29 novembre 2019

K-Drama della settimana: Come and hug me



This is the story of a tragic love that spans 12 years. When they were children, Yoon Na Moo and Gil Nak Won were each others first love. They are forced to break apart when Na Moo's father Yoon Hee Jae, a psychopath serial killer, murders Nak Won's parents. 9 years later Yoon Na Moo is known as Chae Do Jin, a passionate and kind rookie detective wishing to atone for hisfather's sins. And Gil Nak Won is now Han Jae Yi, an aspiring actress following in the footsteps of her mother. She suffers from a panic disorder but still has a good outlook on life. However, the sadness of their past comes to light again and their short-lived encounter is over before it began. Another three years on, Jae Yi has become a popular actress and Do Jin is now an experienced detective. When their fate becomes connected once more, will their love prove to be stronger than their past?
Trailer
Anno: 2018
Episodi: 32 (35 minuti circa a episodio)
Dove guardalo: Viki con VNP
Genere: SuspenseThrillerRomanceCrimeDramaFamilyMelodramaDetectiveInvestigation

Diapositiva:     

Allora, da dove comincio?
Forse è bene illustrare le diapositive, per avere un'idea precisa del mio stato d'animo durante la visione di Come and hug me.
Sono partita benissimo, non solo perché ero eccitata come una scolaretta di fronte al cast ma soprattutto perché la trama lasciava intendere che le gioie sarebbero state pochissime e l'angst tanto e potente. Ero in brodo di giuggiole, non vedevo l'ora di farmi strappare il cuoricino.
Poi il mio entusiasmo ha cominciato a prendere lo stesso ritmo letargico della storia e si è manifestato il mostro della noia, con il risultato che ho finito il drama principalmente perché ogni puntata riempiva perfettamente la mia pausa pranzo lasciandomi pure il tempo di lavarmi i denti.

Ecco spiegata la mia delusione in poche, depresse, righe. Mi aspettavo tantissimo da questo drama e invece niente. Niente angst, niente coinvolgimento, solo una sequenza di sfighe che alla lunga ti fanno dire MA COM'E' POSSIBILE? fino a che non ce la fai proprio più e stringi i denti per terminarlo.

La storia. Na Moo è un ragazzino mite, silenzioso, bravo a scuola e affezionato alla sua famiglia. Anche se ha due fratellastri da madri diverse e la matrigna è una donna consumata dal lavoro, sente tutti come se fossero al 100% parenti di sangue, tanto più che l'unica persona che hanno in comune è il padre, un uomo strano che incute più timore che affetto. Na Moo sarà anche silenzioso e pacifico, al contrario del fratellastro che è un teppista e della sorellina che è una pila Energizer, ma non è scemo. Spesso si trova a studiare il padre, a leggerne le espressioni e i movimenti e sente che c'è qualcosa che non va, che il suo affetto ostentato e la sua predilezione per Na Moo sono, oltre che strani, decisamente morbosi. Sapendo che la sua famiglia ha qualcosa che non va, Na Moo si isola dai coetanei finché un giorno arriva in paese una nuova ragazzina.

Nak Won è figlia di un'attrice famosa e la sua famiglia è talmente perfetta da sembrare finta. I genitori hanno deciso di prendersi una pausa così si trasferiscono nella casa di campagna, una magione isolata dal resto del villaggio; Nak Won e il fratello iniziano l'anno scolastico nella stessa scuola di Na Moo e, come si può immaginare, Nak Won prende subito in simpatia Na Moo e poco alla volta i due si innamorano. Nel frattempo a casa di Na Moo il padre diventa sempre più sospetto e la notizia di una serie di omicidi fanno intendere che nella zona c'è un serial killer che uccide le sue vittime con un martello. Na Moo sa bene che uno degli attrezzi preferiti del padre è un martello, così comincia a sospettare di lui e decide che per Nak Won è pericoloso stargli intorno, ma la ragazzina non lo molla. Purtroppo per loro l'ossessione per il padre di Na Moo è talmente fuori controllo che prende di mira la famiglia di Nak Won, pensando di dover eliminare tutto quello che indebolisce il figlio prediletto. Da quella notte, dove muoiono i genitori della ragazzina, i due escono traumatizzati al punto che cambiano i loro nomi e si allontanano il più possibile da ciò che erano.

Nak Won decide di seguire le orme della madre nel mondo del cinema, ma fatica a farsi strada perché spesso si deve nascondere quando i colleghi la riconoscono, e Na Moo subisce l'odio delle persone convinte che tale padre, tale figlio, nonostante abbia fatto di tutto per porre umilmente rimedio alle azioni del padre. Na Moo, diventato Do Jin, entra nella polizia sopportando ogni tipo di esclusione, di discriminazione e insulti, e sentendo sempre la mancanza di Nak Won perché nonostante tutto lui è ancora innamorato di lei.

