26 febbraio 2021

K-drama della settimana: Run On

 
Ki Sun Gyeom is a sports agent who was once a popular sprinter on the national team but was forced to quit due to legal issues. Oh Mi Joo writes translated subtitles for movies. She was thrilled to see her name listed among the credits when she first started. Ki Sun Gyeom had just quit sprinting when he encountered Oh Mi Joo, who felt that destiny most certainly brought them together. Seo Dan Ah is the CEO of a sports agency and rightful successor to the Seomyung Group. Despite this, she is held back from advancing in the company due to her gender. She fiercely wishes to reclaim what is rightfully hers and lives her life accordingly. Lee Young Hwa, a university art major who enjoys movies and drawing soon enters her life. Could romance be in the cards for these two couples?
Trailer
Anno:
2020/2021
Episodi: 16 (1 ora e 15 min. circa a episodio)
Dove guardarlo: Netflix sottotitolato in italiano
Genere: Romance, Life, Drama, Sports
Diapositiva:   

Sottotitolo: L'ADORABILITA'.

Quando ho voglia di qualcosa di fuffoloso, di romantico ma divertente, di interessante dal punto di vista delle vicende umane senza drammi epocali e apocalissi sociali, trovare la combinazione perfetta in un drama è pressoché come trovare un ago in un pagliaio. A volte, caso più unico che raro, capita di trovarne uno, a volte capita che sia una nuova produzione e che ci sia nel cast una delle tue attrici preferite. Poi scatta l'allarme: rispecchia tutto quello che mi piace, tutto quello di cui ho bisogno adesso, c'è pure la focaccina che mi piace tanto...e se poi alla fine non mi piace?

INVECE NO!

Questo drama è adorabile, è tutto quello che desideravo fosse Record of Youth e persino di più, è un drama feel good, che vuole dare positività e vuole spargerla ovunque a pioggia e non solo sui due protagonisti. A ogni puntata di Run On i miei sensori da drama sono scattati uno dopo l'altro e le caselline a forma di cuore delle cose che piacciono alla Debby in un drama sono state sbarrate con convinzione. Difetti? Nessuno degno di nota. Punti morti? Nessuno degno di nota. Buchi nella trama? Forse, ma assolutamente trascurabili perché di questo drama non conta la trama nei suoi minimi dettagli, ma contano i personaggi.

Run On è adorabile dall'inizio alla fine: ci sono stai picchi di intenso gradimento e non ho mai provato quella noia subdola che arriva a tradimento quando la trama diventa stagnante. In Run On non avviene nulla di tutto questo e, se si considera che l'ho maratonato pure durante le ore di lavoro, è chiaro che ho trovato una congiunzione astrale che ha soddisfatto le mie esigenze e le mie aspettative. (Precisazione, non è che non faccio un caxxo, è che non entrano clienti e se devo stare con il culo piantato in cassa almeno guardo drama).

Cosa mi è piaciuto più tutto? Il fatto che la storia ruotasse attorno a quattro personaggi, tutti estremamente diversi tra loro, che hanno trovato punti in comune e che insieme hanno dato il meglio. Ci sono due coppie, non ci sono second sprecati o second odiosi, gli ostacoli messi sulla strada dei protagonisti sono più o meno credibili ma non esagerano mai e rimangono sempre nel contesto già prestabilito. Anche i personaggi di contorno, se così vogliamo chiamarli, non sono solo originali ma sono rappresentati in un modo molto pacato e non caricaturale: l'amico gay e l'amica asessuale sono quelli meglio riusciti perché rimangono fedeli alla loro identità senza fronzoli per far mandare giù la pillola del diverso. 

I due protagonisti principali sono Mi Joo e Sun Gyeom. Mi Joo - la mia focaccina - è una donna che ama il suo lavoro anche se la fa penare. Tradurre i film, oltre a darle da vivere, è una sua passione e per portare a casa progetti e fare curriculum si presta a qualsiasi lavoro. Non ha la puzza sotto al naso, non le interessa diventare la migliore in assoluto, vuole semplicemente lavorare bene e farlo senza perdere il suo entusiasmo. Questo stile di vita senza regole e fuori dagli schemi la rende un po' una solitaria, vive di notte e dorme di giorno, ha ritmi di lavoro estremi che vanno dal fare intere giornate al pc a intere giornate vuote, e il suo essere così flessibile rispecchia la sua filosofia di vita: è sempre stata sola, ha sempre gestito la sua vita in autonomia e persino le sue relazioni sono state un po' freddine perché Mi Joo non è una persona abituata ad appoggiarsi agli altri o ad aprirsi. Poi un giorno la sua strada si incrocia con quella di Sun Gyeom e allora per Mi Joo inizia la fase di perplessità mista a divertimento.
Shin Se Kyung è una delle mie attrici preferite, non credo che sia eccelsa sul piano professionale, ma il suo stile recitativo mi risulta gradevole. Ha un modo di fare sciolto, un po' concreto e brusco ma è sempre così carina che non mi è mai rimasta indigesta in nessun suo drama. Ovvio, il suo faccino da fatina aiuta molto, è troppo bella sembra una bambolina. In più, cosa assolutamente non da poco, essendo il suo personaggio fluente in inglese MAI e ripeto MAI ha avuto un momento in cui la sua pronuncia fosse meno che precisa. Per una volta in un drama l'inglese si parla bene e si parla con scioltezza.

Dicevo, Sun Gyeom. Sun Gyeom è un velocista della squadra di atletica ed è uno degli atleti più solidi e longevi della squadra. Pur non avendo mai vinto una medaglia d'oro le sue performance sono sempre di altissimo livello ed essendo figlio di personaggi famosi il suo nome e il suo viso appaiono nelle campagne pubblicitarie. Sun Gyeom è una di quelle persone totalmente ignare della loro reputazione: corre, si limita a correre e non pensa ad altro, né ad approfittare della fama della madre attrice, né di quella del padre politico o della sorella golfista. Sun Gyeom è una specie di uomo di gommapiuma con la faccia impassibile: sembra che nulla lo scalfisca e tutto gli rimbalzi addosso, a tratti pare pure un tontolone, eppure sotto questa apparenza di addormentato c'è un'anima dolce che di fronte alla vivacità di Mi Joon rimane affascinata e scombussolata. Sun Gyeom ha un momento tipo colpo di fulmine quando vede Mi Joon correre e, sebbene non si capisca subito, alla lunga man mano che perde quella sua impassibilità, si capisce come usi la personalità di Mi Joon per uscire dal suo guscio e scoprire che oltre alla corsa, oltre al percorso già prestabilito dalla sua famiglia, c'è un intero mondo fatto di persone affascinanti, nuovi amici ed esperienze che lo cambiano. 
Io ho adorato Sun Gyeom e ho adorato Shiwan, non avevo mai visto un suo drama e l'ho trovato così tenero e spaesato, con i suoi occhioni perplessi e la sua vocina delicata. Non ho idea se Shiwan sia così o meno, ma la sua interpretazione è stata una boccata d'aria fresca in un panorama dove il main deve essere mascolino, affascinante e consapevole di esserlo, un po' freddo e distaccato. Su Gyeom è il main più bisognoso di affetto e di aiuto che io abbia mai visto: lo guardi e pensi oddio qualcuno gli dia un abbraccio, oppure oddio che tenero, oppure oddio ma è adorabile. Insomma, tra la mia focaccina e questo nuovo pasticcino della mia collezione ho avuto una overdose di fuffolosità.

Ma bastavano i due ciccini a far salire i cuoricini? Non contenti di farci sbrodolare con la loro love story più romantica che passionale, ecco che la coppia dei second è quella che fa schizzare alle stelle il fattore attrazione fatale, ma sempre in chiave leggera e frivola.
La seconda protagonista femminile è Dan Ah, agente di Sun Gyeom e macchina da guerra negli affari. Dan Ah è bellissima, ricchissima, uno squalo che fiuta contratti e occasioni di business, ed è un ghiacciolo al sapore di sarcasmo. Appena apre bocca Dan Ah distrugge autostima, ferisce l'ego e generalmente viene considerata maleducata, eppure le sue intenzioni non sono cattive. In un certo senso è come avere di fronte una versione meno maniacale di Sheldon Cooper che non crede nell'abbellire la verità per evitare di ferire le persone. Dan Ah è brutale ma efficace, talmente efficace che il suo occhio becca subito il talento nascosto dietro ad un dipinto appeso nella caffetteria dove va ogni giorno. Dietro a quel quadro c'è Young Hwa, un giovane studente di arte dal carattere estroverso e amichevole.

Young Hwa è uno di quei personaggi che basta che sia sulla scena e tutti sono felici: è extra friendly, non ha quel modo di fare cauto e ingessato che spunta fuori quando si devono rispettare le convenzioni sociali. Se gli stai simpatico stai sicuro che Young Hwa ti si attaccherà stile cozza e ne sarai pure felice, che poi è quello che succede con Dan Ah. Young Hwa ha un colpo di fulmine per lei, che lo tratta come un ragazzino e lo rinchiude nei limiti del suo ruolo. Da un lato c'è lui che fa qualsiasi cosa per avere la sua attenzione, e dall'altro c'è lei che lo tollera neanche fosse un bambino e lo asseconda solo perché vuole un suo quadro. Siccome lui è uno che non molla, alla lunga i loro tira e molla raggiungono l'apice di fatal attraction e niente, appena scoppia l'amore la coppia diventa una fonte continua e sicura di angst moderato. Mentre per l'attrice femminile ero digiuna - ma è brava, oltre ad essere bellissima - per lui ho un drama all'attivo e anche lì il suo ruolo è stato un mix molto interessante. Mi piace, non mi ha convinta al 100% come studente perché sembra decisamente più vecchio, ma l'interpretazione ha sicuramente tolto ogni dubbio. 

Altro da dire? Come sempre due parole sulla fotografia, che ho trovato fresca e in linea con lo stile che piace a me, un po' studiata nelle inquadrature e nella scelta dei set, ma dal risultato naturale e con una palette di colori decisamente primaverile (anche se in alcune scene gli attori avevano orecchie e mani viola per il freddo, ma vabé). Anche la OST mi è piaciuta, alcune canzoni più di altre, ma le due cose che mi sono piaciute di più in assoluto - sembra assurdo - sono la sigla iniziale e le ultime scene dell'ultima puntata. Dell'inizio mi è piaciuto come hanno montato le scene di entrambi i protagonisti mentre corrono: lui per allenarsi, lei perché è in ritardo, come a mettere subito in luce le loro differenze di personalità; mentre della fine mi è piaciuto come abbiano dato una chiusura ad ogni singolo personaggio, inclusi quelli meno importanti, e come li abbiano messi insieme nell'ultima scena dentro al cinema. Insomma, di questo drama mi è piaciuto praticamente tutto, dagli attori alla trama, dalle musiche allo stile, tutto tutto. Non entra nella mia classifica top best di sempre, ma rimane nel piccolo gruppetto di drama che riguarderei per rilassarmi.

2 commenti:

Susi M ha detto...

Concordo su tutto ❤️

Unknown ha detto...

D'accordo... L'ho trovato delizioso anche se sono rimasta con un dubbio:
Lee e Dan si riappacificano? Credo di sì visto l'incontro in galleria e la scena di loro al cinema seduti vicino... Mi dispiacerebbe molto se così non fosse