Serie Rusk University 3
Trama
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Mateo Torres is loud, and I'm quiet. Because he's reckless, and I'm cautious. Because he belongs everywhere, and I don't.
Commento
Babbo Natale è arrivato e mi ha lasciato il terzo romanzo della Carmack che tanto desideravo, senza nemmeno farmi soffrire di astinenza. Che botta di culo stratosferica.
Siccome in queste ultime settimane mi sono immersa nel romance il mio sistema di giudizio ha subito una fluttuazione piuttosto intensa, seguendo gli alti e bassi dei romanzi che stavo leggendo. Ho iniziato All played out dopo un romance che mi ha coinvolta poco poco e quindi sono partita sgonfiata ma pronta a farmi resuscitare da questa serie, che fino ad ora non mi ha ancora delusa.
Bene, il mio voto è partito bassino, si è alzato di botto e poi si è assestato su un 3 e mezzo molto consistente ed entusiasta. Non me la sono sentita di andare oltre e mettere un quattro per il semplice motivo che - come si poteva prevedere - ho raggiunto una sorta di saturazione e mi sono abituata al genere.
Parto dicendo che nei primi due romanzi Torres non mi aveva colpita granché, non mi piacciono molto i personaggi esagerati che fanno i buffoni e scherzano su ogni cosa e su ogni persona. Tendo a seguire con più entusiasmo i personaggi ombrosi e oscuri, ma questo mi succede sia con quelli maschili che con quelli femminili. Diciamo che il soggetto che fa l'anima della festa di solita mi urta i nervi senza possibilità di recupero. La Carmack, non so come non so perché, è riuscita nella mastodontica impresa di farmi apprezzare Torres e, suppongo, solo perché lo ha subito dotato di un'introspezione che è l'esatto opposto del comportamento standard che tiene con le persone. Insomma, in Torres c'è molto di più di quello che avevamo visto nei primi due romanzi e questo mi ha resa particolarmente felice. Il personaggio femminile è Antonella, coinquilina di Dylan e super secchiona che non esce di casa neanche se c'è un bombardamento. Nell ha un piano studi per organizzato e serrato e non ha nessuna intenzione di uscire dai bordi del suo schema: si laureerà prima del tempo, troverà un ottimo lavoro e avrà una magnifica carriera in ambito scientifico. Questo programma non lascia spazio per una vita sociale, per amici, per hobby, svaghi, parrucchiere, niente che non sia studio è permesso e il risultato è che Antonella è una specie di eremita che incrocia Dylan solo quando c'è un eclissi di sole, quindi quasi mai.
Nella routine precisa di Nell arriva un piccolo intoppo: una mattina incrocia Silas nel loro appartamento, chiaramente reduce da una notte con Dyaln e una lampadina si accende. Cosa scatena un'attrazione come quella che provano loro? Cosa porta una ragazza come Dylan a mettere in secondo piano lo studio per essere così felice con Silas? Ma soprattutto, come può essere così felice con un ragazzo? Insomma Nell si pone delle domande e tenta di trovare una risposta usando la logica e osservando la sua amica Dylan, purtroppo per lei certe cose si possono capire solo con l'esperienza diretta e quando capisce di essere ormai in ritardo rispetto ai suoi coetanei, decide di correre ai ripari con una sessione intensiva di esperienze da college. Nell compila una lista piena dei soliti cliché studenteschi e si mette in testa di completarla prima del diploma, ad aiutarla all'inizio c'è Dylan ma poi entra in scena Mateo in pieno stile Torres, quindi con tanto chiasso e tanta invadenza.
Mateo rimane subito colpito da Nell per due motivi: il primo è che è proprio il suo tipo, il secondo perché gli ricorda la sua ex che gli aveva spezzato il cuore. Torres non è uno stupido, non si fissa su Nell come rimpiazzo per la ex, anche se spesso si trova a interrogarsi sulla genuinità delle sue attenzioni, ma in generale è semplicemente intrigato da questa ragazza che pare essere il suo esatto opposto, oltre che vergine in qualsiasi campo della vita da college che si rispetti. Mateo quindi decide di prendere due piccioni con una fava: esplorare la sua attrazione per Nell e intanto aiutarla a completare la sua lista.
Per Antonella non c'è nessuna resistenza che tenga, viene completamente travolta da Torres e poco alla volta lo accetta nel suo programma. Volente o nolente, non c'è barriera che possa frenare Mateo e lei, ad un certo punto, si illude di poter esplorare campi più interessanti e intimi senza farsi coinvolgere emotivamente. Come si può immaginare, per entrambi le cose vanno esattamente come non si erano prefissati ed entrambi si ritrovano in questa relazione che è anche un gioco che è anche un mezzo per scoprire se stessi.
Devo dire che l'espediente degli opposti che si attraggono ha funzionato alla grande, Torres è sì spesso un gigione ma lo è in un modo molto preciso, pensato, per niente sciocco, e il fatto che faccia una cosa divertente mentre in testa ha pensieri tutt'altro che sciocchi lo trasforma da anima della festa a tornado di emozioni. Anche Nell, pur chiusa nel suo guscio protettivo, non si fossilizza sulle solite paresi sentimentali tipiche di questi personaggi e si lascia andare in un modo molto intelligente e consapevole, senza scaricare colpe e paure su Mateo ma assumendosi totalmente la responsabilità delle sue azioni. Come a dire, Mateo le da una spintarella ma è lei che si butta.
Anche in questo terzo romanzo il livello di sensualità è alto, ci sono molte scene decisamente hot e ben contestualizzate che seguono in modo coerente l'evolversi della loro relazione, non ci sono esagerazioni di nessun genere, nemmeno quando arriva il classico punto di rottura. Ecco qui forse avrei gradito una dose maggiore di angst, invece entra in scena la Nell razionale e la situazione si sbroglia in pochissimo tempo che, per carità, va benissimo anche così ma il mio mostro angst dipendente è rimasto male.
Piccola aggiunta positiva al quadro generale del romanzo: Mateo è un ispanico e di ispanici nei romance se ne vedono pochi e di solito sono ragazze, invece lui è un bel ragazzo dalla pelle caramellata e occhi e capelli scuri che gioca a football. Insomma, adoro tutto sotto ogni punto di vista, persino le origini italiane di Antonella mi hanno fatto venire le pupille a forma di cuore, soprattutto perché mancano i cliché legati all'Italia, tranne il cibo, quello è inevitabilmente legato e non si può fare niente di niente per cambiarlo.
Il quarto romanzo della serie è dedicato a Stella e Ryan e, non so, non provo lo stesso entusiasmo che ho avuto per i primi tre, vorrà dire che mi terrò il titolo nella wishlist per i momenti di buio assoluto.
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