20 maggio 2019

Mariana Zapata
Non so perché ti amo

Titolo originale From Lukov with Love

Trama
Newton & Compton
ebook | € 2,99
Jasmine Santos ha trascorso quasi tutta la sua vita sul ghiaccio: è una campionessa di pattinaggio in coppia. Ma ora che il suo partner l’ha scaricata, non ha molte opzioni: per quanto sia talentuosa, il suo caratteraccio è un vero ostacolo a trovare qualcuno disposto a fare coppia con lei. Forse è arrivato il momento di dire addio ai pattini?
Quando il campione del mondo in carica, Ivan Lukov, le chiede di diventare la sua nuova partner, Jasmine sa che potrebbe essere un’occasione unica e irripetibile. Il problema è che lei e Ivan non si sopportano e non fanno che litigare da quando sono adolescenti. Se vogliono che la coppia funzioni, devono provare ad andare d’accordo…o almeno a cercare di non uccidersi durante gli allenamenti. Perché il pattinaggio è una questione di fiducia ed è impensabile vincere una gara senza fidarsi l’una dell’altro. Se Jasmine vuole davvero tornare in pista, dovrà rimettere tutto in discussione. Persino il suo odio per Ivan.
Striscioni. Striscioni attaccati alle travi. Striscioni che inneggiavano a un unico, stramaledetto nome. IVAN LUKOV. IVAN LUKOV. IVAN LUKOV. E ancora IVAN LUKOV. Accanto al suo nome ne comparivano altri, quelli delle poverette che nel corso degli anni erano state sue partner, ma quello di Ivan spiccava su tutti. Non perché avesse lo stesso cognome di una delle persone che amavo di più al mondo, ma perché mi faceva pensare a Satana. Ero sicura che i suoi genitori l'avessero adottato all'inferno.

