Cosa occorre per mantenere il proprio status da autore di best-seller? Nella sua vita passata, Han Se Joo (Yoo Ah In) era uno scrittore che viveva durante l'occupazione giapponese della Corea. Ora si è reincarnato ed è un autore di best-seller. Tuttavia, Se Joo è depresso e il blocco dello scrittore gli impedisce di completare la sua nuova opera. Yoo Jin Oh (Go Kyung Pyo) è un ghostwriter di talento che potrebbe tirar fuori Se Joo dalla sua crisi, ma per farlo ha una condizione che Se Joo potrebbe non riuscire a soddisfare. Jeon Seol (Im Soo Jung) è una veterinaria che ama leggere che diventa un anti-fan del sopravvalutato Se Joo. Riuscirà Se Joo a creare un nuovo bestseller in una situazione così complicata?
Anno: 2017
Episodi: 16 episodi (1 ora e 10 min. circa a episodio)
Genere: Friendship, Mystery, Comedy, Romance, Supernatural, Political
Diapositiva:
Sto testando da mesi la teoria della scelta casuale di drama e fino ad ora ho avuto la conferma che nella maggior parte dei casi, se pesco a caso senza avere troppe aspettative, finisco per rimanere folgorata.
Dopo un drop inevitabile e un drama poco appassionante mi sono abbandonata alla disperazione e ho fatto partire Chicago Typewriter solo e soltanto perché Netflix me lo aveva messo tra i suggerimenti.
Credo che mi sia bastata una puntata per capire che era esattamente quello di cui avevo bisogno e che mi sarebbe piaciuto alla grande.
Confermo e sottolineo, CT è una bomba. Tanto per cominciare il genere è un mix perfetto tra fantasy, storico, comedy, romance, e quindi ogni puntata ti regala qualcosa di nuovo da gustare senza causare nausea, e poi i personaggi sono tutti meravigliosi - alcuni più di altri - e la trama è appassionante in entrambi i piani temporali. Poi, certo, ho avuto anche la mia solita crush assurda che ha leggermente influenzato il mio giudizio, ma in generale è stato proprio il drama a piacermi veramente tanto.
La storia si svolge su due piani temporali e ripesca il tema della reincarnazione, tanto caro ai coreani. Se Joo è uno scrittore famosissimo, ha talento, ha stile e ha un carattere piuttosto chiuso e snob. Il suo modo di essere è frutto di una serie di episodi difficili del suo passato, che lo hanno reso molto sospettoso nei confronti delle persone. Se Joo vive una vita solitaria, ma essendo sempre preso dalla scrittura ed essendo circondato dal lusso non si cura più di tanto della solitudine. Da poco, però, Se Joo fatica ad iniziare il nuovo romanzo, anche se ha trovato la storia - stranamente gli è venuta in mente mentre sognava - non riesce a scrivere. Per lui, che lavora in modo costante e rigido, avere il blocco dello scrittore è una vera tragedia. In questa situazione già complicata, un giorno una persona suona al citofono dicendo di avere un pacco per lui e da quel momento Se Joo si trova in mezzo ad una serie di invasioni di territorio che fatica ad accettare.
Quella persona è Jeon Seol, una ragazza che si considera la sua più grande fan e che per sua fortuna viene ingaggiata per consegnarli un pacco. Per lei è un sogno che si avvera: dopo anni potrà finalmente incontrare il suo scrittore preferito, dirgli quanto lo ammira e magari entrare brevemente nella sua vita. Jeon Seol si scontra brutalmente con il muro eretto da Se Joo e la sua anima di fan vacilla: viene accusata di essere una stalker, di essere una bugiarda, di introdursi a casa sua e chissà che altro, eppure i due finiscono sempre con l'incrociarsi.
La forza che li spinge vicini è uno spirito, un fantasma, di nome Jin Oh che è rimasto bloccato in una macchina da scrivere e che, una volta vicino a Se Joo esce e inizia il suo progetto: scrivere la storia che Se Joo non riesce nemmeno ad iniziare perché solo in quel modo potrà diventare reale e finalmente rivelarsi alla donna che ama.
Questi tre soggetti in gioco, nella loro vita precedente, sono stati amici e membri chiave di un movimento per la liberazione della Corea dagli invasori giapponesi. Dei tre, solo Jin Oh ricorda vagamente il loro passato ma, ad esempio, non ricorda come è morto e perché o chi lo ha ucciso, e non ricorda o non conosce le storie degli altri due. Saranno tutti e tre a ricordare il passato poco alla volta e a ricostruire gli eventi scrivendoli nel romanzo.
Naturalmente, come si può supporre, oltre a questa storyline principale ce ne sono molte altre, incluso il classico cattivone che vuole far fare una brutta fine a Se Joon ma di lui non ho interesse a parlare perché è sempre la solita parte che finisce relegata in un angolino della mia mente e che comunque nel drama gioca un ruolo importante solo in pochi punti.
Secondo me le cose più belle del drama sono le storie dei personaggi e il modo in cui vengono rivelate puntata dopo puntata. Se posso fare un'osservazione, Hotel del Luna avrebbe dovuto essere esattamente come Chicago Typewriter, ma ha fallito miseramente perché non ha avuto lo stesso ordine, la stessa razionalità nel presentare scene del passato apparentemente slegate e senza senso, che poco alla volta si ampliano, si chiariscono e si incastrano fino a prendersi tutto lo spazio per darci una visione precisa di quello che è successo e lasciarci a piangere tutte le nostre lacrime. Scegliendo quel periodo storico non poteva non esserci una parte estremamente drammatica, con un finale da dondolare in un angolo, ma affiancandolo ad un piano narrativo contemporaneo e meno pericoloso hanno bilanciato le due storie, così che se ne hanno due con livelli di angst e romanticismo diversi, ma che sono molto simili perché i rapporti umani si ripetono.
Ora, i personaggi. Il protagonista è Se Joo e io l'ho adorato. Al di là del fatto che è bello (sai che novità, con gli attori coreani), è un personaggio doubleface: il suo io contemporaneo è viziato, ma anche tenerino, mentre il suo io del passato è un ribelle dal sangue freddo ma capace di passioni violente. Cioè, non importa quale guardi, sei persa. Credo abbia aiutato che l'attore, Yoo Ah In sia un attorone ormai consolidato, perché ha interpretato i due personaggi in modo molto preciso, li ha resi diversi ma non troppo e ha anche saputo dare la giusta drammaticità al personaggio del passato, in piena coerenza con il periodo e con gli avvenimenti storici, mentre nel presente è rimasto sempre sul frivolo, incanalando il grosso della drammaticità negli eventi legati alla famiglia.
Ora, so di essere una persona superficiale e che la crush ha influenzato il mio giudizio e offuscato il cervello, ma certe scene (del passato) sono state tremende. Lui è bellissimo rapato o capellone, è bellissimo occhialuto, ma soprattutto è bellissimo anche quando sta sul bordo di un burrone con una pistola puntata alla testa. Non aggiungo altro, perché altrimenti mi metto a spoilerare il mondo e non voglio.
Il secondo personaggio chiave del drama NON è la signorina, ma il fantasma Jin Oh. Lo giuro, mi aspettavo che fosse il cattivo e mi aspettavo di odiarlo con tutto il cuore, invece gli ho voluto bene e ho sofferto come una dannata. Jin Oh è l'emblema dell'eterno second, reincarnato in second, che non potrà fare mai altro se non sacrificarsi per i suoi amici. La sua storia inizia come un'apparizione sospetta, sembra che sia un soggetto poco raccomandabile che vuole mettere Se Joo in difficoltà, ma quando i due cominciano ad interagire nasce una bromance adorabile: da una parte c'è Jin Oh che vuole essere amico di Se Joo e vuole aiutarlo, dall'altra c'è Se Joo che non si fida manco a morire e non ne vuole sapere di avere un fantasma tra i piedi. Jin Oh è uno zuccherino, sia nel passato che nel presente è facile preda dei suoi sentimenti, è più forte di lui voler stare vicino ai suoi amici e ritrovare un rapporto che per lui non è mai finito, visto che lui è ancora lo stesso Jin Oh del passato. La sua storia è quella forse un po' più scontata, perché sappiamo già che viene ucciso solo non da chi, e si immagina che non potrà certo tornare umano, il problema è che per arrivare a queste conclusioni si deve vedere cosa c'è nel mezzo e inevitabilmente si piange. Anche per lui. Tanto.
