28 gennaio 2019

Tessa Dare
Duchessa per caso

Serie Spindle Cove 4
Titolo originale Any Duchess Will Do

Trama
Mondadori
ebook | € 3,99

La vita dissoluta di Griffin York, ottavo duca di Halford, è ormai una macchia indelebile nell'albero genealogico della sua famiglia. Condotto con l'inganno dalla madre nel Sussex, Griff scopre che la duchessa vuole trovare a ogni costo una donna di buona famiglia disposta a sposarlo. Fingendo di assecondarla, Griff sceglie Pauline Simms, cameriera di taverna e figlia di un agricoltore: il massimo della provocazione.
Sotto i panni di un'indomabile contadina si cela però un animo nobile. Il sogno di Pauline, infatti, è nientemeno che aprire una libreria. Determinata e sveglia, la ragazza getterà luci e ombre sul cuore di Griff, sprofondandolo nel gorgo della passione.


Quando era con Pauline, il mondo era davvero diverso. Lei lo obbligava a vedere la realtà con occhi nuovi. All'improvviso, la sua biblioteca diventava l'ottava meraviglia del mondo e 'capitelli corinzi' una nuova imprecazione. Attraversare in barca il Tamigi era un viaggio epico e un bacio...un bacio era tutto.
Commento
Chissà come mai non ho mai seguito questa autrice, né in italiano né in inglese. Per un caso, giusto perché mi hanno regalato due suoi romanzi, l'ho letta e ora mi sento di inserirla in quella lista di autrici di romance storico che rispolvero quando ho bisogno di una dose potente di roba buona. Negli anni i nomi si sono ridotti, quindi aggiungerne uno è per me fonte di grande gioia.
Duchessa per caso, quanto a trama, è uno di quei romanzi che normalmente passerebbe inosservato o che scarterei senza pensarci due volte. Non sono attirata da protagoniste povere e un po' grezze che magicamente vengono innalzate culturalmente e moralmente, neanche fossero dei diamanti grezzi nascosti nella polvere. Preferisco che ogni personaggio abbia il suo contesto e che si rimanga in quello per evitare acrobazie narrative per rendere tutto accettabile.
In questo romanzo la Dare non può fare altrimenti, ed è costretta ad usare parecchie acrobazie, però è tutto reso più che accettabile dal suo stile e dalla scelta di evitare prudentemente di calcare la mano sulle origini povere della protagonista.
Pauline è povera, non c'è scampo, è figlia di un contadino, lavora come serva o cameriera in una locanda ed è - giustamente - priva di raffinatezza e cultura. Non è una fetta di salame contadino, non è una buzzurra, è una persona discretamente intelligente nata in un contesto sociale poco fortunato. Per questo accusa parecchio la mancanza di prospettive, e non può fare a meno di sognare per sé qualcosa di più del servire ricche signore. Essendo povera, però, non si illude di poter avere un lieto fine e non si prende in giro riguardo la sua vita.
Il caso vuole, ovviamente, che un giorno si trovi al momento giusto nel posto giusto, diventando uno strumento nelle mani del Duca di Halford nella divertente guerra di volontà con la Duchessa madre. Griff è un uomo fatto e finito, con un passato da libertino dissoluto e una madre che lo vuole sposato a tutti i costi per procreare un erede per il ducato. Griff, però, a causa di un trauma tenuto segreto a tutti, famiglia e amici compresi, si è messo in testa di non volersi sposare e nemmeno di avere figli.
La madre, che è furba peggio del figlio, lo rapisce e lo porta in un villaggio famoso per essere meta di villeggiatura delle ragazze nubili di buona famiglia con l'intenzione di fargliene scegliere una da sposare. Per ripagare la madre, Griff sceglie Pauline, convinto che la duchessa molli il colpo, invece lei accetta la sfida di rendere la cameriera una duchessa perfetta. La situazione si complica, perché Griff, che può essersi ritirato dal mercato ma non è cieco, si ritrova subito attratto dalla giovane ragazza e dal suo spirito vivace e dalla sua mente brillante.
Inizia quindi un gioco di segreti e di sfide tra i tre giocatori: Griff, che vuole usare Pauline per fregare la madre, la duchessa che vuole trasformare Pauline per darla in moglie a Griff, e Pauline che accetta il piano perché Griff le ha promesso una cifra di denaro spropositata.
La trama, quindi, si riprende praticamente subito perché le scene hanno spazio per dialoghi frizzanti e divertenti, ma anche per un sacco di sensualità. In generale tutti e tre i personaggi sono piacevoli, non hanno tentennamenti nel loro sviluppo e non vengono tirati fino a diventare odiosi: Pauline ha un buon margine di miglioramento senza stravolgersi completamente, Griff non viene sbalzato da un estremo all'altro senza motivo ma passa da una fase all'altra in modo convincente, allo stesso modo la madre entra in scena quando serve davvero ma quando è fuori scena è sempre una presenza che permette alla storia di avere alcune scene. Insomma, tutti e tre promossi, anche se i due protagonisti sono molto piacevoli da leggere non sono indimenticabili.
Il romanzo ha una trama di quelle che piacciono a me, concentrata sui due protagonisti e su nient'altro e ha una buona dose di scene d'amore, un paio particolarmente esplicite. L'aspetto vincente, quello che batte qualsiasi elemento singolo positivo, è lo stile dell'autrice. Veloce, fluido, equilibrato e senza punti morti, proprio come piace a me. Con questo romanzo ho avuto la conferma che la Dare ha uno stile che mi prende parecchio, magari più della trama stessa, e che riesce a farmi appassionare a dei personaggi che normalmente non filerei di striscio.
Mi rendo conto che non ho detto granché del romanzo e che la recensione è piuttosto corta per i miei standard, ma negli ultimi mesi ho capito che i romance non hanno bisogno di commenti lunghi e che finché riesco a riassumere i miei pensieri senza ripetermi e la recensione ha una logica, allora sono a posto così. Compito del giorno: segnarmi gli altri titolo della serie da tenere in scorta per i momenti bui.

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