3 settembre 2021

K-drama della settimana: Youth of May


Hee Tae diventa l'orgoglio di Gwangju quando viene ammesso al National University College of Medicine di Seoul con il massimo dei voti. Il suo migliore amico Kyung Soo, un fervente attivista filodemocratico, insiste affinché aprano una clinica clandestina per gli studenti perseguitati dal governo. Un giorno, un operaio viene ferito durante una manifestazione di protesta. In cambio dei costi per trasportare con discrezione se stesso e l'operaio nella sua città natale, Hee Tae è costretto a partecipare a un incontro organizzato dal padre con una potenziale futura sposa. In questo frangente Hee Tae incontra Myung Hee, un'infermiera che affronta con tenacia le difficoltà della vita. La ragazza ha accettato di partecipare all'incontro al posto della sua amica, Soo Ryeon, solo perché ha bisogno di racimolare il denaro necessario per comprare un biglietto aereo per andare a studiare in Germania. Myung Hee e Hee Tae finiscono tuttavia per innamorarsi. Nel maggio del 1980, in un clima di accesa passione politica e di appelli per la democrazia che echeggiano in tutta Gwangju, Hee Tae e Myung Hee si incontrano per uno strano scherzo del destino.
Trailer
Anno: 2021
Episodi: 12 (1 ora e 10 min. circa a episodio)
Dove guardarlo: Viki sottotitolato in italiano
Genere: HistoricalRomanceYouthDramaMelodrama
Diapositiva: 

Ok allora, parliamone.
Prima di iniziare YoM sapevo che aveva fama di essere bello. Ma bello bello. Quindi lo avevo messo nella cartella dei 'sicuri' - e lo metto tra virgolette perché c'è sempre margine di errore - per i momenti di buio quando non so mai cosa iniziare.
Ecco, ho aperto la cartella, ho pescato YoM e ci ho messo...quanto ci ho messo?...1 mese? 2 mesi? a finirlo. Insomma 'mbotto. Troppo per un drama da tanti considerato bello, ma bello bello.
Allora è iniziata la paranoia. Sarà un momento no? Sarò io? Sarà che le 12 puntate mi hanno destabilizzata? La sostanza non cambia, le prime sei puntate le ho viste in oltre 1 mese e le ultime sei in pochi giorni, perché ero chiusa in casa per il caldone e non avevo nulla da fare e niente da leggere.
Lo dico ma non lapidatemi, a me YoM non ha fatto impazzire. Naturalmente tra il nonmihafattaimpazzire e il bellobellissimo o bruttobruttissimo c'è un ventaglio di variabili da considerare che escono dal panorama dei gusti personali. Del resto YoM, anche se non mi è entrato nel cuore, è sicuramente un drama ben fatto, ben recitato e con una trama di una certa qualità.

Allora perché non mi è piaciuto? In realtà non saprei dare una motivazione precisa, è molto probabile che il problema sia stata la congiunzione astrale negativa (caldo, stress, noia, pensieri da un'altra parte) che mi ha fatta trascinare in una visione troppo lunga, troppo distaccata e distratta che ha inevitabilmente rovinato il drama. Alla fine non è che non abbia gradito terminare la visione, solamente non ha raggiunto la fama che gli associavo.

L'ambientazione storica è forse la parte che più ho preferito: siamo nel 1980 quando in Corea del Sud i movimenti studenteschi protestavano contro il governo e la società era in bilico tra scoppi di violenza e divisioni sociali enormi. Il drama si colloca in questo momento critico e fa da ponte tra due realtà opposte: da un lato la classe sociale dei ricchi e dei potenti, e dall'altra quella dei poveri, degli studenti, delle vittime e, sebbene romanzi tantissimo la questione sociale e si perda fin troppo nella storia d'amore, la rappresentazione dell'aria che si respirava si capisce benissimo ed è ciò che dona carattere e personalità al drama.
Se tolgo questo elemento politico e sociale e tengo in considerazione solo la storia d'amore portante onestamente a me rimane poco o nulla. Sì, lo so, è una storia d'amore tormentata con il sad ending (ve lo dicono dall'inizio e si capisce subito, quindi non è spoiler) ma ne ho viste di moooolto più belle e angoscianti e questa secondo me è un po' povera, un po' spenta. Non so se ha giocato negativamente il fatto che avevo visto i due attori protagonisti interpretare fratello e sorella in un altro drama, ma non ci posso fare molto, o no?