Il personaggio femminile è quello, secondo me, meno riuscito. O meglio, potrebbe anche essere un personaggio fantastico, se non fosse completamente oscurata da Se Joo e Jin Oh. In questo caso devo dividere il personaggio in due parti: la Jeon Seol del presente è una specie di macchietta, forse intelligente, ma agisce come una ragazzina (un po' ritardata) e pare sempre sia sull'orlo del vuoto cosmico. Nel suo sguardo non c'è molto, se sta in scena da sola l'unica cosa che pensi è di darle uno schiaffone o di come l'attrice sia poco credibile per interpretare una ragazzina. Tutto un altro discorso per la Jeon Seol del passato, lei sì che tira fuori gli artigli e fornisce all'attrice materiale per far vedere che è capace di recitare. Cambia completamente anche la profondità dei rapporti: la storia d'amore con Se Joo nel presente è tenuta in piedi solo da lui, sia per romanticismo che per dinamicità, mentre nel passato i due sono i classici innamorati che non possono stare insieme, divisi da cose più grandi di loro e da ideali che hanno la precedenza sulla felicità del singolo. Cambia proprio l'intensità del rapporto, e il fatto che siano destinati a non stare insieme rende tutto più intenso ed emozionante.
Devo chiudere questo papiro e lo faccio come al solito parlando della scenografia, della fotografia e della colonna sonora. Ho adorato sotto ogni punto di vista la sfilata degli outfit eccentrici del Se Joo presente, i suoi occhiali, i vestiti, è stato tutto così extra ma di classe che non ho accusato la stessa pesantezza di Hotel del Luna. Tra l'altro alcuni pantaloni mi hanno fatto notare che Yoo Ah In ha un gran bel sedere, al contrario della maggior parte dei coreani, e che l'attore stesso non è pelle e ossa, ANZI. I set del drama sono molto belli, come la casa di Se Joo, sia quelli del passato, con il tocco di classe della macchina da scrivere (che nostalgia). La fotografia è per fortuna già quella più moderna, con dei bei filtri puliti e nitidi e niente effetto telenovela. La colonna sonora non è tutta tutta da salvare, ho messo nella playlist alcuni pezzi veramente belli e in generale è molto curata e sta bene sulle scene scelte, ma non mi ha fatto salire la voglia di comprarla.
Basta ho finito, sono esausta. Addio.
La forza che li spinge vicini è uno spirito, un fantasma, di nome Jin Oh che è rimasto bloccato in una macchina da scrivere e che, una volta vicino a Se Joo esce e inizia il suo progetto: scrivere la storia che Se Joo non riesce nemmeno ad iniziare perché solo in quel modo potrà diventare reale e finalmente rivelarsi alla donna che ama.
Questi tre soggetti in gioco, nella loro vita precedente, sono stati amici e membri chiave di un movimento per la liberazione della Corea dagli invasori giapponesi. Dei tre, solo Jin Oh ricorda vagamente il loro passato ma, ad esempio, non ricorda come è morto e perché o chi lo ha ucciso, e non ricorda o non conosce le storie degli altri due. Saranno tutti e tre a ricordare il passato poco alla volta e a ricostruire gli eventi scrivendoli nel romanzo.
Naturalmente, come si può supporre, oltre a questa storyline principale ce ne sono molte altre, incluso il classico cattivone che vuole far fare una brutta fine a Se Joon ma di lui non ho interesse a parlare perché è sempre la solita parte che finisce relegata in un angolino della mia mente e che comunque nel drama gioca un ruolo importante solo in pochi punti.
Secondo me le cose più belle del drama sono le storie dei personaggi e il modo in cui vengono rivelate puntata dopo puntata. Se posso fare un'osservazione, Hotel del Luna avrebbe dovuto essere esattamente come Chicago Typewriter, ma ha fallito miseramente perché non ha avuto lo stesso ordine, la stessa razionalità nel presentare scene del passato apparentemente slegate e senza senso, che poco alla volta si ampliano, si chiariscono e si incastrano fino a prendersi tutto lo spazio per darci una visione precisa di quello che è successo e lasciarci a piangere tutte le nostre lacrime. Scegliendo quel periodo storico non poteva non esserci una parte estremamente drammatica, con un finale da dondolare in un angolo, ma affiancandolo ad un piano narrativo contemporaneo e meno pericoloso hanno bilanciato le due storie, così che se ne hanno due con livelli di angst e romanticismo diversi, ma che sono molto simili perché i rapporti umani si ripetono.
Ora, i personaggi. Il protagonista è Se Joo e io l'ho adorato. Al di là del fatto che è bello (sai che novità, con gli attori coreani), è un personaggio doubleface: il suo io contemporaneo è viziato, ma anche tenerino, mentre il suo io del passato è un ribelle dal sangue freddo ma capace di passioni violente. Cioè, non importa quale guardi, sei persa. Credo abbia aiutato che l'attore, Yoo Ah In sia un attorone ormai consolidato, perché ha interpretato i due personaggi in modo molto preciso, li ha resi diversi ma non troppo e ha anche saputo dare la giusta drammaticità al personaggio del passato, in piena coerenza con il periodo e con gli avvenimenti storici, mentre nel presente è rimasto sempre sul frivolo, incanalando il grosso della drammaticità negli eventi legati alla famiglia.
