22 gennaio 2012

Laurell K.Hamilton
Narcissus

Serie Anita Blake 10
Titolo originale Narcissus in Chains

Trama 
TEA | pag. 652 | € 10,00
Dopo aver rotto per quasi sei mesi ogni rapporto con Richard e Jean-Claude, e di conseguenza con i Vampiri e i Lupi di St. Louis, Anita è costretta ha cercare il loro aiuto per tirare fuori dai guai alcuni dei Leopardi.
Il rinnovato legame con il due, pero’, porta alla necromante un effetto collaterale imprevisto che scombussolerà non poco la sua vita. A partire da “Narcissus in Chains” il sesso comincia a giocare un ruolo determinante nella serie, conquistandosi un largo spazio tra le pagine dei libri.
Le numerose scene di sesso, però, non sono mai gratuite ma sempre strettamente collegate con lo svilupparsi degli eventi. 




Commento
***Spoiler***
C'è qualcosa di estremamente malato, perverso e ossessivo nella mente della HamHam.
Non conosco i suoi traumi, ma una cosa è certa: questa donna ha dei seri problemi. Dopo 10 libri su Anita era in qualche modo inevitabile che la Lorella si tirasse una mazza chiodata avvelenata sulle mani (essendo scrittrice...). Questo romanzo è ridicolo, punto. Non c'è un solo pezzo che valga lo sbattimento di leggerlo e che ripaghi l'immane sforzo di far scorrere il più velocemente possibile 652 pagine, fatte di boiate, trombate, boiate e ancora minchiate colossali.
D'accordo, sapevo già che la nuova piega della serie mi avrebbe fatto pietà, ma per lo meno mi aspettavo lo stesso stile veloce che ha caratterizzato questi romanzi dal numero 1. Invece no, il decimo sembra essere l'inutilità mista alla depressione, un romanzo in cui si sente che Anita è stanca e non ha voglia di essere la solita dura. E' quasi, dico quasi, meno insopportabile del suo normale, il che è già una stranezza. 
Penso che l'unico modo per commentare questo libro sia andare per blocchi. Comincio con la trama, la parte più facile. Alors, Anita ha passato 6 mesi in astinenza, ovvero 6 mesi in cui tutti gli altri sono andati alle quaglie: Jean-Claude ha rischiato le sue pallide chiappette, Richard si è convinto sempre più di volere diventare il primo lupo mannaro alfa democratico (infatti ha rischiato morte e distruzione), il pardo si fa squartare e Anita intanto è diventata una specie di santona: lupa, nimir ra, risvegliate, negromante, super esperta metapsichica la cui parola preferita è: FOSCO. (Nota al traduttore: comprati un vocabolario dei sinonimi, perché FOSCO mi ha rotto talmente tanto le palle che ogni volta che lo leggevo facevo un salto sulla sedia e chiudevo il libro per lo schifo). Nathaniel, che insulterò più avanti, si è fatto infilzare come uno spiedino e Anita - ovviamente - deve accorrere (invece di lasciare che la natura abbia il suo corso naturale). In breve: in città c'è un pazzo furibondo che vuole ammazzare tutti gli alfa ma che, guarda caso, è affascinato da Anita. Spariscono bestie, muoiono bestie, Anita arriva - da sola - affronta il cattivone, fa la sua magia e abracadabra in due righe il cattivo muore. Che sorpresa. Trama inesistente, insulsa, campata per aria e approssimata; 3/4 del libro sono fatti di scene di sesso/finto sesso e di piccole attività collaterali di Anita e dei suoi discepoli. Tutto è in funzione della vita sessuale di Anita e ogni litigio, ogni dialogo sono pretesti per tirare in ballo il vero succo della storia...l'ardeur. 
Ah, ci mancava, sìsì. Anita proprio doveva diventare anche una ninfomane con tendenze cannibali. Posso vomitare? Eh si, perché quella povera stella di JC le ha passato il suo piccolo problema: non solo è quello che se la fa di meno, ma è anche quello che le sente di più. Per capire il livello di sopportazione di questo MARTIRE: "No, non vuoi affatto la verità. [...] Sono felice che tu sia la donna che sei, però ci sono momenti in cui desidero che tu possa semplicemente gioire di qualcosa senza poi essere perseguitata dal tuo senso di colpa e dalla tua moralità." Oppure "Non parlare, ma petite. Non intendo lasciarmi condannare senza aver detto la mia. Non questa volta.[...] Tu e Richard mi avete bloccato con le vostre regole e mi avete menomato con la vostra moralità, obbligandomi ad agire come avevo giurato di non fare mai. [...] e voi, imponendomi i vostri nobili ideali per preservare la vostra purezza, mi avete costretto a essere più pragmatico di quanto avrei voluto." Insomma, JC ne ha le palle piene. E io non lo biasimo per niente, povera stella. Richard...sant'uomo che non è altro, è diventato un cagnolino depresso che pesta le zampette quando qualcuno gli ricorda cos'è: per la serie 'non voglio fare il capo, non voglio fare il lupo mannaro, non voglio uccidere, non voglio morire ma non voglio nemmeno vivere...ecc.' Insomma, indeciso, insicuro, triste e pure un po' femminuccia. Non capisco come Anita possa anche solamente pensare di fare sesso con lui. Nathaniel...ah si, anche lui è entrato nella lista. E' riuscito a diventare parte dell'harem: il suo compito è farsi mordicchiare le noccioline da Anita e DISTRUGGERCI il cervello con quei suoi maledetti capelli e quel vomitevole puzzo di vaniglia. MA PERCHE' NON E' GIA' MORTO? In natura le bestie deboli muoiono. E' crudele, ma è la natura. Perché continuare a tenersi attaccato un peso morto come questa stupida bestia? Perché? E' inutile, ridicolo, masochista al limite del rivoltante eppure la HamHam sembra volerlo piazzare tra i primi nelle grazie di Anita. Il segreto è sicuramente nella vita perversa di questa donna: gli piacciono gli uomini bassi, sottomessi e con i capelli lunghi. Non vedo altra spiegazione. E poi arriva Micah, il gatto con il pisello enorme. Perdonate la franchezza, ma sono al limite e sto esorcizzando lo schifo per poi non pensarci più. Micah, il nimir raj accondiscendente, che pur di poter stare con Anita - leggasi trombarsela - obbedisce ai suoi ordini e le fa da tappetino senza ritegno alcuno. 'Posso accompagnarti? Posso toccarti? Posso questo? Posso quello?'. Non ho altro da aggiungere. Ed infine Anita: qualcuno la liberi e l'ammazzi, per cortesia. Non si può davvero...c'è un limite a tutte le boiate che un lettore può sopportare. Vadano le menate mentali per l'ardeur, vada il suo essere dura di turno, visto che è sempre stata così, ma non puoi, NON puoi volere fare tutto e al tempo stesso non voler fare niente. Non puoi prendere sotto la tua ala ogni relitto animale e poi aspettarti che si arrangino da soli. Per tutto il romanzo Anita non fa altro che lamentarsi, fa una cosa come se fosse spontanea ma poi la fa pesare su tutti. E' noiosa, lenta, indecisa...e soprattutto si sfoga sempre verso chi non ha colpe. Non puoi scassarci le palle per 9 libri perché ti fai scrupoli a fare sesso con JC e poi ti fai montare da quel pirla di Micah nel giro di due nanosecondi. Non si può, non lo accetto. Tra tutti gli altri personaggi si salvano pochi, e sono quelli che compaiono di meno: Jason, JC (ma deve smetterla di stare dietro ad Anita) e Asher. Il resto è da prendere a martellate sul naso.
Due cuoricini solo perché, con molta fatica, sono riuscita a finirlo; ma sono tristemente schifata dal romanzo, anche se non sono sorpresa perché sapevo esattamente a costa stavo andando incontro. D'altronde ci sono serie che hanno un destino crudele e questa, che era partita così bene e che mi piaceva così tanto, rischia seriamente di essere totalmente, completamente, assolutamente e senza diritto di ripresa, cancellata dalle mie letture (comprese quelle della biblioteca). Francamente ho così poco tempo per leggere che preferisco eliminare brutalmente le minchiate per dedicarmi a cose più serie o piacevoli.

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