19 marzo 2021

K-drama della settimana: A love so beautiful





Cha Heon is a student at Chun Ji High School who has both good looks and brains. He appears to be a cold character, but he is actually someone with a warm heart who is awkward at expressing himself well.Shin Sol Yi is a bright and bubbly 17-year-old who has a crush on Cha Heon. She openly confesses her love to Cha Heon continuously, and she is a clumsy but lovable character. Woo Dae Sung is a talented swimmer who transfers to Chun Ji High School and falls for Shin Sol Yi. He does not express his feelings for her and quietly stays by her side.
Anno: 2020/2021
Episodi: 24 (20 minuti circa a episodio)
Dove guardarlo: Netflix sottotitolato in italiano
Genere: FriendshipComedyRomanceSchoolYouth
Diapositiva: 


Va bene, insomma, non tutti i drama escono con il buco, giusto? Ci sono dei drama che nascono per essere usati unicamente come tappa buchi, come momento relax che spegne il cervello e che non pretendono in nessun modo di aspirare a grandi trame e grandi reazioni.
Poi ci sono io, che inizio un drama aspettandomi sempre qualcosa in più e poi finisco per dovermi tenere le palpebre aperte come Arancia Meccanica per arrivare alla fine. Nessuno mi ha puntato alla testa una pistola e mi ha fatto guardare A love so beautiful sotto minaccia, avrei potuto benissimo dropparlo e porre fine alle mie sofferenze, però ormai ero in ballo e mollare a metà mi scocciava. Ho iniziato questo drama scolastico chiaramente easy durante le pause pranzo al lavoro: le puntate sono brevi, quindi non c'era la pressione di dovermi sparare oltre 1 ora di puntata. Perfetto, no? All'inizio sì, ho pensato fosse molto leggero e carino, un dramino scaccia pensieri perfetto per superare le dure giornate da zona arancione nucleare.
Poi è arrivata la zona rossa, il negozio ha chiuso (tipo il lockdown di un anno fa) e io ho pensato bene di stare male. Ho terminato il drama mentre ero in preda ai magici fumi del Toradol, spalmata sul divano sotto quattro strati di coperte e bolla dell'acqua calda. Se non fosse stato per l'antidolorifico più forte che abbia mai preso e le allucinazioni da dolore non so se avrei tollerato la quantità di cringe che questo drama mi ha vomitato addosso.

Ora che ho il cervello più lucido e non ho più lo slancio di violenza verso il drama, posso dire che sì ALSB è carino, ha un sacco di difetti ma ha anche il pregio notevole di non essere impegnativo, cosa che va sempre lodata, perché di dramini corti leggeri e semplici ce ne sono pochini. In più è su Netflix, quindi accesso facile in HD.

Dicevo, ora che sto meglio e che il mio disagio fisico non è esacerbato da quello dramoso, non mi sento di demolire ALSB fino alle sue fondamenta. Tutto sommato si fa guardare, e gli attori, nonostante alcuni siano chiaramente alle prime armi, non sono stati dei cani assoluti.

In sostanza la storia è questa: Sol Yi e Heon vivono nello stesso palazzo e si conoscono fin da quando erano bambini. Lei è una ragazzina sempre gioiosa, un po' asina a scuola, e innamorata di Heon in un modo che solo i drama permettono. Lo segue ovunque, come un cagnolino, saltella come un canguro sotto overdose di zuccheri e ha perennemente il sorriso in faccia. Sol Yi è esagerata in ogni espressione, il suo personaggio è un po' caricaturale e, per me, alla lunga viene a noia. Ok, sei una specie di gnomo buono e frizzante, ma anche meno stai un attimo tranquilla e molla quel poveraccio. Heon, ovviamente, ha una personalità opposta a quella di Sol Yi: è silenzioso, studioso, un po' brusco e scontroso e più lei gli si appiccica addosso più lui comincia a non sopportarla. Heon si frena perché gli spiace, alla fine sono amici, ma che lei lo idolatri in quel modo quando lui non è interessato gli pesa un sacco. Se la allontana lei piange neanche le avesse ucciso il gatto, se la tratta bene lei comincia a esplodere tipo petardo di confetti, non c'è una via di mezzo. Ad un certo punto lui si scoccia e la strapazza un po'. Litigi tira e molla, love story che sai come finirà, non ti aspetti nulla. Poi arriva il second, perché figuriamoci se in uno scolastico non c'è il second perennemente friendzonato che protegge la Puffa con amore nei secoli dei secoli amen. Dae Sung è uno studente appena trasferito, è un nuotatore molto bravo che punta ai mondiali, ma è anche un ragazzino che si fa in fretta degli amici e trova in Sol Yi non solo un'amica ma anche il suo primo amore. Dae Sung coglie subito le dinamiche del gruppo e non si illude che Sol Yi possa innamorarsi di lui, incollata com'è a Heon, ma non abbandona la sua amicizia, semplicemente prende atto della situazione e rimane amico di entrambi. Voi direte bello schifo, ma è un drama scolastico senza pretese, cosa doveva fare?
Ovviamente ci sono altri personaggi che ruotano attorno ai protagonisti e che hanno una loro storia con una loro evoluzione, ma tutto segue la struttura del drama che non si chiude attorno ad un arco storico preciso, ma ad ogni puntata racconta di un momento preciso e in totale il drama copre la loro adolescenza e la loro età adulta fino ai trent'anni.

