12 dicembre 2016

Nicole Williams
The Fable of Us

Trama
Amazon Media
ebook | € 3,58
Her heart can’t be destroyed by the same person twice. At least that’s what Clara Abbot finds herself hoping when she runs into Boone Cavanaugh less than an hour after returning to Charleston. As kids, Clara and Boone had been each other’s firsts, and no one or nothing could stand in the way of their forever. But all kids have to grow up sometime. The troubled son of the town drunk winding up with the firstborn daughter of the local royalty was a happy ending even the most imaginative of fairy tales couldn’t make believable. Their fable came to an end as most do: tragically. Boone might have done the leaving, but it was Clara who got away and made a new life for herself in California. But after seven years of dodging her hometown, she’s only back in Charleston for seven days to celebrate her sister’s wedding. She won’t let her overbearing family or her run-in with Boone rattle her—though rattling her is obviously Boone’s primary objective. Boone is her past and her past is behind her, a mere speck in the rearview. So why does she feel it coming back every time she looks at him? Why does she see it every time he looks back? Just when Clara’s life can’t possibly get more complicated, the ground shifts, and she discovers just how far her family was willing to go to keep the wrong boy out of her life. Was it really Boone who left her? Or was it Clara who left him? The truth will be hard to face. Especially when she discovers most of her life has been built on lies.
Commento
E' Sabato e sono al lavoro dopo 12 ore di cefalea. Piove, sono costretta a sopportare il chiacchiericcio infinito del collega molesto, ho la nausea e mi sento peggio di uno zombie appena resuscitato.
Non so cosa mi è preso, mi ero ripromessa di non spendere altri soldi per i libri fino all'arrivo della tredicesima, ma proprio non ce l'ho fatta. Nel Kindle ho centinaia di ebook da leggere, ma io volevo questo. Colpa della mia disperata voglia di NA - ma questo non è NA, poi ne parlo -, colpa della Hoover, che lo aveva osannato come un romanzo da leggere assolutamente, colpa del nome in copertina, colpa del prezzo. Insomma, hanno cospirato contro di me e io ho ceduto subito.
Mi tocca dire che The Fable of Us, nonostante il titolo così bello e la copertina così particolare, non è speciale. Tanto per cominciare è un romance contemporaneo, quindi chi come me segue Nicole Williams per i suoi NA si regoli, e poi è debole nella trama.
Mi sanguina il cuoricino, perché mi piace tanto come scrive la Williams e mi piacciono le sue storie anche quando traballano, ma questo romanzo rischia il crollo e in molti punti è totalmente fuori controllo.
Il romanzo si ambienta a Charleston, nella Carolina del Sud, e ha come protagonista Clara Belle, primogenita della ricca e antica famiglia Abbott. Clara ha 25 anni e da sette vive da sola in California. Quando aveva 18 anni si è lasciata alle spalle la famiglia e il suo cuore, e non si è mai più guardata indietro. Il passato di Clara Belle ha un nome, Boone, e la fine del loro amore ha distrutto ogni ricordo felice e ogni volontà di tentare di vivere a Charleston, con una famiglia che si cura più delle apparenze che dei sentimenti.
Quando la sorella minore si sposa, Clara è costretta a fare la sua comparsa per il matrimonio, poco importa se tornare la fa soffrire, se l'idea di stare nella stessa città di Boone le riporta alla memoria ricordi dolorosi, per la famiglia non esiste giustificazione accettabile per la sua assenza.
L'unico problema di Clara è che è sola: presentarsi senza accompagnatore, per di più non essendo fidanzata, è un dramma epocale e l'unica cosa che le viene in mente di fare è fermarsi nel bar più malfamato di Charleston e scolarsi un paio di drink per superare l'incontro/scontro con la sua famiglia.