La protagonista femminile è Myung Hee, una giovane di famiglia molto povera (addirittura il padre è bollato come una specie di nemico politico del governo, un sovversivo quasi nonostante sia un poveraccio usato come capro espiatorio) che lavora come infermiera e riesce ad ottenere una borsa di studio dalla chiesa per studiare all'estero. Myung Hee ha oltre 20 anni e sente di non aver mai ottenuto nulla e di aver vissuto in silenzio fin troppo a lungo, annullando qualsiasi desiderio personale a causa dei problemi economici della famiglia. Il suo rapporto con il padre è conflittuale, lei lo detesta e lo tiene lontano ma non si capisce mai quale sia il motivo. Vivendo da sola, Myung Hee rimane vicina alla sua amica d'infanzia Soo Ryun, figlia di un ricco commerciante. Tra le due la più problematica è Soo Ryun che vive una vita parallela a quella di brava figliola: scappa di soppiatto da casa per partecipare al movimento studentesco mettendo in pericolo se stessa, la famiglia e persino i suoi amici perché - per scappare dagli obblighi familiari - chiede a Myung Hee di sostituirla a degli appuntamenti organizzati dal padre per incontrare un pretendente.
Myung Hee si ritrova tra l'incudine e il martello: in cambio del favore la sua amica le pagherà il biglietto aereo, ma purtroppo il ragazzo che incontra come Soo Ryun le piace al punto da decidere di frequentarlo. C'è poco da dire su di lei se non è che forse l'unico personaggio con spessore in tutto il drama, la sua storia ha una certa coerenza e un progresso che si collegano al culmine della trama nel finale. L'attrice non è tra le mie preferite, ma è innegabilmente brava ed è adatta al ruolo.

Il pretendente è Hee Tae, figlio di un capo della sezione di una specie di polizia interna che si occupa - in sostanza - di indagare sui manifestanti prendendoli, arrestandoli, torturandoli e magari anche uccidendoli. Inutile dire che il padre di Hee Tae è il cattivo del drama, il classico soggetto assetato di potere che arriva dal nulla e nel nulla ritorna a causa delle sue azioni MA, prima della fine, ovviamente è il mega ostacolo alla felicità dei due ragazzi. In una società dove i figli venivano usati come pedine per stabilire legami tra famiglie, Hee Tae accetta senza protestare l'imposizione del fidanzamento perché è uno con i piedi ben ancorati sulla terra, sa quali sono i limiti oggettivi che non può superare da solo, sa che può ribellarsi solo fino ad un certo punto ed è diventato maestro nel trovare le zone d'ombra dove ha quasi una libertà assoluta fuori dall'occhio di Sauron del padre. Così Hee Tae, apparentemente un giovanotto sempre sorridente e positivo, si innamora di una infermiera povera e nemmeno per un secondo si lascia ingannare dal giochetto delle due ragazze. Nonostante tutto Hee Tae vuole frequentare Myung Hee, accettando che la loro relazione sarebbe durata il tempo di Maggio e poi chissà. Come personaggio mi ha colpita molto poco, ha quel modo di fare da fingo di essere zuzzurellone ma sono un buco nero di profondità non mi fa mai effetto, forse perché la drammaticità della sua situazione cozzava un po' con il suo essere sempre così finto positivo. Nulla da dire sull'attore, è sempre bravo e molto carino.
 