E qui arrivo all'aspetto positivo del drama. Non fissandosi solo nel periodo della scuola, ma coprendo anche quello universitario e dei primi anni da adulti, appena perdevo interesse per la storia cambiava il periodo e continuavo a guardarlo per semplice curiosità più che per vero interesse. Secondo me la parte finale è la migliore della storyline dei due protagonisti, perché i problemi legati ad una relazione che deve fare i conti con il mondo reale, e vedere come due persone che si conoscono da tanti anni cambino con il tempo, ha reso interessanti due personaggi un po' troppo caricaturali: Heon, che studia medicina ed è sempre occupato, e Sol Yi, che deve fare i conti con il suo essere priva di un vero talento, sono una coppia che funzionava da giovanissimi e adesso fatica a rimanere unita.
Chiaramente c'è il solito punto di rottura e il salto temporale, perché altrimenti non c'è gusto, e quando i due si ritrovano le carte in tavola si ribaltano: Heon rincorre Sol Yi che, grazie a Dio, ha diminuito il livello di zuccheri nella sua dieta ed è diventata normale.
Cosa ve lo dico a fare, lieto fine assicurato ma personalmente non mi aspettavo nulla di diverso.

Sul piano degli attori quella che interpreta Sol Yi era anche in Lovestruck in the city e a me non piace. Non è tanto il fatto che sia una trentenne che fa la bambina, ma è proprio il modo in cui recita che urta i miei nervi: giocare a fare la ragazzina cute che scuote sempre la testa manco fosse un barboncino per far svolazzare i capelli, sorride (per carità ha un bel sorriso) sempre e comunque, a volte sembra tonta, ha la vocina da bambina e vabé, capisco che l'attrice interpreta un ruolo e segue delle direttive, ma se su due drama non mi è piaciuta ho il dubbio che non mi piacerà mai. L'attore che fa Heon è un idol e si vede che è il suo primo ruolo, è un patatino e va bene così gli si persona il suo essere ingessato. Gli altri attori sono ok, senza infamia e senza lode, rendere speciale un adolescente in un drama che vuole essere apertamente giocoso è un'impresa quasi impossibile, non posso farne una colpa a nessuno.

In ogni caso, questa versione è il remake coreano dell'originale cinese. Non ho nessuna intenzione di vedere quello cinese, primo perché non mi piacciono i drama cinesi e secondo perché ho già visto quello coreano e non ho intenzione di farmi male due volte. Una passi, siamo tutti un po' masochisti, ma due no. Non posso farcela.

Note tecniche: fotografia piuttosto decente, la parte scolastica più riuscita di quella adulta, musiche ok nessuna mi è rimasta particolarmente impressa, set nella media alcuni visti e rivisti e ormai metabolizzati e digeriti ma, ancora una volta, non è un vero difetto.
Altro da dire non c'è, l'importante è iniziare il drama aspettandosi il nulla così da non rimanere delusi e, anzi, forse un filo piacevolente sorpresi. 
Ora torno nel meraviglioso mondo del Toradol.

Nessun commento: