Serie All Souls 3
Titolo originale The Book of Life
Trama
Piemme pag. 699 | € 12,90 |
Quando la giovane studiosa di alchimia Diana Bishop ritrovò nella biblioteca Bodleiana di Oxford un manoscritto rimasto nascosto da secoli, la sua vita cambiò completamente: non solo perché il potere di quel manoscritto le permise di accettare la sua vera natura di strega, ma anche perché grazie a esso conobbe Matthew Clairmont, vampiro, professore di genetica appassionato di Darwin. Da allora, in un viaggio attraverso un mondo popolato di umani ma anche di creature ultraterrene, hanno condiviso un grande amore proibito, e insieme hanno tentato di scoprire i segreti celati nel manoscritto da cui tutto ebbe inizio. Oggi sono tornati: pronti ad affrontare una nuova minaccia, quella dell'estinzione della loro specie. Sempre più incombente, soprattutto ora che alcune pagine del codice Ashmole 782, in cui è contenuto il segreto della loro sopravvivenza, sono scomparse. Tra dimore cariche di segreti, e antiche e misteriose biblioteche, Diana e Matthew continueranno la loro battaglia. Potere, passione, amore, appartenenza, passato e presente: i temi che i fan di Deborah Harkness hanno amato ci sono tutti in questo trionfale ritorno, terzo capitolo della Trilogia delle Anime, in cui finalmente verità antiche quanto le streghe stesse saranno svelate.
Non ti servono parole per dirmi ciò che provi. Io ti vedo, anche quando ti nascondi dal resto del mondo. Io ti sento, anche quando sei in silenzio.
Commento
Here we are, ho terminato la trilogia.
Ero un po' indecisa sul voto, perché tre e mezzo è stato il mio primo pensiero, ma poi a mente fredda ho tenuto conto di alcune cose e ho deciso di alzare un pochino per arrivare a quattro e chiudere la trilogia con pace e serenità.
Facendo un paragone con i primi due titoli direi che il primo romanzo rimane il migliore, quello più ricco e intenso, il secondo è quello che puccia il piedino in un altra epoca storica e perde slancio, mentre il terzo si riprende un attimo ma non riesce comunque a ritornare allo standard del primo. Tutto sommato non posso certo lamentarmi, spesso le trilogie sono una vera delusione ed è raro che tutti i romanzi abbiano la stessa qualità o, addirittura, abbiano una qualità che va in crescendo. Secondo me, in questo caso, è più importante sapere che i fili narrativi vengono chiusi e che la qualità della narrazione, dello stile e della storia in generale non cambia e non perde la sua identità.
La trama a me è piaciuta, siamo tornati al tempo presente e i fili della storia stanno convergendo verso una risoluzione finale. Entrano in campo nuovi personaggi, positivi e negativi, quelli che erano usciti di scena rientrano e i soliti noti, quando sulla scena, servono ad uno scopo.
Ecco, la prima cosa positiva di questo romanzo è che i personaggi, anche se sono tanti, hanno tutti un'utilità, uno scopo, non c'è veramente uno spreco di spazio e nessuno urta i nervi perché non serve a una mazza. In più, sempre parlando di personaggi, il miracolo vero è che i due protagonisti non perdono verve, non diventano due cuore di panna trottolino amoroso, due mollaccioni che in nome dell'amore perdono ogni cosa: al contrario, pur portando avanti una gravidanza, Diana - o forse dovrei dire l'autrice - non fa girare il mondo e la trama attorno al pancione e poi ai bambini. Ci sono, ok, ma la trama risiede altrove e non cade mai nello stucchevole e nell'immagine della famiglia da Mulino Bianco.
Dicevo, la trama. Abbiamo tre grossi blocchi di trama da sbrogliare: il primo è la questione della rabbia del sangue che Matthew vuole risolvere a tutti i costi, la seconda è Benjamin, che spunta fuori all'improvviso con un piano diabolico e nessuno riesce a trovarlo e, infine, ovviamente abbiamo il famoso Ashmole 782 da trovare e da capire. In tutto questo si infilano i poteri di Diana che, finalmente, cominciano a spuntare fuori in modo importante e a diventare davvero uno strumento magico a servizio della storia. Questi tre blocchi si intrecciano tra loro perché hanno tutti un'unica possibile risoluzione e devo dire che, per quanto ci si arrivi con un ritmo lento e pacifico, a me ha soddisfatto parecchio.
La coppietta Diana e Matthew, che nel secondo romanzo hanno giocato un po' alla famiglia felice, in questo ultimo romanzo sono costretti a separarsi quando le cose richiedono interventi su piani diversi, ma ovviamente c'è tutta la questione della separazione, di cose lui può reagire e perdere il controllo, di come lei soffra e si strugga di preoccupazione anche se non ce n'è bisogno, però non si trasformano nella versione patetica di se stessi e in un certo senso assecondano la parte romantica del romanzo che li vuole coppia predestinata inseparabile ecc. ecc. e va bene, ma il succo vero della storia è la relazione Ashmole 782 e Diana e lì sì che partono le stranezze della storia. A me è piaciuto, ripeto, ma sento un vago senso di vuoto quando penso al fatto che avrebbe potuto diventare una Galadriel con l'unico anello e invece rimane frenata perché si sa, i buoni devono fare i buoni ecc. ecc. Ok, va bene tutto come da manuale ma scarica un po' di magia e friggi genti e cose.
Delusioni personali a parte, il romanzo funziona, risolve, spiega, chiude, fa tutto quello che deve fare e a volte regala lo zuccherino, ma - perché c'è sempre un ma - non è succoso come il primo.
Non ho altro da aggiungere, non ho ancora deciso se leggerò lo spin-off su Marcus, ma intanto lo tengo buono perché non si sa mai ed è sempre saggio avere un romanzo come questi da parte, perché quando arriva quel bisogno particolare poi è dura trovare qualcosa che lo soddisfi.
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