I due personaggi un po' di contorno sono Soo Ryun e il fratello Soo Chan. Tra i due preferisco nettamente il fratello e ora vi spiego perché. Soo Ryun è una poser, forse crede anche alla causa, forse davvero alla fine decide di prendere quella strada e cambiare vita, ma per quasi tutto il drama è una che fa quello che vuole senza mai pensare alle conseguenze, perché tanto ci pensa papà a metterci una pezza. Essendo un personaggio che puzza vagamente di egoismo scemo, la sua presenza spesso mi urtava i nervi, mentre Soo Chan è un personaggio che inizia in un modo e poi ti sorprende. Essendoci una love story è chiaro che c'è anche il second friendzonato e questo ruolo ricade su Soo Chan. Anche lui è figlio di papà ed è ricco e cresciuto nella bambagia ma, a differenza della sorella, la sua ingenuità è genuina, è come se veramente credesse che certe cose non succedono nel mondo e quando scopre che invece è il contrario la vergogna che prova verso la sua ignoranza suscita tenerezza. E' un personaggio che diventa un po' vittima delle circostanze ma che ha abbastanza fortuna per uscirne indenne, esattamente come la sorella, ma l'assaggio di realtà gli fa un gran bene.
Un altro personaggio degno di nota è il padre di Myung Hee, un meraviglioso - come sempre - Kim Won Hae ormai eterno support, un uomo schiacciato psicologicamente e fisicamente dalle ingiustizie del governo e rassegnato a vivere nell'ombra per non creare problemi ai due figli. La sua è una figura che spezza il cuore, è inevitabile volergli almeno un pochino di bene.
Il finale, essendo questo un drama drammatico a sad ending, è esattamente quello che si pensa e l'unico dubbio che rimane è se entrambi, o uno solo, dei personaggi rimane vittima delle circostanze. A me è piaciuto, anche se è un po' esagerato che ci sia un accanimento simile su due nessuno - perché alla fine è quello che sono - è ovvio che se devono arrivare a quell'epilogo qualcosa nel frattempo deve succedere. Ho preferito sicuramente la seconda parte del drama, quella con più morti ammazzati e tragedie, forse perché l'ho sentita più realistica.

Per quanto riguarda le note tecniche ho dato voti alti: l'ambientazione, l'accuratezza storica dei dettagli (vestiti ecc.) è veramente ben fatta, le musiche, i luoghi, il dialetto, tutto molto bello. Anche la fotografia è perfetta per il drama, c'è una sorta di patina che copre le immagine che ricorda un po' le foto sbiadite degli anni '80, molto azzeccato. Ma sopra ogni cosa ho apprezzato che il drama fosse lungo 12 puntate invece di 16, perché la storia altrimenti si sarebbe persa in ripetizioni e puntate riempitive che non si meritava.

Mi sembra chiaro che il mio poco entusiasmo non sia dovuto al drama in sé, ma al mio mood un po' oscuro che mi ha rovinato la visione. Sono sicura che in un altro momento lo avrei apprezzato molto di più ma, onestamente, non mi cruccio più di tanto perché ci sono così tanti drama ancora da vedere che sicuramente questo sparirà nell'archivio dei drama carini ma non indimenticabili.

1 commento:

Sara ha detto...

Ciao, ho scoperto questo tuo blog e sono molto contenta di non essere l'unica ad avere i drama da pausa pranzo/parrucchiera e i drama drammoni che rivedresti mille volte. Ho guardato YoM dopo aver letto la tua recensione e quindi senza tante aspettative. Il drama è proprio bello ma bello ! Bene solo le 12 puntate perché se no sarebbe stato ridondante. E anche se c'è il sad ending non poteva essercene un'altro. Mi piacciono i drama che mi insegnano anche qualcosa di storico e mi spingono a documentarmi, cosa che ho fatto. Sono molto curiosa di vedere Snowdrop, il drama che più o meno tratta dello stesso periodo storico, soprattutto dopo le petizioni per chiuderlo a causa della poca accuratezza storica. Ho capito che questo periodo per i coreani è molto sensibile , chi lo tocca rischia. Non mi sembra che in patria YoM abbia riscosso chi sa quale successo, o sbaglio?