Ora, so di essere una persona superficiale e che la crush ha influenzato il mio giudizio e offuscato il cervello, ma certe scene (del passato) sono state tremende. Lui è bellissimo rapato o capellone, è bellissimo occhialuto, ma soprattutto è bellissimo anche quando sta sul bordo di un burrone con una pistola puntata alla testa. Non aggiungo altro, perché altrimenti mi metto a spoilerare il mondo e non voglio.
Il secondo personaggio chiave del drama NON è la signorina, ma il fantasma Jin Oh. Lo giuro, mi aspettavo che fosse il cattivo e mi aspettavo di odiarlo con tutto il cuore, invece gli ho voluto bene e ho sofferto come una dannata. Jin Oh è l'emblema dell'eterno second, reincarnato in second, che non potrà fare mai altro se non sacrificarsi per i suoi amici. La sua storia inizia come un'apparizione sospetta, sembra che sia un soggetto poco raccomandabile che vuole mettere Se Joo in difficoltà, ma quando i due cominciano ad interagire nasce una bromance adorabile: da una parte c'è Jin Oh che vuole essere amico di Se Joo e vuole aiutarlo, dall'altra c'è Se Joo che non si fida manco a morire e non ne vuole sapere di avere un fantasma tra i piedi. Jin Oh è uno zuccherino, sia nel passato che nel presente è facile preda dei suoi sentimenti, è più forte di lui voler stare vicino ai suoi amici e ritrovare un rapporto che per lui non è mai finito, visto che lui è ancora lo stesso Jin Oh del passato. La sua storia è quella forse un po' più scontata, perché sappiamo già che viene ucciso solo non da chi, e si immagina che non potrà certo tornare umano, il problema è che per arrivare a queste conclusioni si deve vedere cosa c'è nel mezzo e inevitabilmente si piange. Anche per lui. Tanto.
Il personaggio femminile è quello, secondo me, meno riuscito. O meglio, potrebbe anche essere un personaggio fantastico, se non fosse completamente oscurata da Se Joo e Jin Oh. In questo caso devo dividere il personaggio in due parti: la Jeon Seol del presente è una specie di macchietta, forse intelligente, ma agisce come una ragazzina (un po' ritardata) e pare sempre sia sull'orlo del vuoto cosmico. Nel suo sguardo non c'è molto, se sta in scena da sola l'unica cosa che pensi è di darle uno schiaffone o di come l'attrice sia poco credibile per interpretare una ragazzina. Tutto un altro discorso per la Jeon Seol del passato, lei sì che tira fuori gli artigli e fornisce all'attrice materiale per far vedere che è capace di recitare. Cambia completamente anche la profondità dei rapporti: la storia d'amore con Se Joo nel presente è tenuta in piedi solo da lui, sia per romanticismo che per dinamicità, mentre nel passato i due sono i classici innamorati che non possono stare insieme, divisi da cose più grandi di loro e da ideali che hanno la precedenza sulla felicità del singolo. Cambia proprio l'intensità del rapporto, e il fatto che siano destinati a non stare insieme rende tutto più intenso ed emozionante.
Devo chiudere questo papiro e lo faccio come al solito parlando della scenografia, della fotografia e della colonna sonora. Ho adorato sotto ogni punto di vista la sfilata degli outfit eccentrici del Se Joo presente, i suoi occhiali, i vestiti, è stato tutto così extra ma di classe che non ho accusato la stessa pesantezza di Hotel del Luna. Tra l'altro alcuni pantaloni mi hanno fatto notare che Yoo Ah In ha un gran bel sedere, al contrario della maggior parte dei coreani, e che l'attore stesso non è pelle e ossa, ANZI. I set del drama sono molto belli, come la casa di Se Joo, sia quelli del passato, con il tocco di classe della macchina da scrivere (che nostalgia). La fotografia è per fortuna già quella più moderna, con dei bei filtri puliti e nitidi e niente effetto telenovela. La colonna sonora non è tutta tutta da salvare, ho messo nella playlist alcuni pezzi veramente belli e in generale è molto curata e sta bene sulle scene scelte, ma non mi ha fatto salire la voglia di comprarla.
Basta ho finito, sono esausta. Addio.
1 commento:
Adoro, per ora è il drama top visto quest'anno ❤️
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