16 aprile 2021

K-drama della settimana:
Flower of Evil


Dall'esterno Baek Hee Sung (Lee Joon Gi) sembra il marito ideale. Artigiano instancabile, la sua impresa di lavorazione del metallo ha avuto la sua discreta quota di successo. In grado di offrire una buona vita alla moglie e alla figlia, è un ottimo esempio di come dovrebbe essere un marito. Ma i suoi riconoscimenti non finiscono qui, così come si trova a suo agio nel fare i lavori di casa e nel lavorare nel suo studio, Hee Sung riesce a vestire i panni di marito e padre con la stessa facilità con cui riveste quelli di imprenditore e artigiano. Ma questa facciata perfetta nasconde alcuni oscuri segreti. Segreti che preferirebbe che sua moglie detective, Cha Ji Won (Moon Chae Won) non conoscesse mai. Purtroppo i segreti trovano il modo di venire allo scoperto e da energica detective di omicidi quale è, Cha Ji Won lavora per scoprire quanti più segreti è possibile, nella sua incessante ricerca della verità. Con un'insaziabile curiosità e la ferma determinazione a risolvere anche i casi più difficili, Ji Won vive per il suo lavoro. Spinta dall'eccitazione di scoprire misteri e dall'adrenalina che nasce dall'assicurare i criminali alla giustizia, Ji Won è sempre alla ricerca dell'indizio successivo. Ma quando Ji Won affronta un caso particolarmente crudele, si avvia lungo un percorso oscuro che potrebbe far crollare le fondamenta stesse della sua vita felice. Determinata ad assicurare alla giustizia questo malvagio psicopatico, si immerge sempre più in profondità in questo caso, solo per scoprire che il criminale che sta inseguendo potrebbe essere stato accanto a lei sin dall'inizio.
Trailer
Anno: 2020
Episodi: 16 (1 ora e 10 minuti circa a episodio)
Dove guardarlo: Viki sottotitolato in italiano (con Viki Pass)
Genere: ThrillerMysteryPsychologicalRomanceCrimeMelodrama
Diapositiva: 

L'anno scorso, quando questo drama è andato in onda, è stato un mega successone. Tutte lo hanno visto, il rating era alle stelle così come il gradimento e io, come ormai sanno anche i sassi, ho evitato accuratamente di vederlo anche se era nella mia lista. Questo per l'ormai consolidato motivo che più se ne parla, più si innalza un drama a livelli eccelsi, meno mi piace, quindi ho deciso di tenerlo da parte per quei momenti in cui non so che diavolo guardare.

A Marzo si è presentato il problema, quindi ho spulciato su Viki e ho tirato fuori questo, perché prima o poi avrei dovuto levarlo dalla lista e quale momento migliore di un secondo mini lockdown?

Io ce l'ho messa tutto e giuro che non faccio a posta a fare il bastian contrario, né punto sul bashing per fare la fygah di Seoul in provincia di Milano, semplicemente le mie aspettative e la resa del drama non corrispondevano, quindi eccomi qui con una recensione bipolare che sarà inevitabilmente infarcita di spoiler, ma dopo un anno penso che chi lo voleva vedere lo abbia già fatto.

Anyway, ATTENZIONE SPOILER!

Hee Sung è sposato con Ji Won, una detective della polizia, e insieme hanno una bella bambina. Hee Sung è un artigiano del metallo e gioca al marito devoto e perfetto, tanto perfetto da causare cringe continuo. La moglie è sempre presa dal lavoro e accetta questa perfezione con fiducia cieca, perché dopo 14 anni di relazione pensa di essere arrivata alla parte facile della sua vita e del suo matrimonio. Hee Sung, però, è un personaggio particolare: prima di tutto la sua identità è falsa e secondo la sua stessa natura è l'opposto di quello che fa vedere. Nato come Do Hyun Soo, figlio di Do Min Seok serial killer ormai morto, l'uomo è incapace di provare sentimenti e a causa della sua natura viene ingiustamente associato al padre come complice e viene accusato dell'omicidio del capo villaggio. La sua fuga a soli 18 anni e la sua condanna da parte della polizia lo hanno reso un fuggitivo, per anni Hyun Soo si nasconde e vive alla giornata sempre con la difficoltà di integrarsi in una società che non ha posto per le persone come lui. Un giorno, proprio durante un momento critico della sua vita, viene investito e poi soccorso da Baek Hee Sung, figlio di una coppia ricca. Succedono cose - lo spoiler sarebbe troppo grosso - e Hyun Soo si ritrova a stringere un accordo con queste due persone: con il figlio in coma i due gli offrono la possibilità di prendere il suo posto, dandogli una via d'uscita dalla sua esistenza e nascondendo il figlio vero, con tutto quello che ne consegue.