Tra tutte le persone che poteva incrociare, nel bar di fronte a lei c'è Boone. Il suo Boone, solo che ora è un uomo e nei suoi occhi non c'è più la scintilla che lei ricordava. Questo Boone è scontroso, silenzioso, disilluso, e sembra portare sulla testa l'etichetta di fallito come una specie di corona. Clara non è tanto sicura che sia l'alcool a farla parlare, l'unica cosa certa è che di bocca le esce un'offerta che metterà entrambi nei pasticci. In cambio di dieci mila dollari, Boone dovrà essere il suo accompagnatore al matrimonio della sorella. Né Clara, né Boone si rendono conto che portare avanti quella farsa sarà doloroso quasi quanto la loro rottura, ma non si fermano, continuano a fingere godendo un po' del tempo che passano insieme, usando tutto come scusa per pizzicarsi e imparare a conoscere la versione adulta dell'amore della loro gioventù.
E' a questo punto che ho cominciato a sentire la storia traballare, perché non importa quanto le circostanze siano assurde, se quello che succede dopo non ha un fondo di credibilità tutto segue a ruota nel crollo.
Tanto per cominciare non regge che Boone, dopo sette lunghi anni, decida di prestarsi ad una farsa del genere per una persona che - in base a ciò che lui conosce - gli ha fatto del male, assecondandola contro una famiglia che fondamentalmente lo odia; così come non regge che Clara, convinta che Boone l'abbia abbandonata quando aveva più bisogno di lui, lo riprenda sotto la sua ala come se i sette anni fossero due, come se fosse successo tutto l'altro ieri. Insomma, sette anni sono tanti, e che due personaggi non sentano questa distanza nel tempo e nei sentimenti non ha logica.
Così come non ha senso che entrambi si sottopongano volontariamente ad una serie infinita di cattiverie, di insulti, di dispetti da parte della famiglia solo perché sono la famiglia. Boone, in particolare, essendo considerato feccia perché di famiglia povera, è continuamente preso di mira e deve sopportare umiliazioni tremende mentre continua a professare di non provare nulla per Clara.
La domanda che sorge spontanea è perché? Ma chi ve lo fa fare?
Aimé a rendere tutto questo meno incomprensibile, non c'è nemmeno una riconciliazione sostanziosa tra Clara e Boone, perché il lato romantico del romanzo è stranamente sottotono. Per essere un romance, è troppo freddo: le scene d'amore sono inesistenti e quelle in cui si baciano si contano su poche dita di una mano. Non che ci sia per forza bisogno di uno scambio di saliva continuo, ma un minimo di fisicità, quel pizzico di rosa serve a rafforzare il lato romantico, serve a dare una dimensione in più allo sviluppo della relazione.
Va bene che il loro passato è lungo e insieme hanno vissuto di tutto, dall'incontro al primo bacio eccetera, ma è anche vero che noi non sappiamo nulla, non abbiamo letto niente di tutto questo ed è un buco nero che pesa in una storia che, di base, è un romance contemporaneo.
In generale è il contenuto, più che la forma, ad avermi delusa, perché la Williams, nella sua semplicità e con il suo stile, riesce a rendere scorrevole anche una storia che non ha nessuna forma di stabilità. I dialoghi, come sempre, sono il suo punto forte, ma anche l'approfondimento di Clara (unico punto di vista narrativo) è ben fatto, mentre per Boone avrei preferito una presenza più incisiva e determinante, invece di un personaggio che si limita un po' a seguire la protagonista e a non uscire dall'immagine che propone di sé.
Ovviamente, anche se The Fable of Us non è stata per niente una lettura coinvolgente, tengo stretta Nicole Williams tra le mie autrici sicure, e sto già puntando al romanzo che avrei dovuto leggere al posto di questo.

2 commenti:

Chiara Cilli ha detto...

Ho notato che stai facendo una full immersion nei romanzi della Williams! Questo è già in WL per la sua magnifica cover e spero di leggerlo anch'io presto :D

Miraphora ha detto...

Quando mi fisso con un'autrice poi finisce che leggo tutto...ed è una cavolata perché poi se mi viene voglia posso solo rileggere e io non lo faccio quasi mai.