18 giugno 2018

Mariana Zapata
L'infinito tra me e te

Titolo originale The Wall of Winnipeg and Me

Trama
Newton & Compton
ebook | € 4,99
Vanessa Mazur sa che sta facendo la cosa giusta. Non ha alcuna intenzione di sentirsi in colpa per aver mollato. Il lavoro di assistente tuttofare di Aidan Graves è sempre stato un impiego temporaneo. Lei ha altri piani per il futuro, ha delle ambizioni, e di certo non comprendono il ruolo di fatina personale di una star del football. E allora perché quando Aidan si presenta alla sua porta, pregandola di ripensarci, Vanessa esita? Per due anni, l’uomo che le televisioni chiamano “il muro di Winnipeg” è stato il suo incubo: neanche un buongiorno al mattino, o un sorriso il giorno del suo compleanno. Era talmente concentrato sullo sport che sembrava non accorgersi nemmeno di chi o cosa lo circondasse. Cos’è cambiato, allora? Quello che Aidan chiede, per Vanessa è semplicemente incomprensibile. Dopo il modo in cui è stata trattata, lei desidera solo dedicarsi alla sua vera passione, il design, e lasciarsi alle spalle l’indifferenza. La perseveranza di Aidan sarà in grado di farle cambiare idea? In questo genere di partite, segnare un punto richiede pazienza, gioco di squadra e una buona dose di determinazione.


