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20 maggio 2022

Period Drama della settimana: North and South


Margaret, trasferitasi da Helstone, fiabesco villaggio del Sud, a Milton-Northern, popolosa città manifatturiera del Nord, si trova bruscamente immessa nel mondo nuovo, e per molti aspetti irriconoscibile, prodotto dall'industrializzazione. La famiglia Hale, che coltiva valori tradizionali, è totalmente estranea alla frenetica vita del centro industriale in piena espansione, alla nascente lotta di classe fra padroni e operai, all'inquinamento e al degrado sociale. Eppure Margaret stringe presto amicizia con Bessy Higgins, una ragazza ammalatasi per le pessime condizioni di lavoro in fabbrica, e con il padre Nicholas, sindacalista impegnato attivamente nel movimento operaio: prendendo a cuore la famiglia, inizia a nutrire curiosità e interessi fino a quel momento sconosciuti. Subito complesso si rivela, invece, il rapporto con John Thornton, allievo del signor Hale e padrone di uno dei più importanti cotonifici di Milton: Margaret è combattuta tra l'ammirazione per l'uomo che si è fatto da solo, contando unicamente sulle proprie capacità, e l'ostilità per l'industriale che, a suo giudizio, è responsabile delle misere condizioni di vita dei suoi operai.
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Raga questo è nella mia top five, è sul podio lì in alto sul cucuzzolo da dove brilla e lancia il suo richiamo periodico che mi fa ricadere nel tranello. E' uno di quegli sceneggiati che ha attivato il tasto acquista con 1-click rendendomi la felice posseditrice di un cofanetto dvd che ormai non posso più vedere perché la TV non lo supporta. Un reperto archeologico dei tempi andati in cui impazzivo appena la BBC sparava fuori un period drama, a volte mi andava male e a volte andava talmente bene che compravo addirittura il libro in lingua originale e sanguinavo dagli occhi per leggere un inglese dell'ottocento in carattere Puffo.


Tutto questo per dire che North & South è un drama culto, è una di quelle produzioni che azzeccano tutto, dagli attori, al set, ai costumi, alla musica, tutto è perfetto, tutto rappresenta esattamente quello che vorresti vedere e il risultato è questo: gente come me che sbrodola su un period drama di 18 anni. DICIOTTO ANNI e non sentirli, ma di cosa stiamo parlando?

L'ambientazione è una Inghilterra fatta da campagne bucoliche, aria pulita, fiori, prati, una vita semplice ma genuina con amicizie e ritmi lenti, ma è anche un'Inghilterra industriale, con queste città che nascono ed esplodono seguendo il proliferare di fabbriche tessili, fatte di vicoli sporchi e bui, di povertà, di operai sotto pagati e di padroni dispotici che si interessano solo del profitto. Luci e ombre, quindi, che si rispecchiano anche nei due personaggi protagonisti: Margaret, figlia unica del vicario, molto amata e abituata a vivere la sua vita senza rispondere agli altri e senza obbedire ciecamente all'etichetta della società; dall'altro lato c'è Thornton, proprietario di una fabbrica di cotone che si è fatto da solo, sulle sue spalle ci sono il destino dell'azienda e della sua famiglia. Margaret è un'idealista, convinta che ci sia solo bene e male, John è un uomo da grigio, brutalmente realista e per niente sentimentale.

Margaret si trova sradicata dalla sua Helstone alla grigia e sporca Milton e la depressione della famiglia si rivolta contro le persone che li accolgono, i Thornton in prima fila. Margaret diventa subito acida, arrogante, disprezza tutto e tutti soprattutto John e quelli come lui. Discutono animatamente, si fronteggiano apertamente senza esclusione di colpi, litigano al punto da togliersi il saluto e in tutto questo la tensione sale al punto che lo scoppio arriva, e quando lo fa è uno di quelli che portano una bordata di sollievo e di rossori in viso.

Per quanto si scannino a parole, per quanto Margaret sia una rompipalle saccente, John si innamora, forse proprio perché è così diversa e così pronta ad andare a muso duro senza nascondere i suoi pensieri. Ma lei è anche una persona che non accetta di essere in errore, così quando lui si dichiara si trincera dietro un rifiuto brutale e cattivo, causando una rottura quasi impossibile da sanare.

Lo struggimento di questo drama è a dei livelli sublimi, perché è tutto nel non detto e nei blocchi dell'etichetta: non si tocca, non si dice, non si fa, e le incomprensioni si moltiplicano a vista d'occhio causando una serie di episodi che producono angst a fiumi. ADORO.

