6 maggio 2019

K-Drama della settimana:
Romance is a bonus book

Cha Eun Ho is a successful and handsome writer who is also the youngest chief editor at a publishing company. He has a calm demeanor and remains reasonable at work. He then becomes involved in the life of his childhood friend, Kang Dan Yi who was once a popular copywriter. She is now divorced, a single mother, unemployed and struggling in life though still attempts to find a job, but even with her once good career, she cannot. However, in a desperate attempt to find a job, she lies about her background and begins to work as a temporary worker in the same building under none other than Cha Eun Ho. As they become involved in each other’s life more than often, a love story begins to unfold.
Anno: 2019
Puntate: 16 (1 h. circa per puntata)
Dove guardarlo: Netflix sottotitolato in italiano
Genere: Comedy, Romance, Drama


Saranno passati ormai dieci giorni da quando ho finito questo drama e non mi è mai venuta voglia di scrivere la recensione. Questa cosa mi ha fatta pensare, perché l'indifferenza - anche se postuma - non è mai un segno positivo.
Ho pensato un po' quale potesse essere la ragione dietro al mio tergiversare e sono arrivata alla conclusione che Romance is a bonus book non è un drama che si fa ricordare. Tecnicamente è veramente ben fatto, l'estetica generale è spaziale, ma la storia non è memorabile nonostante si faccia guardare anche con molto piacere.

La prima puntata, ci tengo a dirlo, è una noia mortale. Iniziare un drama in questo modo è come darsi il colpo di grazia perché per farti venire voglia di continuare devi essere o molto tollerante o molto masochista (io cado nella seconda categoria). Probabilmente l'intenzione era di dare un excursus sul rapporto dei due protagonisti e sulle esperienze di vita della protagonista, in modo che fin da subito si capisse che 1- lui è innamorato di lei e 2- lei non era molto convinta di sposarsi e lo ha fatto solo perché è una cacasotto. Una volta stabilite queste due verità fondamentali ecco che comincia il travaglio: Dan Yi ha una vita di merda. Dopo aver lasciato il lavoro per fare la moglie e la madre (un genio, questa donna), il marito l'ha tradita e poi mollata con una bambina da mantenere, debiti di varia natura e genere e una casa pignorata. Dan Yi vive da abusiva nella sua stessa casa, con solo un borsone di vestiti che si trascina dietro, e scrocca in segreto al suo amico Eun Ho cibo e il bagno per lavarsi camuffandosi come donna delle pulizie - che lui paga, per inciso. Siccome per sette anni ha fatto la casalinga e ora è senza un soldo, Dan Yi comincia la difficile ricerca di un lavoro solo per essere scartata ad ogni colloquio. Insomma, questo episodio è la fiera della sfiga, Dan Yi è un essere pietoso, molle, che non ha suscitato in me nessuna compassione. Nemmeno le fatali entrate in scena del fulgido Lee Jong Suk hanno saputo farmi cambiare idea.
Addione, Jong Suk sdraiato sui libri. Combo mortale.
Il drop era quasi scontato.

Poi ho deciso di dargli una seconda chance e di capire se veramente questo drama fosse pietoso come mi era sembrato. Miracolo dei miracoli, una volta superate le parti ridicole e irritanti la storia prende una piega diversa e più gradevole. Forse è merito del fatto che è Eun Ho a prendere in mano le redini della trama, strattonandola dal mercatino della sfiga ad un vernissage dove le opere d'arte sono: lui, ovviamente, la casa editrice, l'estetica e lo stile, e i due second (specialmente il maschio).
Ecco cosa funziona in questo drama: l'ambientazione, sia nella sua natura che nella sua resa estetica. Mi sono piaciuti moltissimo i colori, i vestiti, persino lo stile dei dettagli, tutto mi ha trasmesso un senso di familiarità e di pulizia e ha contribuito nel farmi cambiare drasticamente il voto.

