intuitivo e rispettoso, intelligente e compassionevole, ed è soprattutto un personaggio che non si limita ad essere una spalla: ha la sua vita, i suoi interessi, i suoi problemi, e persino nelle poche scene che ha fuori dal carcere è un piacere da vedere.
Il secondo personaggio tra le guardie è Paeng. Ora, lui all'inizio un po' lo si odia perché è terribilmente brusco, offende i detenuti e ogni due parole c'è una parolaccia, eppure è l'unico tra tutti a rispettare veramente i detenuti. Non importa che cosa hanno fatto, sono esseri umani e se non fanno cazzate lui non ci pensa due volte ad allentare la presa e dare un po' di respiro. Non mi aspettavo un'intensità simile con un personaggio secondario, eppure Paeng riesce a trovare la leva giusta per far vedere le cose in modo diverso e a tirare fuori l'umanità da esseri che magari non erano mai stati trattati come tali.
Ovviamente ci sono tantissimi altri personaggi che meriterebbero di essere nominati, ma sono veramente troppi e alla fine questi sono i miei veri preferiti.
La cosa furba da fare sarebbe iniziare PP e gustarselo una puntata ogni sera, e godersi le scene comiche così come quelle ricche di tensione e affezionarsi a dei personaggi finti come solo i coreani sanno farti fare. Personalmente non gli avrei dato due lire, invece ho finito per divorarlo e per avere persino la lacrimuccia facile.
So che è in uscita una specie di seconda stagione ma con un'ambientazione diversa, Hospital Playbook, e non vedo l'ora di maratonarlo.
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