29 aprile 2019

Penelope Douglas
Mille ragioni per ordiarti

Serie Devil's Night 2
Titolo originale Hideaway

Trama
Newton & Compton
ebook | € 1,99
Banks non è una ragazza come le altre. È seria, controllata e preferisce di gran lunga starsene da sola, vestita da maschiaccio, piuttosto che parlare con la gente. Vive tra le ombre della città che si allungano intorno al Pope, un hotel abbandonato e oscuro, circondato dal mistero. Un mistero che qualcuno proveniente dal suo passato vuole conoscere, anche a costo di minacciarla. Anche a costo di spingerla al limite. Kai è uscito di prigione e deve fare i conti con tutti i suoi demoni, con tutti i suoi fantasmi. E così si ritrova faccia a faccia con Banks. In tutti gli anni trascorsi in prigione, Kai deve ammettere di non avere mai smesso di pensare a lei. Il nuovo incontro tra i due non scatena delle scintille, ma un vero e proprio incendio. Entrambi hanno dei segreti. E nessuno di loro è disposto a condividerli tanto facilmente. Sono passati sei anni dal loro ultimo incontro. È davvero cambiato tutto?

“There are just some things that are more exciting when they’re a secret.”
Commento
Per questo titolo della serie Devil's Night sono uscita dal mio ritiro spirituale. Era da un po' che curavo le novità Newton nella speranza di veder spuntare il nome della serie perché avevo proprio voglia di rientrare nel suo mood estremo. Approfittando del super ponte di Pasqua e del vuoto cosmico in negozio ho bruciato il romanzo, arrivando alla conclusione che il primo è stato più appassionante ma Mille ragioni per odiarti è tecnicamente più interessante. Purtroppo, però, a conti fatti la storia non mi ha colpita veramente, anche se mi è piaciuta non mi ha incollata alle pagine.
Mille ragioni per odiarti è la storia di Kai (e qui mi scuserete, ma la mia nuova anima kpoppara non può fare a meno di vedere il Kai degli EXO) e di Banks e si allaccia subito alle ultime scintille del primo romanzo della serie. Kai è l'elemento del gruppo che, fino ad ora, aveva tirato su un bel muro e ci si era trincerato dietro. Sì, nel primo romanzo aveva preso parte a scene interessanti e non si era limitato ad essere lì tipo Will, però oltre a questo non si sapeva molto di quello che gli passava per la testa. Kai è anche il soggetto misterioso, mezzo giapponese mezzo italiano, silenzioso, pragmatico, se n'è andato in prigione e ci è rimasto e una volta fuori non ha dato di matto. Anzi, se possibile ha inspessito il muro e ha deciso di mettersi in riga (sopprimendosi nel mentre).
Banks, invece, è un nuovo personaggio che spunta fuori direttamente dal loro passato e solo in questo romanzo scopriamo quale ruolo ha giocato quando ancora il gruppo era giovane e unito. Banks è un personaggio con un'identità molto interessante ma che inciampa spesso nel cliché dell'eroina indipendente che si contrappone a Kai spesso anche senza ragione. Il valore di Banks in tutto il romanzo ruota attorno al suo legame con Damon e al breve ma intenso incontro con il giovane Kai. Per quanto mi riguarda, la connessione con Damon poteva essere più approfondita soprattutto per quanto riguarda la sua cieca fedeltà nei confronti di una persona che ha tentato di uccidere delle persone. Spesso e volentieri, infatti, questa lealtà è mal riposta e non giustificata così che il suo modo di fare risulta incomprensibile e anche un po' stupido.
Come controparte femminile per Kai Banks esce un po' ammaccata. Dove lui è solido e misterioso, lei è infantile e ingenua, e anche se entra in scena con la stessa autorità marziale delle SS poco dopo si capisce che la sua figura è solo una pedina sulla scacchiera dei Torrance e la sua influenza su Damon diventa un'arma a doppio taglio.
Siccome Banks non mi ha convinta al 100%, anche la storia d'amore mi è rimasta un po' indifferente. La passione un po' perversa trovata nel primo romanzo qua non ha la stessa intensità, se la Douglas si fosse concentrata sulla coppia giovane allora non avrei avuto niente da ridire - anzi - ma quella adulta non è stata altrettanto coinvolgente. Kai è troppo concentrato sul risolvere l'enigma di Damon e sul trovare il modo per portarsi a letto Banks, il grosso dei sentimenti si è sviluppato mentre erano giovani e da adulti semplicemente li recuperano come se non ci fossero mai stati una pausa, prigioni e tentati omicidi nel mezzo. Banks ha questo risentimento nei confronti del gruppo che metà delle volte mi è sembrato poco motivato e come focaccina innamorata non è proprio la migliore.
Devo dire, però, che nonostante la coppia principale non mi abbia convinta del tutto, presi da soli i due protagonisti sono piacevoli. Kai è il classico eroe tormentato con un lato oscuro molto spiccato e Banks, passate le paturnie infantili, ha un carattere forte.
Ora, come si può supporre, la trama della serie segue l'elemento Damon e la storia della coppia protagonista viene influenzata da questa carta. Damon, che alla fine del primo romanzo è fuggito, è ancora latitante ma c'è una grossa differenza: qui compare per pochissimo e per la maggior parte del libro influenza la trama solo con la sua esistenza. Solo il suo nome, solo sapere che è esistito ed è ancora in giro chissà dove è il fattore che destabilizza la storia.
Kai e Damon, scopriremo, hanno un conto in sospeso che viene saggiamente razionato durante la narrazione. La Douglas, infatti, ha gestito lo sviluppo della storia facendo un avanti e indietro sulla linea temporale per raccontarci di come Kai e Banks si sono conosciuti, cos'è successo con chi e a chi, e come questi eventi hanno inciso sulla vita del gruppo. Normalmente non amo i flashback narrativi, ma qui sono stati ben fatti perché l'autrice ha dosato i colpi di scena in modo che ogni piano temporale fosse intrigante. In generale i tre rimasti - Kai, Michael e Will - sono ancora convinti che tutto ruoti attorno a Rika quando nella testa di Damon le cose sono molto più ingarbugliate. Il fraintendimento crea terreno fertile per una serie di eventi che a cascata porteranno al finale e che - per me almeno - convincono solo in parte.
Ora, probabilmente questo dirà di me che sono una psicopatica, ma il Damon di questo romanzo non mi è dispiaciuto, soprattutto verso la fine ho intravisto una specie di redenzione che nell'epilogo ha assunto dei contorni nuovamente criminali. Non so, forse la Douglas lo farà rientrare nei ranghi o forse no, però con tutto quello che si scopre su di lui in questo secondo titolo della serie mi aspetto grandi cose. Così come mi aspetto grandi cose da Will, una delle poche sorprese positive di tutto il romanzo.

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