21 giugno 2018

Melissa Marr
Fragile Eternity. Immortale tentazione

Serie Wicked Lovely 3
Titolo originale Fragile Eternity

Trama
Fazi | pag. 384 | € 18,50
Seth non avrebbe mai immaginato di desiderare una relazione stabile, prima che nella sua vita arrivasse Aislinn: lei è tutto quanto ha sempre sognato e ora la vuole accanto a sè, per sempre. Ma per sempre assume un nuovo significato quando la tua ragazza è diventata l'immortale regina dell'estate. Aislinn, d'altro canto, non avrebbe mai immaginato di trasformarsi in una delle creature fatate che la terrorizzano: ma anche questo accadeva prima dell'arrivo di Keenan, il ragazzo che per averla al fianco l'ha privata della sua mortalità.
Ora questa giovane fata, ancora legata alla vita terrena, si trova di fronte a sfide e seduzioni che vanno oltre ogni più incredibile supposizione e che porranno duramente alla prova la sua integrità e il suo amore. Nell'ipotetico terzo capitolo della saga di Melissa marr, Seth e Aislinn lottano per restare fedeli l'uno all'altra in un universo in cui i ruoi si confondono, i patti si fanno instabili, gli amici diventano nemici e un solo passo falso può far sprofondare l'universo nel caos.

Commento
Ho una sola domanda riguardo a questo romanzo e me la sto girando in testa da un po': era veramente necessario scrivere un intero libro per questa parte della storia?
La Marr, dopo il primo romanzo, aveva lasciato in sospeso la storyline di Ash e Seth (e Keenan) per dare spazio ad altri personaggi. La situazione era abbastanza chiara, Ash ribadiva in continuazione anche nel corso del secondo romanzo che era innamorata di Seth e solo di Seth e che con Keenan non ci avrebbe combinato nulla. Ok, chiaro e limpido, procediamo. Essendo il triangolo - finto per ora - una delle scuse principali per giustificare l'instabilità delle Corti, la Marr ha sfruttato il tira e molla finché ha retto e poi ha pensato bene di dare uno scossone alla trama, solo che ha funzionato fino ad un certo punto.
Seth è ancora umano, ma questa sua mortalità è sempre più un peso: prima di tutto perché è debole, non può difendersi o proteggere nessuno; secondo perché in questo modo non è un vero antagonista per Keenan, e terzo perché così non è alla pari con Ash e non potrà passare l'eternità con lei.
Sebbene la Marr abbia mantenuto la personalità pacata e razionale di Seth, ha comunque deciso di spostare il personaggio su di un piano decisamente poco emozionante. La frustrazione crescente di Seth mi ha lasciato supporre che la trama prima o poi avrebbe raggiunto un punto di rottura, invece ha cambiato brutalmente ritmo e si è adagiata sul piano fatato puro. Seth, per quanto sia un ottimo personaggio, avrebbe avuto uno sviluppo più interessante se avesse perso la patina di controllo che si continua a portare appresso: appena arriva ad un punto in cui è consapevole di poter perdere il controllo, ecco che sopprime tutto in nome dell'amore. Ed è sempre in nome dell'amore che Seth prende armi e bagagli e va dall'unica creatura che ha il potere di trasformarlo in una creatura fatata: Lasair, Regina della Corte Fatata e praticamente Regina di tutti gli esseri fatati.
Una volta abbandonato il mondo mortale, Seth entra subito nelle grazie di Lasair, ma non come si potrebbe aspettare. Lasair non è affatto invaghita di lui come maschio, in lui vede un potenziale affettivo mai espresso: un figlio mai avuto, qualcuno generato da lei, una pagina bianca da riscrivere come meglio crede, così accetta la richiesta di Seth e lo trasforma in essere fatato diventando a tutti gli effetti sua madre. Lo scotto che Seth deve pagare è quello di passare un mese (di tempo fatato) con Lasair e 11 mesi nel mondo mortale con Ash. Quello che non nessuno si aspettava è che Lasair prende il suo ruolo di madre un po' troppo sul serio e che Seth apprezza fin troppo il tempo con lei, tanto che Ash diventa un po' una vaga idea: sì deve tornare da lei, sì la ama, ma ora che è un essere fatato vede le cose con una prospettiva diversa.
L'assenza di Seth destabilizza la situazione già precaria di Ash e Keenan. Mentre lui tenta - anche se debolmente - di conquistare Ash per rafforzare la Corte, lei è sempre reticente ma in un modo che mi ha indispettita: nessuno dei personaggi è più umano, i romanzi non si sono mai tirati indietro di fronte alla schiettezza dei comportamenti fatati, eppure la Marr lascia che Ash si incaponisca con questa questione del sesso come se fosse ancora umana. L'amore e il sesso non sono la stessa cosa, potrebbe benissimo fare quello che deve senza rompere, considerare la cosa come un essere fatato, per di più una Regina, e non come una ragazzina che sospira per il ragazzo che è sparito da mesi.
Ecco, questo aspetto del triangolo per me non regge, alla lunga risulta debole, ingiustificato e non regge il paragone con altre scelte narrative della serie che ho invece trovato fredde, razionali, inevitabili e per niente stucchevoli.
Naturalmente sono preparata al trascinarsi di questa situazione fino alla fine della serie, un po' spero però che la Marr capisca che Keenan e Ash devono fare sesso, e chiudere definitivamente questo modello di comportamento che non ci azzecca nulla con la serie.
In tutto questo Keenan non ne esce bene, comincia a darmi sui nervi perché è un lamentoso, si strugge per Donia ma si vuole bombare Ash, oscilla da una parte e dall'altra e combina casini che non lo fanno uscire bene: nasconde quello che sa su Seth, ha dei segreti che a tutti gli effetti privano Ash di autonomia, e continua la sua farsa del malinconico che scarica la colpa sugli altri. Insomma, Keenan è uno di quei personaggi che perde stima ad ogni romanzo che passa. Al contrario Donia è una vera Regina fatata, è dura, fedele alla Corte, anche se si strugge non perde la lucidità e non si trattiene quando si tratta di far valere la sua autorità.
Anche Niall, in un certo senso, ha preso una strada interessante: è un Re molto diverso da Irial e tende ad una crudeltà affascinante. E' come se fosse pronto ad esplodere al minimo gesto e non fa mistero del suo disprezzo per Ash e Keenan. Prima della fine mi aspetto grandi cose da lui.
In generale questo romanzo mi è sembrato piuttosto povero rispetto ai primi due, non ha molta sostanza e la storia di Seth è interessante ma non appassionante. Magari se fosse stato ridotto ad un racconto, tenendo i contenuti più importanti, non avrei accusato così tanto la noia, però c'è anche da dire che la Marr scrive in un modo efficace e la lettura scorre velocissima.
Ripongo la mia fiducia nei prossimi due romanzi, chissà che alla fine scatenerà l'inferno e io mi divertirò come una matta.

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