22 gennaio 2021

K-drama della settimana:
Do Do Sol Sol La La Sol





Goo Ra Ra is a naive rich girl, who dreams of being a great pianist with her father's love guiding her. But her path becomes rocky when her father passes away, and she finds herself going bankrupt. Being scammed of a home and needing an escape, she goes on a ride where she encounters an accident trying to avoid Sun Woo Joon, a diligent worker trying to meet ends. Being hospitalized with a broken arm and no place to go, guilty Sun Woo Joon decides to take responsibility and take care of her. With Go Ra Ra’s naive personality, she slowly begins creeping into Sun Woo Joon's heart, while trying to deal with the challenges of living an adult life.
Trailer
Anno: 2020
Episodi: 16 (1 ora circa a episodio)
Dove guardarlo: Netflix sottotitolato in italiano
Genere: MusicComedyRomanceDramaMelodrama
Diapositiva:     
Quale dolore, quale delusione, quale sconcerto ho provato di fronte a questo drama.
Tanto era atteso, tanto mi ha delusa, come sempre ormai è una ricorrenza che più un drama è atteso più rischia di suscitare uno slancio di noia apocalittica.
Io ce l'ho messa tutta eh, ho persino ignorato la vagonata di critiche di chi lo aveva visto prima di me. Avevo deciso che il mood e la scelta degli attori rispecchiavano il tipo di drama che piace a me ed ero onestamente convinta che avrei scrollato le spalle nel punto in cui le urla si sono levate forti e incazzate.

Nope, no, non è successo niente di tutto ciò. La NOIAH ha strisciato silenziosa negli anfratti della mia mente e ha rosicchiato la mia volontà di portare a termine la visione. Il colpo di grazia è arrivato - per fortuna - alla fine per dare l'inevitabile e meritatissimo giudizio negativo.

Che bidonata, questo drama. Ti illude di essere qualcosa che non è, poi si vanta di chissà quale colpo di scena e fiumi di angst che non portano nemmeno un luccicone, e infine sbaglia tutto con un finale indegno e stupido che lo consacra come il finale di drama più orrendo di sempre. E di finali schifosi e drama schifosi purtroppo ne ho visti, ma questo in una sola puntata li ha battuti tutti.

Ma andiamo per ordine.
Eccitata come una scolaretta al pensiero che finalmente Lee Jae Wook fosse main un drama rom-com e che la sua controparte femminile fosse Go Ah Ra, mi sono fiondata sull'HD di Netflix convinta di poter ricevere una dose di sano e zuccheroso romance coreano pieno zeppo di comicità fuffolosa e cuoricini svolazzanti. Tutto procede come da manuale per un sacco di puntate, lei fa schiantare dal ridere, lui turba con la sua fredda scontrosità, i personaggi secondari sono adorabili e spassosi, insomma tutto è carino e fuffoloso e diverte e intrattiene. Poi, ad un certo punto, la noia. Alla scena del primo bacio, mentre fissavo lo schermo, mi sono resa conto di una cosa: la coppia non mi interessava per niente. Tragedia! Quale disgrazia è capitata perché perdessi completamente attenzione? Risposta: la trama.

Ra Ra è l'unica figlia di un potente CEO, è ricca, viziata e coccolata. Fin da piccola ha avuto tutto quello che desiderava e vive la sua vita con spensieratezza (con un vago sentore di ritardo mentale ma è solo una mia impressione). Ra Ra è un personaggio pittoresco, colorato, sopra le righe, è una bambina nel corpo di una donna, non è autosufficiente, non sa fare niente se non suonare il piano e non si rende conto della realtà attorno a lei fino a quando ci sbatte contro.
La morte del padre coincide con la bancarotta della sua azienda e la fuga del marito nel giorno del loro matrimonio e Ra Ra, da ricca ereditiera e futura sposa, si trova ad essere povera, sola e senza lavoro. Con i pochi contanti rimasti affitta casa e passa le giornate facendo nulla, nemmeno pianifica il suo futuro. L'unica cosa che fa è giocare con il suo cagnetto fuffoloso e chiedersi chi sarà mai questo Do Do Sol Sol La La Sol che le scrive su Instagram e si preoccupa per lei. Seguendo le tracce di questo ammiratore segreto, Ra Ra si reca a Eunpo, ridente e bucolica cittadina sul mare e lì mette radici. 
Anche solo prima di parcheggiare investe un poverino in bicicletta che si accolla lo sbattimento di portarla in ospedale e pagarle il ricovero. Questo poverino è Jun, e i due si erano già incontrati durante il matrimonio maledetto. Il ragazzo si prende cura di Ra Ra e lei si indebita in eterno con lui perché non ha soldi e non ha nessuno su cui fare affidamento. Siccome Jun è ben inserito nella sua comunità, riesce a piazzare Ra Ra a casa della parrucchiera che ha il negozio di fianco a casa sua e a questo punto si instaura una sorta di routine quotidiana: Jun si prende cura di Ra Ra, che a sua volta si fa adottare dalla parrucchiera, che a sua volta si affeziona a Ra Ra e si invaghisce del dottore che l'ha curata, che a sua volta si invaghisce di Ra Ra, che a sua volta si invaghisce di Jun, che a sua volta si innamora di Ra Ra.

