6 settembre 2021

Evie Dunmore
A Rogue of One's Own

Serie A League of Extraordinary Women 2

Trama
Berkley | ebook | € 8,00
A lady must have money and an army of her own if she is to win a revolution - but first, she must pit her wits against the wiles of an irresistible rogue bent on wrecking her plans...and her heart. Lady Lucie is fuming. She and her band of Oxford suffragists have finally scraped together enough capital to control one of London’s major publishing houses, with one purpose: to use it in a coup against Parliament. But who could have predicted that the one person standing between her and success is her old nemesis, Lord Ballentine? Or that he would be willing to hand over the reins for an outrageous price—a night in her bed. Lucie tempts Tristan like no other woman, burning him up with her fierceness and determination every time they clash. But as their battle of wills and words fans the flames of long-smouldering devotion, the silver-tongued seducer runs the risk of becoming caught in his own snare. As Lucie tries to out-manoeuvre Tristan in the boardroom and the bedchamber, she soon discovers there’s truth in what the poets say: all is fair in love and war.
She must have held a hope deep down that despite what the world told her every day, she was just as deserving to be handled with care as the next woman.
Commento
Sulla scia di entusiasmo provata per il primo romanzo della serie mi sono lasciata prendere dalla smania e sono partita spedita con la lettura del secondo titolo, convinta che bene o male la storia sarebbe stata la stessa e altrettanto spassosa.
Lungi da me dare un voto basso a questo romanzo, perché preso da solo e preso con la giusta pausa dal primo libro ha il suo perché, ma subito in coda ad una storia così ben fatta questa rimane un filo indietro e serve un'esperienza meno entusiasmante. E' stato un mio errore, come spesso accade, ma la mia giustificazione è che i due protagonisti mi ispiravano al punto dall'avermi convinta che questo romanzo sarebbe stato addirittura più ricco di angst del primo.
Allora, la protagonista femminile è la capa suffragetta, quel soggetto tutto rigido e aggressivo che comanda a bacchetta le sue giovinetti e che a me ha dato subito l'impressione di essere una scopa di saggina un po' troppo consumata e pronta a prendere fuoco al minimo giudizio. Lucie nasce come lady, come figlia di un'importante famiglia nobile ed è il classico personaggio che vuole rompere a tutti i costi la gabbia dorata dove vive. Purtroppo per me, Lucie è una protagonista che esagera nella sua ideologia, che non conosce le vie di mezzo e che non sente le ragioni degli altri, semplicemente se è convinta di essere nel giusto non c'è modo di schiodarla dal pulpito dal quale proclama le ingiustizie del mondo. La sostanza è giusta, la forma è sempre un po' fuori dalle righe, così è ovvio che le sue motivazioni si mettono sempre tra i piedi e l'ideologia perde di vista il contatto con la realtà e il risultato è che ci vuole un personaggio molto diverso da Lucie per bilanciare il suo estremismo.
Così abbiamo Tristan, un vero e proprio libertino reduce di guerra che è diventato un eroe per la società. Tristan è anche lui di famiglia nobile ed è l'ultimo figlio maschio, per cui deve sottostare ai ricatti del padre che lo vuole sposato per mantenere il titolo e rispettare le apparenze. Tristan ha sempre cercato di uscire dalla gabbia, proprio come Lucie, ma più per andare contro ad un padre orrendo che per altro, ed è poi anche il motivo per cui le sue gesta eroiche in guerra lo hanno solo messo nella condizione di poter fare quello che vuole e avere una reputazione di eroe tormentato romantico che la società tanto adora. Tristan è bellissimo, dissoluto, disinteressato, ha solo un guilty pleasure e quello è Lucie.
Tristan e Lucie si conoscono fin da piccoli ma mentre lui ha sempre provato sentimenti forti per Lucie lei lo detesta perché lo associa a dei ricordi negativi e non è mai stata capace di separare il Tristan bambino da quello adulto. Quindi appena Tristan decide di perseguire i suoi desideri e di farlo a modo suo, con sotterfugi, ricatti e bugie, si instaura questo tira e molla pseudo enemies to lovers che alla lunga perde molto di interesse. Se non fosse stato per Tristan la noia sarebbe diventata protagonista incontrastata del romanzo, perché Lucie purtroppo non ha saputo affrontare la situazione: passa dall'essere un'esagitata a una donnetta in piena crisi di lussuria che non fa altro se non rincorrere Tristan che, nel frattempo fa tutto tranne che uscire dal personaggio.
La questione dei diritti delle donne rimane un po' marginale, nel senso che sì Lucie è invasata e segue il suo programma di attivismo ma la sostanza cambia molto poco e tutto è subordinato alla mente aperta di Tristan: praticamente lui le permette qualsiasi cosa, la asseconda, la appoggia, le fornisce un lasciapassare nella nobiltà che lei aveva rifiutato e perso in modo irrevocabile, in pratica senza di lui Lucie sarebbe rimasta bloccata in un ruolo senza vie d'uscita, senza evoluzione e va anche bene perché è fiction e chissenefrega but l'evoluzione mi piace se i personaggi non fanno cose a caso per assecondare schemi di genere che vanno rispettati. Lucie è un po' vittima della sua indipendenza, il suo essere estrema cozza con il genere romance e il suo cambiamento è ridicolo, ma che ci vogliamo fare?
Ora, essendo un romance ovviamente si basa tutto sulla storia d'amore e sui vari ostacoli che i due devono affrontare per coronare l'ammore, ma anche se l'autrice ne ha messi un paio sul fuoco a me non è mai salita la magia a volte li trovavo noiosi e a volte persino scontati e come coppia Lucie e Tristan mi sono sembrati male assortiti. Tutti i punti di forza del primo romanzo ripetuti qua hanno avuto un esito opposto e hanno trascinato una trama che si è appesantita ad ogni capitolo. Da un punto di vista tecnico il romanzo è quasi allo stesso livello del primo, ma per quanto riguarda i contenuti siamo su un gradino più in basso. 
Come si può notare dalla lunghezza della rece non ho molto altro da aggiungere, purtroppo ho scordato gran parte delle reazioni a caldo avendo scritto questa rece dopo 1 mese dalla lettura (ferie sacre) ma in linea di massima posso dire che questo è un romance carino, che si fa leggere senza problemi ma che a tratti può essere un po' pesantino e che i due protagonisti possono non piacere per niente. C'è una cosa positiva, però, e cioè che l'autrice si è già tolta di mezzo la protagonista problematica e ha ancora un paio di eroine più in linea con i miei gusti, il prossimo romanzo uscirà a Settembre e onestamente non vedo l'ora.

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