Commento
Se penso che all'inizio non lo volevo leggere mi prende uno svenimento.
Mi sono detta un altro romance, non ho voglia perché evidentemente ero in un trip di zitellaggine acuta. Poi, non so perché, mi è venuto uno sghiribizzo e l'ho desiderato. Senza conoscere la trama o l'autrice, lo volevo leggere.
Appena ho iniziato L'infinito tra me e te ho capito subito che avrei avuto una privatissima storia d'amore con Vanessa. Io e lei siamo anime affini, facciamo il dito medio al nostro capo di nascosto, sogniamo di fargli del male fisico, mentre sorridiamo e facciamo quello che ci viene chiesto urliamo nel silenzio della nostra testa e immaginiamo le scene più cruente. Io e lei siamo gemelle, con un'unica - microscopica - differenza: il suo capo è uno gnocco stratosferico mentre il mio è un rompicoglioni narcisista. Per la durata di tutta la prima parte del romanzo mi sono astratta dalla mia miserabile realtà e ho finto spudoratamente di essere Vanessa, perché per lo meno immedesimandomi in lei l'odio profondo per il proprio capo è diventato sopportabile.
Già solo per questo, il romanzo è entrato nel mio cuore, poi si sono aggiunte altre caratteristiche che mi hanno mandata in brodo di giuggiole.
Il romanzo ha come protagonista Vanessa, una giovane ragazza che sogna di lavorare in proprio come grafica. Prima di riuscire nel suo intento, però, deve mettere da parte un bel gruzzolo per stare tranquilla nel caso in cui il salto verso l'indipendenza diventi un tonfo doloroso. Per tirare su i soldi Vanessa accetta un lavoro impegnativo che richiede una tolleranza e una pazienza fuori dal comune: fare da assistente personale a Aidan Graves, famoso giocatore di football, conosciuto come il muro di Winnipeg per la sua incredibile stazza. Oltre al fisico muscoloso, all'altezza, alla prestanza fisica e ai lineamenti squisitamente virili, Aidan è un musone silenzioso che non socializza, non parla, non chiede per favore o dice grazie, non perché sia un cazzone arrogante ma perché semplicemente non è interessato a distogliere la sua attenzione dal football. Ogni singolo secondo da sveglio lo passa pensando, giocando e allenandosi per il football. E' tutta la sua vita e il resto non è necessario.
Dopo due anni in cui Vanessa ha soddisfatto ogni singolo capriccio di Aidan, dal cucinare pasti vegani ad ogni ora del giorno e della notte, al saltare Natale e compleanni per stargli dietro anche solo per porgergli un bicchiere d'acqua, la ragazza ha deciso che non ne può più.
Anche se lo avrebbe picchiato volentieri, Vanessa ha sempre rispettato Aiden sia come persona sia per la sua etica di lavoro e vedere che lui, al contrario, non la difende da un insulto bello e buono le fa capire quanto poco le importi di lei. In quel momento Vanessa molla tutto e, con un aplomb invidiabile e un'eleganza assurda, manda a fanculo Aidan, il suo manager, il football e la posizione di serva silenziosa.
Passano poche settimane di pace tra un lavoro e l'altro e all'improvviso Vanessa si ritrova Aidan davanti alla porta di casa che le chiede di tornare a lavorare per lui. Senza elaborare, senza ammettere i suoi errori e i suoi difetti - perché proprio non ci arriva - Aidan si aspetta che lei accetti perché è ovvio che la sua richiesta è sensata. O no? Vanessa non solo gli dice no, gli risponde proprio hell, no! arrangiati cucinati da solo, stirati da solo, trovati un'altra assistente. Ma Aidan, che è testardo peggio di un mulo, si ripresenta ogni volta per farle la stessa domanda finché ad un certo punto, esaurito dalla resistenza di Vanessa, scopre le sue carte e lei che sotto sotto un po' ci tiene ancora gli serve su un piatto d'argento la soluzione a tutti i suoi problemi.
Da questo punto in poi potrei scatenare la violenza dello spoiler, ma proverò con tutte le mie forze a non farlo perché è la parte divertente e romantica del romanzo e non mi sento di privare il mondo della sorpresa.
Quello che posso dire è che dal momento in cui Aidan compie l'enorme sforzo di capire Vanessa la situazione cambia drasticamente per entrambi. Quello che dava per scontato deve essere gentilmente chiesto, non vale più la regola del non parlare per giorni, del non rispondere ai saluti, dell'ignorare la sua presenza e farsi i fatti suoi. Appena si stabilisce un nuovo genere di relazione tra i due, cambia anche la visione sul comportamento di Aidan: se prima lo avremmo avvelenato tra una sbirciatina ai suoi muscoli e l'altra, ora prestiamo un'attenzione maniacale al suoi linguaggio del corpo e insieme a Vanessa impariamo che non c'è arroganza, o cattiveria, o egocentrismo, ma un carattere chiuso e solitario di una persona che ha un programma di vita da rispettare e che reagisce con fatica all'invasione di una persona vitale e indipendente come Vanessa.
Dall'accoltellamento all'esplosione delle ovaie il passo è breve. Aidan è di un adorabile da non credere, il suo essere impacciato e i tentativi di soddisfare le semplici richieste di Vanessa ce lo fanno vedere in una luce nuova: grande, grosso, gnocco e con una testa bellissima. Aidan ci mette il cuore, solo che non riesce a farcelo capire, fatica ad essere esplicito, non trova il linguaggio per comunicare con Vanessa e in tutto questo io ero lì con gli occhi a cuore e la bava alla bocca.
Il mio amore per Vanessa si è ridimensionato perché ho dovuto dividerlo con Aidan ma è rimasta pur sempre una protagonista divertente, ironica, per niente moscia e lagnosa, con una grinta di quelle che ti fanno venire voglia di fare cose. Insomma, due personaggi belli da leggere per un romance altrettanto bello.
La caratteristica che più mi è piaciuta è stata la quasi totale assenza di baci e sesso. Lo so, non strappatevi i capelli: la tensione sessuale è in crescendo per tutto il romanzo ed è talmente intensa, curata e attenta ai dettagli che quando si arriva al sodo vi si rovesceranno gli occhi e cadrete svenute sulla poltrona. Per questo mi è piaciuto, perché la Zapata ha saputo costruire e descrivere un'attrazione forte che non trova sfogo se non negli sguardi e nell'attenzione maniacale che i due personaggi hanno: lei che guarda il corpo di lui, lui che studia i movimenti di lei e perché ride con chi, insomma la magia del romanzo sta nei dettagli e qui ce ne sono talmente tanti da avermi lasciata soddisfatta come dopo un'abbuffata.
Dal non filarmelo di striscio ad adorarlo, L'infinito tra me e te è un romance veramente ben fatto, lungo ma mai noioso, ben strutturato, ricco, articolato ma allo stesso tempo divertente, ritmato, appassionante, e ha due protagonisti che avrei strapazzato di coccole. Magari una palpatina a Aidan mi sarebbe scappata, ma con uno così è già tanto non aver fatto pensieri impuri.
Bene, ora signori Newton & Compton portateci altra Mariana Zapata, ho fatto spazio nella mia lista di autrici fisse e ce la vedrei benissimo dentro.

2 commenti:

Silvia Bragalini ha detto...

Ciao! Non è la prima recensione positiva che leggo su questo romanzo… a questo punto sono curiosa, dal momento che anche io non leggo romance da un bel po'!

Miraphora ha detto...

@Silvia
secondo me è un buon titolo da leggere se sei a digiuno di romance, tieni presente però che non è proprio con uno schema classico, se vuoi il _classico_ romance è meglio se punti su altre autrici. A me è piaciuto tanto proprio perché è un pochino diverso dal solito ^_^ Fammi sapere se ti capita di leggerlo!