8 maggio 2020

K-drama della settimana: A piece of your mind




Innovatore nel mondo della programmazione dell'intelligenza artificiale, Moon Ha Won (Jung Hae In) si è fatto un nome nell'industria dell'IA. Fondatore e cervello dietro al popolare sito, M&H, Ha Won è un uomo che tutti conoscono. Devoto al suo lavoro, tutti sanno che non prende alla leggera ciò che fa e si aspetta che i suoi dipendenti seguano il suo esempio, ma è anche conosciuto come un pensatore gentile e razionale, che non si arrabbia mai e non perde mai la calma. Uomo ideale, dal cuore tenero, Ha Won crede che quando si tratta di amore, avere anche solo una piccola parte del cuore del suo amore sia sufficiente a sostenerlo. Ma questa teoria viene messa alla prova quando Han Seo Woo (Chae Soo Bin) si addentra nel suo mondo. Ingegnere di registrazione di musica classica, Seo Woo ha vissuto una vita difficile. Senza una famiglia a sostenerla e un posto da chiamare casa, Seo Woo ha trascorso la maggior parte della sua vita girovagando e da sola. Nonostante le sue difficoltà, Seo Woo è riuscita a mantenere una mentalità aperta e ottimista, credendo che tutte le cose accadano per un motivo. Percorrendo la strada che la vita le ha tracciato, Seo Woo si ritrova presto ad incontrare Ha Won. Quando i due iniziano un viaggio insieme, scoprono che a volte due metà diverse possono davvero formare un intero.

Trailer
Anno: 2020
Episodi: 12 (1 ora e 10 minuti circa a episodio)
Dove guardarlo: Viki sottotitolato in italiano
Genere: RomanceDramaMelodrama
Diapositiva: 

Faccio un riassuntino veloce veloce dei punti fermi di questo drama:
Parola d'ordine dolcezza cucciolosa
Nessun cattivo che vuole uccidere o rovinare la vita ai protagonisti
Second che non rompono le palle alla coppia principale
Niente parenti bastardi
Niente fraintendimenti assurdi
Niente ingarbugliamenti inutili di trama
Niente angst a cannone, ma nemmeno passione strappamutande
Bacino a stampo e tanti abbraccini da cucciolotti
Dolcezza asessuata e lieto fine molto pacato

Se anche un paio di queste caratteristiche urtano i vostri nervi allora c'è una buona probabilità che A Piece of your mind non solo non vi piaccia, ma vi annoi a morte. Se, invece, per una volta gradite un drama che non si complica e non necessita di dispendi di energie o travasi di bile, allora questo è un rilassante naturale, come una pera in vena di camomilla e valeriana concentrate.
Da parte mia, non ho nemmeno sprecato due secondi per sapere di cosa si trattava: i protagonisti sono due attori che mi piacciono tanto, quindi lo avrei visto a prescindere dal contenuto. Unendo questa cosa alla lista di sopra ho avuto una mini combo zucchero filato e pasticcini che mi ha rimessa in pace con il mondo. Non avevo ansia di guardare la puntata, non avevo odio che sprizzava per le cazzate combinate dai personaggi, non mi veniva da sbattere la testa per la totale assenza di dialogo tra i due protagonisti. Semplicemente me ne stavo davanti alla tv, rilassata, a guardare questi due cucciolini con gli occhi a cuoricino e sono arrivata alla fine senza accusare niente, né noia, né agitazione né - se proprio vogliamo dirla tutta - un particolare coinvolgimento emotivo.

Per piacere mi è piaciuto, ma ho capito perché dalle sedici puntate originali il drama è stato ridotto a dodici. Dodici puntate erano il numero giusto se fosse stato deciso fin dall'inizio, il cambio in corsa ha solo lasciato un senso di incompletezza, di un qualcosa troncato e velocizzato per chiudere il drama senza buchi tragici.
Personalmente avrei fatto a meno di tutta quella parte legata alla fantasmagorica scatoletta di AI, per il semplice fatto che non ha senso. Una scatolina e questo programmino generano, chissà come, con una sola registrazione della voce, la personalità esatta di quella persona, ricordi inclusi.
Ora, a me sta bene il lato fantascientifico e mi sta bene che nei drama al 90% delle volte le cose robotiche non hanno senso, ma che un programmino possa ricordare cos'ho detto o fatto o provato 15 anni fa solo perché ho registrato la mia voce che canta la Vispa Teresa mi sembra un passo troppo lungo per la gamba. Infatti questa è la vera castronata del drama, ma tolta la scatolina parlante inquietante non ci sarebbe stata nemmeno la scusa per buona parte dei momenti di conflitto del drama. Quindi niente, si manda giù il pillolone con una dose massiccia di sciroppo zuccheroso del drama. Poi, siamo onesti, a me che mi frega del trabiccolo parlante quando ho Hae In con la sua scodella di capelli neri lucidi, gli occhioni luccicanti e l'aria malinconica da cuore spezzato. 
L'incarnazione della malinconia
Ha Won è il personaggio maschile, il genio che ha inventato questa scatoletta parlante per inserirla in un contesto medico per i malati di Alzheimer. E' un ragazzo piuttosto freddo, non ha radici da nessuna parte perché - come si può ormai dare per scontato nei drama - si porta appresso un passato traumatico. Durante la sua infanzia e la sua adolescenza ha vissuto a Oslo con la madre, una pianista, e ha avuto subito un'amica (coreana) con la quale ha stabilito un rapporto molto stretto. Alla fine della fiera lui si è innamorato di questa ragazza e la madre, durante una tempesta di neve, muore assiderata. Ha Won non accetta la morte della madre perché è - apparentemente - senza senso: la donna è uscita durante una tormenta ed è, ovviamente morta. Per tutta la sua vita si è chiesto cosa fosse successo e, come se questo non fosse stato sufficiente, la sua amica/innamorata non solo lo friendzona potentemente, ma si sposa con un pianista. Ha Won è praticamente l'emblema del depresso freddo che si strugge d'amore. La tipa è sparita nel nulla, anche se erano rimasti amici, il mistero della madre non è risolto, così lui si sfoga nella creazione di questa AI. Ora, siccome è un po' morboso, si fissa di voler la voce della sua innamorata, per trovare forse dei segreti mai svelati, o semplicemente la ragione della friendzonata. Ma la tipa, che non lo vuole vedere manco a morire non si sa perché, deve essere circuita: viene contattata per comprare i piatti che dipinge e Seo Woo, che in quello studio ci lavora, viene incaricata di convincerla a registrare la sua voce. Ha Won così ottiene quello che vuole e, nel mentre, spazza via come birilli la quotidianità di Seo Woo. Lo studio diventa di sua proprietà, va e viene a suo piacimento e controlla persino il lavoro di Seo Woo. Ora, detto così sembra uno stronzone. In realta Ha Won non è molto lucido: lo è per il lavoro, ma per il resto perde la testa per la tangente, ma quando si incrocia con Seo Won all'improvviso rimette i piedi a terra.

