Serie My Life Next Door 2
Titolo originale The Boy Most Likely To
Titolo originale The Boy Most Likely To
Trama
De Agostini pag. 447 | € 14,90 |
L’ultima cosa di cui una maniaca del controllo come Alice Garrett ha bisogno è un tipo come Tim Mason. Tim che è il migliore amico di suo fratello minore. Tim che attira i guai come una calamita. Tim che fiuta l’alcol anche bendato. Ma si sa, le cose non vanno sempre come si vorrebbe. Così, quando Tim si trasferisce nell’appartamento sopra il garage dei Garrett, Alice comincia a conoscerlo meglio.
E capisce che dietro quella maschera da bad boy si nasconde un ragazzo che, dopo aver toccato il fondo, è pronto a tutto pur di cambiare. Anche a prendersi finalmente la responsabilità per il guaio che ha combinato un anno prima. Un guaio che Tim non ricorda nemmeno ma le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Qualcosa di così scomodo che potrebbe mettere fine alla storia con Alice ancora prima che abbia inizio.
E capisce che dietro quella maschera da bad boy si nasconde un ragazzo che, dopo aver toccato il fondo, è pronto a tutto pur di cambiare. Anche a prendersi finalmente la responsabilità per il guaio che ha combinato un anno prima. Un guaio che Tim non ricorda nemmeno ma le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Qualcosa di così scomodo che potrebbe mettere fine alla storia con Alice ancora prima che abbia inizio.
Commento
Lo dirò solo una volta e guai a chi mi prenderà in giro. Questo romanzo per un attimo ha quasi - e sottolineo quasi - resuscitato il mio ormai sepolto spirito materno. Quasi, per un secondo, un po' di tenerezza mi è venuta, poi l'ho brutalmente soppressa pensando al nipote indemoniato. Non ne parleremo mai più.
Huntley Fitzpatrick è quella donna che ha scritto Quello che c'è tra noi (QUI la recensione), uscito nel Luglio 2014 sempre con De Agostini. Mi era piaciuta all'epoca, mi è piaciuta ora e conferma in me la convinzione che questa autrice sappia scrivere sul serio YA per ragazzi e che sappia unire tematiche impegnative a storie romantiche che ti fanno sospirare, commuovere e sognare di essere ancora una ragazzina.
Con Un cattivo ragazzo come te la musica non cambia. Siamo nella stessa ambientazione e i personaggi sono della stessa cerchia ma, questa volta, la protagonista femminile è Alice, la sorella maggiore della numerosa famiglia dei Garrett, mentre il protagonista maschile è Tim, migliore amico di Jase Garrett.
Oltre ad esserci una differenza d'età, tra i due c'è un abisso in fatto di personalità. Alice è più grande di un paio di anni, studia e lavora come infermiera ed è ormai fin troppo abituata a sostituire la madre nella gestione della casa e dei fratelli più piccoli. Di carattere Alice è brusca, autoritaria, e lascia trasparire dai suoi modi di fare l'infelicità di essere stata costretta dalle circostanze a diventare una madre sostitutiva, un'adulta in tutto e per tutto, obbligandola a mettere da parte la sua realtà di giovane e i suoi desideri. Alice ama moltissimo la sua famiglia, ma prova un po' di risentimento: verso la madre e il padre che, quasi a farlo apposta, aspettano un altro bambino; con la madre di Samantha che ha causato l'incidente del padre, e con il mondo intero perché deve fare i conti con i soldi che mancano sempre, due fratelli grandi che sono poco presenti e con se stessa perché non può fare a meno di sentirsi così. In un certo senso su di Alice viene scaricato il peso maggiore: far quadrare i conti e assicurarsi che questi conti vengano pagati, lasciandola senza il supporto dei genitori.
Come se la situazione non fosse già abbastanza, l'appartamento sopra il garage che avrebbe dovuto diventare suo all'improvviso è occupato da Timothy, il miglior amico del fartello noto per essere un alcolizzato tossico buono a nulla. Conta poco che Tim vada splendidamente d'accordo con la sua famiglia, adori i suoi fratellini e abbia sempre il sorriso sulle labbra, la sua sola presenza è la goccia che fa traboccare il vaso e Alice comincia a scaricare su di lui la sua frustrazione.
