24 giugno 2019

T.M. Frazier
King

Serie King 1
Titolo originale King

Trama
Newton & Compton
ebook | € 5,99
King non è esattamente il classico tipo di uomo da cui andare a cercare protezione. È il capo di una banda criminale coinvolta in ogni tipo di traffico illecito ed è appena uscito di galera. Per questo è sorpreso di ritrovare in casa sua, durante una festa, una perfetta sconosciuta. Doe ha perso la memoria. Non sa chi sia o cosa le sia successo. Anche Doe è solo un soprannome. Vive per strada e rischia la vita ogni giorno, affamata e infreddolita. E così una sera entra in casa di King. A suo rischio e pericolo. Quell’uomo, infatti, la attrae come la fiamma attrae la farfalla. I suoi modi brutali non la spaventano. E quando lui ascolta la sua storia, qualcosa cambia. Chi è davvero la sconosciuta? C’è il rischio che il suo passato riemerga? Affezionarsi a lei è sicuramente un rischio. Ma potrebbe già essere troppo tardi. Mi ero ritrovato negli occhi stregati di una ragazza che era perduta quanto me. O forse non ci eravamo trovati affatto. Forse avevamo semplicemente deciso di perderci insieme.
Non sarò mai il buono della storia.
Commento
Cos'ho letto?
Non so se è la mia tolleranza che, con questo blocco del lettore ballerino, è drasticamente peggiorata, o se obiettivamente questo romanzo è - come dire - scadente. Magari è una combinazione delle due opzioni, magari non sono più così trash addicted come lo ero mesi (anni) fa, forse quello che prima avrei liquidato con una risata ora mi fa roteare vorticosamente gli occhi facendoli bloccare nelle orbite. Insomma, la domanda è cosa diavolo ho appena letto. La risposta è trash, o una versione poco elegante, poco stilisticamente riuscita di dark romance. A voler essere precise e meno stronze, ecco.
Onestamente non so cosa mi aspettassi, in genere questi romanzi riempiono uno spazio lasciato vuoto dai neuroni in villeggiatura, e non so perché mi sento così inacidita a riguardo, forse speravo di alternare le mie letture con un romance un po' piccante e edgy senza tenere presente che spesso e volentieri questi romanzi esagerano con le caratteristiche della categoria e lasciano a desiderare sulla forma.
Parliamo un po' di cosa non mi è piaciuto. La trama non ha una struttura logica, sembra viga la regola dell'improvvisazione spesso dimenticando quello che è successo prima o cadendo direttamente nell'incoerenza. Durante la lettura spesso ho pensato che gli eventi arrivassero a caso, o che l'autrice infilasse dei colpi di scena - per modo di dire - giusto perché ci stavano bene o perché davano un tono dark alla narrazione. Un po' come a dire qua ci stanno bene insieme un tentato stupro e un omicidio, poi dopo due secondi si scorda di quello che è successo e i personaggi vanno avanti come se niente fosse. Così per molte e molte volte. Mi rendo conto che questo non è un capolavoro della letteratura, ma ho letto dark romance che avevano un senso e non necessariamente scaricassero una quantità gratuita di violenza per fare scena.
Caos, quindi, e collegamenti praticamente inesistenti che spuntano fuori out of the blue per chiudere la trama del romanzo e lasciare aperto lo spiraglio per il seguito (che, per inciso, non leggerò nemmeno sotto tortura). Lo slegamento assoluto delle scene causa - ovviamente - disagio nei personaggi che, così, diventano degli imbecilli che fanno e dicono cose senza una motivazione logica.
O meglio, King potrebbe anche essere preso così com'è becero, disadattato e delinquente, ma la protagonista femminile è un esemplare di assurdità concentrate.
Doe, Jane Doe, è una giovane senza tetto che ha perso la memoria. Si è svegliata un giorno ed era per strada e non sapeva niente di sé. Quasi sicuramente minorenne, finisce in un istituto che sembra sfondo di un film horror e decide di scappare, diventando così una senza tetto. Disperata tra i disperati, Doe diventa un sorta di cucciolo per una prostituta tossica che la convince ad andare con lei ad una festa di motociclisti per guadagnare qualche soldo. Ovvero prostituirsi.
Doe non ha sa se nella sua vita aveva già fatto cose simili, quindi la vive come una tragedia assoluta e, proprio quando deve stringere i denti, scappa. La poverina finisce dentro la casa del festeggiato appena uscito di prigione che, causa darkness indotta dal carcere, si nasconde nella sua tana come un orso a fare cose. La povera Doe si trova a sbirciare King mentre fa sesso con una mezza fatta e tra i due scocca subito la scintilla.
