31 maggio 2021

Ben Aaronovitch
I fiumi di Londra

Serie Peter Grant 1
Titolo originale Rivers of London

Trama
Fanucci
pag. 286 | € 14,90
Peter Grant, un aspirante agente di polizia in attesa di accedere al famigerato Metropolitan Police Service di Londra, ha due preoccupazioni: evitare la prospettiva di un noioso lavoro d'ufficio e guadagnarsi i favori della vivace e spregiudicata collega Leslie May. Nel corso di un'inchiesta su un caso di omicidio, Peter riesce inspiegabilmente a ottenere la testimonianza di uno strano individuo, estremamente loquace ma decisamente morto, e a richiamare su di sé l'attenzione dell'enigmatico ispettore Thomas Nightingale, l'ultimo mago d'Inghilterra, capo di un'unità segreta della polizia dedicata alla magia e al soprannaturale. Peter possiede poteri magici, e deve mettere le proprie straordinarie abilità al servizio del bene comune. Aggirandosi tra covi di vampiri nei sobborghi londinesi, negoziando tregue tra le divinità del Tamigi, dissotterrando tombe a Covent Garden, Grant cercherà di governare lo spirito di ribellione della città e riportare, forse, l'ordine nel caos che domina Londra.
Quando il treno giunse a Baker Street nella mia mente stava già prendendo forma un piano. La metropolitana è un bel posto per questa specie di epifanie concettuali. Se si è senza libro da leggere si trovano un sacco di cose da fare.
Commento
Ecco cosa succede quando ti fai prendere da una serie seguendo il parere di qualcuno che la legge in lingua e che ha denunciato la schifezza di traduzione dell'edizione italiana. Succede che spendo soldi, investo tempo e speranze e il risultato è un voto basso, un'esperienza di lettura mediocre e il drop della serie con un velo di acidità mista a incazzatura verso me stessa perché avrei dovuto dare retta a Prismatic.
Se seguite Prismatic su YouTube sapete che spesso è un pozzo senza fondo di spunti di lettura e che i suoi video books sono 1 ora di goduriosa scoperta di nuovi titoli. Siccome le ho sentito spesso nominare la serie di Aaronovitch avevo tenuto d'occhio l'eventuale presenza del corrispettivo italiano, salvo scoprire della sue esistenza proprio tramite lei. Il problema è che lei ha riportato delle segnalazioni dei suoi followers (lei lo legge in lingua) su grossi errori di traduzione e su - se non ricordo male - tagli e in generale una sciatteria dell'edizione che aveva rovinato completamente la lettura a chi aveva l'edizione italiana. Mi sono detta che magari queste differenze sono saltate all'occhio di chi conosce l'edizione originale e che magari affrontare quella italiana non avrebbe patito di ostacoli drammatici.
Partendo dal presupposto che non ho notato grossi strafalcioni o typos tali da farsi imbestialire, una cosa mi sento di dirla a favore del traduttore: è difficile riproporre l'ironia inglese, spesso è talmente sottile che si fatica a sentirla persino in lingua figuriamoci quanto può essere sfuggente a farsi tradurre. Questo non significa che sia impossibile, ma sicuramente è complicato e non è magari colpa di un poverino sottopagato e oberato di lavoro che deve rispettare tempi e richieste. Non conosco nulla di tutto ciò, non mi pare corretto sparare a zero sull'editore (anche se Fanucci è famoso per avere delle cadute di stile notevoli), purtroppo però il risultato non cambia nemmeno se si affronta il libro senza pregiudizi.
Il protagonista è Peter Grant, un giovane agente di polizia che durante un pattugliamento scopre di poter vedere e parlare con i fantasmi. Con un aplomb tipicamente british, Peter non si scompone più di tanto e accetta la stranezza come parte di una realtà già strana di suo, perché in quanto poliziotto vede cose assurde tutti i giorni. Il caso a cui viene assegnato in modo marginale è di un omicidio con tempistiche e modalità inspiegabili e Peter, che intravede la presenza del soprannaturale, segue la pista del fantasma fino ad incrociare Nightingale, ispettore della sezione crimini magici della polizia. Grazie a Nightingale che lo prende come suo apprendista, Peter scopre che la magia esiste e che il governo ne è a conoscenza e che per secoli è stata parte del tessuto sociale e che il suo capo è a capo della sezione che indaga quei casi in cui la magia è causa o mezzo del crimine. La vita di Peter viene stravolta perché non solo si separa dalla sua collega Lesley, per la quale ha una cotta, ma deve cambiare abitazione e imparare da zero la magia. Il caso rapidamente si ramifica in modo complesso e preoccupante e Peter e Nightingale devono districarsi tra burocrazia umana e magica perché mentre indagano spunta fuori che c'è una faida tra gli spiriti dei fiumi sulla spartizione del territorio e delle acque.
Ora, a questo punto uno si immagina che il nome della serie e il titolo del libro abbiano una relazione stretta con questi fiumi personificati, invece la trama portante del romanzo ruota tutto attorno al caso di possessione mentre i bisticci tra fiumi rimane un po' marginale anche se spesso ruba la scena nella narrazione.
Così arriviamo al voto, perché a questo punto se la trama vi attira lo farà anche dopo la mia spiegazione. Cosa non mi è piaciuto: prima di tutto l'elemento magico, che arriva inaspettato e tale rimane, quasi mai contestualizzato o spiegato, sempre dato per scontato e fatto subito parte del personaggio e della storia in un modo un po' superficiale. Ci sta che lo stile dell'autore voglia presentare la storia in un certo modo, ma se la magia e il mondo magico sono alla base di questa forse un filo - dico solo un filino - in più di in depth sarebbe stato spettacolare. Quella che era la principale attrattiva della serie è finita per essere una piccola delusione, mitigata in parte dalla velocità di lettura perché lo stile dell'autore è sicuramente veloce e facile.
Non so quanto si sia perso in fase di traduzione e non so se è stato fatto un buon lavoro, ma devo dire che se si conosce almeno un po' lo stile british si sente, anche se non in modo tale da renderla la lettura speciale ed entusiasmante che mi era stata dipinta in lingua originale. Colpa mia, avrei dovuto dar retta alle lamentele e non porre troppa fiducia nella traduzione. Può sempre essere che in realtà sono una schizzinosa piena di pregiudizi e che in realtà questo romanzo, se lo affronti a tabula rasa, sia un gioiellino divertente che ti invischia nella serie, io purtroppo non ho goduto della sua popolarità e ho già deciso di non proseguire la serie.
Del resto non è che ogni serie o romanzo debbano per forza piacere, come per qualsiasi cosa i gusti personali influiscono pesantemente sul gradimento e non bisogna dimenticare che basta una giornata no per perdere interesse in un libro, e io di giorni no ne ho avuti parecchi.
Quindi, per chiudere, se potete leggete in lingua e se no allora non fatevi tutte le menate che mi faccio io.

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