5 aprile 2021

Robert Galbraith
Sangue inquieto

Serie Cormoran Strike 5
Titolo originale Troubled Blood

Trama
Salani | pag. 1104 | € 24,90
Il nuovo caso arriva nelle mani di Cormoran Strike in una buia serata d'agosto, davanti al mare della Cornovaglia, mentre è fuori servizio e sta cercando una scusa per telefonare a Robin, la sua socia. In quel momento tutto desidera tranne che parlare con una sconosciuta che gli chiede di indagare sulla scomparsa della madre, Margot Bamborough, avvenuta per giunta quarant'anni prima. Un cold case più complesso del previsto, con un serial killer tra i piedi e un'indagine della polizia a suo tempo molto controversa, fra predizioni dei tarocchi, testimoni sfuggenti e piste oscuramente intrecciate. Galbraith ritorna con un nuovo, magnetico capitolo della storia di Robin e Strike, una delle coppie di investigatori più amate di sempre.
Sarò su tutti i giornali, vero? E magari qualcuno leggerà e capirà perché l'ho fatto e capirà che è meglio stare attenti a chi si prende in giro.
Commento
Apro con una microscopica opinione personale. Al di là di tutto quello che è successo con la Row, inclusa l'orrenda campagna all'odio, c'è stato un tentativo moralmente discutibile di boicottare il romanzo. Credo sia importante che, in una democrazia, le persone siano prima di tutto capaci - sia in termini di abilità tecnica e culturale, sia come semplice volontà - di comprendere ciò che l'interlocutore sta cercando di comunicare, tenendo anche conto delle notevoli difficoltà comunicative di uno strumento come quello non verbale. Se, dopo un dialogo e uno sforzo, si è ancora convinti che quella persona rappresenti ideologie che non condividiamo, si è liberi di escluderla dalla propria vita ma questo non da a nessuno il diritto di agire in modo violento verso gli altri. Non ho intenzione di dire altro, solo che, alla faccia di chi ha tentato in tutti i modi di boicottare questo romanzo, il patetico tentativo di rovinare la sua uscita spoilerando il colpevole si è ritorto contro perché il romanzo è una bomba e il colpevole spoilerato NON è il vero colpevole.
The end, non dirò altro a riguardo, tutto girerà attorno al libro.
E' passato veramente tanto tempo dal quarto romanzo della serie, quello che avrebbe dovuto darci quella cosa e che invece ci ha lasciati in una pozza di angst e incertezze. La parte 'umana' del quarto libro era troppo complessa perché ci si aspettasse quella cosa, e la parte investigativa è subentrata con forza confondendo le acque e lasciandoci almeno la gustosa indagine.
Il quinto titolo, nato sotto una cattiva stella, aveva due possibilità: andare benissimo o cadere sotto il titolo di mediocre e risentire della polemica, rovinando forse irreparabilmente la serie.
La Row, che secondo me non è così incapace di scrivere come dicono in molti, ha sparato fuori un romanzo che, non solo è secondo me bellissimo, ma ha il notevole pregio di essere lungo. Oltre mille pagine di Cormoran e scusate se per me questo è fonte di grande gioia. Arrivata ad un certo punto giravo le sue pagine sottili e mi sembrava che il romanzo potesse non finire mai e io ero così felice, perché quello che leggevo mi piaceva, la storia mi prendeva, c'era sentore di quella cosa nell'aria e i pianeti si erano allineati.
Bello, bello e ancora bello ma, sopra ogni cosa per chi fatica a seguire i crime, facile da seguire. Invece di un caso in corso, la storia si basa sull'indagine di un cold case risalente alla fine degli anni '70 e che, secondo i clienti di Strike, non aveva avuto una risoluzione soddisfacente. Margot Bamborough, medico, un pomeriggio esce dall'ambulatorio e sparisce nel nulla. Le indagini svolte all'epoca si basavano principalmente sulla possibilità che la donna fosse una delle vittime di Dennis Creed. E' il 1974, a Londra c'è un serial killer che rapisce delle donne, le tortura, le violenta e poi le uccide. Il Macellaio dell'Essex, così soprannominato dalla stampa, riuscì a proseguire le sue attività fino a quando non fu arrestato. Creed, processato e condannato, non confessò mai quanti omicidi avesse commesso e quali donne, tra le molte scomparse, erano sue vittime.
Mentre è in visita dagli zii, Strike viene avvicinato da una donna che gli chiede di poter indagare sulla scomparsa della madre, la Bamborough, avvenuta negli anni '70. Nonostante le premesse non sia delle migliori, Strike si incuriosisce e decide di accettare il caso. 
