Raga questo è nella mia top five, è sul podio lì in alto sul cucuzzolo da dove brilla e lancia il suo richiamo periodico che mi fa ricadere nel tranello. E' uno di quegli sceneggiati che ha attivato il tasto acquista con 1-click rendendomi la felice posseditrice di un cofanetto dvd che ormai non posso più vedere perché la TV non lo supporta. Un reperto archeologico dei tempi andati in cui impazzivo appena la BBC sparava fuori un period drama, a volte mi andava male e a volte andava talmente bene che compravo addirittura il libro in lingua originale e sanguinavo dagli occhi per leggere un inglese dell'ottocento in carattere Puffo.
L'ambientazione è una Inghilterra fatta da campagne bucoliche, aria pulita, fiori, prati, una vita semplice ma genuina con amicizie e ritmi lenti, ma è anche un'Inghilterra industriale, con queste città che nascono ed esplodono seguendo il proliferare di fabbriche tessili, fatte di vicoli sporchi e bui, di povertà, di operai sotto pagati e di padroni dispotici che si interessano solo del profitto. Luci e ombre, quindi, che si rispecchiano anche nei due personaggi protagonisti: Margaret, figlia unica del vicario, molto amata e abituata a vivere la sua vita senza rispondere agli altri e senza obbedire ciecamente all'etichetta della società; dall'altro lato c'è Thornton, proprietario di una fabbrica di cotone che si è fatto da solo, sulle sue spalle ci sono il destino dell'azienda e della sua famiglia. Margaret è un'idealista, convinta che ci sia solo bene e male, John è un uomo da grigio, brutalmente realista e per niente sentimentale.
Margaret si trova sradicata dalla sua Helstone alla grigia e sporca Milton e la depressione della famiglia si rivolta contro le persone che li accolgono, i Thornton in prima fila. Margaret diventa subito acida, arrogante, disprezza tutto e tutti soprattutto John e quelli come lui. Discutono animatamente, si fronteggiano apertamente senza esclusione di colpi, litigano al punto da togliersi il saluto e in tutto questo la tensione sale al punto che lo scoppio arriva, e quando lo fa è uno di quelli che portano una bordata di sollievo e di rossori in viso.
Per quanto si scannino a parole, per quanto Margaret sia una rompipalle saccente, John si innamora, forse proprio perché è così diversa e così pronta ad andare a muso duro senza nascondere i suoi pensieri. Ma lei è anche una persona che non accetta di essere in errore, così quando lui si dichiara si trincera dietro un rifiuto brutale e cattivo, causando una rottura quasi impossibile da sanare.
Lo struggimento di questo drama è a dei livelli sublimi, perché è tutto nel non detto e nei blocchi dell'etichetta: non si tocca, non si dice, non si fa, e le incomprensioni si moltiplicano a vista d'occhio causando una serie di episodi che producono angst a fiumi. ADORO.
Ci sono delle scene epiche, come quella della carrozza che se ne va e lui sulle scale sotto la neve che aspetta che lei si giri, oppure quella tra i filatoio quando si vedono per la prima volta, insomma è un drama che va visto, è quasi troppo breve per la sua potenzialità inespressa. Forse oggi ai tempi di Netflix uno sceneggiato come questo sarebbe stato molto più sviscerato, ma probabilmente non altrettanto elegante e squisitamente british.
Se riuscite a recuperarlo vi suggerisco caldamente di guardarlo, purtroppo essendo ormai vecchio la qualità video non è delle migliori, ma vale la pena sopportare immagini un po' sgranate per un storia come questa.
PS: ho letto anche il romanzo, in lingua originale no less, ed è altrettanto bello e struggente. Esiste un'edizione italiana, non c'è bisogno di faticare come ho fatto io.
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