Ora, il nuovo Hee Sung si inserisce nella sua identità con facilità, si fa una carriera, si sposa, ha una figlia, solo che ad un certo punto il suo passato si rifà vivo e arriva ad un punto critico sia per il personaggio stesso che per il pubblico: l'immagine fredda di Hyun Soo unita al sospetto dell'omicidio spingono il pubblico a farsi un'idea ben precisa del personaggio con la conseguenza che da lui ci si aspettano delle azioni che rispecchino questa immagine. La mia grossa delusione è stato questo: più cercavano di convincermi che Hyun Soo era uno psicopatico capace di uccidere, più le sue azioni erano opposte e indicavano l'evidente natura buona di un falso cattivo che sarebbe diventato l'eroe tormentato del drama. In generale ho trovato che l'oscillazione del personaggio fosse troppo netta e le due estremità troppo lontane per avere un senso. Faccio un esempio: pur essendo incapace di provare sentimenti (a detta sua), pur comportandosi all'inizio in modo assolutamente criminale, quando si tratta di arrivare al dunque non solo si tira indietro ma lo fa senza una vera logica, comportandosi come farebbe una persona normalissima. Tutta questa freddezza, tutta questa natura sociopatica svaniscono di fronte alla scelta tra bene e male, quindi l'illusione della sua colpevolezza svanisce praticamente subito. Non so se la causa sia semplicemente la sceneggiatura o il timore sacrosanto di intaccare la fama stellare di Luigi con un personaggio apertamente negativo, per me il risultato non cambia perché mi aspettavo da lui qualcosa che mi era stato dipinto e che non ho avuto. Hyun Soo è un finto cattivo e a me questi personaggi non fanno impazzire, perché quando devono mostrare il loro lato buono è sempre un'esagerazione di melassa, cringe, amore cuoricini e lacrime a fiotti.

Il personaggio femminile, la moglie, è quella che all'inizio dovrebbe funzionare da opposto a Hyun Soo: non solo indaga su di lui e lo cerca come colpevole, ma si trova di fronte anche l'enorme tradimento di un marito che le ha mentito per 14 anni. Insomma, siamo di fronte ad un possibile personaggio forte, interessante, e in parte lo è perché appena scopre di essere stata ingannata agisce in modo meticoloso per avere prove certe e per spingere il marito a fare un passo falso. Eppure, di pari passo con la logica dell'indagine che scagiona irrevocabilmente Hyun Soo, abbiamo l'attaccamento di Ji Won per il marito. In pratica seleziona il problema più grosso e accantona quello più umano e personale, dando precedenza al caso e senza mai sollevare il tradimento usando tutte le attenuanti possibili per ridimensionare la gravità del fatto. Personalmente credo che se una persona scopre che il marito le ha nascosto la sua vera identità - tra l'altro presunto criminale - per 14 anni e in più le ha nascosto di non poter provare sentimenti non c'è sangue freddo che tenga, l'enormità del tradimento è tale da impedire l'uso di logica e razionalità. Invece Ji Won è quasi sempre sul pezzo, anche quando ha le lacrime agli occhi, e nonostante la sua mente investigativa mi sia piaciuta, l'ho trovata un po' troppo stucchevole nel suo cieco amore per il marito. Dai, non gli rifila nemmeno una mazzata, non è credibile.

