13 febbraio 2023

Robert Galbraith
Un cuore nero inchiostro

Serie Cormoran Strike 6
Titolo originale The Ink Black Heart

Trama
Salani | pag. 1184 | € 24,90
L'agenzia di Cormoran Strike e Robin Ellacott - detective privati, soci in affari e autoproclamatisi 'migliori amici' - non è certo a corto di clienti. Così, quando una giovane donna dall'aria stravolta si presenta in ufficio, la segretaria la rispedirebbe volentieri indietro, ma l'intuito di Robin le dice di ascoltarla. Mentre stringe la sua costosissima borsa macchiata di inchiostro, Edie Ledwell si presenta come la coautrice di una serie animata di culto che sta per sbarcare su Netflix e implora Robin di aiutarla a scoprire l'identità di una misteriosa figura che la perseguita online. Robin le consiglia di rivolgersi ad altre agenzie specializzate in reati informatici, ma rimane turbata da quell'incontro. E ancora di più la sconvolgerà leggere dell'assassinio di Edie Ledwell poco tempo dopo. Una nuova indagine sta per avvolgere Strike e Robin in una rete invisibile, pericolosa e oscura, in cui le identità si moltiplicano e si nascondono, la verità è più sfuggente che mai e il successo diventa un gioco crudele col destino. Un altro capitolo irrinunciabile della storia di Robin e Strike.
"Nessuno" disse l'americano, "è a prova di social. [...] chi di odio online ferisce, di odio online perisce, o almeno deve essere preparato all'evenienza."
Commento
Sono sicura che non sia necessario dirlo, ma lo faccio ugualmente perché mi serve per carburare: io adoro la Rowling, il suo stile è per me una sorta di copertina di Linus letteraria, so cosa aspettarmi e so anche che non si limiterà a far uscire un romanzo di qualche centinaio di pagine.
Millecentoottantaquattro pagine, signori. Un cuore nero inchiostro è _letteralmente_ un piccolo mattoncino fatto di pagine che è stato il mio compagno fedele durante l'ultima settimana di Dicembre, mentre ero in ferie e pure ammalata.
Il voto è alto, non altissimo, non il top assoluto, ma è alto ed è anche chiaro segno della mia fedeltà alla serie. Faccio anche una nota che è, ovviamente, del tutto personale: la Rowling, che può aver o non aver espresso giudizi poco gentili riguardo una minoranza, ha subito - ed è innegabile - una gogna mediatica sproporzionata, violenta, invasiva e intrisa di un odio lascia molto da pensare su dove inizi e finisca la libertà di opinione. Bene, detto questo, nel suo totale silenzio mediatico, ha pensato bene di infilare in un romanzo questo tema: la gogna mediatica e l'odio sistematico per le donne, come quella che secondo me è una non tanto velata frecciata verso chi ha vomitato le peggio cose online su di lei. Non è una scelta geniale, nel senso che chiunque avrebbe potuto farlo, ma è geniale la sua manipolazione del tema per renderlo intrigante e adatto ad un giallo.
Un cuore nero inchiostro è il nome di una serie animata dai tratti dark che ha ricevuto un consenso enorme e un fanbase hardcore di fan che idolatrano i due illustratori e tutto quello che ruota attorno alla serie, incluso un gioco non ufficiale che ripropone i personaggi originali. Dopo essere stata acquisita da Netflix, la serie come si può immaginare diventa più mainstream, attirando l'ira dei fan duri e puri e l'attenzione di una categoria di utenti online particolare: gli odiatori di donne. I due illustratori, un uomo e una donna, sono ai poli opposti del fandom: lui amato, lei odiata, lui visto come una vittima della fame di denaro di lei, lei come distruttrice della serie eccetera eccetera. La povera ragazza, dopo anni di cyberbullismo e al limite della disperazione, si rivolge all'agenzia di Strike, chiedendo proprio di Robin che, però, si trova costretta a rifiutare il caso per due motivi: non sono specializzati in indagini online e non hanno un buco libero nell'agenda.
L'agenzia sta andando benissimo, sono tutti pieni di lavoro, Strike è soddisfatto, Robin è single e felice, i due sono sempre più in sintonia e quasi quasi ci scappa il bacetto, soltanto che lei si ritrae a lui vengono i sudori freddi ed ecco che parte il solito gioco del silenzio e del freddo glaciale.
In tutto questo, essendo arrivati al sesto titolo della serie, mi sento di esprimere subito il mio giudizio riguardo a quello che è, per me, l'unico difetto di questo mattone: il lato romantico. Dopo sei romanzi, dopo aver messo da parte ogni possibile ostacolo, o fai mettere insieme Strike e Robin oppure la finisci con questa altalena perché, sinceramente, non porta nulla alla storia e alla lunga su oltre 1000 pagine è inevitabile ripetersi.
Cosa buona è che la trama è talmente contorta e difficile da sbrogliare e - tra l'altro - talmente ben costruita che le pagine si girano alla velocità della luce perché vuoi sapere chi dice cosa, cosa è successo, chi è chi, insomma il mistero è talmente fitto e le difficoltà tecniche talmente lunghe da risolvere che tutta l'attenzione - la loro e la mia - è rimasta concentrata sulla trama.
Dirò un'altra cosa, a costo di sembrare saccente. Io di solito non ho mai indovinato i colpevoli della Row ma a questo giro ho subito identificato la provenienza, cambiando ogni tanto il nome, ma mai il gruppo. Questo ha reso meno appassionante la lettura? No, anche perché il mistero nel mistero c'è ed è inevitabile che gli inserti delle chat abbiano giocato un ruolo importante nello stuzzicare e tenere vivo l'interesse. Muovendosi lungo diverse piste, la storia ne giova parecchio perché ogni volta c'è un refresh, si cambia carte in tavola, i dubbi ripartono da capo, gli indizi si ridistribuiscono, i personaggi assumono nuove sfumature, la lettura ne esce arricchita e l'esperienza è sicuramente appagante.
Detto questo, secondo me il romanzo è molto riuscito dal punto di vista tecnico, un po' meno sul tema originalità - hint a parte sulle persecuzioni online, però nonostante questo io mi sono goduta ogni singola pagina, mi è piaciuto tutto - inclusa la noia dei due che si mettono il broncio - e ho apprezzato il sottile messaggio della Row.
L'attesa al settimo romanzo sarà zen, perché ormai ho una certa età e non sento più il brivido della voracità letteraria, e ciò è bene, molto bene.

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