C'è poi anche quel fascino dell'eroe in costume, un po' oscuro e freddo, che ha sempre avuto un grande ascendente su di me; poi Armitage è un Thornton perfetto, ha interpretato il ruolo secondo me nel modo giusto, mentre anche Margaret è un personaggio che ho apprezzato, alla fine, perché rimane destabilizzata da John e dalla sua potenza e dalla sua onestà, e si trova costretta a fare i conti con la verità accettando di riconoscere le qualità di uomo al quale ha sempre trovato difetti orribili.

Ci sono delle scene epiche, come quella della carrozza che se ne va e lui sulle scale sotto la neve che aspetta che lei si giri, oppure quella tra i filatoio quando si vedono per la prima volta, insomma è un drama che va visto, è quasi troppo breve per la sua potenzialità inespressa. Forse oggi ai tempi di Netflix uno sceneggiato come questo sarebbe stato molto più sviscerato, ma probabilmente non altrettanto elegante e squisitamente british.

Se riuscite a recuperarlo vi suggerisco caldamente di guardarlo, purtroppo essendo ormai vecchio la qualità video non è delle migliori, ma vale la pena sopportare immagini un po' sgranate per un storia come questa.

PS: ho letto anche il romanzo, in lingua originale no less, ed è altrettanto bello e struggente. Esiste un'edizione italiana, non c'è bisogno di faticare come ho fatto io.

18 febbraio 2022

Period Drama della settimana:
Sanditon
Stagione 1



Un imprevisto porta la giovane Charlotte Heywood a Sanditon, una località balneare che sta cambiando radicalmente, affacciandosi alla modernità. Spiritosa e dai modi poco convenzionali, la ragazza è ansiosa di sperimentare tutto ciò che la cittadina ha da offrire, ma rimane ben presto da una parte scioccata dai comportamenti curiosi dei suoi abitanti, dall’altra intrigata dai segreti che nascondono. Soprattutto quelli della famiglia Parker, presso i quali Charlotte è ospite. In città invece, il fascino della ragazza non passa inosservato. I cambiamenti sociali ed economici degli ultimi anni dell’era georgiana fanno da sfondo al ritratto di una famiglia e di una città consumate dal divario di classe, dall’ambizione e dai giochi di potere.







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Partiamo subito dicendo che io e la Austen non siamo BFF. L'ho letta in passato, non ho mai apprezzato il suo stile e ho spesso detestato i suoi personaggi, MA gli adattamenti televisivi sono riusciti sempre a convincermi e a piacermi. Quindi eccomi qui, a recensire il primo period drama del blog e niente popodimenoche Sanditon, il romanzo incompiuto della Austen, l'ultima sua produzione che ho letto e che poi ho prontamente regalato ad un'amica perché, come ho detto, nessuna scintilla con lei.

Ora, il fatto che il romanzo scritto dalla Austen non mi sia rimasto impresso nella mente non significa che la serie abbia avuto lo stesso destino. GIAMMAI. Tanto per iniziare c'è Theo James e questo dovrebbe già giustificare la visione, poi quando è domenica sera e sei in quel mood del non aver voglia né di leggere né di guardare drama e scopri che su TV2000 (un canale mai visto in tutta la mia vita) passa la prima puntata ecco che: pigiama, bozzolo di copertina, tv. Ho deciso di vederlo anche perché avevo letto che lo avevano miracolosamente salvato dall'essere cancellato e che a fine Marzo sarebbe partita in USA la seconda stagione. Poi ho scoperto anche che Theo non ci sarà e mi è preso un crampo gastrointestinale ma ormai la prima stagione era bella che vista, perciò amen.

Esplicitato il fattore antipatia, spiegata la motivazione della visione, passo alla ciccia, alla sostanza, alla carne alla brace, al manzo ehm alla storia.

Sanditon ha come protagonista Charlotte, figlia più grande di una famiglia numerosa, che un bel giorno aiuta dei signori dopo un incidente in carrozza. I signori Parker, che sono tanto cari e tanto strani, per ringraziare la famiglia invitano il padre - un medico - a prestare servizio alla nuovissima località balneare di Sanditon. Il padre di Charlotte declina (dopo tutto mica è scemo) ma la ragazza si lascia convincere ad andare con loro per vivere una nuova esperienza.

Charlotte entra in casa Parker come ospite, ma in sostanza aiuta a badare ai bambini e a gestire piccolissime attività legate alla promozione di Sanditon, creatura del signor Parker e in piena fase di costruzione. All'inizio Charlotte è la classica ragazza un po' sempliciotta che si vede proiettata in un ambiente diverso dal suo, molto più eccitante e ricco e soprattutto pieno di nuove persone che, spesso, non la vedono proprio al loro livello. Lei, però, che è abituata ad essere concreta si cruccia per poco e non si illude di poter essere più di quello che è: una ragazza grintosa, indipendente, gioiosa e intraprendente. Forse troppo, direbbe qualcuno, forse talmente tanto intraprendente che cade nella trappola dell'impicciona che, per fare del bene, combina casini innominabili e si offende se qualcuno - e poi vedremo chi - le dice che è una campagnola impicciona.