Per un anno - tanto copre il romanzo - Strike e Robin indagano sul caso alternandolo a quelli più veloci che portano soldi nelle casse dell'agenzia. All'inizio la situazione sembra immobile, gli indizi sembrano pochi e portare tutti verso Creed, ma poi spuntano fuori nomi e fatti che i due cominciano ad approfondire. L'indagine di Strike, perché a questo giro è lui a tenere le redini del caso, è un continuo trovare persone e testimoni, ricontrollare le testimonianze, ricontrollare le date, i luoghi e tirare fuori dal caos dell'indagine le poche cose che hanno senso. Il caso della Bamborough nasce sfortunato: prima di tutto a quei tempi non c'erano telecamere, quindi nessuno sa veramente cosa le sia successo, secondo il detective che si occupava dell'indagine era un uomo malato che aveva cominciato a sovrapporre al caso simboli astrologici e lasciando degli incartamenti inutili, confusi e spesso scorretti. Pur con un secondo detective che riprende il caso, della Bamborough non c'è nessuna traccia.
Strike non è uno che si lascia demoralizzare e Robin, che spesso ha dei colpi di genio che lui non si sognerebbe nemmeno, non mollano il caso e tengono duro anche se le loro vite private si mettono in mezzo in ogni modo possibile. Da un lato Robin lotta con l'ex marito per chiudere un divorzio che diventa ogni giorno più brutto e vendicativo, deve anche fare buon viso a cattivo gioco con la famiglia e spesso sostituire Strike nella gestione dell'agenzia, facendo i conti con i paraocchi dei suoi colleghi che pensano che Robin, in quanto donna, non sia brava o degna di rispetto come Strike.
Poi c'è Cormoran che per la prima volta passa tanto tempo con gli zii, la sorella e i nipoti, ma non per un lieto motivo: la zia sta morendo di cancro e la sua presenza è necessaria e richiesta. I suoi viaggi tra Londra e la Cornovaglia diventano spesso lunghi e difficili, non solo emotivamente ma anche fisicamente, e Strike è sempre più esausto. La stanchezza dei due sfocia in bisticci, in silenzi, in litigi veri e propri, e il loro rapporto si raffredda, diventa imbarazzato, distante e per una volta la colpa è di Strike. Abituato com'è alla solitudine e a fare i conti con relazioni morbose, una volta messo di fronte ai problemi delle persone normali non sa come reagire e il suo disagio si trasforma in rabbia.
Ci sono alcune scene bellissime che erano necessarie, litigi furibondi che sfogano una tensione che è aumentata libro dopo libro e che, ancora una volta, trova una soddisfazione piccola, microscopica, ma sicuramente esplicita e senza margine di equivoco.
Il caso, invece, è un labirinto ed è difficile trovare l'inizio, il centro e la fine, ma il finale con la sua soluzione arriva con molta calma, quando ormai il lettore sospetta di tutti e non sa più cosa pensare, Strike svela il colpevole e io non ci avevo nemmeno pensato. Un finale ottimo, ben raggiunto perché la storia è ben costruita e non si accontenta di dare al caso il finale scontato, ma scava a fondo tirando fuori indizi che si riconoscono solo alla fine.
A me Sangue Inquieto è piaciuto tantissimo, l'ho trovato abbastanza classico ma con il suo guizzo di originalità e soprattutto ho apprezzato la notevole presenza della fetta umana dei due protagonisti che, fino ad ora, si sono concessi centellinando azioni e pensieri (soprattutto Strike). In più ho intravisto una vena femminista che spuntava fuori in questioni di quotidiana amministrazione come ad esempio l'autorità di Robin come socia dell'agenzia, o la libertà della Bamborough di essere medico e donna e non sottomettersi alle regole bigotte della società. Sono stati momenti poco polemici, inseriti in modo corretto nella narrazione che hanno fatto alzare il radar anche a una come me, che rifugge ogni forma di estremismo incluso il femminismo hardcore.
Un'ultima nota, la polemica legata alla Row e al romanzo era sull'abitudine di Creed di vestirsi da donna per adescare le sue vittime: in nessun momento ho sentito che Creed o il modo in cui la scena veniva descritta presupponeva una sorta di 'travestirsi' per motivi diversi da quelli di ingannare e mettere le donne a loro agio. Non c'è nulla di offensivo, secondo me, per i trasgender, non c'è nessun riferimento a identità sessuale o a transizioni, semplicemente Creed è un serial killer che usa i vestiti da donna per riuscire ad avvicinare le sue vittime. 

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