Commento
Non dico di essere uscita dal buco nero della disperazione, ma quasi.
Dal momento che le mie letture sono drasticamente calate, le mie richieste agli editori - da Gennaio - si possono contare sulle dite di una mano e, anche così, avanzano degli spazi.
Una delle poche autrici che aspettavo, oltre alla Douglas, era proprio la Zapata. Conosciuta l'anno scorso al RARE dopo aver letto L'infinito tra me e te, ho deciso che sarei diventata sua fan e fan dello slow burn. Grazie a lei ho capito che questo genere di romance è quello di cui ho bisogno, quello che non mi stanca e che rileggerei volentieri perché - per prima cosa - nutre il mostro affamato di angst che è in me e - secondo - perché nei romance tutto quello che succede prima che la coppia si formi è la vera parte interessante.
Quindi, appena è uscito Non so perché ti amo ho messo il Kindle sotto carica e ho messo da parte il tablet dei drama, convinta che fosse arrivato il momento di tornare alle origini.
Mariana Zapata ci è riuscita, mi ha scollata dai drama e mi ha riattaccata alla lettura tipo carta moschicida. Solo per questo, la amo. Ma la amo ancora di più perché questo romanzo parla di pattinaggio sul ghiaccio e sfido ogni donna/ragazza/adolescente/bambina a non illuminarsi al pensiero.
Quindi, ricapitolando: slow burn romance, pattinaggio sul ghiaccio, protagonista maschile russo. Goduria atomica. Purtroppo, però, il mio voto non raggiunge il 4 per un motivo ben preciso del quale parlerò più avanti perché devo andare in ordine.
La protagonista è Jasmine, 26 anni, atleta di pattinaggio artistico che da qualche anno ha perso smalto. Da quando ha deciso di passare dal pattinaggio singolo a quello di coppia, scegliendo un partner che l'ha scaricata senza mezze misure, Jasmine è diventata particolarmente sfortunata. Non vinceva da sola, non ha vinto in coppia e ora non può più gareggiare perché nessuno vuole fare coppia con lei. Motivo? Jasmine ha un carattere di merda. Simple as that. E' dura oltre ogni misura con se stessa, vive malissimo la sua situazione e rimugina continuamente sulle medaglie che non ha vinto e sugli errori che ha fatto. La sua dedizione al pattinaggio sconfina nell'ossessione e il ciclo infinito di negatività l'ha resa ancora più difficile da gestire. Se era brusca e antipatica prima, adesso è una specie di mostro senza amici, senza partner, senza prospettive.
Nella sua bolla nera, però, Jasmine ha una valvola di sfogo che sfrutta da sempre con grande trasporto: Ivan Lukov. Completamente opposto a lei, Ivan è un campione, le sue vittorie sono importanti e costanti, non sbaglia praticamente mai, è amato da tutti, è un mito per tutti tranne che per lei. Il loro rapporto è iniziato male a causa di una brusca osservazione di Jasmine ed è continuato su quel tono per anni, con un'escalation di acidità tale da averli trasformati in acerrimi nemici. Jasmine detesta Lukov, Lukov detesta Jasmine. Un bel giorno, però, Ivan è costretto a chiederle di diventare sua partner e Jasmine, che è una testona stronza ma è comunque super concentrata sul pattinaggio, capisce che è la sua unica occasione per vincere qualcosa. Se nemmeno con il dio del pattinaggio riesce ad avere una medaglia, tanto vale ritirarsi, e sopportare Ivan per un anno è un prezzo che è disposta a pagare.
Per mesi i due si allenano come dei matti e si pizzicano di continuo, anche se i loro litigi spesso sono infantili e inutili, non riescono a trattenersi. Tra i due, però, è subito evidente che Ivan segue e risponde Jasmine ma che sotto sotto è tutto tranne che cattivo, e che è lei ad essere un'attaccabrighe anche quando potrebbe comportarsi diversamente. Poco alla volta Ivan ammorbidisce i toni e comincia a prendersi cura di lei e lo sappiamo, si capisce, che lui non la detesta e che gli dispiace avere un rapporto così difficile. Se tecnicamente sono due campioni e non hanno problemi, dal punto di vista personale c'è molto su cui lavorare.
Qui devo inserire il grosso difetto che mi ha impedito di dare un voto alto: Jasmine.
All'inizio il suo carattere e il suo modo di fare non mi hanno dato fastidio, la capivo, ma andando avanti con la lettura e man mano che la storia si evolveva questo suo continuo pizzicare, rispondere, usare male parole anche e soprattutto quando non servivano mi ha dato ai nervi. Jasmine è una stronza, e non vale dire che sta passando un brutto periodo o che è onesta e dice sempre la verità, perché c'è modo e modo e il suo è negativo. Quindi, se all'inizio la sua personalità si sposava bene con la trama, una volta che Ivan cambia registro e la loro relazione subisce delle modifiche, le sue reazioni non hanno più ragione di essere e perciò passa in fretta dall'essere compatita all'essere odiata. Per me, almeno. Mi è dispiaciuto molto finire il romanzo senza provare empatia per lei, senza riuscire a superare il grosso delle sue cattiverie, anche se in certe scene la sua brutalità serve e regala tante soddisfazioni, la maggior parte delle volte mi è sembrato solo un muro di irragionevolezza.
Se poi devo essere ancora più onesta, mi è sembrato che un personaggio come Lukov con lei fosse sprecato. Ivan è una perla, è veloce a rispondere, ripaga con la stessa cattiveria, ma è un adulto che sa quando è il caso di farla finita con i bisticci da bambini e usare il buon senso, ma soprattutto non ha nessun problema ad essere esplicito con i suoi sentimenti. Il confronto è tra un adulto e una ragazzina isterica, e l'accoppiata non è proprio il massimo.
Appurato che Jasmine è la causa del voto basso e che Ivan è un sogno, confermo ancora una volta che la Zapata è fortissima su tutto ciò che c'è prima della coppia e un po' meno con la coppia formata.
Mi spiego. Facendo finta che metà delle battute di Jasmine non mi hanno dato fastidio, e prendendo in considerazione solo la tensione tra i due, circa l'80% dell'ebook è idilliaco. I tira e molla, i bisticci, l'antagonismo spietato, uniti alla lenta narrazione e alla lenta costruzione degli eventi sono stati estremamente soddisfacenti. La goduria assoluta della palpabilità dei sentimenti, del loro mutare e dell'arrivo all'orizzonte del sentimento d'amore sono ciò che rende forte il romanzo e la Zapata: non c'è instalove, non c'è un cambio repentino e incomprensibile dei personaggi, non c'è da zero a cento. Il lettore si accorge del mutare dei sentimenti, lo capisce, lo vede arrivare e lo accetta. La soddisfazione dei piccoli gesti è più forte di mille scene di sesso, e qui di sesso c'è una scena sola al 92% del libro.
Una volta che la coppia si forma, però, in un certo senso il divertimento finisce perché non c'è più quella tensione che tiene in vita il grosso della storia e i due, insieme, sono un po' troppo piccioncini.
Cambia anche il ritmo degli eventi: se ci si mette il 90% del romanzo perché i due si dichiarino, il resto è dedicato al lieto fine e alla chiusura della storia, epilogo incluso, e l'impressione generale è di finire in fretta perché tanto ormai la parte bella è andata. Vero, la parte bella è andata e il finale è tutto sommato una formalità, però forse avrei preferito saltare l'epilogo e avere qualcosa di più sulle competizioni.
In ogni caso, difetti a parte, ho letto questo romanzo a tempi di record e non mi ha annoiata nemmeno per un secondo. Avrei cambiato alcune cose, sì, ma sono andata avanti come un panzer perché mi stavo godendo troppo la lettura e non ho più voglia di rimuginare troppo sulle cose: è solo un romanzo, va bene così anche se non mi ha fulminata. E' bello uguale, si legge benissimo e la storia è un amore. E la Zapata ha preso possesso di un posto d'onore nella mia lista di autrici romance.

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