Serie Black Dagger Brotherhood 18
Trama
Simon and Schuster pag. 450 | € 8,70 |
When Trez lost his beloved to a tragic death (The Shadows, Black Dagger Brotherhood #13), his soul was crushed and his destiny seemed relegated to suffering. But when he meets a mysterious female, he becomes convinced his true love has been reincarnated. Is he right? Or has his grief created a disastrous delusion? Therese has come to Caldwell to escape a rift with her bloodline. The revelation that she was adopted and not born into her family shakes the foundations of her identity, and she is determined to make it on her own. Her attraction to Trez is not what she’s looking for, except the sexy Shadow proves to be undeniable. Has fate provided a grieving widower with a second chance...or is Trez too blinded by the past to see the present for what it really is? In this sensual, arresting book full of the themes of redemption and self-discovery, two lost souls find themselves at a crossroads where the heart is the only compass that can be trusted...but that may require a courage that neither of them possesses.
Blessed are those who believe in all that two hearts aligned achieve. For once united, no matter where winter finds them, they will always be warm.
Commento
Sarò onesta, con Where winter finds you ho solo e soltanto fatto i compiti, niente di più e niente di meno. L'ho preso per amore della serie e della Ward, l'ho letto per avere tutti gli avvenimenti in testa per proseguire la serie senza buchi, ma non avevo altri ulteriori motivi.
Non è un mistero che non sia mai stata attratta dalle storylines delle due Ombre, e che il romanzo di Trez e Selena sia stato uno dei più noiosi mai letti nella serie; purtroppo per me, la Ward ha deciso di dover infilare un romanzo breve per dare a Trez il suo maledettissimo lieto fine, e quindi eccomi qui.
Domanda di rito, mi è piaciuto? Tutto sommato direi di sì, se penso al fatto che sono partita con il fastidio nel cuore e che i personaggi sono gli ultimi nella mia lista dei preferiti. Mi aspettavo molto ma molto di peggio, mi aspettavo di odiarlo e di non sopportare praticamente nessuno, ma evidentemente la formula del romanzo breve totalmente slegato dalla trama portante della serie ha funzionato.
Partiamo, quindi, dal presupposto che questa storia e questo romanzo, pur essendo inseriti nella trama portante della serie, ne sono in un certo senso separati. Gli eventi avvengono nello stesso tempo e negli stessi luoghi, ma non influenzano e non vengono influenzati dal resto della storia. Trez, che dopo il suo romanzo è rimasto in ombra a digerire il lutto, qua si prende una specie di rivincita e completa la costruzione del suo personaggio. Non mi sorprenderebbe se, dopo di questo, la Ward lo lasciasse definitivamente in disparte perché ora che il suo lieto fine è arrivato, per me, ha ben poco altro da aggiungere. Nonostante la sua storyline arrivi alla sua conclusione non ho cambiato la mia opinione nei suoi confronti: Trez è un personaggio ok ma non regge il confronto con gli altri protagonisti sia per carattere che per utilità; alla fine Trez gira attorno alla sua compagna in entrambi i casi e sembra non essere in grado di funzionare al di fuori di questo schema. Ora, nel primo romanzo questo aspetto mi aveva dato a noia molto in fretta, anche se avevo apprezzato il coraggio della Ward di accoppare Selena, ma in questo seguito funziona meglio proprio perché tutto il romanzo ha un'identità molto precisa: è un paranormal romance classico, senza la pretesa di aspirare alla complessità e alla ricchezza dei romanzi portanti della serie. In un certo senso questo contesto è quello che ha dato la possibilità a Trez di prendersi una rivincita come eroe e protagonista, anche se ovviamente per me rimane uno dei personaggi maschili meno riusciti.
La maggior parte del tempo Trez lo passa a - giustamente - piangere Selena, quindi da lui oltre tendenze suicide, depressione e passività non ci si può aspettare. Quando incontra Therese la sua somiglianza con Selene lo fa sbarellare definitivamente: è convinto che la ragazza, in qualche modo, sia la reincarnazione di Selena e non accetta né consigli né razionalità da nessuno.