La cosa che mi è piaciuta del drama è stata l'inserimento di un personaggio che all'inizio sembra inutile o un cretino totale, ma poco alla volta si mette in fianco a Hyun Soo e ne riequilibra le mancanze: impulsività, emotività, umanità, quello che in teoria Hyun Soo non può esprimere lo fa Kim Moo Jin, giornalista e conoscente di Hyun Soo da quando erano bambini. Moo Jin entra in scena come potenziale vittima, perché riconosce Hyun Soo e lo teme perché è convinto della sua colpevolezza, poi il suo personaggio diventa un prezioso alleato, quasi necessario, perché sarà lui ad aiutare Hyun Soo a scoprire chi è il vero killer che sta uccidendo ancora. Moo Jin è un personaggio che all'inizio si sottovaluta ma che diventa uno dei migliori di tutto il drama proprio perché indirizza uno Hyun Soo totalmente incapace di intuito e lungimiranza verso un percorso di indagine parallela a quella di Ji Won. Senza di lui Hyun Soo non arriverebbe a raggiungere determinate tappe e a possedere determinate informazioni. Come secondario c'è anche il personaggio della sorella di Hyun Soo, primo amore di Moo Jin, che entra in scena in modo molto pacato e rimane quasi sempre sullo sfondo tranne verso il finale, quando la sua utilità diventa chiara.
 
Infine abbiamo il lato oscuro del drama.
Non sto a parlare del serial killer originale, il padre, perché non ho nulla da dire a riguardo ed è relativamente importante ai fini della trama; mentre c'è parecchio da dire sul serial killer attuale, quello che perseguita Hyun Soo. Io sapevo già chi era perché sfuggire agli spoiler di questo drama è stato impossibile, quindi non nutrivo la speranza che mi sorprendessero e infatti così è stato. Ancora una volta si cade nel tranello dell'assurdo, lasciando una persona in coma per 14 anni e facendola risorgere come se avesse semplicemente dormito, la fanno alzare e camminare e avere la forza sufficiente non solo per deambulare ma per uccidere. Ok, la credibilità in un drama è sempre l'ultima cosa da desiderare, ma almeno un briciolo di coerenza medica la vogliamo? E' stato un peccato che abbiano fatto un errore così grossolano perché il personaggio di Hee Sung - quello vero - è molto interessante. Abbiamo un vero psicopatico, uno disturbato sul serio, con un passato oscuro e una famiglia che copre - o che finge di non vedere - le sue perversioni e cosa fanno? lo trasformano in un support che ha reale spazio di manovra solo nella parte finale. Hee Sung avrebbe dovuto essere presente fin da subito, avrebbero dovuto ridimensionare il melodramma dei due piccioncini e sparare tutte le cartucce oscure di questo pazzo perché Kim Ji Hoon è stato bravissimo nel rappresentarlo. Senza nulla togliere a Luigi che è tanto bravo, ma questo pazzo è stato inquietante e credibile (a parte la sua mobilità miracolosa) ma soprattutto ha dato delle svolte importanti alla storia. A me è piaciuto molto, peccato sia stato sfruttato solo in una parte del drama.
Ora la domanda vera: Flower of Evil mi è piaciuto? La mia curva di gradimento è andata da bassa, ad alta, ad ancora bassa con un guizzo verso l'alto per poi precipitare sul finale. Non posso dire di averlo detestato, non posso dire di averlo adorato, semplicemente ho apprezzato il drama senza particolare entusiasmo o trasporto anche se ammetto che al di là delle cose che non mi sono piaciute abbiamo un cast di attori che hanno dato prova di essere molto ma molto bravi, una produzione tosta e ben fatta e una sceneggiatura che in larga parte è stata pazzesca. Purtroppo l'ho preso io per il verso sbagliato, capisco come mai sia stato apprezzato così tanto, gli attori sono bravi e la storia - per quanto trita e ritrita - è ben presentata. Anche la colonna sonora è molto bella, cosa che mi riconferma la teoria che i drama più tosti e seri abbiano OST stellari.

Faccio un'ultima nota che lascia un po' il tempo che trova, perché sappiamo quanto le trame si ripetano.
Padre serial killer di un figlio incapace di emozioni accusato di essere suo complice suona tanto come l'inizio di Born Again, se poi confrontiamo le locandine scopriamo che sono praticamente uguali. Certo, Born Again è stato una truzzata, ma aveva dentro Lee Soo Hyuk e Jang Ki Yong mentre Flower of Evil è una versione più chic e costosa senza i due bonazzi e la catechista cardiopatica. 

The end.

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