Serie Wicked Lovely 2
Titolo originale Ink Exchange
Trama
Fazi | pag. 326 | € 6,90 |
Leslie. a diciassette anni, non sa niente né delle fate né dei loro intrighi.
D'improvviso si sente attratta da un tatuaggio incantato: capisce di doverlo avere a ogni costo, convinta che sia il simbolo tangibile di quel cambiamento che sta disperatamente cercando. Il tatuaggio in effetti porterà con sé molte trasformazioni, ma non del genere che lei immaginava: sono eventi sinistri e avvincenti, tutt'altro che simbolici. Avvenimenti che uniranno Leslie a Irial, attirandola sempre più in un universo fatato cui sembrerà incapace di resistere, scoprendosi impotente di fronte ai suoi pericoli.
Commento
Lo ammetto, sono sorpresa. Ink Exchange mi è piaciuto molto di più rispetto a Wicked Lovely, al punto che l'indecisione se proseguire o meno con la lettura è svanita e mi ha dato la spinta decisiva per immergermi nella lettura della serie.
Piccola premessa, io ho letto il libro in edizione inglese perché è quello che sono riuscita a recuperare tramite scambio, non conosco la traduzione italiana dei nomi e probabilmente userò quelli originali.
In questo secondo romanzo l'attenzione della Marr si sposta su due personaggi che in WL erano secondari: Niall, il consigliere di Keenan, e Leslie, una delle amiche mortali di Aislinn. In realtà, però, non cambiano solamente i due personaggi principali, ma cambia anche il mood del romanzo, vengono aggiunti o ampliati personaggi del mondo fatato e ci si allontana drasticamente dal tono delicato di WL. In perfetto equilibrio con i personaggi, Ink Exchange è più oscuro e drammatico, e riflette alla perfezione la natura della Corte Oscura (o Corte del Buio) e della realtà umana della protagonista Leslie.
Agganciato agli eventi di WL, IE si apre su uno scenario differente. Dal momento che Keenan ha trovato la sua regina e la Corte dell'Estate si sta rafforzando anche grazie al legame con la Regina dell'Inverno, una Corte rimane fuori, isolata dai giochi di potere e in bilico tra il perdere completamente le forze e il perdere controllo sulle proprie creature. Il Re della Corte Oscura, Irial, sa bene che questa situazione è pericolosa ma anche ricca di possibilità: da una parte con la morte di Beira ha perso la fonte di nutrimento, dall'altro ha ripreso il controllo e l'indipendenza del suo ruolo. Eppure, in questa nuova scacchiera politica, Irial sente che la sua inclinazione ai piaceri, ai desideri e alle necessità della sua Corte sta sfumando e trova come unico rimedio quello di stabilire una forma di nutrimento fisso per le sue creature attraverso uno collegamento di sangue con gli umani. Gli scambi di inchiostro non sono altro che tatuaggi del mondo fatato, fatti con il sangue di Irial, che gli permettono di fare da conduttore tra le sue creature e il nutrimento di cui hanno bisogno: i sentimenti degli umani.
Fino ad ora Irial non è stato molto fortunato, gli umani non hanno retto allo sforzo e la Corte ha perso progressivamente forze ed equilibrio. Un giorno, però, Leslie sceglie il suo tatuaggio - quello di Irial - dal catalogo di Rabbit iniziando così il loro legame.
Leslie, presentata in WL come una delle amiche di Ash, sotto la patina tranquilla e precisa nasconde una vita infelice: la madre ha abbandonato la famiglia, il padre è un alcolizzato ormai sempre assente, e il fratello è un tossicodipendente che, per saldare i suoi debiti con gli spacciatori, l'ha letteralmente venduta ad un gruppo di tossici, permettendo che venisse violentata.
Leslie non fa una bella vita e ancora deve scendere a patti con quello che le è successo, ma non ha perso la voglia di combattere, né quella di vivere una vita normale e fare il tatuaggio è un simbolico inizio della sua nuova vita senza paura.
Il legame che unisce fin da subito Irial e Leslie rimane per tutto il romanzo in bilico: non è né romantico, anche se chiaramente entrano in intimità, né totalmente negativo perché nutre la Corte, libera Leslie e ammorbidisce la natura di Irial. Certo, il risvolto della medaglia è che Leslie perde completamente i suoi sentimenti, non prova paura ma nemmeno tristezza, rabbia, amore, diventa il guscio della ragazza che era e rompe i rapporti con le persone a cui teneva. Ash, la sua amica, ora è quasi una nemica, e Niall per il quale provava attrazione e forse amore svanisce nelle ombre di Irial.
Niall, come Irial, ha una natura complessa e sebbene tenda ad assumere il ruolo dell'eroe positivo e di essere l'interesse romantico di Leslie, non riesce a uscire dal circolo vizioso: far parte della corte di Keenan lo ha declassato e ha soppresso la sua natura, ma uscirne e tornare da Irial lo costringerebbe ad essere ciò che non vuole. E' un personaggio tormentato, che si accontenta di servire quando potrebbe governare e che fatica a sopprimere il suo desiderio per Leslie. Usato come pedina da entrambe le parti, Niall passerà tristemente in secondo piano e si vedrà sottrarre l'unica cosa che voleva: l'amore di Leslie.
Irial, Niall e Leslie mettono in luce una realtà opposta a quella della Corte d'Estate, ma lasciano anche intendere che pur essendo parte di una Corte Oscura, pur essendo creature che bramano pulsioni estreme, non sono necessariamente cattivi. Non c'è buono o cattivo, non c'è un limite definitivo tra i personaggi, qualcosa che li possa incasellare con certezza in una categoria: ognuno in sé ha luce e oscurità, chi più e chi meno, e a modo loro sono buoni così come sono cattivi.
Ad esempio Irial, che viene generalmente posto nel ruolo del cattivo, in realtà è un personaggio che dimostra estrema generosità e si mette da parte quando ci si aspetta ben altro da lui. Anche Niall, all'inizio l'innamorato che si strugge, diventa via via più duro e cinico, e abbraccia la sua oscurità con un trasporto sorprendente. Leslie, invece, dimostra una forza di volontà controcorrente: sebbene provi affetto per Niall, decide consapevolmente di prendere le distanze da tutto e da tutti dando vita ad un finale che potrebbe lasciare con l'amaro in bocca ma che io ho trovato particolare e giusto.
Dal punto di vista stilistico non mi dispiace la narrazione più lenta e pacata, così come non è dispiaciuto il non descrivere a tutti i costi l'intimità, lasciandola sotto intesa. Forse, considerando la natura della storia, ci sarebbe stato bene un pathos maggiore o un maggiore accento sulle sfumature più dark del romanzo, però anche così non mi è dispiaciuto leggere un libro che pare essere fedele a se stesso e poco incline ad omologarsi con il genere a cui appartiene. Non so se con il resto della serie avrò la stessa soddisfazione, ma essendo ormai al secondo romanzo prevedo altri libri dai contenuti poco convenzionali e, magari, finali ancora più sorprendenti.
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