In realtà Therese è una persona fatta e finita e non è Selene (oppure lo è?), ha ricordi della sua infanzia, ha una famiglia, ha una vita, ma soprattutto ha una personalità, dei gusti e delle abitudini completamente diverse rispetto a quelle di Selene. All'inizio Trez fa finta di non vederle, è più facile convincersi che la sua fantasia sia la realtà se non vede le differenze, ma man mano che i due entrano in confidenza è chiaro che la sua illusione sta cominciando a vacillare.
Therese è quello che Selene non ha potuto essere: non è una chosen, non è malata, ha un carattere ben definito, non è una donnina sottomessa e passiva e non si lascia infinocchiare da Trez, anche se a lei sembra proprio quel tipo che sogna continuamente.
La loro relazione nasce male, in un certo senso, perché è quasi una menzogna: Trez finge che sia Selene mentre lei si fida dei suoi nuovi sentimenti convinta di essere all'inizio di una nuova e meravigliosa relazione. Niente di più falso, ovviamente, perché quando Trez finalmente si decide a raccontarle la verità la poverina ci rimane di merda: non solo lui è ancora innamorato di una donna morta, ma ha proiettato la presenza di Selene al suo posto solo perché sono praticamente due gocce d'acqua. Therese non è mai stata parte di questa relazione, è stata solo un involucro dove Trez ha sostituito i nomi, usandola per fantasticare sulla compagna morta. Creepy, no?
Ovviamente questo è il punto di rottura di tutto il romanzo, con Therese che manda Trez a quel paese e si dedica completamente alla sua famiglia e con Trez che, capito l'errore, comincia a vedere chiaramente le differenze tra le due donne e a capire che, tutto sommato, la personalità di Therese è proprio quella che lo ha fatto innamorare nuovamente, anche se in modo completamente diverso.
Ora, essendo Trez quello che è, per lui Therese è comunque la sua compagna: non sarà Selene, ma è in ogni caso la sua compagna, mentre per lei la situazione è più complicata. Quindi il vero twist, o per meglio dire lo spiegone che porta al lieto fine, arriva quando Therese è in pericolo e Trez la salva. A me non fanno impazzire gli spiegoni che durano tre secondi netti e ti fanno capire che le cose sono così e basta e fattela andare bene. Non mi piace, non mi soddisfa, ma a questo punto ero pronta ad accettare qualsiasi cosa perché ero alla fine e non vedevo l'ora di mettermi tutta questa baraonda alle spalle, chiudere la storia di Trez e buttarmi su altro.
Lo spoiler qui è praticamente inesistente, Lassiter ci ha messo lo zampino e Therese è veramente Selene, end of story, e vissero tutti felici e contenti. Tranne me, perché per quanto abbia sopportato tutto senza troppi drammi, un bel rolleyes potente non me lo ha tolto nessuno. Diciamo che la Ward in linea di massima sa fare molto di meglio, ma invece ha scelto di dare a questa storia una connotazione puramente romantica e pure natalizia per farci mandare giù il boccone amaro.
Com'è che dice Mary Poppins? Con un poco di zucchero la pillola va giù, la pillola va giù. A mai più, Trez, spero.
2 commenti:
Ciao Mira! Sei stata bravissima ad affrontarlo, io non avevo e non ho alcuna intenzione di leggerlo, punto, non mi piegherò neppure per l'amore per la BDB (messo a durissima prova ultimamente. The Thief non mi è piaciuto più di tanto e The Savior non mi ispira proprio. Idem The Sinner T_T). Perchè, pur trattandosi un romanzo breve/novella, per me non ha senso giustificato oltre ad annullare le quattrocento pagine di The Shadows: tutto il dramma, il dolore, le lacrime affrontate in quel romanzo a che sono servite? A niente, tanto c'è LAssiter che aggiusta tutto... Y_____Y Nope!
Ah...Rosa, come ti capisco. Io sto affrontando la serie un romanzo alla volta senza nemmeno leggere la trama. Per alcuni romanzi funziona, per altri...un po' meno. Però le voglio bene e non riesco a fare una selezione.
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