Charlotte parte bene, a metà serie l'avrei presa a schiaffoni e alla fine un po' mi ha fatto pena, ma sempre dalla prima all'ultima puntata mi ha ricordato la Knightley in Orgoglio e Pregiudizio: stessa mimica, stessi colori, stesso piglio, perfettamente in linea con le aspettative dello spettatore che ha un solo film sulla Austen in mente e usa quello come metro di giudizio: simpatica spesso, antipatica molte volte, e questa volta decisamente sfortunata.

Quando Charlotte si è un po' ambientata e ha cominciato a farsi alcune amicizie ecco che entra in scena la sua nemesi, il fratello gnocco del signor Parker, il magnifico Sydney, oscuro, incazzato con tutti (ma soprattutto con il fratello e con la pupilla) che arriva, spara a raffica sguardi gelidi, giudizi crudeli, e lascia una scia di odio feroce e ormoni impazziti.

Un Sydney interpretato da Theo è il sole dello sceneggiato, è il magnete che attira l'attenzione e ti tiene sveglia, ti porta a metterti ogni sacra domenica sera sul divano e a far sloggiare il marito dalla tv, che ti fa scintillare il neurone che si nutre di angst e che gioisce ogni volta che lui la guarda e vede una rompipalle epocale, ogni volta che con la sua falcata passa senza nemmeno degnarla di uno sguardo...potrei andare avanti, mi limito a dirvi che la gioia assoluta del drama è Theo James che esce dal mar ignudo come sirenetto e ci priva di intelletto e vista con i suoi muscolazzi. Ma io, che sono un po' all'antica, ho apprezzato moltissimo il suo figurino in costume d'epoca, perché anche bardato di strati e palandrane è molto ma molto affascinante.

E quindi ecco che scatta il rapporto odio/amore, dove lui ha principalmente il compito di sgridarla (a ragione) e lei di dirgli che è brutto e antipatico, per poi struggersi sulla spiaggia pensando a quanto è bono affascinante nonostante il brutto carattere.

Questo odio non dura a lungo, alla fine il nostro Sydney non è un mostro e ammette di averla spesso trattata male o mal giudicata, e quelle volte si sciolgono iceberg e tutto sembra andare per il verso giusto, iniziano a flirtare (vogliamo parlare della scena della barca? Stavo sudando), lei gli pende dalle labbra lui si dichiara e poi...poi...poi vorresti uccidere il signor Parker, e qui altro non dico perché francamente potrei minare la vostra voglia di vedere la stagione.

Anche se Sanditon, per me, è su Charlotte e Sydney, la storia ha un più ampio respiro e molti personaggi spesso rubano la scena e, a volte, ero d'accordo ma spesso anche no, spesso avrei fatto volentieri a meno. Prima chi se lo merita: il malevolo trio, i fratellastri incestuosi Denham Esther e Edward e Clara, la cugina povera e zoccolissima, e la vecchia Denham che tiene in mano i cordini del borsello che finanziano tutta la baracca di Sanditon. Loro sì che hanno dato sfoggio a scene di tradimenti, cattiverie, perversioni che da soli potevano riempire un'intera serie. Per nostra fortuna, da questo gruppo esce Esther con un bel arco narrativo che la trasforma da vipera a fenice.

Chi, invece, si è preso la scena e lo ha fatto male è l'amica di Charlotte, la signorina Lambe, nonché pupilla di Sydney. Un personaggio odioso, cafona, egoista, senza nessun autocontrollo, quello che fa è solo per se stessa e chi se ne frega se mette nei guai Charlotte, finché può fare quello che vuole alle spalle di Sydney (che odia) è contenta. Tutta la sua storia è materiale per un attacco di violenza, è forse il peggior personaggio di tutta la serie, spero vivamente che non si faccia più vedere nella seconda.
Ovviamente ci sono altri personaggi, tipo i Parker (tutti) e il carpentiere gnocco innamorato di Charlotte, ma onestamente ogni cosa è sparita nell'oblio quando ho capito come stava per finire: un picco di angst come una supernova, una di quelle che terminano con la parola fine e non happy ending.

Con questo chiudo e lo faccio con una gif che è motivazione sufficiente per cercare in tutti i modi di capire se TV2000 passerà le repliche (o scavare nei meandri del web).