Trilogia Daughter of Smoke & Bone 1
Titolo originale Daughter of Smoke & Bone
Trama
Fazi Lain pag. 383 | € 14,50 |
Ciò che si sta scatenando è il culmine di una guerra millenaria tra gli angeli, esseri perfetti ma senz'anima, e le chimere, creature orride e grottesche solo nell'aspetto esteriore; è il conflitto tra le figure principi del mito cristiano e quelle dell'immaginario pagano. Nel disperato tentativo di aiutare la sua "famiglia" Karou si scontra con la terribile bellezza di Akiva, il serafino che per amore le risparmierà la vita.
Molto tempo fa una bambina venne cresciuta dai mostri. Ma gli angeli bruciarono le porte d'accesso al loro mondo e lei rimase tutta sola.
Commento
In genere non sono molto fortunata. Non vinco niente, non mi regalano niente, il poco che ottengo tramite scambio è un ripiego. Insomma, o mi accontento oppure devo spendere denaro.
Quindi, le poche volte che mi capita di riceve un libro che desidero sul serio, ho paura che poi mi farà letteralmente schifo. La mia teoria è: lo desidero, lo ottengo senza pagare, il karma si vendica.
Invece questa volta no, lo struggimento ha rispecchiato il livello di gradimento e ha - quasi - coronato l'idillio con l'arrivo del secondo volume della serie, sempre tramite scambio. Potrei esplodere per la gioia.
Comunque.
Sempre perché io inizio le serie famose anni dopo la loro prima uscita, ho deciso di recuperare la Taylor con la calma zen che mi sta caratterizzando in questi mesi e, sempre perché ho sviluppato anche una pazienza aliena, l'ho tenuto da parte come scorta per i momenti bui.
Tutto questo equilibrio è andato a farsi benedire durante uno dei mie raptus, e ho deciso di iniziare e terminare questa serie continuando il trend di questo periodo: far fuori la pila di libri recuperati e nascosti nel mobile.
La Chimera di Praga è un fantasy YA, anche se personalmente lo vedo bene in una posizione intermedia dove può essere letto sia da adulti che da ragazzi. Non è uno di quei romanzi che sono sfacciatamente ya, con tanto di stile, contenuto e caratterizzazione in linea con il genere; è più un romanzo simile alla Clare, in quanto a target e leggibilità, e la cosa mi ha subito messo a mio agio.
Mi piace leggere YA, ma nei fantasy gradisco un tono più maturo e la Taylor mi ha soddisfatta.
Appurato, quindi, che il romanzo non è infantile nei toni e nei contenuti, passiamo alla storia.
Karou ha diciassette anni, i capelli turchesi, i palmi delle mani tatuati - così come altre parti del corpo - e vive a Praga. La sua famiglia, se così possiamo definirla, l'ha presa con sé fin da piccola e lei ha memoria solo di loro: quello che per lei è sempre stato normale, per gli altri è mostruoso. I membri della sua famiglia sono chimere, dalle forme contorte e complesse, un po' animali un po' umani, e vivono in una casetta di Praga. Non escono mai, se non dalla porta sul retro, e dentro questa casa gestiscono una sorta di bottega che si occupa di comprare denti. Karou, in tutto questo, è una sorta di cucciolo tutto fare. Esce per fare commissioni e, grazie al suo essere umana, si mimetizza tranquillamente al punto da poter frequentare una scuola di arte.
Per molti anni Karou ha accettato le regole imposte dalla figura autoritaria del gruppo, Sulphurus, senza chiedersi a cosa servissero tutti quei denti, ma ora a quelle domande vuole una risposta e sentirsi dire non fare questo, non fare quello non le va più bene.