Yes, lui appena la intravede ha un orgasmo nucleare e lei pensa sticazzi che gnocco. Il disagio. Anyway, Doe si ritrova poi ad essere presa prigioniera da King che comincia a farfugliare cose tipo la tua amica mi deve dei soldi e quindi io ti tengo e sei mia. Legata al letto. Il disagio.
Da qui inizia la storia, cioè quella che dovrebbe essere una relazione incasinata e malata perché Doe è sì prigioniera, ma è anche attratta da King e stranamente sboccata e poco agnellina e King è un cattivone che urla e sbraita e la tratta di merda, salvo poi struggersi perché la desidera.
Quella che avrebbe potuto essere una storia dark, morbosa e un po' malata si rovina esattamente nel momento in cui il soggetto King capisce di avere un debole per la nostra protagonista. Il problema è che, quindi, la parte iniziale è abbastanza interessante e illude che quello che verrà dopo sarà malatissimo e squisitamente indecente. Invece no, Doe reagisce sempre nel modo sbagliato agli estremi di King: lui la strapazza e la maltratta e lei fa la fyga reagendo, come se una persona normale riuscisse a ripagare un criminale con la stessa moneta. Insomma, è assurdo, dai. King ammazza gente e lei non lo teme nemmeno per un secondo perché quello che ha ucciso era cattivo. Grazie, e quindi? questo rende King meno pericoloso? Tanto più che King è uno spacciatore, si affianca ad un soggetto psicotico cocainomane peggio di lui e a motociclisti criminali. L'introduzione del lato buono di King è un debole tentativo di farlo sembrare un eroe, perché siccome ha una figlia, siccome ha una figura materna, allora automaticamente tutte le cavolate che ha fatto diventano marginali.
Doe quindi ha una visione miope e romanzata di King, lo guarda e vede i tatuaggi e la bella faccia, fa la spaventata solo come scena e non sente veramente nessuna forma di disgusto o paura di lui o del bagaglio di criminali che si porta dietro. Solo perché lui le ha dato una casa e del cibo - sequestrandola, non dimentichiamocelo - lei accetta tutto e ci si infila come se fosse la sua nuova vita.
Non c'è margine di introspezione, non c'è evoluzione nei personaggi, l'autrice si limita a far fare loro cose senza preoccuparsi di come possano essere letti, senza curarsi della mancanza di profondità e di veri sentimenti che avrebbero dovuto bilanciare l'oscurità del romanzo.
Perché il vero problema non è nemmeno la violenza, o l'assurdità della storia d'amore, il problema è la superficialità con la quale i personaggi si muovono nella storia, o nel modo in cui agiscono o accettano gli eventi. Non c'è una controparte seria al trash, non c'è margine per migliorare la storia perché ogni spazio viene occupato dal lato erotico del romance che di erotico non ha veramente niente.
Non sto nemmeno a commentare il finale finto drammatico di lui che piange e le dice che la ama perché è di un vomitevole assoluto, ma devo per forza commentare l'ingegnosa e rovinosa densità di cavolate che portano al finale, cioè al classico momento pericolo: tanto per iniziare King, il suo amico pazzo e Bear o Bard o come diavolo si chiama, pur essendo criminali scafati, si fanno fregare dal primo imbecille e cadono dritti in un'imboscata; secondo, Doe viene stuprata e non se ne fa più parola solo un vago cenno ma per carità ci sarà mica da rimanere traumatizzati, no?, in più le pugnalano la gamba con una lama seghettata che le strappa la carne ma, anche qui, nemmeno un cenno e lei torna in salute il giorno dopo come se niente fosse.
Ora, capisco che quando si leggono romanzi come questo non si dovrebbe badare ai dettagli ma alla resa generale, ma per me persino la resa è drammaticamente pessima. Non c'è niente che renda più tollerabile la lettura, nessun virtuosismo stilistico - e la quantità di parolacce non può considerarsi tale -, i personaggi sono dei disagiati assoluti che si spacciano per buoni diventati cattivi, la storia d'amore è quanto di più becero ci sia, si basa sul sesso e basta e di romantico non c'è niente, forse solo le manette al letto.
Mi sono fatta un torto, leggendo King, ma ho saggiamente alternato l'esperienza con un altro romanzo mille volte più gradevole che ha sgrassato i neuroni dallo strato di mediocrità lasciata da questo dark-qualcosa. Ora torno nel mio antro buio a dondolare nella speranza che questa acidità passi in fretta.

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