Serie Beautiful 2
Trama
Garzanti pag. 364 | € 16,40 |
«Un giorno ti innamorerai, Travis. E quando succederà, combatti per il tuo amore. Non smettere di lottare. Mai.» Travis Maddox è solo un bambino quando sua madre, ormai con un filo di voce, gli lascia queste ultime parole. Parole che Travis conserva come un tesoro prezioso. Adesso Travis ha vent’anni e non conosce l’amore. Conosce le donne e sa che in molte sarebbero disposte a tutto per un suo bacio. Eppure nessuna di loro ha mai conquistato il suo cuore. Provare dei sentimenti significa diventare vulnerabili. E Travis ha scelto di essere un guerriero. Finché un giorno i suoi occhi scuri non incontrano quelli grigi di Abby Abernathy. E l’armatura di ghiaccio che si è scolpito intorno al cuore si scioglie come neve al sole.
Abby è diversa da tutte le ragazze con cui è sempre uscito. Cardigan abbottonato, occhi bassi, taciturna. E soprattutto apparentemente per niente interessata a lui. Ma Travis riesce a vedere dietro il suo sorriso e la sua aria innocente quello che nessuno sembra notare. Un’ombra, un segreto che Abby non riesce a rivelare a nessuno, ma che pesa come un macigno. Solo lui può aiutarla a liberarsene, solo lui possiede le armi per proteggerla. L’ultima battaglia di Travis Maddox sta per cominciare e la posta in palio è troppo importante per potervi rinunciare. Solo combattendo insieme Abby e Travis potranno dare una casa al loro cuore sempre in fuga…
Questa è la prima volta in assoluto che leggo la stessa storia da due punti di vista diversi.
Non sono sicura che l'esperienza mi sia piaciuta.
Uno splendido disastro è il primo romanzo di questo duo ed è raccontato dal punto di vista di Abby, la protagonista. Mi era piaciuto tantissimo, lo avevo divorato in una notte e mi aveva fatta tornare indietro ai miei 20 anni con le stelline negli occhi e nel cuore l'amore travolgente di Abby e Travis.
Il mio disastro sei tu è la versione maschile della storia, dove è Travis la voce narrante ed è nella sua testa che ci ritroviamo.
Avevo grandissime aspettative per questo romanzo, ero convintissima che mi avrebbe fatto emozionare esattamente come il primo e non ho avuto alcun dubbio sul fatto di gradirlo o meno.
Ora non ne sono così sicura.
Il mio disastro sei tu è un'esperienza diversissima rispetto a quella anticipata, è un trauma a volte nemmeno tanto piacevole ed è una vera centrifuga di emozioni opposte quella che Travis ci lancia addosso. Non sono nemmeno sicura del voto, perché un momento ero totalmente infatuata da Travis e presa dalla storia e quello dopo ne ero sinceramente spaventata.
La McGuire, cambiando PoV, cambia anche lo stile. I pensieri di Travis sono secchi, telegrafici e sempre con un fondo di cinismo e negatività sconcertanti per un ragazzo così giovane. Il suo modo di vedere la vita e le persone che lo circondano sono un elemento fondamentale nella costruzione del suo carattere. Nel primo romanzo, infatti, non si capiva quali fossero le motivazioni per i suoi continui sbalzi di umore, ma tutto diventa chiaro in questo quando il lettore viene travolto dall'impetuosità delle sue contraddizioni. Travis non ha grande stima delle donne: o sono tutte puttane - quelle che cedono alle sue richieste senza un briciolo di dignità - o sono brave ragazze - quelle che lo ignorano e lo odiano. Abby rientra nella seconda categoria: lo disprezza e lui ne gioisce. Sa che il suo comportamento lo hanno reso uno sbandato, un bad boy buono solo a fare a botte e fottere, eppure dentro di sé non riesce a fare a meno di sperare di guadagnarsi un interessamento sano da parte di una ragazza normale. Quindi, più viene insultato, più viene evitato, più vuole guadagnarsi l'affetto. E' un sistema contorto, destinato a far soffrire Travis e chi gli sta attorno.
E' lontanissima la storia d'amore vissuta da Abby, non c'è quasi nulla di romantico, tutto viene raccontato con disperazione, con ansia e negatività, tanto che Travis sembra un vero pazzo esaurito. I suoi alti e bassi sono difficilissimi da tollerare e comprendere e la sua ossessione per Abby, la sua incapacità di reagire con razionalità lo mettono nella categoria dei fuori di testa.
Travis a volte fa paura. La sua intensità, la sua disperazione e il senso di inadeguatezza non permettono di leggere - e rivivere - questa storia con la stessa libertà del primo romanzo. Fa soffrire, spaventa, dilania. Ma nonostante la sua instabilità emotiva lo vuoi salvare e lo vuoi amare.
Oltre agli alti e bassi di Travis, anche il continuo distacco nella narrazione, i salti da una scena ad un'altra non aiutano a creare continuità nella lettura. Sarebbe meglio rileggere prima Uno splendido disastro per ricordarsi l'ordine degli eventi, altrimenti si rischia di perdere la contestualizzazione della narrazione da parte di Travis. Ci sono grossi buchi, tra una scena e l'altra, che noi sappiamo essere importanti perché qualcosa succede, eppure la McGuire ha scelto di dare enfasi alle reazioni di Travis a fatto avvenuto senza dargli la possibilità di giustificarsi.
Insomma, non è proprio un romanzo perfetto, non è la versione maschile alla storia di Abby - come mi aspettavo - e non è nemmeno una storia leggerina e priva di complicazioni. Il mio disastro sei tu è la storia difficile e sofferta di un giovane che, con molta fatica, riesce ad abbandonare il disprezzo verso sé stesso e a credere nel suo futuro.
Stucchevole l'epilogo stile 10 anni dopo, ne avrei volentieri fatto a meno soprattutto perché dà una visione completamente out of character di Travis che stona con la sua immagine squilibrata e fuori controllo che lo ha reso tanto speciale.
3 commenti:
Questa è la prima recensione con un voto più basso rispetto al primo libro. Finora avevo solo sentito dire che questo era anche meglio del primo :P
Però mi devi dire l'epilogo 10 anni dopo, devo sapere che cespola fanno lo psicopatico e la piattola :P
Meglio? Più oscuro e cinico di sicuro, ma migliore non credo. E' troppo frammentario, troppo dipendente dal primo romanzo.
Ora ti spoilero l'epilogo :D *mail in arrivo*
Ahahaha, ma lo devo leggere solo per l'epilogo x°D
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