Le strade dei due ragazzi si incrociano ancora una volta e, ancora una volta, il padre di Na Moo fa parlare di sé anche dal carcere attraverso una biografia che scatena l'odio dell'opinione pubblica e li fa ripiombare nell'incubo.

Ora, questa è la base della trama e non posso aggiungere altro altrimenti spoilero tutto, ma in linea di massima tutto si gioca su questo finto equilibrio: il padre cerca di esercitare il suo potere sul figlio - anche attraverso altre persone e mezzi diversi dall'omicidio diretto - e i due ragazzi tentano in ogni modo di non crollare.
Purtroppo per me la parte thriller e persino quella di indagine  del drama sono deboli e poco credibili. C'è questo serial killer pericolosissimo e non ha una scorta armata, nessun poliziotto delle forze speciali che lo scorti, lo trattano come un semplice scippatore e lui, ovviamente, gioca d'astuzia. E poi se si sa che è fissato con Nak Won, perché lei non ha una scorta? Perché è libera di andare in giro da sola senza che almeno un poliziotto sia con lei? Sono sbavature che fanno la differenza soprattutto verso la fine, quando il rischio è reale e pare che nessuno si faccia scrupolo di fare muro contro il pericolo. Anche l'inserimento di un nuovo killer viene gestita un po' alla carlona, all'inizio è veramente appassionante e poi sfuma tutto e la questione si riaggancia direttamente al problema originale.

A livello di trama purtroppo non c'è grande movimento, la storia si trascina per 12 anni e in generale si sofferma sui patimenti dei due protagonisti sfoggiando scene lunghe e piatte, sguardi fissi e occhi sbarrati e lacrimosi, piagnistei a volte veramente troppo caricati e dialoghi che sputano fuori due parole in croce dopo minuti di silenzio, e i nomi vengono continuamente ripetuti come un rosario, forse con l'intenzione di aumentare l'impressione di sofferenza (non so, non mi è chiaro io li avrei presi a secchiate di acqua gelata). Cioè, per me è no, l'interpretazione da bradipo dei due attori ha superato il mio livello di sopportazione verso la metà del drama e poi li avrei scrollati entrambi.

Nak Won è mielosa e perennemente sorridente anche quando sarebbe assolutamente normale non essere squillante come una fatina, fa la donna in carriera e poi fa la gattina impaurita, ma è Na Moo Do Jin che santoddio mi ha delusa più di tutto e di tutti. Ha un padre serial killer, un fratello psicopatico, ha sopportato di tutto eppure continua a stare passivo e a frenarsi sempre per timore che anche un piccolo scoppio d'ira lo trasformi nel padre, finge un briciolo di follia verso la fine ma è solo una tattica e la sua personalità da poliziotto spunta fuori come se avesse tirato fuori il coniglio dal cappello, out of the blue. Do Jin è un tenerone, un poverino che ha avuto la sua dose di sofferenza, ma dal viso dell'attore non esce niente. Fa delle facce da cane bastonato che mi hanno urtato i nervi, non parla quasi mai, rimane immobile e passivo anche quando dovrebbe almeno far intendere che prova qualcosa. No, come interpretazione Jang Ki Yong è molto acerbo e non riesce a comunicare bene il dolore e lo struggimento del suo personaggio, ma posso dire lo stesso anche dell'attrice che interpreta Nak Won, decisamente poco convincente per un ruolo così drammatico.

Per assurdo ho trovato molto più intensi i personaggi secondari. Il padre, ad esempio, è l'immagine dell'uomo duro e forte e la sua gestualità ha dato un lato subdolo al personaggio; oppure mi vengono in mente la matrigna di Na Moo, un personaggio che ha comunicato sul serio il suo patimento e la difficoltà emotiva che si è trovata a vivere ogni giorno, oppure il suo fratellastro che ha un percorso difficile, che parte come cattivo e finisce per essere il personaggio più tragico e massacrato di tutto il drama, lui sì che ha saputo far emergere un tormento fortissimo e commovente.

Insomma, se penso a quanto ero impaziente di guardare Come and hug me e alle mie aspettative è chiaro che la delusione è stata forte e purtroppo irrecuperabile, sono arrivata alla fine con un ultimo sforzo e poi ho detto addio alla storia. Il sollievo parla da solo.

1 commento:

Unknown ha detto...

Ciao, perfavore sai dirmi dove posso trovare i video del dramacon sottotitoli in italiano? Su viky mi dice che nella mia regione non si può vedere. Sai dirmi qualcosa? Grazie