Chiaro, no?

In questo tripudio di romanticismo e di comicità si inserisce il primo grosso errore del drama: lo stalker pazzo. Ora, io capisco che nei drama debbano ficcare a forza un pazzo o una pazza perché da manuale serve per dare quel brivido di pericolo del quale nessuno sente la necessità, ma ci vuole anche un minimo di struttura, deve avere senso inserito nella trama e nel genere del drama. Non vale che dopo dieci puntate di unicorni e coniglietti mi metti il pazzo maniaco, il risvolto crime non è per niente coerente, anzi sembra una forzatura da ossa rotte e orbite impegnate in vorticose roteazioni di bulbi oculari. Per farla breve: è una cavolata pazzesca, questo pazzo entra in scena per mettere in pericolo Ra Ra e rompere l'equilibrio della vita di Jun e sparisce in un nanosecondo.

Ma ok, mi dico, andiamo avanti, tanto quanto può durare questo siparietto crime? Poco, pochissimo, e appena il pazzo esce di scena i coniglietti tornano, ma non gli unicorni. Eh già, perché a questo punto il segreto di Jun è uscito allo scoperto e la coppietta si vede separata dall'insormontabile problema del divario di età. Ma va bene anche questo, ha senso, lo accetti, è un ostacolo credibile e coerente con la storia e i personaggi e a questo punto ti aspetti che i due si ritrovino - magari dopo qualche anno - quando Jun è più grande e finalmente vissero felici e contenti. 

MA NO! No, perché se tutto questo non è abbastanza, chiunque abbia scritto la sceneggiatura ha pensato bene di infilare con violenza un elefante in un microonde.

LA MALATTIAH. Di tutto quello che si poteva usare per dare un ultimo colpo di scena al drama, la malattia terminale di Jun è stata la peggiore. Prima di tutto perché esce dal nulla, sto povero ragazzo stava benissimo e poi all'improvviso leucemiaterminalestaimorendoaddio. Poi perché è stata gestita male, ma così male, ma così di merda che le ultime due puntate le ho passate oscillando tra fiumi di lacrime e voltastomaco. Perché anche se Jun in piena chemio aveva più capelli di Sergio Japino, anche se Ra Ra non si è mai chiesta che caxxo stesse facendo questo ragazzo che è sparito nel nulla e si fa sentire solo per telefono, dopo UN MESE spunta fuori che è morto. MORTO. Mentre tutti lo aspettavano sulla porta lui era morto. Voi ditemi, è accettabile questa cosa? Se mi fai violenza sì, il colpo di scena drammatico è assolutamente fuori contesto ma se proprio devo lo accetto.

La cosa assolutamente inaccettabile è l'ultima puntata. Dopo cinque anni CINQUE, quando bene o male tutti si sono rifatti una vita e piangono il povero Jun morto così giovane e Ra Ra sente la sua mancanza e si strugge ma ormai è rassegnata, ecco che dal nulla, come Lazzaro, Jun risorge e salta fuori che in realtà non era veramente morto. Aveva SOLO inscenato la sua morte per poter sparire nel nulla e guarire, così dopo cinque anni torna a Eunpo e va da lei e le dice ma che piagnona che sei non vedi che sto bene? sono tornato da te.

MA BRUTTO MALEDETTO TE E CHI HA SCRITTO QUELLA SCENA! Inaccettabile, inconcepibbileh, il vomito totale.

Il finale più schifoso di sempre, una robah talmente offensiva che sento il bisogno di sbandierarlo ai quattro venti perché non è degno di essere visto. Come altre dramiste più sagge di me hanno detto, la sedicesima puntata è meglio non guardarla, fate finta che non esista e rimanete con l'unico finale possibile, per quanto brutto: Jun è morto e gli altri vanno avanti, the end.

Non ho altro da dire, tutto ciò che poteva meritarsi di essere lodato è stato spazzato via dall'ondata di acido muriatico prodotto dalla puntata 16. Gli unici sopravvissuti sono i due secondari degni di nota: la parrucchiera e il dottore, due personaggi adorabili e ben interpretati che hanno spesso rubato la scena ai protagonisti. Altro non c'è, solo disprezzo.
 

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