4 novembre 2019

K-drama della settimana: The secret life of my secretary



Do Min Ik è un uomo competente e razionale che lavora come dirigente di un'azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. Questo tipo in gamba non solo riconosce le persone che ha incontrato solo una volta, ma ha anche la capacità di leggere i pensieri degli altri, fino a quando non gli viene diagnosticata la cecità facciale. Gal Hee, fedele segretaria di Min Ik, è una donna sciatta e un po' trasandata che ha lavorato per Min Ik dedicandogli tutte le sue energie. Il giorno in cui viene licenziata di punto in bianco, per caso assiste a un omicidio compiuto da Min Ik e diventa il suo braccio destro. Min Ik, che soffre di cecità facciale, scambia Gal Hee per Veronica Park, una figura affascinante e influente nel settore cinematografico, e si innamora di lei. Gal Hee inizia a fingere di essere Veronica e, col passare del tempo, anche lei stessa inizia a confondersi su chi sia veramente. Ma Veronica scopre la doppia vita di Gal Hee e pone fine a tutto questo. Sarà possibile, alla fine, sbrogliare la matassa di queste relazioni e sentimenti tanto intrecciati?
Trailer
Anno: 2019
Episodi: 32 (30 minuti circa a episodio)
Dove guardarlo: Viki sottotitolato in italiano
Genere: MysteryBusinessComedyRomance

Diapositiva:  

Parto con una riflessione personale. Secondo la mia esperienza, metà delle commedie romantiche mi piace e l'altra metà la detesto. Spararsi un drama di questa categoria è, quindi, un terno al lotto: o ti va bene - cioè proprio bene - oppure ti va talmente male che il drop cattivo diventa inevitabile.

Con The Secret life of my Secretary mi è andata molto bene, non eccedo con l'entusiasmo perché ho visto di meglio, però il voto è sicuramente alto. Di sicuro il merito è buona parte per il drama in sé, ma secondo me l'ho visto nel momento giusto, quando ero convalescente dopo una carrellata di virus e con la mente e il corpo deboli, pronti per una dose massiccia di dolcezza e divertimento.

Il drama riprende lo schema iper sfruttato della segretaria e del capo super bello e ricco, un tema che funziona a prescindere ma che qui, in particolare, non esce dal giardinetto rosa della commedia romantica leggerina. La protagonista è Gal Hee, giovanissima segretaria sfruttata e maltrattata dal suo capo. Gal Hee si ammazza di lavoro perché il suo è l'unico stipendio che entra in casa e perché spera che la sua costanza e la sua dedizione al lavoro verranno premiate con un contratto indeterminato.
Leggenda vuole, però, che il suo capo si tenga le segretarie solo per un anno a prescindere dalla loro professionalità. Questo gli permette di spremerle con richieste assurde senza curarsi degli orari o della richiesta, facendogli guadagnare il titolo di capo impossibile da soddisfare.

Gal Hee, anche se accusa la mole di lavoro e gli orari assurdi, tiene duro anche per una sorta di affezione nei confronti del suo capo, perché le sembra che ci siano pochissime persone che lo sostengono. Min Ik è sì un capo ferrato nel suo lavoro, che fa richieste stupide alla sua assistente, ma è anche uno che non si atteggia mai a cattivo. Se fa una richiesta strana la fa in un modo quasi giocoso che non ti fa capire se sia serio o meno, e non supera mai il limite della vera cattiveria.

A causa di un'aggressione Min Ik perde la capacità di riconoscere i volti delle persone, tranne per Gal Hee perché da sempre si veste con il solito cardigan rosso e con la stessa pettinatura, e lui riesce ad associare questi elementi al ricordo del suo viso. Il loro rapporto diventa all'improvviso ancora più stretto perché Min Ik conta su di lei per riconoscere le persone e Gal Hee non ha il cuore per lasciarlo in difficoltà.