Seo Won è una persona gentile, dolce, che si accontenta di vivere una vita di poche pretese: vuole solo il suo lavoro, essere tranquilla e non avere grane. Però questa storia della registrazione la mette in crisi, non vuole immischiarsi negli affari sentimentali dei due ma non può fare a meno di provare a farli riconciliare, ma nel frattempo - poverina - si innamora di Ha Won. Il suo è il classico amore non ricambiato, lo guarda da lontano, lo ascolta mentre si strugge per la gatta morta, fa del suo meglio per tirargli su il morale, e fa tutto perché la rende felice e non per secondi fini. Io lo so cosa pensate e no, Ha Won all'inizio è cattivello ma la sua tristezza prevale su tutto: lo sappiamo perché è così sfuggente, ma non si può fare a meno di guardarlo e innamorarsi del suo essere innamorato.

La gatta morta
Appena la gatta morta esce di scena - per fortuna aggiungerei - c'è il momento di rottura per Ha Won, si fissa di poterla amare ancora, mentre Seo Woo è più pratica, più realista e gli dice che non deve per forza amare un'altra persona - lei - finché non si perda nel circolo vizioso di un amore che non lo renderà mai felice. I due si avvicinano e lo fanno senza fuochi d'artificio, senza proclamazioni, ma con piccole azioni comuni, apparentemente noiose, ma che messe insieme in quel contesto e con loro due diventano incredibilmente dolci e romantiche. La dolcezza di questa coppia è a dei livelli stellari, sono adorabili anche se si danno un bacino a stampo in tutto il drama invece di una sana limonata. Ci si deve accontentare, ma finché c'è il lieto fine - un po' traballino a causa del solito allontanamento insensato - a me va bene tutto.

Il marito depresso
I personaggi secondari sono pochi e, personalmente, non tutti hanno avuto una buona impressione. Gli unici che salvo a occhi chiusi sono il gruppetto dell'alloggio di Seo Won, semplicemente perché hanno portato diversità tra i personaggi, perché i second sono di una noia disarmante.
Prima di tutti, la gatta morta. Un personaggio più lagnoso e inutile non l'ho mai incontrato. Non è l'antagonista della protagonista, non vuole avere a che fare con il protagonista, fa una fine da decerebrata, e ogni sua comparsa nel drama è da latte alle ginocchia. Una noia mortale. Naturalmente l'unico piccolo nodo di trama è legato a lei e al marito che, guarda caso, è uno dei personaggi secondari che interagisce con i protagonisti. Viene subito dipinto come una specie di mostro che ha combinato qualche cosa orribile nel suo passato, viene maltrattato da tutti quando, alla fine la sua presunta colpa è una delle cose più sceme che si siano mai viste e in realtà non è poi tanto tutta colpa sua. Passa tutto il drama in depressione spinta, è direi l'emblema dell'uomo distrutto, eppure viene strapazzato a destra e a manca per una motivazione assurda. Insomma, per me è una vittima.
La giardiniera
La 'nipote' di Ha Won, la sua amica che passa a gestire lo studio, è un personaggio abbastanza gradevole per quasi tutto il drama ma si rovina sul finale. Mi è piaciuto che fosse una fissata con le piante, che ci parlasse pure insieme. Insomma, grande potenziale ridotto a una crisi adolescenziale che si poteva risparmiare. Di sicuro questo drama non lo si guarda per i second o per la trama super contorta, ma per fortuna per me non è un grosso problema. Per una volta non mi è dispiaciuto non odiare dei personaggi.

Quanto alla parte tecnica, la location è perfetta nel suo essere senza pretese, è un po' incompiuta proprio perché è quasi comune, ma ha un senso sempre. Lo studio, la casa, la locanda, le strade, i ponti, sono location piuttosto semplici che diventano speciali per tre motivi: la fotografia e le inquadrature, i due attori bellissimi e la musica. La musica gioca un ruolo importante, non c'è un vero pezzo che mi abbia fatta impazzire, ma ogni canzone ha quella malinconia che rispecchia alla perfezione il mood del drama. Alcune sono proprio carine, altre un po' meno.

Ecco qua, fine. Uno dei drama che aspettavo con la bava alla bocca è finito e io ho ancora lo zucchero in circolo. Il suo effetto durerà per un po', spero.

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