4 maggio 2020

Ransom Riggs
La casa per bambini speciali di Miss Peregrine

Serie Miss Peregrine's Peculiar Children 1
Titolo originale Miss Peregrine's Home for Peculiar Children

Trama
BUR | pag. 383 | € 14,00

Quali mostri popolano gli incubi del nonno di Jacob, unico sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia di ebrei polacchi? Sono la trasfigurazione della ferocia nazista? Oppure sono qualcosa d'altro, e di tuttora presente, in grado di colpire ancora? Quando la tragedia si abbatte sulla sua famiglia, Jacob decide di attraversare l'oceano per scoprire il segreto racchiuso tra le mura della casa in cui, decenni prima, avevano trovato rifugio il nonno Abraham e altri piccoli orfani scampati all'orrore della Seconda guerra mondiale. Soltanto in quelle stanze abbandonate e in rovina, rovistando nei bauli pieni di polvere e dei detriti di vite lontane, Jacob potrà stabilire se i ricordi del nonno, traboccanti di avventure, di magia e di mistero, erano solo invenzioni buone a turbare i suoi sogni notturni. O se, invece, contenevano almeno un granello di verità, come sembra testimoniare la strana collezione di fotografie d'epoca che Abraham custodiva gelosamente. Possibile che i bambini e i ragazzi ritratti in quelle fotografie ingiallite, bizzarre e non di rado inquietanti, fossero davvero, come il nonno sosteneva, speciali, dotati di poteri straordinari, forse pericolosi? Possibile che quei bambini siano ancora vivi, e che - protetti, ma ancora per poco, dalla curiosità del mondo e dallo scorrere del tempo - si preparino a fronteggiare una minaccia oscura e molto più grande di loro?
Ed è così che un ragazzo ipersensibile agli incubi, ai terrori notturni, all'Uomo Nero e al Vedere Cose Che Non Esistono Davvero si persuade a fare un'ultima visita alla casa abbandonata, e quasi certamente infestata di fantasmi, dove almeno una dozzina di bambini ha trovato la morte.

Commento
I miracoli della quarantena cominciano a farsi vedere. Incredibile ma vero ho preso in mano un libro che non avevo nessuna intenzione di comprare, o recuperare in biblioteca, e chi è entrato in casa solo come extra in uno scambio. Ora, io non ho niente contro Riggs, naturalmente, e ho addirittura visto il film quando è uscito anni fa, ma al di là di questo non mi sono interessata al franchise. Appena leggo Harry Potter incontra la storia o altre cazzate simili mi sale l'omicidio. Una serie che viene spinta associandola a HP per me può andare a prendere la polvere, è più forte di me.
Ma essendo ormai nella fase di smaltimento - dove ho terminato i titoli che volevo leggere e mi sono avanzati quelli meno interessanti - non ho avuto scelta: era una questione di ora o mai più.
Bene, a lettura terminata il libro è nel sacchetto di volumi da regalare alla mia nipotina e ho definitivamente tolto questa serie da quelle da leggere o dei film da vedere, semplicemente non mi interessa. La cosa curiosa è che l'edizione di Rizzoli che ho ricevuto, ma suppongo lo siano tutte le successive, è molto bella, ha una bella impaginazione, tante foto, insomma è proprio curata e a me queste cose stuzzicano ma, se il contenuto è poco stimolante, è inevitabile che dia una sola possibilità.
Cosa non mi è piaciuto, tanto per iniziare. La seconda parte del romanzo, quella che dovrebbe essere ricca di elementi fantastici, di avventura e di cose nuove e diverse è una specie di piattume pieno di crisi adolescenziali e ben poca contestualizzazione. Jacob dovrebbe essere l'occhio su quel monto fantastico aperto per il lettore, si dovrebbe vedere, vivere e immaginare tutto attraverso di lui ma manca tanto, troppo, dell'aspetto fantastico. Non viene dato sapere del perché dell'esistenza di certe cose, sono date per scontate. All'inizio va anche bene, perché anche il protagonista non ne sa niente, ma arrivati al punto centrale della storia mi aspettavo una contestualizzazione meno traballante, più articolata e solida, invece mi sono trovata una presentazione superficiale dei fatti, niente di chiaro e tutto orientato ad un momento di azione che, a me, è sembrato un po' campato per aria. Non ci si può limitare di spacciare un romanzo per magico - qua la magia non c'è - e dire è come Harry Potter solo perché il protagonista è un ragazzino che passa dal vivere tra gli umani allo scoprire di essere speciale e passare nel mondo di queste creature mollando alle spalle la sua vita. Ci vuole molto di più, mi spiace, che buttare là un paio di stramberie e dire sono speciali e vivono in un questo anello temporale gestito da questa tizia che si trasforma in uccello. I perché si sprecano ma è anche vero che di solito la narrativa per ragazzi spesso si dimentica o ha paura di rendere le cose più corpose e complesse, forse pensando che i ragazzini hanno l'attenzione di un passerotto e non capiscono le parole difficili.
Altro aspetto secondo me mal gestito è quello romantico: al di là del fatto che non se ne sentiva per niente il bisogno, è una forzatura che fa schizzare il cringe alle stelle. Non tanto Jacob, perché lui è un adolescente e vive esperienze traumatiche e fantastiche tutte insieme, quanto per lei - mi sono dimenticata il nome - che, fino ad un secondo prima, piangeva la morte del suo vero amore e poi proiettare questi sentimenti sul nipote, Jacob, che gli somiglia pure. Insomma, cringe potentissimo che si poteva evitare, secondo me, e si stava anche meglio.
Più che il non piacere, forse, è stata la delusione a segnare il voto del romanzo, perché da un punto di vista puramente stilistico non ho niente da dire su Riggs, anzi, la narrazione scorre velocissima e si legge veramente bene - che è poi stata la salvezza del romanzo. In più il protagonista maschile è gradevole e ironico, anche se riesce a dare il meglio di sé solamente nella prima parte, la mia preferita, dove scatena la sua vena acida e ironica a briglie sciolte. Se tutto il romanzo fosse stato come la prima parte mi sarebbe piaciuto al punto, forse, da prendere in mano il seguito, ma così come si sono evolute le cose mi è scaduto parecchio. Non che l'idea di base non sia interessante, forse aspira ad una grandezza che non riesce ad essere espressa con questo primo romanzo e, per me, questa è una sorta di deal breaker: piuttosto parti leggero, semplice e poi carichi, invece di esagerare e perdere acqua da tutte le parti.
Poi, essendo questa una serie molto famosa, avrà di sicuro i suoi affezionati che hanno saputo vederne i lati positivi al contrario di me, ma in questo panorama letterario, oltre ad esserci spazio per tutti, c'è anche talmente tanta scelta da farmi dire thank you, next.

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