La storia d'amore, pare strano, non inizia tra loro in questo punto. Min Ik, per volere della madre, si reca ad un appuntamento al buio con un'ereditiera famosa per essere viziata e oltre le righe, ma al suo posto e in sua vece si presenta una versione ripulita di Gal Hee. L'inganno nasce per necessità, perché la donna che doveva presentarsi è Veronica Park, l'ex capa di Gal Hee e non è per niente interessata a Min Ik ma al suo amico. Questo primo appuntamento tra la finta Veronica e Min Ik va talmente bene che lui si infatua subito, cercandola più volte senza sapere (perché non può distinguerle) che in realtà si sta innamorando della sua segretaria.

Il teatrino degli equivoci che si mette in atto non è mai e poi mai stupido, o noioso, ma di una dolcezza stranamente disarmante, perché Min Ik non può fare a meno di innamorarsi anche se la sua condizione lo pone costantemente in una situazione di pericolo e di fragilità. La gentilezza di Gal Hee nei panni di Veronica in un certo senso lo rimettono in pace con il mondo, anche se la poverina deve fare i salti mortali per impersonare Veronica ed essere anche la sua segretaria. Tra i due non è solo Min Ik ad avere dei sentimenti romantici, anche Gal Hee si innamora di lui complice la libertà di essere se stessa fuori dal ruolo di assistente, soltanto che soffre perché è innamorata di un uomo che è innamorato di un'altra, e non di lei. In verità, però, Min Ik comincia a confondere le due donne e a rendersi conto di non essere poi così indifferente a Gal Hee, al punto che si pone la domanda di quale delle due vuole veramente frequentare.
L'inganno, come si può immaginare, ha vita breve e Min Ik ci rimane talmente male che licenzia Gal Hee. I due, chiaro, proprio non ce la fanno a starsene separati e il loro lieto fine arriva contemporaneamente al consolidamento del ruolo di Min Ik nell'azienda e al coronamento di un'altra coppia.

Allora, Gal Hee è quel genere di personaggio che rischia spesso di diventare esempio di stupidità, invece stranamente qua funziona. E' sì lo stereotipo ambulante della ragazza che si fa strapazzare e si veste di merda, ma è anche una che sa usare il cervello e si pone il problema morale del mentire in un modo così orribile ad una persona. Diciamo che principalmente il suo personaggio si salva perché non è l'unica ad avere questo risvolto comico/scemo.
Anche Min Ik ha una gommosità tenerissima, sorride parecchio, scherza tanto, e veste benissimo i panni del tipo che si ficca in situazioni imbarazzanti. Non c'è mai il cringe factor che mi fa scadere personaggi e drama, qui ci si diverte in modo moderato ma costante e non si esagera mai con le scemenze.

Oddio, si toccano estremi potenti con un personaggio secondario che io ho adorato: Veronica Park. Una pazza ninfomane, ecco cos'è. Veronica è eccentrica, è una che appena vede un bel ragazzo lo caccia come una predatrice, la madre la picchia ogni volta che cambia uomo e i suoi strilli sono da sbellicarsi. Insomma, lei sì che porta in scena una comicità sopra le righe che, però, funziona davvero forse perché è messa di fianco al suo nuovo interesse amoroso, un ragazzo che non accetta di essere un toyboy e che la rifiuta talmente tante volte che lei diventa matta a capire cosa fare con lui. A me questi due sono piaciuti da impazzire, non che la coppia principale non fosse bella - perché lo è - ma loro hanno una marcia in più nel rendere comico un tira e molla romantico che rimane in secondo piano. Lui è l'amico di Min Ik, e all'inizio si pensa che sia un lupo travestito da agnello, ma è troppo solido e gentile perché sia davvero un cattivo e accostato a Veronica è il suo opposto. Insomma, a me hanno fatto schiantare, soprattutto quando lei gli salta addosso e lui se la schiva perché vuole una relazione seria.

Ah, c'è anche una sorta di mistero/crimine che lascia nel drama una scia di pericolo non troppo  invadente, ma è tutto bene ciò che finisce bene e persino questo aspetto del drama rimane confinato in una forma molto poco intensa di crime e sempre subordinata alla storia d'amore centrale.

Come drama romantico si aspira in pochissimo tempo, sarà che io ero morta sul divano e non avevo energie per fare altro ma l'ho divorato in tempi molto brevi.

Nessun commento: