Serie The Folk of the Air 1
Titolo originale The Cruel Prince
Trama
Mondadori ebook | € 9,99 |
Sono stata allevata dall'uomo che ha ucciso i miei genitori, cresciuta in una terra di mostri. Io ci convivo con la paura, lascio che mi entri nelle ossa e la ignoro.
Commento
Mentre scrivo questa recensione è il 28 Dicembre e ho terminato di leggere Il Principe Crudele solo da un giorno. Nella mia corsa finale verso il traguardo dei 45 libri letti nel 2019 pensavo che con questo romanzo avrei preso due piccioni con una fava: leggere un altro romanzo che non fosse romance, convinta poi che mi sarebbe piaciuto a colpo sicuro.
Ecco, no. Il due e mezzo di voto è un chiaro segno di quanta fatica abbia fatto ad arrivare alla fine del romanzo e del nervoso che ho provato al pensiero di rimanere bloccata e fallire la challenge di Goodreads. Partendo dal presupposto che non amo le storie a tema fairies, goblin eccetera, e che ormai ne ho letti a sufficienza per essermi fatta un'idea generale del tema e di cosa mi piaccia e di cosa non mi entusiasmi, Il Principe Crudele mi ha dato l'impressione di essere superficiale e infantile. L'ho detto e lo ripeto, superficiale e infantile.
Dal titolo una si aspetterebbe un romanzo dove c'è questo Principe che ne combina di cotte e di crude e che è sempre, senza ombra di dubbio, il protagonista maschile o l'antagonista iniziale della protagonista femminile. L'illusione che questo accada è presente nella prima parte del romanzo, quando ad ogni capitolo ci si aspetta una escalation nelle crudeltà, un punto di rottura che porti poi ad un risvolto romantico morbosamente delizioso. Insomma, volevo due personaggi che si scornano e si maltrattano e poi si saltano addosso in un furioso eccesso di romanticismo.
No, niente di tutto questo. Quella illusione iniziale muore tragicamente, mentre vive e si fortifica il disinteresse totale per la protagonista, un esserino che non ha forma né colore ma che chissà come riesce a combinare cose in un mondo fatato.
Faccio un passo indietro.
Jude, la sorella gemella e la sorella Vivienne vivono con mamma e papà, sono felici e spensierate e non fanno troppo caso allo strano aspetto della sorella, ai suoi occhi da gatto e alle sue orecchie a punta. Tutto funziona bene, fino a che un giorno si presenta alla porta uno strano uomo, con gli occhi uguali a quelli di Vivi che uccide a sangue freddo i genitori delle bambine con la strana spiegazione che lui è il marito della donna e Vivi sua figlia. Madoc è un fae, un signore della guerra, e secondo le loro leggi il suo onore gli impone di prendersi cura delle figlie della moglie, che siano fae o umane. Così le tre bambine vengono trascinate nel mondo magico, dove vivono come delle reiette, prese costantemente di mira, derise e in pericolo dalle insidie del mondo magico. Ma gli anni passano e, mentre crescono, le bambine si adattano alla nuova vita e si affezionano a Madoc, che a modo suo si prende cura di loro.
Ora che sono cresciute, per Jude e la gemella (della quale mi sono scordata il nome) inizia una specie di inferno: tutti i fae della loro età le maltrattano o le ignorano, ma il gruppo del Principe Cardan è il peggiore in assoluto perché lui odia Jude ed elabora scherzi o dispetti ogni volta più pericolosi. Jude incassa, sopporta, subisce ma dentro sogna di ribellarsi e di fargliela pagare, peccato che essendo mortale non ha nessun potere e soltanto perché è sotto la protezione di Madoc può scampare a morte certa. Jude, forse in un classico momento di ribellione adolescenziale, decide che è arrivato il momento di prendersi la rivincita e poco alla volta esce dai panni dell'umana timorosa per diventare una specie di paladina dell'indipendenza. Quindi, quando Cardan e il suo gruppetto di bulli sferra il suo attacco, Jude è pronta a ricambiare con altrettanta violenza, sfruttando eventuali connessioni e accordi per rafforzare la sua posizione e assicurarsi una protezione 'politica' dagli attacchi del gruppo.
Questa sua nuova crociata le mette contro la gemella, che vuole a tutti i costi passare inosservata e integrarsi come un'ombra, ma le porta anche degli alleati inaspettati, come il principe Dain e l'amico di Cardan (del quale mi sono dimenticata il nome, sai che novità) che la corteggia in modo piuttosto evidente e che è a sua volta ricambiato da Jude.
Il classico momento di massima tensione della trama qui arriva verso la fine in una scena che mi ha ricordato un po' il red wedding di GoT, un massacro per il trono con tanto di fiumi di sangue che da un punto di vista narrativo è stato molto interessante e coinvolgente, ma purtroppo la sua carica violenta e i risvolti politici cadono nel vuoto per dare spazio, ancora una volta, allo stile infantile della parte iniziale.
La parte romantica che comunque mi aspettavo essere molto ridotta è in realtà inesistente, e quel poco che c'è è piatto e assolutamente trascurabile. La tensione tra Cardan e Jude rimane sempre sospesa nel solito tira e molla tra bullo e vittima, con il cambio di posizione finale che personalmente ho trovato scontato e poco incisivo. La breve incursione romantica avviene con un altro personaggio e ha sempre quel sapore di finto che ti lascia pronta alla sua fine, come a dire per ora limonano ma sappiamo che non durerà. Insomma, va bene che non mi aspettavo un romance ma un minimo di crescendo nella tensione l'avrei gradita di sicuro, soprattutto considerando il mio totale disinteresse per la protagonista.
Ecco, Jude non mi è piaciuta. Le ho dato il beneficio del dubbio per buona parte del romanzo perché pensavo che ad un certo punto sarebbe cambiata insieme agli eventi della trama, invece non migliora granché, rimbalza continuamente nello schema dell'adolescente ribelle con un lato oscuro borderline, cosa che invece per me era scontato visto e considerato dove vive e come vive. Quel suo modo di fare da non sai di cosa sono capace, ho ucciso e posso uccidere di nuovo, sono pericolosa e ho dei segreti non ha nessun senso: è come se si volesse infilare a forza una moralità umana in un mondo fatato dove la gente si scanna a colazione, per di più su un personaggio che è cresciuto in quel mondo e dovrebbe ormai averne assorbito le linee guida. Insomma, no, Jude è una protagonista che ho tollerato perché non avevo altra scelta, ma non mi ha colpita più di tanto, e allo stesso modo Cardan man mano che diventa più presente nella storia perde quel suo lato pericoloso e crudele, per diventare una specie di pedina volontaria nelle mani di Jude, un menefreghista assoluto che non sfrutta il suo potenziale. Perché Cardan ha un grande potenziale, solo che anche lui rimbalza tra i limiti del suo personaggio e fatica ad uscire dal tono adolescenziale della narrazione.
Non so se leggerò il seguito, sarò onesta, perché anche se la trama dovesse prendere una strada ancora più sanguinosa, il mio scoglio principale è la protagonista. Potrei anche fare uno sforzo per scoprire se Cardan si sveglia un attimo e se il suo rapporto con Jude diventa più adulto e contorto, ma francamente con tutti i romanzi che ci sono e con la poca voglia che ho di perdere tempo credo che per adesso lo lascerò a prendere polvere sul Kindle.
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