Tim, che è stato e in parte è un buono a nulla tossico alcolizzato, a soli diciassette anni si è visto sbattere fuori di casa dal padre con la richiesta di diventare un uomo - qualsiasi cosa voglia dire - altrimenti lo avrebbe tagliato fuori dalla famiglia e gli avrebbe chiuso i conti.
In un certo senso Tim aveva già preso la strada verso la sobrietà, lasciandosi dietro le canne e lottando con tutte le sue forze per resistere al richiamo dell'alcool. Venire abbandonato ma, soprattutto, non essere capito lo privano delle ultime forze e gli inchiodano in testa la convinzione di non meritarsi un bel niente.
Eppure Tim non perde mai il sorriso, è sempre gentile, gioca con i piccoli Garrett e ce la mette tutta affinché quel buco di appartamento possa dargli una stabilità di cui ha disperatamente bisogno. Nemmeno le sferzate verbali di Alice lo demoralizzano più di tanto, ormai è arrivato talmente in basso che ogni attenzione che riceve da lei è positiva.
E' ovvio, a questo punto, che Tim nutre per Alice un'adorazione totale. Ogni volta che la vede sospira un Oh, Alice che strappa il cuoricino e ogni cosa che fa ha il fine ultimo ben poco nascosto di mettersi in buona luce con lei.
Povero Tim, però, perché ancora una volta la vita gli riserva un colpo mica da ridere. Come ultimo strascico della sua vita del prima, quando era perennemente fatto e sbronzo, dal nulla compare una ex compagna di classe con appresso un bebé con i suoi stessi capelli rossi. La doccia fredda dell'improvvisa paternità è un colpo basso e Tim rimane spiazzato, isolandosi da tutti e soprattutto da Alice. In questo isolamento, costretto ma anche un po' consapevole e consenziente, Tim comincia a prendersi cura del piccolino e a sviluppare con lui un legame fortissimo: in quel momento nessuno dei due è voluto, hanno solo l'un l'altro e Tim prende sul serio il compito di curare, coccolare e proteggere il bambino traendone un conforto e una fiducia che nessuno gli ha dato quando ne aveva più bisogno.
La bomba esplode anche in faccia ad Alice, che non si aspettava per niente di dover fare i conti con questa situazione: per un attimo era arrivata alla decisione di voler provarci sul serio con Tim, di dargli una possibilità e di sentirsi per la prima volta da tanto tempo viva, coinvolta ed emozionata, invece il suo piccolo sogno si sbriciola di fronte alla serietà con la quale Tim affronta il problema e di fronte anche alla sua tragica situazione familiare.
Si direbbe che due personaggi così non hanno tante possibilità di farcela, invece si rimboccano le maniche e, pur separatamente, ce la mettono tutta per tornare in carreggiata. Alice accetta, anche se un po' a malincuore, di dover essere il terzo adulto della famiglia ottenendo risultati che facilitano la loro situazione, mentre Tim in cuor suo accetta di essere un padre e di non voler separarsi dal bambino.
Onestamente non mi aspettavo una trama simile, ma proprio perché mi ha sorpresa e perché l'autrice è molto brava nello sviluppare la personalità dei personaggi, mi sono ritrovata spesso con le lacrime agli occhi e a provare un trasporto emotivo e una tenerezza più intensi del normale.
Ho adorato Tim, gli ho voluto proprio bene e devo a lui questo improvviso picco di istinto materno (verso di lui, oltre che verso quel povero bebé), ho trovato che il suo personaggio sia più riuscito rispetto ad Alice perché in generale ha un bagaglio emotivo più intenso e ha anche più spazio per evolvere nel corso del romanzo.
Per quanto il romanzo sia uno YA con tutti i crismi, la presenza di un tema come quello della paternità e il modo in cui l'autrice lo ha gestito hanno reso il libro speciale ed in un certo senso diverso dai suoi simili. Forse per questo è un romanzo che tocca corde del cuore che si sviluppano in età adulta, o forse è perché l'ultima scelta narrativa dell'autrice ci regala un lieto fine dolce amaro, che mi ha lasciata sorpresa per quanto mi ha fatta soffrire ma che, in fondo, ho trovato logico, credibile e persino giusto.
Mi piacerebbe molto che la Fitzpatrick proseguisse le storie degli altri membri della famiglia Garrett, mi sono affezionata e mi dispiacerebbe vederli sparire nel dimenticatoio. Però, per adesso, mi tengo questi due romanzi nello scaffale dei preferiti e soprattutto mi tengo Tim nel cuoricino arido di trentenne.
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