Per Karou, però, la situazione sta per diventare complicata. Sulle porte che aprono verso altri mondi, quelle che usa durante le sue spedizioni, compaiono delle bruciature a forma di mano, e nessuno sa chi e come le abbia fatte. E' un segno? E' una minaccia? La sua famiglia è in pericolo? Quello che è certo è che Karou non sa nulla delle chimere, ma lo scoprirà molto presto quando dal cielo piomberà un'altra creatura diversa dalle sue chimere e decisamente più spaventosa: un serafino, Akiva.
Nemici giurati delle chimere, i serafini sono la forza distruttrice che ha spinto le chimere quasi all'estinzione durante una guerra che dura da tempo immemore.
Appena Karou si trova sulla strada di Akiva la sua vita è segnata: essendo parte delle chimere è automaticamente un nemico, ma qualcosa in lei risveglia nell'angelo un sentimento sepolto sotto anni di odio e dolore. Da quel momento Karou e Akiva sono uniti e intrecciati con ciò che sta succedendo nell'altro mondo fino a che, poco alla volta, vengono rivelati segreti, tormenti passati, verità nascoste con un finale potentissimo in cui ogni cosa trova il suo culmine.
Non posso proprio entrare nel dettaglio della trama, prima di tutto perché poi non avrebbe senso leggere il libro, secondo perché è troppo complessa per poterla riassumere in modo chiaro, e terzo perché non renderei giustizia alla fantasia dell'autrice. Il punto forte del romanzo sono la sua originalità e la sua moderazione: c'è una calma nello sviluppo del world building, nello spiegare al lettore, nel costruire poco alla volta la caratterizzazione dei personaggi: è come se la Taylor avesse trovato un argomento, lo avesse modificato a suo piacimento per renderlo originale e poi ci si fosse messa d'impegno per alleggerirlo, sfoltirlo, renderlo il più naturale possibile da assorbire e da capire. Tutto quello che la Taylor porta sulla pagina è comprensibile, perfino fino troppo chiaro grazie alle descrizioni ben fatte, ed è apertamente finalizzato alla costruzione di una trama che copre più libri.
Per questo Karou, così come Akiva e il mondo delle chimere, prendono il loro tempo con scene ordinarie, quasi quotidiane all'inizio, per poi darsi a confidenze più importanti man mano che la trama si evolve. In particolare questo aspetto è più forte nel personaggio di Akiva, che si presenta in un modo e poco alla volta svela se stesso e il suo passato, ma anche per le chimere e in particolare con Sulphurus e il suo gruppo. Ciò che all'inizio sembra in un modo, inevitabilmente cambia con l'evolversi della trama e dei personaggi.
La complessità del mondo creato dalla Taylor è stratificato ma organizzato, ogni cosa ha un significato, un'utilità, addirittura persino il momento in cui viene narrato ha un motivo preciso: per questo la storia si segue così bene e risulta appassionante e chiara. Non c'è margine d'errore, ogni domanda trova una parziale - e sicuramente soddisfacente - risposta, non c'è fretta, i personaggi non cadono in cliché triti e ritriti e, soprattutto, la storia non perde identità, non perde contenuto, non perde forza.
Mi è piaciuto come l'autrice abbia inserito dei colpi di scena che non arrivano brutalmente improvvisi, ma quasi te li aspetti: senti che sta per succedere qualcosa, o che c'è sotto molto più di quello che sembra, e quando finalmente la storia ci sbatte in faccia un nuovo strato l'entusiasmo aumenta perché tutto è chiaro, ogni personaggio non risulta essere una macchietta profonda come una pozzanghera e la storia non è stagnante.
C'è un bel ritmo nella narrazione, i personaggi sono veramente ben fatti e la trama è originale senza caricare il lettore di info inutili. Ho avuto un po' paura quando la storia di Karou si è sovrapposta a quella di Madrigal, ma una volta che ne ho compreso l'importanza mi sono affezionata anche a lei.
Ora sono molto curiosa di procedere con il secondo romanzo della trilogia e di capire se effettivamente la Taylor è una di quelle autrici che posso considerare di inserire permanentemente nella mia lista.
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