Certo, se poi si è come me e si ama il mondo della letteratura e dei libri questo drama è un piacere perché tratta il mondo dell'editoria con intelligente leggerezza. Il processo di pubblicazione, con tutto quello che c'è dietro - dall'editing, alla grafica, alla stampa - diventano un pretesto a volte anche giocoso per raccontare la quotidianità dei personaggi.
Quindi veniamo alla sostanza del drama: la storia d'amore. E' assolutamente innegabile che questo sia un drama romantico e che non aspiri ad essere altro. Certo, c'è una componente più 'umana' che segue il percorso di Dan Yi nel ritrovare il suo valore nel mondo del lavoro e la sua rinascita dopo il periodo buio, ma è modesta e poco ingombrante. Quella che dovrebbe essere la vera star dello show è una relazione che emoziona solo quando non c'è.
Eun Ho nella sua aliena e bruciante avvenenza passa buona parte dei dialoghi a chiamare Dan Yi noona (perché lei è più grande di lui) cosa che mi ha mandata al manicomio tanto che ho dovuto registrare l'audio e usarlo come sveglia la mattina.
Si strugge d'amore per lei senza perdere un briciolo del suo fascino, un attimo seduttore spietato, l'altro cucciolotto che ti stende con il suo sorriso. Quando Eun Ho si mette in testa di aprire le danze e non nascondere i suoi sentimenti è anche quando il drama prende un ritmo frizzante: Dan Yi è confusa e divertita da Eun Ho ed è anche lusingata dalle attenzioni del giovane e attraente Ji Seo Joon (il second bellissimo).
Il passaggio da siamo amici da una vita a ok, sono attratta da te è talmente invisibile che ci si accorge a stento del cambio di rotta in Dan Yi, ed è anche il momento in cui il drama comincia ad ammosciarsi.
Formata la coppia, finito il divertimento.
Questo perché i due attori sembravano divertirsi un casino nei panni dei loro personaggi, come se stessero giocando a fare Eun Ho e Dan Yi. Per carità, così la recitazione è sembrata naturale e spontanea, ma quando c'era di mezzo un briciolo microscopico di passione io non ho provato niente di niente.
Devo anche aggiungere che il personaggio di Dan Yi non mi ha fatta impazzire e nemmeno l'attrice protagonista mi pare abbia dato prova di grande espressività. O fa la vittima della vita, o fa la noona sorella maggiore, o fa la modesta e contrita dipendente che si fa sfruttare da tutti e ringrazia. Come amica sarà anche da accudire, ma come interesse amoroso è incomprensibile: al di là dell'aspetto fisico ci vuole un po' di sostanza e qui non ce n'è molta. Sì, è una donna bellissima - beata lei che ha quelle gambe alla sua età - e sì, è sicuramente una brava attrice, ma l'impressione generale del suo personaggio è stata piatta, poco carismatica, e per me con un Eun Ho accecante è meglio avere una controparte femminile un po' di aggressiva.
Tipo, giusto per fare un esempio, la second che ha un bel carattere energico e che oscilla tra la furia cieca e la fragilità senza cadere nel tranello della second rancorosa e vendicativa. Che poi a lei tocchi la carta del second gnocco non sto nemmeno a spiegarlo, forse l'unica coppia veramente eccitante di tutto il drama. 

Gli altri personaggi sono tutti veramente carini, tendono stranamente al comico ma non me ne lamento perché io preferisco questo genere di secondari.
C'è un timido tentativo di dramma legato alla questione dell'autore scomparso, ma onestamente l'ho trovata mal gestita e usata solo come scusa per far piagnucolare i due attori. In breve, se vogliamo rappresentare questo drama con un grafico (o una curva?) avremmo una parte iniziale molto bassa, una centrale molto alta e una finale intermedia. Inizia male, prosegue benissimo e alla fine non soddisfa sul serio. L'effetto collaterale, a parte la mia suoneria che mi chiama noona tutte le mattine, è che ora il mio armadio si sta lentamente trasformando. Tranne il camouflage rosa. Quello mai.

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