28 giugno 2019

K-Drama della settimana: My ID is Gangnam beauty



This is the story of Kang Mi Rae (Im Soo Hyang), a girl once bullied for her looks. Mi Rae decides she wants a fresh start and gets plastic surgery to transform her face. When she becomes a college student, she meets Do Kyung Suk (Cha Eun Woo) from their middle school days, who sees people for what they are on the inside and not on the outside; he then becomes attracted to Kang Mi Rae. As Mi Rae begins to get teased once more and labeled as a "Gangnam Beauty" for getting plastic surgery, Kyung Suk becomes the one person that stands up for her. In the process, Mi Rae begins to recover her lost confidence and discovers that true beauty is not about what's on the outside.

Anno: 2018
Episodi: 16 (1 h. circa a episodio)
Dove guardarlo: Viki con sottotitoli in italiano
Genere: FriendshipPsychologicalComedyRomanceLifeSchool, Melodrama


Dovrei aprire una categoria solo per i drama carini e fuffolosi, quelli che ti avviluppano in una nuvoletta di zucchero e poi ti lasciano agonizzante con il desiderio disperato di sangue e sbudellamenti.
Al contrario di quello che pensavo fosse, My ID is Gangnam beauty è un drama che entra pulito pulito nel target giovanile: i personaggi sono matricole universitarie e l'argomento di base è il concetto di bellezza portato all'estremo nella società sudcoreana. Ora, io che sono una grande appassionata di New Adult in ogni sua forma e colore, ho accolto questa sorpresa con entusiasmo, senza considerare però che non avrei mai e poi mai visto soddisfatto il mio lato oscuro.

Protagonista del drama è Mi Rae, una ragazza che fin da quando era piccina ha dovuto fare i conti con gli standard di bellezza imposti dalla società e da lei mai raggiunti. Quando era bambina veniva presa in giro perché era troppo grassa, quindi è dimagrita. Raggiunta la forma fisica giusta, però, è sorto il problema della sua faccia da tutti considerata così brutta da essere rinominata Kang Orco. Insomma, per questa poverina non c'è mai stato un attimo di pace, così Mi Rae decide di farla finita e sottoporsi ad una serie di operazioni di chirurgia plastica per diventare almeno almeno normale, se non addirittura carina.

La nuova faccia di Mi Rae è, a tutti gli effetti, molto carina peccato che sia anche l'immagine stessa dello stereotipo della bellezza di Gangnam, cioè quel tipo di bellezza finta ricreata dalla chirurgia (anche noi occidentali abbiamo una cosa simile, solo che non ha un nome). Anche quando è bella, Mi Rae viene presa in giro perché non è naturale. Per lei la situazione migliora solo parzialmente: le ragazze la guardano con sospetto perché riconoscono i segni della chirurgia, e i ragazzi la vedono come una facile.

Tra tutto questo Mi Rae è una ragazza complessata e insicura che teme il giudizio degli altri e per questo non riesce ad uscire dal guscio. Nel corso del drama ci sono diversi momenti in cui la voglia di scrollarla con forza per farle uscire un briciolo di energia mi hanno lasciata esausta e un poco scocciata. La tendenza di Mi Rae a farsi prendere in giro, a farsi fregare e a reagire solo quando le cose si mettono male è, per me, fastidiosa anche se coerente con il personaggio. Per fortuna ad affiancarla abbiamo la sua amica, una tipetta sveglia, e il protagonista maschile Kyung Suk, il bellissimo ma impassibilissimo ex compagno delle medie che la ricorda ancora e che l'ha sempre trovata carina (cute, cioè tenerella, simpatica, non bellah).
Kyung Suk è sì belloh, ma soprattutto regala l'impagabile soddisfazione di mandare a quel paese tutti i personaggi odiosi del drama. Non si lascia fregare, snasa subito la falsità e non si cura per niente di apparire brusco e maleducato. Sei uno stronzo? Ti  mena. Sei una figlia di Maria falsa peggio di Giuda? Ti scarica a suon di veleno. Stima fortissima per lui.

La storia non ha grandi contorsioni, si basa principalmente sul giudizio dei ragazzi e sulle macchinazioni di Soo Ah, la ragazza più popolare tra le matricole e un concentrato di cattiveria e veleno camuffati sotto strati di finta gentilezza e ingenuità. Il lieto fine c'è, ovviamente, così come ci sono moltissime scene standard per questo genere, l'unica che ho trovato poco entusiasmante  è stata la prevedibilità dello sviluppo della trama e l'inserimento di alcune scene che hanno potentemente scatenato il cringe factor, con tanto di skip perché non potevo farcela. La cosa curiosa è che My ID ha avuto un effetto strano su di me: volevo vederlo ma allo stesso tempo no, perché sapevo che mi sarei incazzata come una biscia.

Due parole sugli attori. La protagonista femminile è interpretata da Im Soo Hyang che, a questo punto, suppongo sia super rifatta e ha la veneranda età di 29 anni. A me è piaciuta, l'ho trovata capace di rinfilarsi nei panni di una ventenne e non è sembrata troppo vecchia.
L'attore che interpreta Kyung Suk è il cantantino acrobatico degli ASTRO Cha Eun Woo, anni 22, che mi ha fatto tanta tenerezza: gli avranno detto che il suo personaggio era impassibile e freddo, così lui si è limitato a sbarrare gli occhi o a socchiuderli, senza muovere un muscolo. Certo, il risultato è che sembra congelato. Solo verso la fine gli permettono di sorridere e allora la sua faccina si trasforma e diventa tanto carino e puccioso.
Ah, ultimissima cosa. Niente limone, zero assoluto. L'unico bacio viene sapientemente ripreso in modo da nascondere le labbra dei due per metà del tempo, forse per evitare l'ira funesta delle fans degli ASTRO.

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